pagina28 Si S iccità nel Nordest. Inondazioni in Amazzonia - lesse Maria Emilia nel titolo del giornale appeso con mollette da biancheria ai fili su un lato dell'edicola. Diresse lo sguardo severo alla copertina della rivista con la giovane coppia in bichini giallo, lei davanti, lui dietro, che l'abbracciava all'altezza dei seni nudi, schiacciati sotto le braccia pelose. Erano bagnati come se fossero usciti da sotto una doccia. Seri. Perché tutte quelle foto oscene avevano un'aria aggressiva? Incollati come animali. E lucidi di acqua oleosa, fin da Sodoma e Gomorra olii e unguenti profumati fanno parte delle orge. Perfino il burro, ci pensi, l'innocente burro. L'audacia di Mariana nel raccontare l'episodio del burro, quella porcheria che aveva visto a Parigi. E si sbellicava dalle risa, era così divertente, Mimì!, lui che ballava il tango con i pantaloni a mezz'asta, che buffo! E aveva confessato di avere visto il film due volte per capire meglio quel punto; l'idiota. .È il colmo. Diceva che una marca di burro ne aveva approfittato per farsi pubblicità, che serviva tanto nella versione salata che in quella senza sale! Di tre anni più vecchia di me, sessantaquattro anni e mezzo. E si deliziava alla vista di un anormale che chiedeva del burro. Come possono le autorità consentire simile abiezione? Mancanza di rispetto. Di pudore. Se una donna di sessantaquattro anni e mezzo si lasciava trascinare dalla corrente, che dire dei giovani? Mio Dio, mio Dio, i giovani tanto fragili, senza struttura, senza difesa, che assistono a queste pellicole. Che leggono queste riviste. Televisione, un'altra fonte d'immoralità. Pubblicità pornografica, un vero affronto! Oggi stesso avrebbe scritto una lettera al «Giornale della Sera», una lettera fatta con garbo. Sospirò. Ci sono ancora persone educate ma che (la fisionomia le s'indurì) possono arrabbiarsi. Signor Direttore: desidero per prima cosa presentarmi, insegnante in pensione, paulista, nubile. Un momento, nubile, no, perché dichiarare il mio stato civile? Basta questo, una insegnante di San Paolo che si è presa la libertà di scriverLe poiché nessuno esprime più la propria ribellione, più che ribellione, il proprio orrore davanti allo spettacolo al quale la nostra po.vera città ci costringe di assistere non appena mettiamo piede in strada. In strada? Ma se è ormai penetrato nell'intimità delle nostre case, non ho figli, è logico, ma se li avessi, adesso sarei disperata, una vera mania di iniziare i bambini al sesso, queste pubblicazioni, questi programmi infantili, Signor Direttore, e questi programmi che insudiciano i nostri innocenti fanciulli, così -come hanno fatto con il burro ... Un momento, aspetta, questa parte, no: dirò che la tivù esagera, imponendoci immagini volgari, e che io ho resistito a comperarmi un televisore, sì, ho proprio resistito, Signor Direttore. Ma sono sola e, a volte, la solitudine. La pericolosa solitudine. Tuttavia sto in guardia (si drizzò, sollevò la testa) perché non mi capiti quello che è capitato a Mariana, così distinta, così in gamba. Famiglia tradizionale, delle migliori di San Paolo, e poi, guardala lì, la Mariana. Un viaggio fantastico. Ho fatto acquisti favolosi ma è ora di tornare, i miei pantaloni hanno perso la piega, scriveva sulla cartolina che mi ha mandato da Manaus. I pantaloni hanno perso la piega e lei il pudore. Sessantaquattro anni e mezzo. Sentendola, la si potrebbe credere una di quelle giovani che vanno per il contrabbando. Sì, Manaus, zona franca. Aspetta, giovane, no, perché i giovani non fan caso alla piega dei pantaloni. È la cartolina di una vecchia, sì, una vecchia che teme di non apparire abbastanza à la page. E quindi racconta indecenze, mi dice «ohi» al telefono e usa pantaloni a tubo. Le manca solo di indossare quelle T-shirt con scritte sulla schiena. Quanta paura, Signor Direttore. Quanta paura. Anch'io ho paura, cosa dura invecchiare, lo riconosco. Ma, e l'orgoglio? Si strinse la borsetta al petto· e lanciò un'occhiata intorno. I miei capelli si sono ingrigiti, i miei denti si sono scuriti, e le mie mani, Signor Direttore, queste mani che - lo dicevano tutti - sono sempre state quanto avevo di più bello. Si guardò le mani guantate. Meglio così. «Permette, signora?» disse il giornalaio staccando dalla cordicella la rivista con i due giovani che grondavano acqua. Lei si allontanò, con uno sguardo di disapprovazione alla ragazzina dagli occhi bistrati che masticava gomma: voleva la rivista, e in più un fotoromanzo, «quello», indicò e tra le labbra la gomma le si gonfiò fino a scoppiare: puff! Maria Emilia si affrettò a girare dall'altra parte la faccia disgusta-, ta: ma ecco, stava già scrivendo un'altra lettera. Mio Dio, Prove d'artista Alfabeca 102 or Direttore Lygia Fagundes Telles non mescoliamo gli argomenti, la «vecchiaia» è un'altra cosa, adesso doveva concentrarsi su questa soffocante ondata di volgarità che contaminava perfino i sassi. Anche l'argomento «inquinamento» lo avrebbe rimandato a un'altra occasione, quello che occorreva denunciare ora era l'inquinamento dell'anima. Mariana, per esempio. Resiste bene al tempo, è sana malgrado l'asma, ma, e dentro? Resistere, e chi può? «Un'illusione gemeva in ogni angolo», gemeva o piangeva? Tempo di sentimenti. Di poesia. Ora è solo tempo di detersivi per i piatti, deodoranti per le parti intime, quanta pubblicità di deodoranti. Come se il semplice sapone non funzionasse più. Mariana ascoltava la pubblicità alla tivù, alla radio, entrava nei supermercati e comperava tutto, perfino pasticche omeopatiche per il flusso scarso o sovrabbondante, ma Mariana, mia cara, da tanto tempo ormai sei in menopausa! Lei aveva riso, mio Dio, hai ragione, sono mezza fusa, con tanti ordini che ci danno, ho finito per distrarmi. Un giorno mi dirai che è stato messo in commercio il robot bionico per signore e uomini solitari, l'hanno detto alla televisione, Mimì, tutto ci propinano! Portatile. Elettrodomestici. Elettrochoc. A volte dubito che stia diventando pazza, che tutti noi si stia diventando pazzi. Che ci stiamo allontanando sempre più da un pianeta di pace per La prostituzione a Parigi di Leo Taxi/, 1890 avvicinarci velocemente a un altro pianeta di solo dolore, di sola violenza (buona questa idea) e allora, Signor Direttore, è necessario avvisare la popolazione, le autorità, dobbiamo neutralizzare questa influenza perversa. Lei, io - l'élite ci salviamo. Ma, e gli altri? Quando sono andata a Brasilia in pullman, non mi sono forse lasciata coinvolgere io stessa come una bambina minorata? Dappertutto lo stesso annuncio, BEVI COCA-COLA! BEVI COCA-COLA! Nelle strade, nelle città, sugli alberi e sulle facciate, sui muri e sui pali, perfino nelle toilette delle tavole calde sperdute nel vecchio inferno, l'ordine, BEVI COCA-COLA! E io allora - misera me - con tutta la prevenzione per questa bibita, pensando di chiedere un'acqua tonica con limone oppure un guarana, con quel caldo e quella stanchezza, ho raggiunto il banco e ho chiesto una coca-cola gelata. Mi sono riavuta da quell'obnubilamento mentre ingollavo quella cosa marrone che sa di saponetta di treno, c'era un treno (ma tanto tempo fa, Signor Direttore) con saponette rotonde e scure appese alla catenella della toilette. Mio padre mi aiutava a insaponarmi le mani, io ero una bimbetta riccioluta ma ancor oggi sento l'odore di quella schiuma. Pensi un po' se papà fosse vivo e sapesse di quello che è accaduto al Teatro Municipale, un giovanotto sale sul palcoscenico e fa i suoi bisogni, lì, tra gli stucchi dorati, sotto gli occhi di Carlos Gomes e di Verdi! Aspetta, meglio tagliare questo pezzo, più obbiettività: insistere appena in questo, nel pericolo di una pubblicità che se ben diretta può arrivare a piegare un destino proprio come quell'illusionista piegava le posate. L'ordine di bere coca-cola non corrisponde in certo modo all'ordine di fare l'amore, fa' l'amore, fa' l'amore? Un giorno ho perfino avuto un miraggio quando, invece della bottiglietta che versava acqua nello spot pubblicitario, ho visto un fallo sullo sfondo rosso. Eretto, spumeggiava nel cielo di fuoco - orrore, orrore, non ho mai visto nessun fallo, ma non è che si finisce proprio per fare simili associazioni? E i santi, mio Dio, come si difendono coloro che hanno la vocazione alla santità? Bisogna avere una pelle da caimano per reggere a tanto impatto. E questa povera pelle così sottile nonostante il tempo, ancora ben conservata nelle parti coperte. Non è stato sul giornale che Mariana (smodato interesse il suo per i giornali popolari) ha letto il caso di quel ragazzo? Mostruoso, il ragazzo che aveva preso una bottiglietta di coca-cola e l'aveva infilata quasi tutta là dentro, nella bambina, orribile, quando arrivarono all'ospedale lei stava ormai agonizzando, ma perché l'hai fatto, mostro?! ha domandato il commissario e lui ha risposto piangendo forte che non lo sapeva neanche lui, non lo sapeva, ricordava solamente di avere letto una volta in una rivista che, a Hollywood, a una festa durata tre giorni, un attore aveva introdotto una bottiglia di champagne nella sua amica dopo che lui non era riuscito a farlo naturalmente. Ma mi è tornato alla mente questo caso, non so perché, idee bizzarre. Si spaventò allo strombazzare di un'auto che passava accosto al marciapiede, sollevando polvere, ma è necessario strombazzare a questo modo? Si avvicinò di nuovo all'edicola e percorse con lo sguardo incerto il giornale che il vento agitava. E se se ne fosse andata tranquillamente a leggere nella piazza? Ma la piazza doveva essere tanto sporca, quale piacere si poteva trarre in una piazza come quella? Era un buon argomento per la lettera, la sporcizia dei nostri giardini, l'unico problema era che sarebbe diventata troppo lunga. Mentre lei voleva essere breve. Ma è difficile essere brevi, Signor Direttore. Molto difficile. «Il Nordest è colpito da una forte siccità che ha già distrutto più del 90% della produzione agricola mentre l'Amazzonia con il sopraggiungere delle piogge soffre il flagello delle inondazioni» lesse Maria Emilia. Disperazione nella scarsità. Disperazione nell'eccesso. Io non ne ho avuto neppure uno, ma Mariana ha esagerato: tre mariti, per non parlare degli amanti. Sangue caldo. Se potesse farsi fare una plastica, seguiterebbe tuttora, ma il dottor Braga è stato tassativo, se lei si fa operare, sul tavolo operatorio ci resta, il suo cuore non regge, mi ha capito? Aveva capito. Meno male. Elza, non ci aveva forse lasciato le penne? Altra vittima della pubblicità, la cara Elza. Aveva tanta pena dello stato di agitazione di Mariana, si vantava di accettare la vecchiaia senza opporre resistenza, la povera cara. Ma da tanto sentir dire di regine e stelle del cinema che venivano da lontano fin quaggiù a farsi rifare il viso, aveva finito per esserne influenzata, era molto influenzabile, lei. La telefonata all'alba, signora Maria Emilia, vorrei avvisarla che il funerale della nonna sarà alle nove, sappiamo che eravate così amiche. Ma, il funerale di chi, mio Dio?! Di Elza? Elza è morta? Impossibile! siamo state insieme due giorni fa, e lei stava meravigliosamente bene! Sincope? Sincope cardiaca? Sebbene tra le lacrime, avvertivo la reticenza del nipote, mi è perfino balenata un'idea assurda, sta a vedere che si è suicidata? Funerale alle nove. Quando mi sono chinata sulla cassa, tutto mi è stato chiaro, la cara, la povera cara aveva il viso pennellato di mercurio cromo. Era morta sotto l'effetto dell'anestesia, quando quel medico, con un nome da bestia, come si chiamava? insomma, quando lui si preparava ormai alle prime incisioni. Figuriamoci, operare una vecchia, Elza aveva di certo sei anni più di me. Ma è proibito invecchiare? Altro punto importante, Signor Direttore, dovrebbe esserci una disposizione per metter freno a questa assurdità, tutte quelle vecchie che si fanno operare e già con un principio di arteriosclerosi. Nemmeno le agonizzanti sfuggono, ricorda la cugina di Lea! che aveva quel brutto male? Un mese prima di morire alla poveretta era venuta
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