I I testo qui presentato è la rielaborazione di una conferenza tenuta il 20 settembre 1984 nel- /' ambito del «Salzburger Humanismusgespriich» ed è stato pubblicato nel volume di Marquard,' Apologie des Zufalligen, che raccoglie sette interventi centrati sul rapporto fra filosofia e mondo contemporaneo. Questi saggi, che sintetizzano l'impostazione di Marquard, si caratterizzano per un profilo fortemente unitario, ritrovabile nel progetto di un'antropologia filosofica in grado di realizzare una «svolta verso il mondo-della-vita» deviando dal percorso un tempo rassicurante della filosofia della storia. Ciò significa eliminare teoreticamente sia la metafisica tradizionale, sia il posllivismo scientifico moderno, creando per contrasto una dimensione che, semplificando molto, può essere definita antideterministica e antistoricistica. In questa prospettiva l'uomo entra in primo piano, senza tuttavia riproporsi in veste prometeica o assolutistica, non cioè come padrone della propria vita e di quella della natura, ma con un tono molto più sommesso, più consapevole dei propri limiti e dei pericoli che la propria superbia può generare. Assistiamo a una rivalutazione dell'uomo per mezzo di una simultanea svalutazione: una difesa de~'essere umano scaturita da un'accusa della sua presunzione di onnipotenza. Trasferite sul piano filosofico, queste premesse si traducono in un depotenziamento delle pretese universalizzanti del soggetto e, senza contraddizione, in un ripensamento della geografia jilosofica in base ai caratteri dell'esistenza umana. Puntellandosi fra questi due poli, le riflessioni di Marquard convergono tutte in un unico punto: la definizione dei margini tematici e concettuali di un'antropologia filosofica capace Etica e caso Il contesto di Marquard Renato Cristin • pervadono il nostro insieme psicosomatico, una sorta di clinamen stocastico che investe la nostra libera volontà e, come una miriade di petites perceptions, prende il sopravvento nei confronti delle decisioni razionali. Vivere in armonia con la casualità: ecco la nuova prospettiva teorica, che rispecchierebbe così «la nostra normalità storica». 1 Ma il lavoro di Marquard partecipa di un interesse più allargato che investe attualmente il problema dell'etica, tema su cui negli ultimi tempi stanno convergendo molte delle riflessioni più significative del panorama tedesco. A partire dai primi anni settanta, si è verificata in Germania una esplosione di pensiero legata al rinnovamento di argomenti riguardanti l'etica, la politica, la società. La costellazione teorica che raggruppava la varietà di tali orientamenti si riassumeva sotto il titolo di «filosofia pratica», la cui diffusione risale alla rilettura e al recupero delle riflessioni etico-pratiche di Aristotele e di Kant; alle quali si connettevano i temi delle trasformazioni sociali e della ricerca di nuove prassi politiche. A distanza di oltre quindici anni, la filosofia pratica non ha certamente esaurito il suo potenziale teorico, afferquale confluiscono posizioni collegate ali'etica dei valori - da Windelband e Rickert a Weber e Simmel fino a Scheler, Hartmann, _ Meinong, Eucken - le anti-etiche meditazioni di Nietzsche e della linea che a lui risale - Spengler, Klages, Ziegler - il rovesciamento ontologico de~'etica operato da Heidegger e l'approccio fenomenologico all'intersoggettività. Da questo schematico e variegato campo è difficile ricavare elementi unificanti, ma se cerchiamo di vedere nell'attenzione verso il rapporto fra critica del presente e rilancio della funzione fondativo della filosofia una possibile zona di convergenza, allora la «mappa» de~'etica tedesca può trovare un preciso segnale indicatore. La linea teorica sulla quale si muove Marquard si collega a J. Ritter, del quale ricordiamo Metafisica e politica, tr. a cura di G. Cunico, Casale Monferrato, Marietti, 1983, e a H. Lubbe, filosofo della politica assai discusso per la sua difesa del decisionismo ma che Marquard interpreta come un «illuminista non esaltato», nel quale l'etica si secolarizzerebbe nel rapporto fra società e religione (cfr. O. Marquard, Aufklarung ohne Exaltation, «FAZ», 30 dicembre 1986). Di Lubbe si veda in canto a posizioni non collocabili in una precisa corrente, come per esempio quelle espresse da E. Tugendhat, che fonde la prospettiva ermeneutica continentale con quella analitica anglosassone; H. Jonas, teorico della gnosi; G. Patzig, attivo nel campo della logica e rivolto recentemente a un'etica per così dire applicata (problemi di bioetica, etica medica ecc.); H. Poser, studioso di logica leibniziana e impegnato in una rivalutazione del mondo naturale per mezzo dell'estensione del concetto di monade; W. Schulz, che dal conflitto fra etica e metafisica trae la possibilità di un equilibrio produttivo; G. Picht, il quale indaga l'etica sotto l'aspetto religioso. Indicatore del dinamismo creatosi attorno ali'etica è stato un lungo saggio di Gadamer, Gibt es auf Erden ein Mass?, «Philosophische Rundschau», 4, 1984; 1-2, 1985, che affronta il problema di un'etica postmetafisica e postheideggeriana passando in rassegna alcune riflessioni attuali e sottoponendole al vaglio della propria prospettiva. Gli autori considerati sono alcuni fra quelli sopra ricordati, ma Gadamer si riferisce in particolare, anche nel titolo, all'opera di W. Marx, Gibt es auf Erden ein Mass?, Hamburg, Meiner, nunft und Kontingenz. Rationalitat und Ethos in der Phanomenologie, Freiburg-Munchen, A/ber, 1986, l'editore Suhrkamp ha annunciato un volume a cura di O. Poggeler e A. Gethmann-Siefert, Heidegger und die Praktische PhiIosophie, che dovrebbe rappresentare una sorta di bilancio del rapporto fra pensiero postheideggeriano ed etica. Per una ricognizione sul rapporto fra estetica fenomenologica ed etica dell'intersoggettività cfr. K. Hamburger, Das Mitleid, Stuttgart, Klett-Cotta, 1985. Sul versante della teoria critica, oltre alle note analisi di Habermas e Ape/, segnaliamo il recente libro di A. Wellmer, Ethik und Dialog, Frankfurt Main, Suhrkamp, 1986, in cui il giudizio morale kantiano viene inserito ne~'etica del discorso di ascendenza habermasiana. L'ultimo prodotto in campo strettamente etico del costruttivismo è la ricerca di O. Schwemmer, Ethische Untersuchungen, Frankfurt Main, Suhrkamp, 1986. Per quanto riguarda infine le riflessioni più eterogene • a cui abbiamo accennato, spiccano E. Tugendhat, Problemi di etica, tr. a cura di A.M. Marietti, Torino, Einaudi, 1987; H. Jonas, Das Prinzip Verantwortung. Versuch einer Ethik Fiir die technologische Zivilisation, Frankfurt Main, lnsel, 1979, a cui si può affiancare la raccolta di saggi di R. duo, Aufsatze zur Ethik, Munchen, Beck, 1981; G. Patzig, Ethik ohne Metaphysik, Gottingen, Vandenhoek & Ruprecht, 1971; G. Picht, Philosophie der Verantwortung, Stuttgart, Klett-Cotta, 1985; W. Schulz, Philosophie in der veranderten Welt, Pfullingen, Neske, 1972; H. Poser (a cura di), Wandel des Vernunftbegriffs, Freiburg-Munchen, A/ber, 1981. di reggere il confronto con il pre- Note sente. (1) Odo Marquard (Stolp, 1928) ha studiato a Freiburg i. Br. presso Max L'apologia del casuale racchiu- Miiller e Wilhelm Szilasi e, tra il 1955e de il senso di questo tentativo e il 1963, è stato assistente di Joachim manifesta la personalità teorica Ritter a Miinster. Dal 1965 insegna dell'autore, che egli stesso traccia, nell'Università di Gieben e dal 1985è presidente dell' «Allgemeine Gesinteticamente: «la filosofia di sellschaft fiir Philosophie in Deuuno scettico e usualista che pro- tschland». Tra le sue pubblicazioni riviene dalla scuola ermeneutica e mandosi al contrario come ele- particolare Theorie und Entschei- 1983, dove vengono esaminate le cordiamo: Schwierigkeitenmit derGedalla quale non ha mai completa- mento catalizzatore al quale si so- d F ·b • B R b h h h d. • d f schichtsphilosophie, Frankfurt Main, ung, rei urg i. r., om ac , c anc es i una prosecuzione e - Suhrkamp, 19 73 ; Abschiedvom Prinmente disertato». O, come ama no via via avvicinate correnti filo- 1971 e Religion nach der Aufkla- l'etica a partire da Heidegger, o zipiellen, Stuttgart, Reclam, 1981; anche definirsi: «Un filosofo che sofiche anche assai differenti. 3 rung, Graz, Styria, 1986. A queste meglio: a partire dalla mancata ri- Astheticaund Aniisthetica.Zur Philotramite il suo relatore di dottora- Tuttavia le fasi più recenti del di- posizioni è molto vicino R. Spae- sposta di Heidegger all'istanza eti- sophie der schonen und nicht mehr to, Max Mii.ller, è un nipote di battito sull'etica sembrano stac- h d M d M h • ·1 / schonen Kunst, Paderborn, Schonin- mann, e e secon o arquar sa- ca. arx a poi svi uppato a sua gh, 1987; e il libro da cui è tratto queHeidegger». Un filosofo che si ri- carsi dai problemi classici della fi- rebbe attualmente, assieme a Lub- analisi in Ethos und Lebenswelt, sto saggio: Apologie des Zufiilligen. taglia uno spazio teorico persona- losofia pratica, per disporsi lungo be e a H. Blumenberg, «una delle Hamburg, Meiner, 1986, cercando PhilosophischeStudien, Stuttgart, Re- /e, che si qualifica per l'elabora- linee di forza eterogenee e inedite. menti di primo piano della filoso- di rispondere, tramite il concetto clam, 1986. zione originale di problemi ri- Non assistiamo a una divaricazio- fi" t d s· d S di· «com-passione», ,·nteso i·n sen- (2 ) La riflessione antropologica di za e esca». i ve a paemann, Marquard trae origine da quelle di H. guardanti l'effettivo rapporto fra ne totale, ma possiamo registrare Moralische Grundbegriffe, Mun- so fenomenologico, alla domanda Plessner, w. Schapp e A. Gehlen, ma filosofia e mondo-della-vita. Col- alcune novità che inducono a pen- chen, Beck, 1982. Per una conte- che Beaufret aveva rivolto nel si sviluppa confrontandosi con un amlocando l'idea della morale nella sare che sia in atto non più e non stualizzazione dell'etica nei pro- 1946 a Heideggt;r: «Quando seri- bito interdisciplinare e internazionale, fii.ni·tezza dell'esi·stenza, la manti·e- solo U!Ja ,,ri·abi"/i"tazi·one,,m, a bi • d li • ·11, , , 1· ., Att t tra i cui referenti possiamo ricordare " , emi e a civi a contemporanea vera un e icar » orno a ques a per esempio i nomi di Bergson, Monod ne in oscillazione fra due limiti un'autentica «trasformazione» fi- cfr. O. Marquard, H. Staudinger domanda sembrano disporsi gli e Lévi-Strauss. invalicabili: l'impossibilità della losofica del problema etico. (a cura di), Anfang und Ende des orientamenti sia della ricerca hei- (3) Le basi per la rinascita della filoscelta umana assoluta e l'insussi- La difficoltà di trovare un deno- menschlichen Lebens, Munchen, deggeriana sia di quella fenome- sofia pratica in Germania sono state stenza di decisioni morali sovran- minatore comune all'interno della Fink, 1986. Su questo piano di nologica: oltre a Gadamer e gettate da un'opera antologica curata da M. Riedel, Rehabilitierungderpranaturali. Un'oscillazione che ri- filosofia pratica, si presenta ora confine fra riflessione fondativo e Marx, ricordiamo E. Stroker, la ktischenPhilosophie, 2 voli., Freiburg corda l'immagine leibniziana del- anche tentando di delineare i con- intervento pragmatico si colloca quale ha trasferito il problema i. Br., Rombach, 1972-1974.L'interes- /a svolta al termine di un viale: torni della riflessione sull'etica. anche /'interessantie lavoro di H. husserliano della crisi delle scien- se per la filosofia pratica ha poi procosa ci spinge a decidere «per Una prima considerazione riguar- Kriimer, Pladoyer fiir eine Reha- ze nell'attuale richiesta di senso da gressivamente attratto orientamenti :q teorici diversi, quali per esempio l'er13 esempio di girare a destra piutto- da la sua peculiarità: diversa per bilitierung der Individualethik, parte della scienza (cfr. E. Stroker meneutica e la teoria critica, la feno- -5 sto che a sinistra alla fine di un esempio da quella anglosassone, Amsterdam, Gruner, 1983, che fa cura di/, Ethik der Wissenscha- menologia e il razionalismo critico, il ~ viale»? Attenuando la tonalità legata a norme linguistiche e prag- sembra collegarsi a operazioni ften? Philosophische Fragen, neokantismo e il neoaristotelismo. Si :::, teologica presente nella metafora maliche connesse con problemi più strettamente teoretiche. Tra le Munchen-Paderborn, Fink-Scho- vedano le ricoSt ruzioni di queSt0 pano- ~ rama fornite da P. Baumanns, Einfu- -. leibniziana, in questa figura si empirici e gnoseologici, ma diver- quali emergono quelle provenienti ningh, 1983), e K. Held, Stato, in- hrung in die praktischePhilosophie, ~ condensa l'interrogativo di Mar- sa anche da quella francese, in- dall'ermeneutica (H.-G. Gada- teressi e mondi vitali, tr. a cura di Stuttgart-Bad Cannstatt, Frommann- 1 quard. Il carattere enigmatico del- fluenzata dall'esistenzialismo e· mer, R. Bubner), dalla fenomeno- A. Ponsetto, Brescia, Morcellia- Holzboog, 1977;W. Golz, Begrundun- ~ la scelta si collega qui con l'aleato- dallo strutturalismo, collocata sul logia e dalla scuola heideggeriana na, 1981, centrato sull'idea di par- ri;~~~~f 9ft :ti~1~h:i7er~~ili~~~ "' rietà degli eventi: non è il destino, piano dell'impegno diretto nella (W. Marx, O. Poggeler, K. Held, tecipazione politica come proble- di), Materialienzur Normendiskusg ciò che i Greci chiamavano moira società. In Germania l'etica sem- E. Stroker, K. Hamburger), dalla ma etico. Infine, mentre è da poco sion, 3 voli., Paderborn, Schoningh, -. e ananke, a decidere per noi, ma a bra caratterizzata da una trasfor- teoria critica (J. Habermas, K.-0. apparso un quaderno delle «Phii- 1978-1979.Si rinvia infine al saggio di ~ fiarci svoltare in una direzione an- mazione del trascendentale, cioè Ape[, A. Wellmer), dal costrutt,·vi·- / • h F, h F. Volpi, La riabilitazionedellafilo- ~ nomeno ogisc e orse ungen», n. sofia praticae il suo senso nellacrisi -e ziché nell'altra concorrono mille da una modificazione dell'oriz- smo della scuola di Erlangen (P. 19, dedicato all'etica fenomeno/o- dellamodernità, «Il Mulino», 6, 1986, g piccole fluttuazioni casuali che zonte kantiano e storicistico nella Lorenzen, O. Schwemmer), ac- gica: E. W. Orth (a cura di), Ver- pp. 928-949. 13.__ ___________________________________________________________________________ __,1
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