le immagindiiquestonumero Il fumetto e le cose Q uando un linguaggio, visivo e verbale, viene decontestualizzato ed entra in contatto con altri supporti, altri materiali, altri linguaggi, insomma altre finalità comunicative, subito manifesta la sua specificità e, soprattutto, le sue potenzialità espressive, questa decontestualizzazione dovrebbe anche evidenziare le sue eventuali autonomie estetiche e semantiche. Non sempre questo accade, e se non accade, è la prova, per quel linguaggio particolare, di essere completamente funzionale al suo contesto e quindi di essere totalmente dipendente dall'altro: una sorta di protesi comunicativa del committente. Questo è il caso del fumetto? Non lo so, è una domanda, ma potrebbe essere anche una provocazione. La copertina di questo numero di Alfabeta mostra degli occhi, mentre il materiale visivo delle pagine interne documenta una parte della storia del fumetto di questi ultimi anni, sempre secondo una logica di parziale estrapolazione: una striscia, un'immagine, una tavola, un particolare della tavola, luoghi dove difficilmente sono rintracciabili il racconto, la trama che danno forza e capacità di lettura al fumetto, inteso come sequenza linguistica, visiva e verbale. Gli occhi guardano, hanno tempi di lettura variabili, si soffermano, ingrandiscono, si allontanano, si possono facilmente chiudere quando l'immagine è fastidiosa: sono tempi veloci quelli degli occhi. Soltanto la Sommario Ricoeur, una filosofia dell'intrigo Pier Aldo Rovatti Franco Rella Maurizio Ferraris Mario Vegetti Fulvio Papi pagine 3-6 Romano Luperini Biografia e interpretazione (Eugenio Montale: immagini di una vita, di F. Contorbia) pagine 7-8 Renato Barilli La narrativa normalizzata (Strana la vita, di G. Pascutto; La donna dei fili, di F. Camon; Ballo di famiglia, di D. Leavitt) pagina 8 Prove d'artista Amalia Del Ponte pagina 9 Ricercatori & Co. ('/ bastasi, di Eugenio Vitarelli; La nuvola radioattiva e Gli specchi, di Umberto Lacatena) pagine 10-11 Da Budapest A cura di Gianpiero Cavaglià e di Maurizio Ferraris pagina 12 Cfr. pagine 13-14 II degrado accademico (Ili) Mario Vegetti Gian Carlo Alessio Giuseppe Petronio pagine 15-16 Comunicazione ai collaboratori di «Alfabeta» Le collaborazioni devono presentare i seguenti requisiti: a) ogni articolo non dovrà superare le 6 cartelle di 2000 battute: ogni eccezione dovrà essere concordata con la direzione del giornale: in caso contrario sare- • mo costretti a procedere a tagli: b) tutti gli articoli devono essere corredati da precisi e dettagliati riferimenti ai libri e/o agli eventi recensiti; nel caso dei lib.-i occorre indicare: autore, titolo, editore (con città e data). numero di cornice, dentro la quale l'immagine è tradizionalmente inserita, crea uno stacco, un ripensamento tra un segno e un altro, realizzando così anche le relazioni narrative, i rapporti tra testo verbale e immagine. Giustamente il visivo è stato privilegiato sul verbale; giustamente l'occhio è stato evidenziato rispetto agli altri organi di senso, perché nel fumetto anche il testo è immagine visiva. Voglio dire che una delle peculiarità del fumetto è la contemporaneità del visivo e del verbale dove, e questo dipende dalla capacità sintetica del disegnatore, l'immagine, anche se estrapolata e poi decontestualizzata, mantiene la certezza del messaggio, nel senso che il rapporto tra i tratti delle figure e le parole o l'assenza delle parole, è tutto risolto senza un ulteriore rimando al prima o al dopo. Le immagini di queste pagine realizzano, credo, un racconto, anche se gli autori, le provenienze culturali e il gusto delle tavole sono diversi: Lorenzo Mattotti, Marcello lori, Daniele Brolli, Filippo Scozzari e gli altri si situano in orizzonti di riconoscibilità non omogenei, anche se il tratto comune dell'irrealtà li accomuna tutti, in un'atmosfera di impalpabilità, dove tutto e niente sono ugualmente possibili. Il fumetto trasgredisce la realtà proprio perché, affondando in essa le sue radici e le sue motivazioni culturali, sorvola sui nessi controllabili e ci racconta, bidimensionalmente una storia, senza preoccuparsi troppo del/'organizGiorgio Patrizi Prospettive rinascimentali (Il Rinascimento dei moderni, di G. Mazzacurati; Il fasto delle lingue, di I. Paccagnella; Il padre di famiglia, di D. Frigo) pagina 17 Enrico Formica Giacomo Noventa (Opere complete I: Versi e poesie, di G. Noventa) • pagine 18-19 Silvio Perrella I tre sensi (Sotto il sole giaguaro, di I. Calvino) pagine 19-20 Giacomo Marramao La casa del corpo (La casa del corpo, di M. Fortunato; Il linguaggio nella poesia, di M. Heidegger; Per il battesimo dei nostri frammenti, di M. Luzi; Tutte le opere, di J. L. Borges; Il labirinto della solitudine, di O. Paz) pagina 20 Ubaldo Fadini L'utopia di Canetti (Canetti, a cura di M. E. D'Agostini; Dialogo sulle masse, la paura e la morte, di E. Canetti e T. W. Adorno) pagine 21-22 Giacomo Manzoni Gli anni trenta di Vienna (Il gioco degli occhi, di E. Canetti) pagina 21 Alberto Giovanni Biuso • Melanconia (La melanconia dell'uomo di genio, a cura di C. Angelino e E. Salvaneschi; Saturno e la melanconia, di R. Klibansky, É. Erwin e F. Sax/; Melanconia e società, di W. Lepenies) pagina 23 Attilio Mangano Raniero Panzieri (Dopo Stalin, di R. Panzieri, a cura di S. Merli) pagina 24 pagine e prezzo; c) gli articoli devono essere inviati in triplice copia; il domicilio e il codice fiscale sono indispensabili per i pezzi commissionati e per quelli dei collaboratori regolari. La maggiore ampiezza degli articoli o il loro carattere non recensivo sono proposti dalla direzione per scelte di lavoro e non per motivi preferenziali o personali. Tutti gli articoli inviati alla redazione vengono esaminati, ma larivista si compone prevalentemente di collaborazioni su commissione. zazione tridimensionale e dinamica della realtà. Le sue sono parole trascritte visivamente, e questa caratteristica transita anche nel disegno vero e proprio, trasfigurandosi in stile, in un modello riconoscibile di scrittura: parlando di semantica del fumetto, Umberto Eco già nel 1964, nel suo Apocalittici e integrati, scriveva che «il segno grafico è usato in funzione sonora con un libero ampliamento delle risorse onomatopeiche di una lingua». Il fumetto fa parlare le pareti mute di una stanza, traduce, come nelle tavole di Mattotti e di lori, le intenzioni degli stilisti in rappresentazioni autonome di stati d'animo, di sensibilità evocative che, difficilmente poi, l'abito realizzato sarà in grado di restituire, una volta indossato. Ecco, allora, un'altra caratteristica del fumetto: la sua capacità di essere sempre al di qua o al di là della realtà, senza mai coincidere, nemmeno parzialmente, con essa. L'inafferrabilità del fumetto costituisce anche un elemento che, spesse volte, impedisce di leggerlo e di gustarlo come un qualsiasi altro prodotto della comunicazione visiva; la polisemia del segno del fumetto, mentre evoca orizzonti possibili, itinerari nuovi sempre aperti, indefinibili, conferma la sua natura di rappresentazione realistica del pensiero, del vorrei ma non posso. Forse è proprio da ricondurre a questa tipologia espressiva la ragione di una certa diffusione del fumetto all'interno della pubblicità: anche quando Enrico Diciotti Paternalismo (Saggio sulla libertà, di J.S. Mili; Paternalism, a cura di R. Sartorius; Paternalism, di J. Kleinig) pagina 25 Gianfranco Gabetta La forma dell'inventiva (La forma dell'inventiva, a cura di R. Boeri, M. Bonfantini, M. Ferraresi) pagina 26 Jole De Sanna Rotture di simmetria (Simmetrie infrante nella scienza e nel- !' arte, di G. Cagliati) pagina 27 Paolo Rinaldi Il bene dell'arte (Convegno su: L'arte contemporanea come Bene culturale, Genova 18 giugno 1986) pagine 27-28 Francesco Montuori e Augusto Illuminati Mies van der Rohe a Barcellona (Domus, n. 674, luglio-agosto 1986; Casabella, n. 526, luglio-agosto 1986) pagina 28 Silvana Turzio Kokkos, scenografo pagina 29 Giornale dei Giornali Questionario sul sistema televisivo pagine 30-31 Indice della comunicazione Quotidiani economici pagina 30 Supplemento L'arte del fumetto A cura di Omar Calabrese e di Dariele Barbieri Le immagini di questo numero Il fumetto e le cose di Aldo Cofanetti Occorre in fine tenere conto che il criterio indispensabile del lavoro intellettuale per Alfabeta è l'esposizione degli argomenti-e, negli scritti recensivi, dei temi dei libri - in termini utili e evidenti per il lettore giovane o di livello universitario iniziale, di preparazione culturale media e non specialista. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Alfabeta respinge lettere e pacchi inviati per corriere, salvo che non siano espressamente richiesti con tale urgenza dalla direzione. Il Comitato direttivo parla di tecnologia, il /umettò sembra evocare situazioni e atmosfere premoderne, pre-industriali. Sa di antico il suo linguaggio, e come tutti i linguaggi antichi, ad esso tutto è perdonabile, ogni trasgressione è possibile. Le immagini di questo numero di Alfabeta mostrano un altro elemento, progettualmente interessante: il fumetto può rimettere in circolazione linguaggi artistici desueti, facendo così un'operazione culturale, pedagogicamente apprezzabile. Prendiamo il disegno di Pablo Echaurren e il suo Kubofumetto: il taglio delle sequenze, gli spazi interni al disegno che si organizzano secondo ritmi geometrici inaspettati, la possibilità di entrare e uscire dal racconto isolando un'immagine o, addirittura, un particolare dell'immagine; tutti questi elementi lo rendono adulto proprio perché sono state sedimentate, non ricopiate passivamente, altre tradizioni culturali. Il fumetto diventa così un'altra cosa: parla di sé, anche se, contemporaneamente, parla di altro. Questo, credo, può rappresentare uno dei prossimi sviluppi di questo linguaggio: il futuro del fumetto, e le immagini di Alfabeta sembrano dimostrarlo, consiste nella sua capacità di comunicare ambiguamente le cose, senza comunque dimenticare che senza le cose, il fumetto diventerebbe autoreferenziale, perdendo così la sua ragion d'essere in quanto linguaggio. Aldo Colonetti Errata corrige Nel n. 89 (ottobre 1986), p. 21, quarta colonna, ventitreesima riga (ci si riferisce alla nota (1) dell'articolo di Gianni De Martino, La valigia di Thomas Mann) al posto di: « ... obliterazione dell'industria ... », occorre leggere: « ... obliterazione dei viventi e dei loro problemi, in nome di un'identificazione dell'industria ... ». Ci scusiamo della omissione con l'Autore e i lettori. alfabeta mensile di informazione culturale della cooperativa Alfabeta Direzione e redazione: Nanni Balestrini, Omar Calabrese Maria Corti, Gino Di Maggio Umberto Eco, Maurizio Ferraris Carlo Formenti, Francesco Leonetti Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti Gianni Sassi, Mario Spinella ·Paolo Volponi Art director: Gianni Sassi Editing: Studio Asterisco - Luisa Cortese Grafico: Roberta Merlo Edizioni Intrapresa Cooperativa di promozione culturale Redazione e amministrazione: via Caposile 2, 20137 Milano Telefono (02) 592684 Pubbliche relazioni: Monica Palla Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 342 del 12.9.1981 Direttore responsabile: Leo Paolazzi Composizione: GDB fotocomposizione, via Tagliamento 4, 20139 Milano Telefono (02) 5392546 Stampa: Rotografica, viale Monte Grappa 2, Milano Distribuzione: Messaggerie Periodici Abbonamento annuo Lire 50.000 estero Lire 65.000 (posta ordinaria) Lire 80.000 (posta aerea) Numeri arretrati Lire 8.000 Inviare l'importo a: Intrapresa Cooperativa di promozione culturale via Caposile 2, 20137 Milano Telefono (02) 592684 Conto Corrente Postale 15431208 Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati
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