L a luna spunta fin dalla prima pagina di Con testo a fronte, per avere parte rilevante nel libro: «la macchina della luna», come recita uno degli ultimi versi del libro stesso. È una definizione, direi perfetta, del suo funzionamento nel testo volponiano. Del resto, è una «macchina poetica» allo stesso modo di un'altra luna famosa, quella che compare nel frammento di Leopardi Odi, Me- /isso... - «che da nessuno cader fu vista mai se non in sogno». L'accostamento non è solo letterario, mette in gioco qualcosa di più viscerale, magari l'appartenenza alla medesima terra marchigiana ... Prendo la luna come prima macchina di questa poesia, non a caso: sia «falce fenara», «caloroso lucido animale», «furente assorto minerale», «raggelata facies», con una continua oscillazione fra aggettivazione tradizionale e violentemente inventiva - da dire appunto stralunata... ; la luna è uno degli idola, ossia a un tempo figura retorica e presenza corporale, non solo di questo libro ma di tutta la poesia volponiana: rimando alle sue 'apparizioni, come antica moneta o spettro campagnolo, in Poesie e poemetti 1946-66, che compendiano tutto il precedente lavoro in versi. E così può essere allineata accanto ad altri fantasmi nutritori di Volponi: foglia, ombra, epistola, insonnia, di cui fa l'inventario una bella composizione che comincia, significativamente, così: «Poesia, sei stata fatta tante volte eppure non sei ancora imparata ... » Ciascuno di tali idola o segnali rappresenta un nodo nel quale si incontrano le linee di stratificazione e di sfaldamento che corrono attraverso la materia densa della poesia di V9lponi - linee tettoniche si vorrebbe dire, con termine che abbina il riferimento alla formazione geologica con quello alle strutture dell'inconscio. Ho detto, ma prendendo aprestito le parole da Volponi: la macchina della luna, e intendevo il modo di funzionare dell'immagine nella scrittura volponiana. Avrei potuto dire, altrettanto legittimamente: la macchina dell'insonnia, che muove, per esempio, uno dei testi travolgenti del libro, Insonnia inverno 1971, dove si conden- '9r1e11i dàvisita Al servizio si accede per abbonamenlo annwue. Da un minimo di 6 inserzioni a un massimo di 33 inserzioni. I moduli disponibili sono: semplice cm. 5,/X/,4 Lirt 30.(}()(J, doppio cm. 5,Jx3 Lire 50.000. Per informazioni più dettagliale scrivere o tele/onare a: Cooperativa Intrapresa, via Caposile 2, 20137 Milano. Telefoni (02) 5451254 - 5451692. Ufficio Pubblicità, servizio Biglietti da visita. Riviste mini la più piccola rivista del mondo a cura di Franco Beltrametti scorribanda productions pobox 3 - 6826Riva s.v. - Svizzera IL COBOLD 15 diretto da Ettore Bonessio di Terzet C.P. 7<n 16100Genova Abbonamento annuo lire 20.000 Coboldprima: Bonessio di Terzet, Perrotta Coboldimpero: Bernstein, Freeman Coboldpoesia: Lunetta, Gamberini Coboldarte: Carretta, Olivari, Sozzi Le Muse Italiche: Barberi Squarotti Brandolini d'Adda I Ibis: Perrotta Contestoa fronte sano autobiografia inorridita e raffigurazione limpidissima degli oggetti terrestri, consumazione dell'esperienza di morte, mito pagano e tecnologia, durezza dello scrivere e allucinazione della pittura: «scrivere poi ... è la penna che sputa I è piuttosto dare forte e male: con la testa, con la sottile curva / della fronte contro il muro» ... La luna è una macchina, un animale o un vegetale? Non si può deciderlo; del resto non farebbe molta differenza, se ricordiamo l'ipotesi cartesiana dell'animale come macchina complessa. La poesia di Volponi assume queste diverse possibilità in una macrocatastrofe globale, che risucchia il cielo e la fabbrica, i faticosi tragitti psichici e il paese marchigiano, boschi forre colline, il linguaggio della produzione e l'idioletto ossia l'idioma unico, personale, filtrato attraverso arcaismi, dialettalismi, neoformazioni verbali, congiunzioni sonore deliranti. D iciamolo, dunque. Questo libro poetico di Volponi è una grande, ossia straordinaria macchina; una macchina mondiale, verrebbe da aggiungere, sfruttando il titolo di uno dei suoi romanzi: e non per mera assonanza. Macchina qui, si capisce, non può avere nessun senso di automatismo freddo, di meccanismo inerte - è invece ciò in cui s'incontrano, in modo straordinario: ripeto l'aggettivo apposta, quel che è coatto e che è libero, il caso e la necessità; ciò che si muove da sé, che segue la sua logica ma poi sorprende. Per dirla un po' all'ingrosso, ciò che riguarda la poesia. Anche la rima, in Con testo a fronte, che è poi un titolo molto bello e almeno bifronte, figura una macchina. Asor Rosa, scrivendo di questo aspetto del libro, ne ha giustamente sottolineato il carattere sintomatico, proprio per l'insistenza parossistica e per il prevalere della monorima, ossia della successione ostinata della stessa terminazione sonora. Ho contato, per esempio, diciannove chiusure in «uto», di seguito (perduto, velluto, venduto, imbuto ecc ... ); venticinque in «ette»; e, caso direi limite, sessanta in «ate», nella poesia Pasolini da cinque Vena 31-3' Semiotica medievale a cura di Umberto Eco n-plMI li'..ditere aut aut 214-215 Luglio-Ottobre 1986 Attraverso la fenomenologia. L'esperienza filosofica di Enzo Paci Paci - Per una fenomenologia dell'eros Paci - Colloqui con Banfi Vigore/li - Paci e Gobetti Pogatschnig - La trascendenza dell'eros Rovatti - Paci e Sartre Eledronic mass media AGE mensile per il media people delle agenzie e degli utenti di pubblicità. Systems editoriale, . V.le Famagosta, 75 - 20142Milano A N T E R E M Rivista di ricerca letteraria diretta da Flavio Ermini e Silvano Martini via Cantarane IO,37129 Verona Carte Semiotiche numero O Teoretica: Umberto Eco, L'Epistola Xlii e l'allegorismo medievale Monografia: La lettera (saggi di Cohen, Grivel, Queré, Schneider, Violi) Studi e riterche: Giovanni Bottiroli, Metonimia e metafora; Marcello La Matina, Sul caso Chinnici La Casa Usher Editore Giuliano Gramigna anni è morto - senza contare virtuosismi di rime ora per l'orecchio e ora per l'occhio, come «quando il», «stil», «inutil», «crocodil», «agii» ecc. Come nota Lotman, la rima è la creazione di somiglianze, addirittura identità sonore dentro una diversità (non-coincidenza) semantica - ripetizione che sublima il luogo dove si produce. La monorima volponiana, nella sua oltranza, ha effetto traumatico. Percuotendo a catena, ossessivamente, direi offensivamente, un medesimo suono, essa polverizza qualsiasi idea, o meglio sensazione di identità. L'effetto paradossale è di testimoniare non la somiglianza di tutte le cose - parole convocate, ma la loro irrimediabile differenza e separatezza. Essa inoltre contribuisce a definire, a livello di testo, un aspetto primario della ricerca in versi di Volponi, oggi: il rapporto fra microscopico e trasmodato. Quella cellula sonora minima a fine verso, uto, ato, erdo, e così via, è appunto il microscopico che, ripetendosi in sfilza, ripetendosi maniacalmente genera l'effetto di smisurato - l'eccedenza che è il fascino di questa poesia, anzi è tout court questa poesia. Se mai si dia un testo prodotto dalla rima, eccolo qui. Non, beninteso, come mero abbandono alla fonicità, ma come faticata elaborazione della ragione, o della sragione, dentro le coazioni e le libertà del suono. C'è un evento anteriore di richiami fonici che promuove, direi garantisce, la necessità di senso di certi accostamenti verbali imprevedibili, come in questa sequenza di Elogio: «bollitura e timore cenere e cura / misura catroppola e pensiero / affanno e panno ansia e creatura ... » - che è la trasfigurazione del passero, personaggio privilegiato di Volponi. Tale pulsione di suono viene prima del linguaggio, ne reinventa spesso etimi ed esiti: due casi splendidi sono Appunti sul raschiare dell'insonnia e sulle sue finzioni e il conclusivo Vista sull'anno parallelo. E se il primo offre specimini di infiltrazioni del dialetto e mimesi del tipo «in strugo ir, strogolando I in de pagliari dormir/ ... in de bietolame sugar e Volontà n. 2/86 Ripensare la città Articoli di: Carlo Doglio, Franco Buncuga, Paolo Righetti, Marianne Enckell, Nico Berti, Enrico Baj, Francis M. Naumann Volontà n. 3/86 40 anni allo specchio Articoli di: Nico Berti, Luciano Lanza, Marianne Enckell, Tiziana Ferrero, Pier Carlo Masini, Robérto Guiducci, Luciano Pellicani, Paolo Flores d' Arcais, Enzo Santarelli, Robert Newmann, Le Scimmie Una copia L. 5.000. Abbonamento L. /8.()(J().c.c.p. 17783200 intestato a Edizioni Volontà - CP 106fJ7 20100 Milano Il piccolo Hans diretto da Sergio Finzi Una vita e la psicoanalisi L'autobiografia e le «costruzioni di difesa». Nel disegno del rebus. Le nostalgie di Freud V. Finzi Ghisi, Sergio Finzi, Glauco Carloni, Cesare Segre, Giuliano Gramigna, Francesco Leonetti. Anno XIII, N°50, pp. 208, L. 10.000 Fogli di informazione Documenti e ricerche per l'elaborazione di pratiche altema{ive in campo psichiatrico e istituzionale Nuova Serie n° 116 Abbonamento annuo L. 25.000; abbonamento sostenitore L. 50.000; abbonamento enti, associazioni, estero L. 35.000, da versare sul ccp 12386512 intestato alla Cooperativa Centro di Documentazione, c.p. 347 51100 Pistoia. orti / e in de vigne evacuar / tra pampini zurri e mosche zurrine e or. .. »; l'altro addirittura scatena neosistemi lessicali secondo principi di attrazione e di deformazione perseguiti ostinatamente e con sempre maggiore audacia, da «il languido che zuna / e rizuonando stringe ... » a una sequenza come questa: «Dante non passa oltre Arno e arcuna, / non passa fiume e sponda indarno e sarco / di sé, sapiente, dritto alla fortuna / 'della lingua del nuovo rapido impatarco / di gente e di dottrina, reale per ciascuna / cosa, frutto, persona, quel turrarco I azzurrino murato borgo, alla zattuna / tavola dell'osteria, sterro, zurammarco / agreste, gregge e campo, conca saluna, I messe di menta e di trifoglio, falastarco / di legna e di pali, mucchio e sfarinuna / di villa, ostello comunale, pozzo e accarco / di voltule vinarie ... » ecc. L a poesia, in Volponi, non è qualcosa di oliato, di fluido, che va da sé, che si presenta naturalmente. Per questo le sue visioni di paesaggi e di animali ma anche di. indicibili plaghe interiori; i suoi sfoghi, i suoi elenchi di oggetti, l'incontro di sostantivi e aggettivi non risultano facili, ossia casuali, bensì fortemente, quasi aspramente causati. Il ricorso particolare a una forma estrema, e originale, di fonicità, mi pare autorizzi una conclusione critica di questo genere: che la poesia di Con testo a fronte vada pronunciata - sia pure fantasmaticamente - come una sorta di gestualità mandibolare. Intendo dire che vi si manifesta qualcosa che ha a che fare, più ancora che con la vocalità, col suono, con una ginnastica orale - in contrapposizione o magari in integrazione con la preminenza del visivo, generalmente riconosciuta dai critici di Volponi poeta. Insomma: essa poesia si presenta come poesia di eccezionale corporalità, o materialità - e chiedo scusa se andiamo ad incrociare un altro titolo romanzesco volponiano ... - e, proprio per questo, vistosamente connessa al profondo. Non penso tanto ai rimandi espliciti che si leggono in Cattura o Vista sull'anno parallelo, e semmai, allora, a tutto ciò che sta sottoSottotraccia arti visive, nuova danza, nuova scena trimestrale diretto da Marco Jannuzzi Abb. a 4 numeri L. 20.000, ccp 54692009 V.le Carlo Felice 95 00185 Roma Libri Imminente: Jean François Lyotard D muro del Pac:Ulco traduzione di Nanni Bakstrini Malthipla EdizicNai ·- ·-• • Lovato Guerrino: Sfoghi del cuore di un frate amante dell'arte Ediziolli Studio Italiano Strada 22 luglio 42,.43100 Parma Corpo 10 Raccoglie alcune tra le più significative esperienze della scrittura contemporanea Via Maroncelli 12, 20154 Milano Telefono 654019 AA.VV. Trevignano catalogo sull'affresco absidale di Santa Maria Assunta Clear Editore viale Bruno Buozzi, 105 - Roma scritto a quest'ultima poesia. Ma difficilmente potrebbe trovarsi indizio più squisitamente psicoanalitico che l'identificazione «poetica» della casa con il corpo o addirittura con l'apparato psichico ... (vedi la seconda composizione del libro.) Volponi farnetica, nel senso di fine frenzy che si trova in Shakespeare. Il farnetico sta nel divorare fino in fondo, in questi versi, la sua esperienza umana e scrittoria, il suo Dasein - quanto a dire il suo modo di essere uomo in rapporto con gli altri. Ciò che ho accennato, quanto al microscopico e al trasmodato, alla macchina, alla fonicità gestuale, penso possa offrire qualche direttrice per capire quel che è avvenuto fra il Volponi del Giro dei debitori, dell'Antica moneta, delle Porte dell'Appennino, e questo di Con testo a fronte. E che cosa si debba sostituire, o aggiungere, a rilievi antecedenti: valore della paratassi e della sintassi, «rimpianto morale», secondo Pasolini; «agreste e romantico realismo morale», secondo Forti; «emersione della coscienza attraverso lo spettro del colore e de11evoci», «dal buio della natura all'ignoto storico», come analizza De Santi. Sta il fatto che Con testo a fronte fa compiere alla poesia di Volponi un tale passo da proiettare effetti non solo sulle opere in versi precedenti, ma sulla stessa disposizione gerarchica della nostra poesia contemporanea, che andrà, io penso, riveduta dopo la comparsa di questo libro. E il rapporto con Volponi narratore? Penso che si affermi adesso un assoluto parallelismo - voglio dire autonomia e autonoma importanza in un rispecchiamento arduo da definire - fra i due esercizi, in prosa e in verso. Che cosa ne pensa Volponi stesso? Potrà intervenire a dare una risposta, o anche non darne nessuna. Quanto un poeta può o vuole dirci sulla sua poesia, non tanto spiega quanto continua questa poesia. Questo scritto è la versione definitiva dell'intervento che l'Autore ha letto in occasione del Premio Mandello 1986, nella giornata di studio dedicata a Paolo Volponi (Palermo, 10-12 settembre 1986). Fausto Masi L 'ABC della scienza delle costruJoni presentazione di Michele Mele Collana «Manuali,. ClearF.ditore viale Bruno Buozzi, 105 - Roma Varie «HM» laboratorio poesia (illustrazione e applicazione di tecniche poetiche contemporanee) con Franco Beltrametti, (?>rrado costa, Rita degli Esposti, John Gian, Armando Paialicb e Tom Raw.orth. a Cusigbe di BellW10:18-27agosto a Venezia: 1-10seltembre per informazioni: Pozzi, Cannaregio, 4975 30_121Venezia, tel. 041/89385 fine iscrizioni 30 aprile 1986 L'eco della ~pa dal 1901 legge e ritaglia giornali e riviste per documentare artisti e scrittori sulla loro attività per informazioni: Telefono (02) 710181-7423333 . L'eco della stampa Via Compagnoni, 28 - 20129 Milano
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