Alfabeta - anno VIII - n. 90 - novembre 1986

in locali pubblici di Birmingham e faceva parte dei provvedimenti contro l'attività dell'IRA. Prorogato con modifiche nel 1976non è stato poi abrogato. Sull'argomento vedi: C. Scorer - P. Hewitt, The Prevention of Terrorism Act (The case for repeal), London, NCCL, 1981. (3) Il picchettaggio, pur non riconosciuto come diritto, è previsto e considerato legale (lawfu{) dal Trade Union and Labour Relation Act 1974 e dall'Employment Act 1980, nei limiti in cui si svolge pacificamente e senza coinvolgere imprese diverse (secondary picketing). La materia è comunque molto complessa e collegata alla particolare configurazione e regolamentazione giuridica del sindacato inglese. Sull'argomento vedi J.G. Ridda!, The Law of Industriai Relations, N ei problemi connessi alla gravidanza e al parto appare anche all'osservazione comune uno spostamento inevitabile dal biologico-naturale all'immaginario. Si tratta di un punto dell'esperienza soggettiva in cui è in causa in modo massiccio la struttura psicologica della differenza sessuale. Ciò che costituisce esattamente il problema cruciale della psicoanalisi. Si può anzi dire che la psicoanalisi sia niente di più, e niente di meno, che il «pensiero» dei modi attraverso cui questa differenza si installa soggettivamente. Processo che non si lega automaticamente alla configurazione anatomica dei sessi. Se Freud dice che l'anatomia è il destino, è perché da sempre non ci si è, perché tra l'anatomia di uomo e donna e la loro identificazione sessuale c'è spostamento di almeno un tempo. Che significa «pensiero della differenza»? Nel rielaborare la sua scoperta e al termine della sua opera, Freud dichiara che è questa la «roccia» che definisce il campo dell'analisi. E cioè che oltre questo punto dell'elaborazione psichica non si va. Sforzandosi di definire in maniera differenziata, forse labilmente differenziata, la questione in quanto dei due sessi, dice: invidia di non averlo, paura di perderlo. È questa stessa distinzione che sostiene il problema di un ingresso differente nell'Edipo della bambina, che per Freud avviene proprio quando il bambino invece ne «esce». La rivolta e le polemiche delle prime donne analiste, la ferita costituita dalla sessualità femminile nella teoria analitica, mi pare possano essere riassunte nella teoria con cui una bambina di cinque anni poneva delle more al suo «risolversi» per l'Edipo. Questa bambina aveva sviluppato, al posto della sua questione intorno al sesso, un sintomo che direi classico: quando andava a letto temeva che lì ci fossero dei serpenti. All'idea che per la differenza anatomica dei sessi le donne non avrebbero mai avuto un pene, obiettò, assai freudiana- ~ mente del resto, che questo non <::s era vero: almeno nel caso in cui -~ una donna aspetta un figlio ma- ~ schio. ~ I.:'alternativa tra «averlo» o «es- -. serio», il fallo, dimostrata qui in ~ modo esemplare, è tipica dell'EdiE po femminile,. procurando alla <:.i ::. donna una certa strutturale indefic:, ::: nitezza identificatoria, per cui non ~ sa, o non vuole sapere, o non può I:! sapere, almeno fino a certi mo- ~ menti chiave della sua storia sim- l bolica, quale sia la sua reale «ap- ~ partenenza». Avanzo qui che il London, Butterworths, 1981, p. 123ss; G. Janner, The Employment Act I980, London, Business Books, 1980. (4) A proposito di questo dibattito va segnalato che la questione dei diritti dei singoli iscritti verso le organizzazioni sindacali è l'oggetto specifico del Trade Union Act. La Legge, sollecitata dalla Thatcher come mezzo di depotenziamento del sindacato, non si può dire però che abbia carattere esclusivamente strumentale. Affronta infatti alcune questioni di democrazia sindacale ampiamente sentite anche tra i non conservatori. Per un ampio commento alla legge vedi M. Biagi, Sindacato, democrazia e diritto. Il caso del Trade Union Act 1984, Milano, Giuffrè, 1986. (5) «... Individuai freedom and liberty.» L'inglese, causa le sue origini storiche, si trova ad avere due termini corrispondenti al nostro «libertà»: il primo (freedom) di origine germanica (Old High German e Old Saxon) e il secondo (liberty) proveniente dal latino libertas, liber. Freedom e liberty, fatta eccezione per alcune locuzioni strettamente tecnico-giuridiche, possono trovarsi l'uno per l'altro, salvo forse un tono maggiormente formale e solenne di liberty, oppure possono trovarsi accostate, con effetto di rafforzamento reciproco. (6) Nel Regno Unito, a differenza degli USA, del Canada e dei paesi dell'Europa continentale come l'Italia, non esistono garanzie costituzionali delle varie libertà né una esposizione tassativa delle stesse. Gli inglesi, in altri termini, non hanno una costituzione scritta né una Carta dei diritti. I diritti sono fondati sull'idea «negativa» che tutto è legale a meno che non sia vietato da un Act of Parliament o dalla common law. Spesso inqltre i diritti sono riconosciuti solo come esenzione da responsabilità civile o penale (immunities and privileges): tipico il caso delle industriai actions e dello sciopero. Per il dibattito sull'argomento vedi M. Zander, A Bill of Rights?, Chichester-London, Barry Rose Ltd., 1979. (7) Il contempt of court non ha corr~- spondente nel nostro ordinamento. E costituito da qualsiasi atto che turbi il corso regolare della giustizia. Vi rientrano, per esempio, l'oltraggio al magistrato in udienza, il turbamento dell'udienza, la mancata esecuzione di un ordine del giudice, il rifiuto di giurare e di testimoniare, ma anche l'intimidazione o la corruzione dei testimoni o Falsasimmetria delfemminile parto, il parto quindi come profondamente differenziato dalla gravidanza, come sa ogni donna che ha avuto un figlio, sia uno di questi momenti chiave. Vediamo come. Dobbiamo fare un passo indietro dal parto-nascita, e forse più di uno. Si può parlare, dal punto di vista analitico, di crisi narcisistica propria della gravidanza in cui e di cui il parto sarebbe un momento decisivo. Perché? Da un lato troviamo il ben noto mutamento dell'immagine speculare di una donna, cui corrisponde un certo mutamento dell'Io, che avviene attraverso una sorta di «completamento» immaginario della donna. Si produce qui per la futura madre una saldatura all'indietro verso qualcosa di non risolto, e che dobbiamo seguire: una saldatura qu?_Sidiretta a quel nucleo arcaico di-Identificazioni all'immagine speculare del corpo «acquisita» al momento antico dello stadio dello specchio, che è quel momento particolare della storia individuale in cui l'essere umano, potendo a differenza dell'animale riconoscere la propria immagine unitaria riflessa nello specchio, compie un viraggio fondamentale della sua esperienza soggettiva. C'è chi avanza l'ipotesi che in questa fase arcaica del narcisismo, per la bambina le cose vadano già diversamente che per il maschietto, che cioè la caratteristica reazione di «giubilo» allo specchio alla comparsa della propria immagine non avvenga pienamente. Per la bambina, anche così piccola, niente giubilo, perché al posto o insieme all'assunzione, alla costruzione dell'immagine arcaica di sé, sostegno necessario e normalizzante del narcisismo, qualcosa della piccola donna nello specchio resta, resta per così dire attaccato allo specchio, c'è· «captazione» dell'immagine, cattura, rischio di inghiottimento. La figlia entra nello specchio, come Alice, e rischia di non uscirne più, catturata, se così si può dire dalla sua stessa immagine, in quanto essa si produce dall'Io ideale con cui la madre donna anche lei, ha già pronto per lei, come interrogativo identificatorio in rapporto alla castrazione. E che finisce per costituire la forma stessa del loro legame. E così la donna si trova fin da subito e definitivamente scissa, sdoppiata nella stessa immagine ortopedizzante, proprio quella cioè che dovrebbe sostenerla nella normalizzazione edipica. Quante di noi si sono sentite dire Maria TeresaMaiocchi da piccole che a guardarcisi troppo, a guardarlo troppo, lo specchio, si rischiava di vederci il diavolo, o di restare accecate, forma questa modificata, forse più evoluta di articolazione dello stesso imperativo. Che cosa contiene lo specchio di così perturbante? Che cosa gli è rimasto dentro? Quale ombra diabolica nella superficie tutta luce dello specchio? È ancora Freud a illuminarci su questo punto, quando si dichiara disarmato di fronte a questo legame della donna con la madre «così difficile da afferrare analiticamente, così impalllidito dagli anni», schattenhaft - dice Freud - che ha razione madre-bambino. Va notato anche, su questa metafora luceombra, che è l'impossibilità del lutto dell'oggetto a esser designata come «l'ombra dell'oggetto caduta sull'Io». Il motivo strutturale di questo «sonno del legame», che si riattiva al momento giusto, è dunque tutto collocato nel regime doppio che la donna già è, o meglio in cui la donna si mantiene, segno della sua «incompletezza» immaginaria (qualcosa si può sempre perdere) e insieme della sua insoddisfazione caratteristica (qualcosa si può sempre avere in dono), regime che un'analista donna, come Gennie ,j--''--T':!!,;;:j::=-===----=:---- - ~ - Tocco e d'Incanto a due violini a/temi ( 1981) la consistenza dell'ombra, come sottoposto a una rimozione inesorabile. Come se fosse da questo legame, proprio da questo legame, che la donna non può distaccarsi. Ed è il legame con la madre, che a questo livello si stenta a definire identificatorio, che resta sempre assopito nelle vicissitudini dell'ectipo, assopito ma non perduto, come per Proserpina, e che risorge, ed efficacemente, nel momento termine della gravidanza, o, se si vuole, nel destino psichico, in apparenza «naturale», della sepaLemoine, ha indicato come di perdita, o meglio di «spartizione», differenziato da quella «castrazione» che sarebbe ben più strettamente pertinente al funzionamento maschile. Questa spartizione ha valore di eco esattamente di quella perdita primitiva del legame irrecuperabile con la madre in quanto, a differenza del maschio, questa perdita si produce sotto il segno della delusione di «essere senza», suo come della madre, e che perciò lascia la figlia nell'attesa senza fine del dono riparatore che dei membri della giuria, i commenti ·su un processo penale o civile in corso ecc. Vedi C. Hampton, Criminal Procedure, London, Sweet & Maxwell, 1977, p. 392 ss.; F. De Franchis, Dizionario Giuridico inglese-italiano Law Dictionary, Milano, Giuffrè, 1984, p: 352 ss. (8) La House of Lords ha funzioni legislative (costituendo uno dei due rami del Parliament) e funzioni giurisdizionali, esercitate al suo interno dai Law Lords. Costituisce, nel secondo caso, il giudice di ultima istanza contro le decisioni emesse nel Regno Unito (eccetto la Scozia). (9) L'espressione, che indica in generale la inscindibilità del diritto dall'ordine, viene usata come è noto per riferirsi ad una concezione conservatrice della società. le verrà dal padre. •• Ma ecco che nella gravidanza questo doppio immaginario_, questo essere non-una, non tutta, che la donna è, si puntellano tuttavia in un reale: il bambino, che è vivo, che si muove, che riempie, che completa, che riesce a occupare nell'immaginario l'altra metà del ben compatto sfero o della sfera della ben rotonda verità dell'essere, direbbe Parmenide, che lei, la donna, aveva sempre pensato di non riuscire a realizzare. La donna diventa così una parte immaginata mancante cui è immaginata aggiungersi un'altra che finalmente la completa, la rende finalmente una. Si può pensare la gravidanza in questo delirio di completezza, in cui il padre (del bambino) si confonde con il padre (suo proprio), vissuto come davvero finalmente realmente riparatore della perdita di partenza. È in questo toglimento della perdita (c'è un doppio senso qui che ci aiuta a capire) che si può togliere anche quel velo sul legame con la madre. e osì i due corpi della sfera, il corpo e il suo doppio, sono sia la donna incinta e il feto, sia, più profondamente, il suo corpo unito al corpo della madre. Intendo dire che la gravidanza rimanda in modo massiccio al ricordo della diade madre figlia allo specchio, a una libido «concentrica» se così si può dire in opposizione a quella «fallocentrica» propria al regime della castrazione in cui uomo e donna sono situati in rapporto al proprio sesso. In questo 2 che ha potuto diventare 1 nell'immaginario, che effetti produce quell'uno che è realmente e visibilmente il figlio del parto? Una antropologa francese, Françoise Loux, si è occupata della storia della relazione madre-bambino attraverso le cure della medicina «tradizionale» al corpo del bambino, prima, durante e dopo la nascita. Ne risulta un paesaggio simbolico straordinario, attraverso la lettura di proverbi e tradizioni locali la cui suggestione sopravvive, a volte latente, a volte manifesta, nella moderna medicalizzazione e igienizzazione del parto. Mi ha colpito in particolare l'insistenza e l'uniformità con cui questa medicina tradizionale tratta il cordone ombelicale (e anche la placenta) dopo la nascita: essi vengono seppelliti, secondo riti e significazioni diverse, come se si trattasse di raffigurare il lutto necessario di questo legame reciproco madre-bambino, nel senso anche di una fertilità futura. E tanto è inteso come reciproco questo legame che per proteggere la puerpera dai distur-

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