Alfabeta - anno VIII - n. 86/87 - lug./ago. 1986

Egli è simpatico perché «noi» più «simili»a lui. Perché i bambini vogliono spesso più bene a Stanlio? 2. I gonfiati da cedimento dei tessuti nervosi divengono a loro volta «strani» ma mai «svitati». Hemingway beveva come un pazzo. Ed era «strano», ma non «svitato». Anche Chandler. Anche Hammett. Altri hanno usato costantemente droghe «dure» che sono riconducibili al deuteragonismo tra massimo movimento nello spazio (cocaina) e massima assenza di tempo («T=V/S» =I EROINA). Cocaina ed eroina sono già state, in questo squarcio di secolo, deuteragoniste di una vicenda di «sviste». Coloro i quali hanno usato eccessivamente di queste sostanze hanno visto in esse - e nella filosofia di un loro eventuale controllo - la chance ultima di diversità per riprodurre una costante aggiunta di conoscenza al normale corso della vita. Non tutti questi «svistati» o «svistatori» hanno chiuso la loro esistenza tragica sulla terra con un corpo obeso. Nemmeno Belushi, che portava a spasso la sua trippa con grande velocità, ha evitato di morire per l'uso delle due sostanze contrarie, assimilate in tempi assai ravvicinati. Lo strabismo della svista non agevola. Rende anzi più pericoloso il terreno di ricerca. Si può certamente approdare a qualcosa di speciale, ma con una carica che, da «simpatica», si fa «melodrammatica». Si è «uomini che soffrono». C'è chi ricorda (lo scrittore anziano, ad esempio il primo Moravia o Michelstaedter o Conrad o •Pratt) di una vita trascorsa che la scrittura può fare dens~ di miracoli. Ma nell'universo diacronico della scrittura la maledizione del proprio dire e inventare e ricostruire rende quasi obbligatorio l'utilizzo di agenti imbonitori, quali essi siano. C'è chi ha fatto dell'essere astemi una droga pesante. 3. Oecorre proseguire sulla strada della «simpatia» (che, se il termine non fosse stato usato con troppa insistenza superficiale da alcuni «creatori di sette», soprattutto psicanalitiche, potrebbe anche essere denominata armonia, nell'accezione di Pico). Di una «simpatia» non necessariamente ottimistica, ma certamente definita come situazione. Occorre praticare l'importanza di attendere con cura alla parte nervosa e creatrice del corpo. Senza sbrodolare sulle tante e stravendute attenzioni alle tematiche del corpo, ci sentiamo in grado di avvertire una chance diversa da quelle guadagnate con l'estetica (e l'estatica) della dipendenza imbonitrice o auto-annichilente. Si tratta di qualcosa di simile a ciò che Agnes Heller chiama «il bisogno "radicale" di filosofia». Persino una sorta di quieta condiscendenza, anche se assai scettica (eppure simpaticamente compromessa) con i filoni del pensiero fragile della «astrologia divinatrice», che, annunciando l'Era del- !' Acquario, ne fanno il presagio di una vita in cui l'uomo possa essere più felice. Stiamo parlando di ciò che nel passato (non volendo qui prendere in considerazione variabili econo- . mico-politiche generali né mutazioni di ordine antropologico-sociale) si è di volta in volta chiamato «eraclitismo», «epicureismo», «scetticismo», «bisogno di comunismo», «changer la vie», «Rinascimento», eccetera. Anche se è vero che, in questa fase storica, la trasformazione rivoluzionaria appare un po' avvizzita nei gusti degli opinion-leaders, occorre riprendere a parlare al maggior numero possibile di orecchie. della medaglia dedicata al segno dell'Acquario); e) il distacco tra tutte le forme della politica istituzionale e il bisogno di «filosofia» che va crescendo (anche solo come ipotesi di lavoro) in strati minoritari - ma non infimi - della società civile. E soprattutto nella fascia culturale che va dai 20 ai 30 anni circa; Non foss'altro perché persino il parlare «ai pochissimi», acquista oggi un significante «trendy» notevolmente atono e fastidioso. 4. Di numero finito, ma apparentemente inr:iumerevoli,sono gli ostacoli sul cammino della conoscenza simpatica. Ne enumereremo alcuni, senza c) la goffaggine di molti tentativi filosofici di alcuni interessanti esponenti della narrativa nordamericana recente e contemporanea (ad esempio il libro di Pirsig Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, più di un milione di copie vendute in pochi mesi, grandi passioni per i lettori durante il consumo e poi più niente, nemmeno un nuovo iscritto a una setta ... ); f) il lavorìo incessante della macchina mediatica, che racconta una sua stessa cosmogonia e che la celebra reimpostando lo stesso palinsesto da anni e anni, e che fa di sé merce nuova ogni due o tre staMichelSeovente In prismate: in aenigmate Hemisphaerium. Rota. Tropici. Turbo. Mortuae radices. Imperium. Aevum aeneum. Vacuae radices in vacuum rotantes. Sphaerula/lunula ab ovo rotabat. Codicilli et pistilli umbra inflabat columnas porticuum cavas. In cellophanica ab ovo (mercuriali) vagina virebat animae flatus quae in arbore in flore putrescit: ortus vagina labyrinthus occasusque et abortus. Situs ab ovo in ventre squali infinito et margaritae et tropi fugaces et nugae nugaces. Saepes. Madia modo florentia. Nitrum. Semen mathesis ab ovo est nigrum. Orbita, fuliginosa terra marique navis, pernivea nomina ordita usque orditur, fluctus fiuebant, iecur/femur funditus nitet, mora morsus mordet, carmen omina genuit, fictilia verum coela sextilia at lex/rex improviso subvénit, cervici gladius pallidae subest, o prata albentia pruina, o praelibata mora, dentem perfidiae dulcedo stringebat, molliter mulcebat, orbitas ego - dicebas - ebrias contingam omniaque hydrae secreta unius mei fingam, atra a/iter saga subvénit at subest: funditus pica ad pyropos latrat. Facunde subsilvam teni tremore abietes implebant. Immota in subnive -erat - fax. Quos glacies exstinguebat ipsi dicebant: pax. Dulcissima immo animalia et corpora falx necabat/nectabat. Hodie fecunde tripudiat arx. Tu Venus subaquam. Tu Venus subanimam f ascinabas. Tu pia. Tu atopia. Tu entropia. Cornucopia tu bacterii vitaliis: letalis. Tu fatua iucunde cum ephebis ludens. Tu stulta stultissima illudens. Sub limine ignitae tu sphaerae ad infinitum lemures impinguas speciosa. V erruculae famulis irrident qui cogitant se dominos sublimis regni subactos se dominos esse: ipsi canunt facunde Veneri subregnum. Pateras dum reges imbibunt iucunde. Eorum in sub/una animae sanguinem bibunt caprarum et puellarum famulorumque laetorum. Tu Diana subgloriam. Tu Diana subhistoriam tu signas fecunde. Tua voce canente in subumbra ex improviso scurrae et matronae et ephebi pingues et plurilingues finitimi accurrunt. Tu provida providentissima. Tu in loricis tu in clipeis ardentissima Diana scribens paeana. Tu totius vagina nihili stridens in deliria subhumana. Substantivale tu nomen substantiale ignitae figurae quae regis somnia illustrat quae somnia famuli vastat. Famµ.liimmo facunde vox vatis animam canat ebriam in sub/una. L'emisfero e la ruota. I tropici e il vortice. All'ombra dell'Impero baluginavano morte radici. L'età di·bronzo sciabolava nell'opulento vuoto. Per gli eterei colonnati dei portici era un furore, era un afrore di fiori e legali livori. Febbrilmente bolliva nell'utero senza confini del tempo, del dio mercantile il soffio vitale che di ramo in ramo e gemme produceva e muffe e aborti. E perle ancora e labili tropismi e frivoli sofismi. E siepi si assiepavano e solchi verdi verdeggiavano. Nella bianca tumescenza dei grassi animali, dei sali minerali l'erba scura impazziva dell'impassibile Scienza. L'orbita spaccò la nave e la sua scia opaca tramò (e trama) nomi di un bianco raro: le onde a mucchi galoppavano, dal fondo dei loro bagliori appare un occhio/ginocchio, soavemente mordicchia la bocca more dolcissime, la poesia fecondò profezie e cieli liquidi; ecco il re che regge, la sua legge, ecco la lama fare da cuscino all'ignara nuca, e i poeti cantavano (e cantano) «o prati candidi di brina, o prelibate more>;: è perfido il dolce che avvinghia il dente (e dolcemente lo ammaliava). E tu dicevi: «Io tutte le orbite avrà dell'ebbro gioire e il tesoro segreto dell'Idra sarà solo mio». Ora altre e più cupe magie ci sovrastano: dal loro profondo la gazza ulula ai diamanti. La musica trepida degli abeti con leggiadria sommergeva le sottoselve. Immota, nella sottoneve, c'era una lampada. Le anime inghiottite dal ghiaccio bisbigliavano: «pace». Squisiti corpi e animali si compivano nel nitore, nel terrore della falce. Oggi fastosi, oggi festosi templi e fortilizi vanno dilagando. Nella sottacqua tu, Venere, regnavi maliosa e d'un velo di alabastro fasciarvi la sottanima. Né luogo ti arrestava, né tarlo ti lambiva, né lebbra ti sfiniva. Tu forziere di scorie vitali. Tu braciere di scorie mortali. Vaporosa a giocare con gli efebi. Teneramente, perfidamente lusingandoli. Infinitamente tu vaga gonfi i lemuri vaganti in questa sfera di fuoco infinita. Drogati di te gli straccioni di un sublime regno si sentono padroni e cantano a te le ebbrezze del loro infame sottoregno. Intanto i re tracannano le tripudianti coppe. La sottoluna hanno per trono. I loro musi affondano nell'allegro sangue di capre e di fanciulle e di straccioni. Tu, Diana, apri le dighe alla sottogloria, tu tracci i sentieri segreti della sottostoria. Al tuo suono che scorre nella sottombra precipitosi accorrono gli istrioni, le matrone, gli efebi pingui e i confinanti plurilingui. Limiti non ha la tua bontà. E sugli usberghi e sugli scudi tu, Diana, rovente scrivi il tuo peana. Sovrana disperdi e distruggi la folle opulenza subumana. Nella tua icona di fuoco scintillano i troni. Nella tua icona di fuoco ardono gli straccioni. Di questi celebri il vate l'anima sublime · che delira nella sottoluna. problemi di ordine: a) la predisposizione masochista del pensiero degli uomini dell'Occidente a farsi ammaliare (in fase di cedimento nervoso) dalle filosofie della natura e dello spirito orientali (Londra-Bombay solo an- ·data; e non sempre e soltanto per .i freaks, o fricchettoni); d) la didattica del sacrificio sapienziale dogmatico, che rifonda il bisogno di una «autorità docente», il cui possesso è del mondo così-come-è. gioni. È nella corruzione della macchina informativa statale e nella necessità di enormi profitti dei media privati e multinazionali che si fonda l'evidente arretratezza della televisione italiana, pasticciona e destroide, nelle sue infinite forme di imbroglio professionistico sul gioco della «mentalità comune», sul «buon senso delle persone», sulla voglia di «relax», o sull'esigenza di riposare il cervello. Non diversamente funzionano i b) la proliferazione delle sette religiose, abbinata alla delirante evenemenzialità dell'Era dei Poveri in !spirito (altra faccia probabile Molti studenti del Dams di Bologna vivono questa curiosa esigenza di sottomissione al sapere accademico mescolata con una forte istanza di passionalità nella ricerca del sapere medesimo; bizzarra forma di schizofrenia non più solo giovanile; settimanali della carta stampata, i quotidiani e i mensili. Pur essendo praticamente indispensabili, almeno in una sola delle tre forme, essi fanno rimpiangere i tempi improbabili del giornalismo di avventura, e quelli, assai più probabili e contemporanei a noi, di alcune testate straniere. Ho ora nominato e descritto - troppo sommariamente - alcuni TRENDaSnti-filosofici talvolta radicali; ve ne sono certamente molti altri, e alcuni senz'altro più segreti e pericolosi. 5. Nel laboratorio dell'individuo statistico il Caos (derivato anche, in parte, dall'iperproduzione di materiale ideologico da parte di avanguardie culturali di più generazioni, tra l'inizio degli anni '60 e la prima metà del decennio successivo) e un diffuso ideale di pace «guerrafondaia» fanno di questo pezzo di secolo un'anticamera mentale per il dominio di una Razionalità apparente, se paragonata alle crude verità di alcuni notevoli tanta-scrittori e tanta-scienziati. Non solo siamo teoricamente in ritardo rispetto a metà degli scrittori del futuro degli anni '30 (basti pensare all'intelligenza realista del creatore di Flash Gordon e a quella funzionai-surrealista del creatore di Buck Rogers, Dick Calkins, che ebbero nelle loro visioni senz'altro anche l'immagine di un futuro migliorabile grazie al bisogno di giustizia degli esseri umani). Siamo anche in ritardo rispetto agli economisti degli anni '60, e ai teorici del éentro-sinistra. L'individuo statistico vive - esclusivamente -. nella crisi e nell'attesa di una tranquilla catastrofe. • • La guerra, se mai arriverà, giungerà annunciata dal cinematografo. Gli uomini sentiranno allora la stessa impressione che capita a taluni in procinto di entrare per la prima volta a Manhattan, osservando il ponte. Come nei film, esattamente nello stesso modo. È uguale e sovrapposto alla visione dei 35 millimetri con dentro il·film New York, New York, o Manhattan di W. Allen. All'apparenza, la nostra epoca è governata dalla magica legge della sospensione. Ma a SOLEe Terra fermi non corrisponde che l'eterno - e assoluto - caos del Clinamen, che incessantemente rivoluziona l'individuo statistico, e incessantemente ne modifica i gusti, le mode, gli stili, le filosofie. La sostanza di questo apparato del Sentire non è il SENSO,ma il Sentire medesimo. Tuttavia, alla nascita delle contraddizioni venute dal regno della Melanconia (risposta dignitosa allo sfacelo della Simpatia determinato dal secolo stesso, quello dell'Apocalisse e dell'Integrazione) la merce non può rispondere se non modificando se stessa di continuo. Ma è un lavoro quasi alchemico: occorre, con gli stessi ingredienti, ottenere forme della «magia» diverse ad infinitum, sapendo che il peso non potrà mai cambiare. Trovate l'oro, fondendo insieme sempre gli stessi metalli, e trovatelo di forme infinitamente diverse, sotto infiniti aspetti e di proteiformi qualità! È vero dunque che cambia la superficie delle cose, la forma. L'apparato valutativo ha però il dovere di restare nell'orbita del «buon senso». Ogni epoca ha i suoi estremi, che raramente coincidono conle masse arrabbiate sino all'estremo limite dell'insurrezione! Quasi sempre vige il moderatismo, il sacripantico innamorarsi della poeticità della trasformazione sociale restando dentro lo Stato, anzi, ficcandovicisi sempre più all'interno.

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