esperienze di pensiero più diverse, ma avendo di mira la stessa interrogazione essenziale. L'uomo - dice Heidegger - costruisce in quanto abita: ma il suo abitare, inscindibile dal modo in cui egli è, si afferma in una infinità di rimandi: dalla fantasia artistica, a quella onirica, dalla sua capacità di produrre oggetti, a quella di produrre sogni, dalla sua condizione di vivente e dalla sua condizione di mortale. Gli architetti (A.L. Rossi, Ricci, C. Lenza, P. Belfiore, N. Pagliara, P. Coppola Pignatelli, J. Rykwert, A. D' Auria, A. Mendini) si alternano agli antropologi (M. Niola, T. Belmonte, I. Pardo), agli urbanisti e storici dell'arte (L. Vergine, A. Trimarco, B. Gravagnuolo, V. Andriello, L. Di Mauro, T. Colletta, G. Dorfles), agli storici della letteratura, filosofi, sociologi e psicoanalisti (G. Cusatelli, A. Fliri, A. Cauquelin, L. Burkhardt, E. Giammatei, M. Fimiani, A. Abruzzese, G. Margherita). Ne emerge una scena entro la quale la città si presenta come traccia: luogo di passaggio, ma anche dimora che porta in sé le vicende del tempo, inscritte nella memoria. E non è solo a causa del fatto che il convegno si sia tenuto a Napoli, che quest'ultima città viene assunta come esempio significativodi riflessione. La sopravvivenza di caratteristiche tipiche della città (come spazio riconoscibile, ove il tempo è ancora leggibile nelle cose che ne portano il segno), si intreccia, qui, infatti, con l'esplosione dell'immaginario metropolitano, contraddistinto dalla separazione irreversibile dell'Io dall'habitat e dalla coincidenza tra dimora ed erranza, tra radicamento e sradicamento. In particolare mi sembra significativa l'analisi di Marino Niola che, esaminando da antropologo il discorso mitico rituale relativo al culto della morte a Napoli, mostra come il complesso urbano sia apparso, e possa talvolta ancora apparire, al suo abitante come linguaggio che «accetta» la morte: non la espunge da sé. Ma forse è proprio questo parlare che - con il sorgere della Metropoli - è andato perduto, nonostante che ne emerga di tanto in tanto un residuo fossile inatteso e inattuale. È questa «estraniazione» che ripropone (ancora e sempre) con forza la domanda heideggeriana: «Non può darsi che la sradicatezza dell'uomo consista nel fatto che l'uomo non riflette ancora per niente sull'autentica crisi dell'ahiAl servizio si accede per abbonamento annuale. Da un minimo di 6 inserzioni a un massimo di 33 inserzioni. I moduli disponibili soM: semplice cm. 5,Jxl,4 Lire 30.()()(}, doppio cm. 5,Jx3 Lire 50.()()().Per informazioni più tkttagliate scrivere o tele/onare a: Cooperativa Intrapresa, via Caposile 2, 20137 Milano. Telefoni (02) 5451254 - 5451692. Ufficio Pubblicità, servizio Biglietti da Visita. Riviste mini la più piccola rivista del mondo a cura di Franco Beltrametti scorribanda productions pobox 3 - 6826Riva s.v. - Svizzera IL COBOLDIS diretto-da Ettore Bonessio di Terzet C.P. 1(17 16100Genova Abbonamento annuo lire 20.()()() Coboldprima: Bonessio di Terzet, Perrotta Coboldimpero: Bemstein, Freeman Coboldpoesia: Lunetta, Gamberini Coboldarte: Carretta, Olivari, Sozzi u Muse Italiche: Barberi Squarotti Brandolini d'Adda I Ibis: Perrotta Venas 38-39 Semiotica medievale a cura di Umberto Eco BompialllFAlitoft tazione riconoscendola come la cri- .? SI.». Ma Heidegger aggiunge: «Tuttavia, appena l'uomo riflette sulla propria sradicatezza, questa non è più una miseria». Autori Vari La città e l'immaginario a cura di D. Mazzoleni Roma, Officina Edizioni, 1985 pp. 432, lire 30.000 Arte santa Marco Meneguzzo «L'arte è santa perché realizza il miracolo di dare durata all'impossibile durata della vita», e ancora, nel testo di Bonito Oliva «l'arte trova il valore della santità in se stessa»: le questioni poste sul tapCentrale è la figura dell'artista, che diventa però soltanto strumento di una forza superiore (è curioso come il titolo di «Arte santa» riesca a dare a queste parole una connotazione completamente diversa dal solito, priva di laicità): caratteristica dell'agire dell'artista è una specie di incoscienza e stordimento in cui chi agisce è posseduto non dal Dio - lo Ione di Platone insegna-, ma dal linguaggio «che cova dentro di sé immagini e risultati inusitati». La derivazione lacaniana di questi concetti è manifesta, ed anzi evidenziata in questo scritto da un accentuarsi del senso della rivelazione artistica. Le parole sottintendono il miracolo dell'illuminazione e dell'epifania dell'arte, e questa sottigliezza di scrittura, a tratti ammiccante, ci pare il pregio maggiore di questo saggio. La rivelazione LONGO EDITORE - RAVENNA casella postale 431 - telefono 0544/27026 Arnaldo Ginna - Bruno Corra MANIFESTI FUTURISTI E SCRITTI TEORICI a cura di Mario Verdone pp. 280, 16 ili.. L. 20.000 Luigi Fallacara POESIE (1914-1963) a cura di Oreste Macrì pp. 488, L. 40.000 Ernesto Citro AGOSTINO JOHN SINADINO e la poetica del simbolismo pp. 176, L. 18.000 Maria Laura Baffoni Licata LA POESIA DI VITTORIO SERENI Alienazione e impegno pp. 208, L. 18.000 Anthony G. Costantini APPRENDISTATO E ARTE DI VASCO PRATOLINI pp. 248, L. 25.000 peto da questo nuovo scritto sono diverse, e paiono più interessanti delle opere vere e proprie esposte a Ravenna, ove il concetto di «santo» spesso si.confonde con quello di «sacro», nel senso più tradizionale del termine. Questo saggio ci pare correre su di un difficile discrimine, molto simile ad una aporia, che vede da una parte l'arte come linguaggio chiuso - una sorta di metalinguaggio meno analitico di quanto non ci avessero abituato gli anni Settanta -, dall'altra il concetto di creazione artistica come analogia della Creazione tout court, e quindi riportato ad una referenzialità esterna, magmatica, complessa e soprattutto irriducibile a norme linguistiche per quanto smagliate. aut aut 209-210 gennaio-febbraio 1986 A partire da Lévinas La_passivitàdel soggetto, l'ombra tkll' essere, l'enigma del/'etica. . testi e contributi di E. Lévinas, M. Blanchot, J. Rolland, G. Fra11ck, R. Prezzo, P.A. Rovatti, A. Del Lago, S. Petrosino, F. Ciarame/li, R. Ronchi, S. Comolli, F. Polidori, F. Sossi, B. Bonato, R. Cristin, G. Berto Electronic massmedia AGE mensile per il media people delle agenzie e degli utenti di pubblicità. Systems editoriale, V.le Famagosta, 75 - 20142Milano A N T E R E M Rivista di ricerca letterariadiretta da Flavio Ermini e Silvano Martini via Cantarane 10, 37129Verona Carte Semiodche numero O Teoretica: Umberto Eco, L'Epistola Xlll e l'allegorismo medievale Monografia: La lettera (saggi di Cohen, Grivel, Queré, Schneider, Violi) Studi e ricerche: Giovanni Bottiroli, Metonimia e metafora; Marcello La Matina, Sul caso Chinnici La Casa Usher Editore Strategia • Quindicinale tklla comunicazione pubblicitaria/Agenzie/ Utenti/Mezzi. Abbonamento annuo L. 55.000 Pola Editrice avviene attraverso il linguaggio, che manda soltanto a se stesso, e in un certo senso esclude l'artista proprio nel momento in cui attraverso di lui simanifesta. Per questo viene ribaltato l'assunto per cui la natura superficiale dello sguardo dell'artista crea· _una natura superficiale dell'opera d'arte: è invece l'intrinseca essenza superficialista del linguaggio visivo che impone all'artista uno sguardo simile. Premessa e conclusione su cui si potrebbe discutere, ma che tocca marginalmente il tema della santità. Quella santità che, tornando alla parte finale del saggio di Bonito Oliva, ritorna vagamente alla concezione dell'artista demiurgo da una parte («dare durata all'impossibile durata della vita»), accenSottotraccia arti visive, nuova danza, nuova scena trimestrale diretto da Marco Jannuzzi Abb. a 4 numeri L. 20.000, ccp 54692009 V.le Carlo Felice 95 00185Roma Paro! n. 2, marzo 86 quatkmi d'arte a cura di Nanni Menetti Caroli, Cucchi, Fortunati, Franci, Guglielmi, Lorem;ini, Miller, Nanni, Raimondi, Scalise, Valesìo, Vetri, Zolkiewski su Opera d'arte come forma collettiva. Anceschi, Cervellati, Gori, Menetti, Menna, Sandri su A. V. Borsari. Poesie di G. Bonacini. p.agine168, L. 10.000 + spese postali e/o Paro/, Casella Postale 223, Bologna D piccolo Hans diretto da Sergio Finzi Le tentazioni del maestro Psicoanalisi e didattica. Il «padre insegnante». Tradizione e trasmissione V. Finzi Ghisi. A.G. Gargani. G. Gramigna. 1. Viola, e un saggio di lmre Hennann Anno XIII, N° 49, pp. 208, L. 10.000 Dimensioni n. S Landi - «Il peccato»: G. Boine Colombini - Ernesto Buonaiuti ieri e oggi Zanantoni - Oltre il fascismo Rossi - Cultura e scuola secondo «Civiltà Cattolica» dopo gli anni Venti Lombardi - Suzanne de Brunhoff e il pensiero monetario di K. Marx Gabella - Fra euristica ed ermeneutica: cenni sullo statuto dell'invenzione .tuando l'imperfetta volontà d'eternità dell'uomo, mentre dall'altra ribadisce il concetto di un linguaggio quasi autogenerantesi, e che giunge alla santità solo in se stesso, grazie alla forza rassicurante delle proprie perfette norme: da cui deriva l'equivalenza tra rassicurazione e santità. Ma la santità dell'arte è la liberazione da un'apprensione? ... Arte santa di Achille Bonito Oliva catalogo della mostra alla Loggetta Lombardesca di Ravenna (11 maggio-31 agosto 1986) Ravenna, Ed. Essegi Cfr. Mostre d'arte L'ideogrammauniversale Luciano Cherchi Se dovessimo prendere alla lettera quanto afferma Wittgenstein («I numeri non sono fondamentali per la matematica»), dovremmo per contrasto ed eliminazione sostenere che lo siano per la linguistica o meglio per la poesia. Non mancano, del resto, illustri testimonianze in merito, sia pur tralasciando Pitagora e Platone, la Vita nova e la Divina Commedia. Dalle «matematiche severe» con i loro sapienti precetti «più dolci del miele» nei Canti di Maldoror di Lautréamont, agli «O egregi numeri, ... » di Wamjàtin (Noi). Il numero che Mirella Bentivoglio, nell'ammirevole ed esauriente presentazione della mostra dedicata all'Ideogramma universale, tenutasi in marzo e aprile a Torino, presso la galleria «Il Segno», col contributo di una quarantina di artisti italiani e stranieri, così definisce, in qualche lontanissimo periodo della storia è stato certamente, con i caratteri cuneiformi, ad esempio, o col quipu, nella lingua quechua, all'origine dell'alfabeto o comunque della lingua scritta. Prima si conta, ciò che c'è, poi lo si nomina. Con un po' d'imbaraz20, penso, per un certo G.B. Vico, per il quale solo il nominare è fondare. Qui prevale la natura rozza e praticistica dell'uomo. Fogli di informazione Documenti e ricerche per /'elaborazione di pratiche alternative in campo psichiatrico e istituzionale Nuova Serie n° 116 Abbonamento annuo-L. 25.000; abbonamento sostenitore L. 50.000; abbonamento enti, associazioni, estero L. 35.000, da versare sul ccp 12386512 intestato alla Cooperativa Centro di Documentazione, c.p. 347 51100 Pistoia. Libri Imminente: Jean François Lyotard D muro del Pacifico traduzione di Nanni Balestrini MulthiplaEdizioni Lovato Guerrino: Sfoghi del cuore di un frate amante dell'arte Edizio'1i Studio Italiano Strada 22 luglio 42,.43/00 Parma Corpo 10 Raccoglie alcune tra le più significative esperunze tklla scrittura contemporanea Via Lecco 2, 20124 Milano Telefono (02) 2718758 AA.VV. Trevignano catalogo sull'affresco absidale di Santa Maria Assunta Clear Editore viale Bruno Buozzi, 105 - Roma Certo, il numero è l'ideogramma universale, valevole per contare qualsiasi cosa (non o/et); ma mentre serve per definire, recintare, difendere quello che si è acquistato, nel contempo si estende a dismisura a simboleggiare ciò che v'è di più inintelligibile e misterioso: di qui il carattere sacro, simbolico, polivalente del numero: dal Libro dei conti al Libro della Genesi. Nella Mostra presentata dalla Bentivoglio il numero è presente «nella sua diretta, non mediata strumentalità semiologica». Sapevamo da Renato Poggioli quanto l'avanguardia storica fosse sensibi• le al mito scientifico e ai titoli aritmetici: dal Bizzeffe (Bif&zf + 18) di Ardengo Soffici ai 150.000.000 di Ma j akovski j o al 291.391 di Picabia. Il che era spiegabile con l'implicita esaltazione del concetto scientifico di energia, ad opera delle avanguardie, all'alba del nostro secolo. Ma oggi? Direi che, per il solito serpente che si morde la coda, dopo gli anni '50 (chi non ricorda Numero di Firenze?) il ritorno della cifra-segno, nel campo della pittura e della poesia concreta, indica l'esigenza di un riallaccio col mondo arcaico delle origini, al tempo in cui predominava, accanto all'esigenza di una prima «accumulazio- . ne del capitale», il ludico piacere di scoprire ed inventare, con fa massima funzionalità e ilminimo dispendio, l'essenzialità e la purezza del segno. Ideogrammauniversale Torino, galleria Il Segno Fausto Masi L' ABC della scienza delle costruzioni presentazione di Michele Mele Collana «Manuali» Clear Editore viale Bruno Buozzi, 105 - Roma Varie «HM» laboratorio poesia (illustrazione e applicazione di tecniche poetiche contemporanee) con Franco Beltrametti, <;orrado costa, Rita degli Esposti, John Gian, AnnélndoPaialicb e Tom Rawo.rth. a Cusigbe di Bell11DO: 18-27 agosto a Venezia: 1-10seuembre per informazioni: Pozzi, Cannaregio, 4975 3(!121Venezia, tel. 041/89385 fine iscrizioni30 aprile 1986 L'ece della ..... dal 1901legge e riJaglia giornali e riviste per documenJare artistie scrittori sulla loro attività per informazioni: Telefono (02) 710181-7423333 L'eco della stampa . Via Compagnoni,28 - 20129 Milano
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