°' I:! .s ~ C).. 'O ~ ......, e i:: ~ "So ~ i::: ~ ~ .J::) :g, Comizio Millenovecento53 sede di od rosa.maglia di anice di grappa e di naftalina, e odore di fegato di merluzzo e di carogne nel vestibolo delle narici e lungo il torace brivido d'incenso, trame fischiate di camole di arredi nella foresta sottogonna del corpuchristi, uguaglia l'incanto incendiato dei Patti Massimi: di avvenenzà Speleofonica, albero del Precetto, di oh, albero ladra eideia, di fonda chiacchera, che il sangue in !taglia non lava le soglie e i marciapiedi, ma il chianti su uno straccio di tovaglia nunzia/e appena che libato impiastra di rosso il sale e le freguglie di pane, e il coppino, buon augurio, che se la goda a darci dentro! e uno allora, diceva la rava e la fava, e che, eh no, eh no, eh no, eh no! eh si, sociofugo eh, assimilatore seghe scapa la caca de sgnapa ghe se scepa la ciapa del bus del cu, del peritoneo! e uno allora per Due Coltelli e Tre in fondo al lago inan e/lato ragiona a gran fatica in mezzo ai sassi sybillini nei laceri bindelli della celeste e il gomito che scotta quando per i campi scaglia ai dieci tovaglia, con i crampi ai dieci nudi venti la fionda verso dove non ci si vede più e innescata è la sera: ma: albero geodetico, fiuto dello stratempo fedele, albero di galeotta avvenenza, negli scudi che il nubi/o, sù e giù, sparpaglia, e tempo stravagante, a spasso, sù e giù, sulle finestre sulle croste sulle tibie sopra i cuoi sopra il lattime delle guance nella cagliata e,,nellacoppa a fare opachi stampi e malinconica carezza e lente spire, e dura scorza alle gibigiane: rotta, così, sgargia la livella del Te B: e domani, ma domani, il candore che entra come un temperino nudo, come una carognata, la gemma della paura o dello sfizio, un gotto di manduria dentro ,il lago, e ma domani sarà una gran bella giornata! un gemito dentro i testicoli, lungo, e nostalgia della sua cenere più nisciuno in questa scura foppa sa più bene se la pietra permansiva e immemore in immemore equilibrio starà sopra la pietra, o sul 'arcata delle spalle i pensamenti a grani con tutta quella catabrega di figlioli aprecipizio dell'uomo che ha mangiato di straforo il pànico vitale, sussidio delle comunità, delle fabbricerie, dei sindacati, delle tribù ... tarlate da un acume propizievole sforbiciato da molteplici scaramanzie, come l'albero ignaro, svelto tra il nubi/o e il tempaccio nazionale e internazionale, il frullo e la chiarezza in equilibrio immemore, una fetta fluttuando dei bulbi pieno e vuoto vidima il potere e il nonpotere dell'Onnipotente genuino, alleato al tenero delirio dell'inedia e allo schianto e ma domani eia legge e il lume nel rameggio di buontempo, e l'ecumene furtivo, elegiaco, delle erotiche asce, e degli stipiti deperiti a colpi d'anca, esbatti e molla e lasciandare che il cielo appartiene! e nelle rocce di tenebre ti si strozzano i lividi precipizi le sideree fiumane i rari riflessi per somme linee e iprèsaghi tedeum e l'unghia incarnata delle estasi dentro le cortecce del gelso e l'occhio estirpato alla sua roccia, immoto sugli oziosi scandagli, ebete vedetta fino a che lafanfara di carruba intonerà apelo d'aria, scrocchiando, l'era nuova, l'era bicipite, delle diavolerie fonetiche, i neumi palinsesti dal foro dell'uovo di una syllaba clandestina solitaria esimia tenue caduca urbana generosa lunga e carnale come il corpus della separazione e dell'uguaglianza: e nella cuna tonda, come dei due orecchi del manzo, del padiglione d_,ell'orecchio tra timpano e martelletto rugando, fiorisce il cembalo insonne lanceolato degli espressi di frontiera, e il polverone stormendo si avventa fuori orario dei camion, e il senso, a distanza, delle luci gemelle nelle orecchie, perpetuo, sommesso attimo e baleno dei Novissimi: cioè, una vallata, a canestri, di albe immolate dal/' amor delle anime, dal suffragio indenne delle larve e dei cognomi pellegrini oltremondani barbari· nazionali necessari sovietici o giudei uno che incomincia così, che finisce cosà, darà agli incendi l'Uccello di apollo e le cosce di santa Creatura, maschia o femmino, oh, ignaro, oh gelido oh decrescente talamo dei nostri aliti a ridosso, scapola a scapola! omelia e smalto e muscolo del sortilegio paraclitico, esalando, in virga verbi, ti fulmini, o sancta ecclesia, novero ecumenico, informe apocalisse vocalizzata e suggellata con labbra inerti, tra le vigne ti fulmini: uno stupore idolologico, ma maligno, e una rissa aspra di cieli incenerisca il satanico peplo, il pascolo e il nubrifagio. 1953 da Comizio Millenovecento53 eructavit cor verbum Prove d'artista Emilio Villa [Alfabeta 85] que ne m'occupe d'occulter cuppe cultechope dcoupe t'occupcupcucu del cu l'occulte sur le champrmisse culcul dea/cui culte d'occupeculbuter, eh, oooop! ououpe tu, sotte poupée dpoudre dle lculcupeur dpeindre la peur en raide posture dpulpe dpeuple dcoupepleupeuple coupepeau d' échalote d' où crève poulpepeuple en boue en coulis qu'occucupe quenotte culpe coulpepéché dcoupler hercule par dlélasticité dilatoire, ah moment rouge!!! herpès erratique occupepepe crepu sur peau d' occulte peu dpersonnes à compulser défaite en ellypses surfacées çi.'occupation cupe l'agneau devant l'ours pèse moins lourd et l'épée se soulève de la mère est bon tout traité /es étoiles sur harpes la pisse sur asperges la soupe il y a dplace pour tout mot qui soitsoit très court qui se désoccupe et nobles emplois dia lumière com me l'eau inutilisée ne f ais pas aimer crabes exécute ténèbres ronces cracliées et /es grenadiers telles couvent !es vierges mornes nuque à large entrée à tranche, vulnecrabe à cracher et que /es hommes /es gens !es primigènes à qui n'était pas étrangère la lutte de la ba/ance ont passés sur elles et se gavaient d' elles et ne /es ont pas abandonnées pendant que /es mains courant démentes couraient dans la pelure de l'arspace arrété par l' érection dlépée et l'ame des pauvres que se saoule donc dle coupecul et le sang jailli dia peau du tamgour fournit des désordres troubles des hordes profondes perturbation d'un caillou qui entre sous sa selle ou coule sous sa hanche ou sous son aisselle ou sous sa griffe dans l'acidité l'amertume et Cailles Toutes Petites Coulent en Soupe de Vie et le Scorpion Substantif parie en secret et pas mordre couvert de /'Ombre et pénètre en Repaire ultimatum à la corrrrée 1953 ultima AA AA. AAA. A.AA AAAAAA A A A. AAAAAA.A. AA. A. AAA. AA. A.A. AAAAAA A A A AAAAA A tum tu tu tu tu tu tum ] X J X 2 J X J X J X 1 x aux aux aux nubifrages nus aux aux aux aux oxyfrages bus aux aux aux aux gens de bien de gens de genre de couleur J X J X J 2 J X J X J X 2 J J J X J 2 X 1 x 1 1 x JAUNE et, mais br~f andé davialcu tuti ~L---------------------------------------------------------------------------'
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