Proved'artista Carla Vasio L'ombra l'onda [Alfabeta 85] L'orma Si forma ali'orizzonte degli eventi la contrazione da un tempo infinito mentre l'alternanza costante del/' informe con le molte rifrazioni inattese ora permette ai diecimila esseri di iniziare la fuga nel giorno. Raggio radente approfondisce l'orma del/'animale inseguito e del suo inseguitore. Col piede alzato e con la mano tesa l'inseguitore sta vicino al punto in cui dovrà coincidere con l'inseguito: si trattiene sapendo che scrutare costantemente nella misura è la virtù segreta. Egli depone il compito assegnato evita di prodiga;si ed evita l'eccesso di fermare la tartaruga che dall'alba alla fine del giorno lascia impresse tracce e vestigia. Lascia l'inseguitore un'unica orma e come un invitato nobile si contiene dal 'afferrare il dono e lascia stare al suo posto ogni cosa. Ignora quando il giorno produrrà un altro giorno sa soltanto che questi stati durano abbastanza per esser nominati. Sosta nominando le cose una per una illuminate successivamente immobile tocca qui adesso la tranquilla presenza del momento. L'onda Battito improvviso battito arresto battito e scroscio ripetuto senza memoria. Non c'è taglio nella corrente del mutamento non sezione che mostri la mappa di una realtà del possibile soltanto apparizioni virtuali estese nel/' estrema brevità del mostrarsi soltanto schemi di decadimento infinito create e distrutte forme di onde di onde di onde generate dalla linea fittizia che all'orizzonte spartisce l'universo splendori marini raggi insostenibili vibrazioni sopra gli abissi. Figure di interferenze tramano dissolvenze mentre sulle creste la schiuma splende più luce più luce di quanto gli specchi possano riflettere mai. Questo incorporeo immortale mobile succedersi delle onde marine questo impossibile svolgimento questo sottostare ali'oggetto della contemplazione all'alto sole meridiano questo scivolare nella interazione delle correnti producendo una smisurata incostanza una oscillazione ripetl!,ta che non assicura presenza alcuna piuttosto disperdendosi nel periodare lungo e complesso è una perturbazione immobile e profonda una distribuzione di mutamenti estesa al turchino spazio infinito . dove misurare profondità e distanze calcolare velocità di moti non porterebbe alcuno schiarimento. Nuotano forme di pesci in direzione propria non deviati dall'incontro con l'onda è soltanto probabile trovarli in un punto o nel/'altro delle acque estese dall'una all'altra riva scaglie dorate e guizzi di code. Questa tendenza a esistere non ci confonde se non nell'attimo in cui sono scomparsi e sono esistiti senza ritorno. Non si sono arrestati più di quanto .. occorre per sapere che non furono assenti né presenti attraversando l'onda. Una paradossale forza attraversa e scuote questo campo marino e non produce alcuno spostamento gli spettrali relitti corporei oscillano alternati senza mai approdare alla riva. Timori oscuri nell'immagine ricorrente paure antiche inconfessa ti terrori per la perduta polarità di quanto -haforma eppure resta escluso dal medesimo luogo e dal momento. Dal vuoto · una illimitata produzione di eventi si mani/ esta dopo che gli Dei sono partiti. Incomprensibile ormai sta la presenza della conchiglia sulla sabbia immobile simmetrica impenetrabile ché la sua quiete non è vera quiete ma apparente stabilità mancante di potere vista dagli occhi a una distanza fissa afferrata senza.che si sottragga lanciata in mare dove incontra l'onda e scende nell'abisso dove giace dopo aver generato onde nell'onda restaferma sul fondo e non ne viene segnale alcuno e solo vi si annida un pensiero di morte mentre passa ora una nube per coprire il sole. Vano è cercare un'onda essendo l'onda un'altra onda mossa in un'acqua che né si sposta né rimane in quiete: è solo una distribuzione di forme l'onda marina mentre continuamente muta nel turchino spazio marino. Con creste e incavi sotto l'alto sole che di nuovo risplende con flusso e mutamento senza fine vibrano le onde in mobile consenso creando e distruggendo una danza di eventi compresa fra la riva e l'estremo orizzonte da cui non si produce né principio né fine anzi disserra il nodo di una rete inestricabile di transizioni mortali piuttosto perpetuando cicli di cui possiamo dire non le effigi bensì le molte immagini intollerabili se vediamo in esse lo smisurato prodigio intollerabili se vediamo il limite imminente. Di nuovo passano i pesci che non sono Dei e per questo· soltanto si possono vedere scaglie argentate guizzi delle code alterazione di stati inafferrabile mentre continua si ripete intorno col cadere delle onde questa distruzione di forme e non rimane alcuna traccia. L'ombra A te chiedo: qual è della mia ombra l'effettiva lunghezza? Nella caduta crepuscolare basso orizzonte basso stella nascosta rapprese tenebre contro l'ultima luce. Se chiedo a te: di quanto si allontana il termine della mia ombra? La sua inerzia si muove solo tendendo ali'orbita dei pianeti. Non avrei ombra altrimenti se non per questa luce soggiacente alla notte. Se non per le remote parti dell'universo non avrei forma ombra valenza. Se a te chiedessi quale della mia ombra sia l'orientamento non potresti indicarmi un meridiano un asse un punto cardinale chef osse scopo e meta di un tale allungamento. Se a te chiedo ora: di che materia è la mia ombra? potresti dirmi: è solo una caduta di eventi e non suppone altra sostanza. Valga lo scambio di virtuali sequenze ancora contrastate fra quanto manca e quanto cresce dalla luce alle tenebre. Pensi forse che duri il giorno o che la notte resti infinita? Nega l'insostenibile fuga del/'ombra nega qualsiasi permanenza. Tu fa un'elemosina: paradosso o metafora per la mia ombra. Altrimenti rimane nella nube crepuscolare dove il rumore di due mani che battono è silenzio ma di una sola mano odo il suono ripetuto il suono espulso dalla definizione non data della mia ombra.
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