professor James S. Coleman ·High School Achievement, nel quale si dimostrerebbe che nelle scuole su-· periori private gli studenti sono meno segregati sulla base del reddito e della razza di quanto lo siano nelle scuole pubbliche, pur essendo più segregati su base confessionale. Le idee «integrazioniste» di . Becker sono poco compatibili con le idee di Friedman sui vouchers non vincolanti. Altre dissonanze si registrano sugli aspetti economici. Nella introduzione del suo servizio di settembre, Mondo Economico presentava il buono-scuola nel quadro delle «proposte di riduzione della spesa pubblica». C'è da dubitare che un sistema equo ed efficace di buoni-scuola porti a una riduzione della spesa statale. Nello stesso servizio, Mark Blaug concludeva che, nel caso della Gran Bretagna, «anche qualora si decidesse di considerare l'importo del voucher ai fini della determinazione dell'imponibile, un progetto voucher comporterebbe per l'erario un aggravio di circa mezzo miliardo di sterline. Ed è chiaro che questo basta a smorzare gli entusiasmi di un governo così attivamente impegnato nella riduzione della spesa pubblica». Quest'ultimo punto solleva un interrogativo un. po' malizioso. Perché, dopo sette anni di governo Thatcher e cinque anni di amministrazione Regan la proposta dei vouchers non ha fatto alcun progresso concreto né in America, né in Gran Bretagna? L'interrogativo è particolarmente imbarazzante per i conservatori inglesi, dal momento che il ministro dell'Educazione, Sir Keith Joseph, è un assertore dei vouchers. L'articolo del Financial Times sopra menzionato ricorda che «Sir Keith Joseph, principale sostenitore del sistema dei buoni, lo aveva archiviato, sia pure con riluttanza, alcuni anni fa, dopo una forte opposizione dei funzionari del suo stesso dipartimento». Ma alcuni osservatori ricordano anche un altro lato della medaglia: sbandierare i buoni-scuola è, di per sè, molto utile per frenare le rivendicazioni degli insegnanti e per ottenere da essi flessibilità normative altrimenti impensabili. Lo stesso Keith Joseph, in passato, aveva fatto capire che minacciare l'introduzione dei vouchers poteva essere sufficiente. «I leader politici - si legge in un altro articolo del Financial Times sulla crisidel sistema educativo britannico - per anni hanno visto l'istruzione come un'area in cui ilmeglio che potevano fare era evitare di perdere voti. Conseguentemente, hanno concentrato i propri impegni non su una riformulazione radicale, ma sul miglioramento graduale del sistema. Poiché il _risultato effettivo è il deterioramento, molti si stanno chiedendo che cosa abbiano fatto i governi che si sono succeduti per causare tale declino. La risposta è: molto poco, tranne che gonfiare prima e stringere poi le risorse finanziarie trasferite dal contribuente alla scuo- . la» (Why a shake-up is long overdue, 8 marzo, p. 1). ' E interessante constatare le somiglianze fra il quadro descritto dal giornale inglese e quello presentato da Le Monde in un lungo articolo sul bilancio del ~ govemo socialista francese neì .s ~ campo dell'istruzione, pubblicato ~ alla vigilia delle elezioni politiche 'O ~ (Le grand lessive idéologique, 13 ,..,. marzo, p. 16). Il 24 giugno 1984 è -9 ~ stato un giorno che ha pesato non ~ poco sulle sorti del governo della sinistra in Francia; quel giorno un milione di persone invadevano le strade di Parigi in difesa della scuo- i:: S ~ la privata. Da allora, il governo ha ,.C) ~ dovuto accantonare la piattaforma ~ del 1981; il passaggiodel ministero dell'educazione nazionale da Alain Savary all'exgauchiste Chevènement segnava una svolta. • Chevènement metteva all'ordine del giorno la «modernizzazione», «i buoni vecchimetodi» e l'informatica di massa. «Qualche mese dopo la querelle sulla scuola, il ministro dell'educazione nazionale e la sua écolé de la Republique - scrive Le Monde - caracollano in testa ai sondaggi di popolarità. L'elitismo repubblicano e il grande ritorno della Marsigliese hanno convinto più gli insegnanti di destra che quelli di sinistra. Questi ultimi constatano con disappunto che Chevènement ha rubato qualcuno dei temi favoriti della destra». Nel complesso, Sir Keith Joseph non sarebbe dispiaciuto dei risultati ottenuti da Chevènement senza bisogno di sventolare lo spauracchio dei vouchers ... Una strana osmosi sembra spingere i governanti della destra radicale a frenare i progetti di riforma «populista» basati su meccanismi di mercato, mentre i governanti socialisti si abbandonano, come scrive Le Monde, a una «vertigine economicista e tecnologista». Nell'insieme i risultati degli uni e degli altri non si discostano da un cauto riformismo, ben lontano dal rivo!- chers, ad Alum Rock. •• •• L'esperimento di Alum Rock iniziò nel settembre 1972e si concluse nel settembre 1977.Vi parteciparono sei scuole statali, con un totale di quattromila alunni. Nessuna delle scuole private della zona aderì al progetto, ma nel corso del quinquennio le scuole salirono a quattordici, con un totale di novemila allievi. Le possibilità di scelta erano però superiori a quelle indicate dal numero degli istituti. Allo scopo di ampliare la gamma di opzioni, ogni scuola doveva offrire due o più programmi educativi diversi. Al termine dell'esperimento erano operative cinquantuno «miniscuole» con autonomia di ge'Stione finanziaria, di piani di studio e di impiego del personale. «L'esperimento - scrive Blaug - dimostrò che le scuole statali possono fornire una gamma di alternative educative più estese di quanto non si fosse prima ritenuto possibile, ma anche quanto sia difficiletogliere il potere dalle mani degli insegnanti e degli amministratori scolastici». Recentemente, l'amministrazione Reagan, per bocca del ministro dell'istruzione, William J. Bennett. ha avanzato un progetto limitato ai corsi di recupero: i genitori ': . . ,.: . ,,·., • . ·1 ::::·. . • ;~ ":_, . . H~it ~~ Moo«uu,. '?t 4[11Ye~ pe1'"Jo11-nes <j-Ut C')) l.f ~1t . leJ Pe4ttferetJ/·9L e-Jt ~ e n1a,1'?q-tu1Ò1e, le.Ila,,~ {e 1·na.rqt1~ a léJ yeux .·. òe cnffal.,et un long 11e?_retttpli 'i>e 71a,jut11J Abito dei medici e di altre persone che visitano gli appestati, incisione. In J.-J. Manget, Traité de la peste, Genève /721 gimento «rivoluzionario» preconizzato dai fautori dei vouchers. Da questo quadro non sembra discostarsi troppo neppure l'America reaganiana. Tuttavia, qui sembra abbozzarsi un passagio dalle parole ai fatti. Dopo tutto, come sottolinea Becker, gli Stati Uniti hanno alle spalle la realizzazione dei vouchers in campo sanitario. Ciò può influenzare l'opinione americana per quanto riguarda l'introduzione dei vouchers anche nel campo dell'istruzione. Becker cita un sondaggio Gallup del 1985, secondo il quale il 59% degli intervistati di colore si è detto favorevole all'introduzione dei buoni-scuola, contro il 43% registrato fra i bianchi. Blaug ricorda che negli Stati Uniti è stata condotta una vera e propria sperimentazione con}__voudi studenti bisognosi di tali corsi riceverebbero buoni per 600dollari all'anno,- spendibili sia in 'Scuole private, sia in scuole pubbliche. Gary Becker, nell'articolo su Business Week, propone che lo Stato sostituisca tutte le sue spese per l'istruzione - attualmente circa 3.000 dollari all'anno per ogni studente delle scuole pubbliche - con buoni di pari importo da distribuire alle famiglie. R ~sta_dacompr~ndere perché la questione dei buoni-scuola sia tornata in primo piano in diversi paesi. Soprattutto in Gran Bretagna il problema è ormai al centro del dibattito politico: «Improvvisamente, è il grande tema» (Suddenly, it's the big issue, in Financial Times, 11marzo, p. 19). «Ogni conversazione fra i ministri si orienta sull'istruzione entro 10 minuti», scrive il quotidiano. E al centro del tema sull'istruzione rie- . ' merge sempre la questione dei vouchers. l conservatori sono ormai divisi fra pro-vouchers e antivouchers. Non mancano i fatti per spiegare il fenomeno. La Gran Bretagna è ancora sotto l'impressione di un'agitazione de- . gli insegnanti durata più di un anno. Ora è in corsouna tregua semestrale. Il governo ha fatto sapere che non intende superare una spesa addizionale di 450 milioni di sterline; i sindacati degli insegnanti hanno fatto sapere che la cifra è inadeguata e che sono pronti a riprendere gli scioperi. Il contenzioso non si limita ai fondi. Il governo sta cercando di scavalcare le autorità locali da cui le scuole inglesi dipendono largamente e di centralizzare molte decisioni; inoltre c'è chi vorrebbe collegare gli stipendi degli insegnanti ai risultati dei loro allievi. In questo clima, la vecchia interpretazione maliziosa del vouchers come spauracchio degli insegnanti è da tenere in conto. Il Financial Times dell'll marzo riferisce che anche l'ala «liberista» dei conservatori prevede che, dopo una lunga estate calda di dibattiti, i vouchers saranno ancora una volta respinti come idea generale, pur se recuperati in forme limitate (per esempio nell'addestramento professionale). Insomma, una volta usato, lo spauracchio potrà essere rimesso di nuovo nel magazzino. Del resto anche una voce ascoltata dall' establishment «liberista» come il prestigioso The Economist ha recentemente pubblicato un editoriale molto cauto sul sistema dei vouchers. Pur non rigettandone del tutto il principio, il settimanale scrive che dare il potere ai genitori non è una panacea: «Se le scuole sono troppo importanti per essere lasciate al capriccio di insegnanti e burocrati, sono anche troppo importanti per essere responsabili solo verso i genitori». E aggiunge: «Se i vouchers saranno usati, non dovrebbero esserlo per sussidiare i conti scolasticidei genitori ricchi a Harrow, ma per attirare persone che fondino piccole scuole a Hackney». I vouchers potrebbero anche essere impiegati in esperimenti nelle aree metropolitane più degradate <<peraiutare le scuolemigliori, chiudere le peggiori e incoraggiare nuove entrate nel mercato». (Failed by school, 15 marzo). Questa volta il governo Thatcher non ha a che fare solo con gli insegnanti, ma anche con un elettorato che - secondo i sondaggi citati dal Financial Times dell'll marzo - colloca l'istruzione prima dell'ordine pubblico, dell'inflazione, dei problemi sindacali e del disarmo. Probabilmente, solo la disoccupazione riceve un'attenzione ancora. maggiore ed è altrettanto probabile che i due temi siano visti in stretto rapporto. La disoccupazione e lo sviluppo tecnologico hanno reso la gente sempre più preoccupata per il funzionamento della scuola. Rilanciare con i buoni-scuola un argomento che sta diventando troppo scottante e che, con i deficit pubblici correnti, non può essere affrontato versandovi sopra fiumi di danaro è una tentazione per molti governanti, e non solo per quelli inglesi. Per la prima volta la scuola può rendere in voti. Forse sentiremo parlare ancora dei vouchers all'estero e in Italia, anche se è probabile che, nei fatti, nessuno avrà il coraggio di realizzare qualcosa di più di qualche sperimentazione parziale. Sarebbe già qualcosa di utile per far scendere la discussione dal cielo dell'ideologia e per farla salire dalla fanghiglia degli espedienti tattici. Narrativa Marina Magaldi 'LA BESTIA romanzo prefazione di Enzo Siciliano Una donna. La sua storia: il rigido sistema di controllo familiare, l'illusione d'amore, il nocciolo duro di dolori e di lutti. E tutto si condensa nell'immagine della bestia, «un titolo dettato da un furore lucido che riga per riga, frase per frase, non vuole essere domato o emulsionato» . I,.. 14.000 Collana di saggistica Universi Paralleli Carlo Pagetti I MARZIANAILLACORTE · DELLAREGINAVITTORIA Il più noto critico italiano di fantascienza analizza alcuni romanzi di Wells come forma «mutante» dicomunicazione letteraria, anello di congiunzione tra la letteratura dell'utopia e le nuove forme di drammatizzazione dei procedimenti scientifici L. 14.000 Collana di poesia I Campi Magnetici Mario Benatti A. A. A. prefazione di Ubaldo Giaèomucci postfazione di Alberto Cappi «La facilità della rima interna, la felicità dell'assonanza, l'uso aggressivo dei fonemi sono i se~i della partita che questo verso divide con i fantasmi del tempo ... » {Alberto Cappi) L. 6.000 Giovanni Di Girolamo VOICHEASCOLTATIEN RIMESPUSE ILSUONO..; Lirismo, ironia, sarcasmo nella poesia di questo nuovo poeta abruzzese... straordinaria· mae-stria nell'uso della rima e della metrica, specialmente nel sonetto classico L. 12.000 Per informazioni e richieste . scrivere presso le Edizioni Tracce Via Pesaro, 21 - 65100 Pescara BULZONI VIADEILI-- 14/TEL.(0614155207/00115 ROMA EDITORE TERRORISMO Minaccia - realtà - difesa di R.H.Kuppermane D.M. Trent prefazione di W. 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