Alfabeta - anno VIII - n. 84 - maggio 1986

duro della tematica abduttiva è nella sua natura psico-logica o, come preferirei dire in ossequio alle mie ossessioni, psicosemiotica. Infatti, «il ragionamento congetturale è quello chç ci permette di affrontare da un punto di vista unificato il modo in cui si scopre una legge scientifica, il modo in cui si diagnostica una malattia, il modo in cui si inventa un oggetto degno di brevetto, il modo in cui si legge un testo, e forse il modo in cui si inventa una metafora» (p. 52). Questi esempi di Eco mostrano come la scoperta peirciana dell'abduzione consenta di riprogettare l'autocomprensione dell'uomo, in quanto costringe a rimodellare le leggi del funzionamento degli organismi conoscenti. Sotto questo profilo l'attuale spiegazione «comFritjof Capra Il puntodi svolta Milano, Feltrinelli, 1984 pp. 382, lire 30.000 AlternativeMedicines Tavistock, New York, London, J. Warren Salmon Ed., 1984 pp. 302, sterline 7.95 Mario Galzigna Conoscenzae dominio Verona, Bertani, 1985 .pp. 226, lire 15.000 P er quanto si parli sempre più . spesso degli effetti dell'ambiente sulla salute umana, sono apparentemente limitati gli sforzi sistematici e organizzati di ricerca sull'argomento. Mentre gran parte della ricerca biomedica si è concentrata negli ultimi decenni sulle reazioni dell'ospite, dunque sui meccanismi di difesa, di metabolizzazione e biotrasformazione, rimane ancora incerta persino una definizione - che non sia puramente intuitiva o per sottrazione - di che cosa si intende per ambiente. Avviene così che in rassegne sulla patologia umana (come ,la voce Salute/malattia dell'Enciclopedia Einaudi) l'argomento sia appena sfiorato, conferendo enfasi, per contrasto, al milieu intérieur e ai meccanismidi difesa dell'organismo. La conseguenza è che la trattazione diviene alquanto misteriosa se non incomprensibile (per inciso, il testo citato è di con.siderevole oscurità anche per un lettore con formazione biomedica): «La normalità è dunque quanto è dettato dall'esistenza. L'esistenza biologicasi pone in quanto norma e normalità. La norma è il complessodei puterologica» dei processi cognitivi - dalla percezione al linguaggio, dalla memoria alla soluzione dei problemi - è inadeguata, perché si limita ad ammettere quali principi euristici solo riferimenti deduttivistici (top-down) e induttivistici (bottom-up). Il modo migliore per illustrare che qualsiasi organismo conoscente di complessità analoga a quella dell'uomo è contemporaneamente guidato dall'alto e dal basso, dalle conoscenze già acquisite e dai dati di volta in volta presentati, è mostrare come egli proceda di traverso, per cui su pochi dati mira a indovinare una legge generale e, insieme, da tante regole universali trae luce per inquadrare un singolo elemento. Questa logica trasversale è possibile perché l'uomo funziona come un sisteparametri e delle situazioni che permette lo sviluppo della specie e della sua, singola. copia... Essi (i prodotti della relazione naturale, n.d.r.) hanno resistito, sono stati selezionati, sono quanto è logico di fatto: sono la norma, la autorazionalità». Oltre alla circolarità. di questa argomentazione, essa sembra voler trovare una soluzione semplice e definitiva a interrogativi tuttora aperti sui rapporti tra natura e cultura, genotipo e fenotipo, specie e individuo e, appunto, organismo e ambiente. Tutto viene affrontato dal punto di vista della pressione selettiva esercitata dall'ambiente e nulla o quasi viene detto circa i fenomeni di interazione tra ambiente e organismo vivente. Quando vi si fa riferimento, è per sottolineare la centralità dell'omeostasi - come espressione della norma definita dal genotipo: «Poiché la patologia è essenzialmente conoscenza della fisiologia (della norma) e quindi anche dei processi omeostatici, la medicina non può che essere basata sull'osservazione scientifica, ed è medicina nei limiti in cui è biologia». Questa posizione, piuttosto comune, finisce per escludere che lo studio delle interazioni organismo-ambiente sia di pertinenza della scienza, riservando le competenze di quest'ultima al solo milieu intérieur. All'estremo opposto, vi è una diffusa corrente di pensiero, definibile «olistica», che rivendica l'inscindibilità di organismo e ambiente, e l'importanza di una visione globale. Un tipico rappresentante di questa tendenza è per esempio Fritjof Capra; nel Punto di svolta egli delinea una storia delle inma di rapporti mediati, cioè di segni. ••Nella teoria di Peirce l'avventurosità della procedura logica dell'abduzione è legata all'ipotesi del «Pensiero-segno-uomo», che tenta di inventare, non senza i rischi dell'idealismo, una ridefinizione semiotica dell'umano. L'«io semiotico», per usare il titolo di un capitolo del libro di Sebeok, scopre, nell'obbligo di dirsi e di dire, tutta la fatalità dell'esistenza umana come un «essere gettato» nelle necessità semiotiche,· .che gli richiedono di impegnarsi nei torbidi meandri del mentale. La realtà conoscente è di per sé ansiosa e.ansiogena, frustrata com'è dal vincolo.di cercare una soluzione per una situazione che è sempre strutturata come problematica. Messo alle strette, l'uomo fluenze del pensiero meccanidsta sulla biologia e la medicina, e prospetta successivamente un mutamento i.oqueste discipline fondato sull'olismo. Le basi teoriche di f1g VJJJ c,1r•tt si affida alla «dialogica comprendente» - un sistema di sistemi di comunicazione-, nella speranza di distillarvi una logicaoperativa, una procedura. Si potrebbe dire, aforisticamente quanto allusivamente: dal discorso al metodo. In questo percorso, nel quale si consuma la banalità della vita quotidiana e l'avventura tutta umana della scienza, può insinuarsi il fenomeno che Sebeok chiama «Bravo Hans» e che è più generalmente noto come self-fulfilling prophecy. Quello «stile di pensiero che (... ) predilige l'avventurosità, esplorativa e vitale, progettuale e ipotetica, innovativa e rischiosa, dell'abduzione» è costantemente esposto al pericolo di scadere nell'aspettativa che si autoconvalida. Una tale eventualità che porterebbe all'ementata diagnosi. Difficilmente si può essere in disaccordo sull'analisi dei mali che affliggo.nol'odierna gestione della salute e della malattia; ciò che non convince è l'invete- . lnjA-n.s :~ rrt f Ahti: Uomo elefante e uomo cornuto, incisione. In Schott, Physica questo mutamento potrebbero essere fomite tra l'altro, secondo Capra, dalla teoria delle catastrofi. Per quanto stimolante possa essere tale posizione, essa sembra non andare al di là di una brillante e argorato ottimismo delle indicazioni prognostiche: è come se tutta l'evoluzione storica ormai portasse nella direzione di una filosofia olistica, presupposto certamente da verificare. Tracciamento çli figure anamorfiche, incisione. In François Niceron, Thaumaturgus opticus, Paris 1646 quivoco e alla barbarie può essere allontanata dall'uomo solo ampliando i circuiti di formazione e di comunicazione delle conoscenze, cioè rinnovando le pratiche di semiotizzazione. A che cosa paragoniamo, quindi, la ragione abduttiva? Nel gioco del poker, chi «apre» si limita a dedurre dalle sue carte la possibilità di vincere, chi «vede» è mosso dal bisogno di accumulare conferme, chi «rilancia» invita a spostare in· avanti la posta in gioco. D'altra parte, chi «apre» nel contempo «lancia», chi «vede» vorrebbe «aprire» e chi «rilancia»sa di sbigottire se «apre» ed «è visto». Le «mosse dei tre» dipingono sui loro volti segni impercettibili di verità e di (possibile) inganno e autoinganno. S ono almeno due le osservazioni che possono essere mosse al libro. Una riguarda l'entusiasmo acritico con cui vengono accolte prospettive «alternative» alla medicina ufficiale, per esempio la terapia psicosomatica del cancro (una sola voce bibliografica •citata, di contro alle numerose pagine dedicate all'argomento) o le virtù curative delle erbe (di nuovo, una sola citazione tratta da un libro dedicato a tutt'altro argomento). Capra sembra credere senza difficoltà, e senza bisogno di ulteriori prove, che le foglie di digitale hanno efficacia superiore alla digossina purificata e accuratamente dosata. Può darsi; ciò che, in ogni caso, distingue questo entusiasmo di tradizione culturale americana (seppure «alternativa») è la totale assenza di quella severità nel vaglio delle prove che caratterizza lo scetticismo europeo. In questo le culture alternative operanti negli Usa hanno qualche somiglianza con la scienza americana ufficiale, abituata a un'incessante produzione di risultati (alcuni dei quali anche fuorvianti), nella certezza che dalla grande quantità qualche scoperta di rilievo finirà per emergere (cfr. R. Tomatis, Scienza Esperienza, dicembre 1985). La seconda critica riguarda la scarsa consapevolezza dei limiti della ricerca empirica in corso sui rapporti tra organismi e ambiente. Non è certo sufficiente invocare una filosofia olistica per risolvere i problemi, se non si sviluppa ulteriormente un filone di ricerca sull'influenza che diversi habitat, condizioni di vita, relazioni interpersonali, esposizioni chimiche hanno

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