Craxai l còiiigiornalresso e il lndex - A,chivio Critico dell'Informozione g g (( È stato quasi il bis del "discorso di Sigonella". E l'effetto della nuova orazione di Craxi, stavolta non in Parlamento ma al Congresso della Cgil è anch'esso da annotare, a futura memoria», scrive Giampaolo Pansa sulla Repubblica del 2 marzo. Il discorso di Craxi al Palasport è un bis di quello di Sigonella per due ordini di motivi. Innanzitutto perché costituisce la seconda importante «sterzata verso sinistra» dell'immagine politica di questa presidenza del Consiglio. Accanto all'articolo di Pansa, Forattini ritrae Craxi non più in orbace ma con le fattezze di un Lenin arringante dalla tribuna. La vignetta non segnala soltanto uno spostamento di immagine, ma allude anche alle attitudini oratorie di Craxi. È questo il secondo tipo di congruenza con il «discorso di Sigonella»: il recupero dell'oratoria come genere della comunicazione politica. Nonostante le antiche e nobili ascendenze, l'oratoria è da tempo in declino nella politica italiana. L'intervista (scritta o televisiva) e, sotto elezioni, lo spot pubblicitario sono ora i generi dominanti. Una prova della decadenza del genere oratorio è la quasi scomparsa del comizio politico. Come all'indomani del discorso di Sigonella, molti dei critici della presidenza del Consiglio sono stati pronti a riconoscere l'abilità del discorso di Craxi alla tribuna della Cgil. «È stato un ottimo discorso», ha detto Carlo De Benedetti, che non si può certo annoverare fra i più accesi sostenitori di Craxi. «Specialmente sotto il profilo politico, l'ho trovato d'una abilità straordinaria» (in la Repubblica, 4 marzo, p. 3). Si può pensare che il ripristino del genere oratorio da parte. di Craxi sia, in fin dei conti, un tratto marginale, formale, di non grande importanza politica. A nostro parere, invece, forma e contenuto non possono essere separati; varrebbe la pena di riflettere sulle ragioni che rendono il discorso uno strumento di comunicazione così adatto alla strategia politica craxiana. Prima di esaminare i modi con cui il discorso del Palasport è stato presentato e commentato dai principali quotidiani, conviene fare un breve passo indietro. Il giorno precedente l'intervento di Craxi, latribuna della Cgil aveva visto un altro importante discorso, quello con cui Luciano Lama ha lasciato l'attività sindacale. È un utile termine di confronto, che consente di «collocare» meglio anche il successivodiscorso di Craxi. Corrieredella Sera e La Stampa dell'indomani, 1°marzo, hanno titoli abbastanza «neutri», con sfumature blandamente simpatetiche: Lama lascia la Cgil: rinnovatevi e Lama: ecco che cosa farei. Secondo Il Sole 24 Ore, Lama è stato «autocritico» (Lama autocritico chiede flessibilità). Secondo Il Tempo, ha attaccato il governo: Lama: la linea Craxi colpisce i lavoratori/«Non accetteremo altri sacrifici». La Repubblica e il Giornale propendono per le connotazioni emotive. Le lacrime di Lama titola a tutta pagina la Repubblica, che prosegue: Il testamento del vecchio leader alla sua Cgil/«11sindacato deve cambiare se non vuole morire». È appena il caso di sottolineare che la sequenza lacrime/testamento/vecchio/sua porta. la presentazione della notizia in·una zona semantica più adatta a una straziante scena familiare che a un congresso politico-sindacale. Qualcosa di analogo, ma con esiti opposti si trova nel Giornale. Il titolo di prima pagina è: Sbadigli e critiche per l'addio di Lama. Il titolo del servizio, in seconda pagina, è una clamorosa «smentita», parola per parola, del titolo di testa della Repubblica: Lama: né testamento, né lacrime. Nel testo si legge che «i richiami al sentimento sono stati pochi; altrettanti gli attimi di commozione». Se ne dovrebbe dedurre che le «attese emotive» erano soprattutto dei giornalisti, anche se quelle del Giornale sono andate deluse, mentre quelle della Repubblica sono state soddisfatte. Il Sole 24 Ore definisce il discorso di Lama una «relazione in tono minore», Il Tempo una «relazione "burocratica e fredda"», la Repubblica un «discorso asciutto, misurato», il Corriere della Sera un «discorso squisitamente sindacale, senza alcuna concessione alla retorica e all'emotività». La Stampa scrive che Lama «non ha volato alto, tra le nubi, come molti si attendevano» ma «ha tenuto, per un'ora e mezzo, i piedi saldamente per terra». Come si può ben vedere, ciò che è merito per gli uni, è demerito per gli altri. Peraltro, ciò consente di farci un'idea abbastanza precisa dell'atteggiamento che i giornali hanno nei confronti di Lama. La Repubblica e, in minor misura, Corriere della Sera e La Stampa manifestano un atteggiamento «positivo». Certamente meno simpatetico è l'atteggiamento del Giornale, del Tempo e del Sole 24 Ore, anche se per quest'ultimo, trattandosi del quotidiano della Confindustria, la presenza nel titolo di parole quali «autocritica» e «flessibilità» starebbero a suggerire un giudizio positivo. S ul piano retorico-narrativo, è interessante notare come le reazioni della platea siano state presentate dal Giornale e dalIndice della comunicazione la Repubblica. Il quotidiano di Montanelli scrive: «Gli esponenti comunisti non hanno seguito (com'era accaduto invece negli altri congressi) con attenzione il discorso del loro "compagno". Hanno mostrato disinteresse: c'era chi leggeva, chi parlava con il suo vicino, chi sbrigava la corrispondenza. Anche nei cuori dei militanti !"'amato capo" è ormai un ex. Il primo applauso gli è stato tributato solo dopo cinquanta minuti». La Repubblica parte da una descrizione simile. La platea di ghiaccio è il titolo della cronaca di Pansa. Ma ciò diviene solo lo sfondo del successivo «miracolo»: «Ah, ingrata Cgil! Sì, Cgil dal cuore di pietra. Per scioglierti, e provare ch'eri capace di un degno saluto d'addio, hai dovuto veder piangere il tuo leader. Il miracolo avviene verso le ore 13. Lama ha concluso il discorso e dal podio torna alla tribuna ... Alle sue spalle sente partir l'applauso, forte, ma nemmeno tanto ... Adesso Lama nasconde la faccia tra le mani, nel gesto di chi vuol riprendersi da una fatica. Quando libera il viso ai nostri sguardi, ha gli occhi rossi e, negli occhi, il brillar delle lacrime... Lama, dimesso, persino un po' incerto, si alza a ringraziar del saluto ... Poi il gesto diviene più duro, e anche più politico, perché le mani si stringono a pugno, come per dire: coraggio, continuate voi lungo la strada. E a questo punto, s'ode anche un saluto ritmato: "Lu-eia-no, Lu-eia-no!". Meno male. Questi tre minuti scaldano il cuore. Ma prima, accidenti che gelo sotto la cupola del Palasport!». Gli addii sono sempre un po' patetici e il sindacato ha una sua lunga e gloriosa iconografia; la cronaca di «colore», inoltre, è un genere che alcune testate prediligono. Eppure un'interpretazione appena più maliziosa potrebbe vedere in questo singolare atteggiamento giornalistico all'insegna del «patetico» (siano positivi o negativi i suoi esiti verso l'oratore) una traccia di fattori più politici. Lama lascia la Cgil per entrate nel Pci. In seno a quel partito, il suo peso sarà largamente commisurato al suo alone di popolarità, o al suo «carisma», com'è diventato costume dire. Un congedo tiepido da parte dei delegati Cgil non potrebbe che diminuire carisma e peso politico. Lama esce dalla scena del congresso Cgil, il giorno dopo entra Craxi. Così inizia la cronaca di Antonio Padellaro sul Corriere della Sera del 2marzo: «A mezzogiorno il Palasport si infiamma, tutti in piedi, gran crepitare di applausi e sulla tribuna dei big entusiasmo, abbracci, vigorose strette di mano. Chi è il festeggiato? Qualche pezzo grosso del movimento operaio? Un sindacalista del Cile oppresso? Delle Filippine liberate? Il compagno Natta in una sua trionfale rentrée? Errore. Padrone del palco, sorriso smagliante, braccia festose al cielo, a godersi beato il tripudio della Cgil c'è nientemeno che il presidente del Consiglio Craxi, anzi da oggi in poi il "caro comapgno" Bettino Craxi» (Un giorno fra «cari compagni» ritrovati). Fra i quotidiani non ci sono differenze apprezzabili né sull'accoglienza che il congresso della Cgil ha tributato a Craxi, né sul senso generale del suo discorso. Le differenze insorgono nelle modalità di presentazione e nei commenti. Nel Corrieredella Sera, nella Stampa e nella Repubblica il tipo di presentazione è quasi identico; i rispettivi titoli sono: Craxi si riconcilia con la Cgil e attacca gli industriali; Craxi riconquista la Cgil e attacca gli inScetticism~oe~,h,i,ticol!,m!~ropea Dbs B erlusconi, Lagardère (grup- la Cit, anche il mercato televisivo trazione; ma, allo stesso tempo, ri- anni la maggiore fonte di reddito precise di un accordo Maxpo francese Hachette), il potenziale dei futuri satelliti Dbs è ducono drasticamente l'incentivo per le comunicazioni via satellite well-Berlusconi). Da parte loro, le gruppo tedesco Bertel- stato fortemente sopravvalutato. per i satelliti a diffusione diretta. non sarà costituita dai canali tele- emittenti inglesi della Independent smann, l'ingleseMaxwell, l'austra- La ricercaprevede che nel 1990sa- Infine, in tuttaEuropa è incipienteo visivi, ma dalle comunicazioni per Television (Itv) preparano un «Suliano-americano Murdoch, l'ame- ranno installate solo 400.000 an- è già in atto il boom delle videocas- il business e per gli utenti «istitu- perchannel» europeo e sollecitano ricano Turner: la bagarre per il tenne «domestiche» per la ricezio- sette. Il costo dei film su cassettasta zionali». Nel 1995 le entrate com- il governo di Sua Maestà a rilancontrollo della televisione com- ne Tv via satellite. Per il 1995, si diventandosempre più competitivo. plessive dei servizi via satellite eu- ciare il programma del satellite merciaieeuropea è in pieno corso. stimano 1.375.000 antenne di que- In sintesi: il numero dei pro- ropei dovrebbe raggiungere 1,5 Dbs inglese. La corsa continua, Tutti parlano di satelliti e prenota- sto tipo. Decisamente poche per grammi offerti aumenta mentre au- miliardi di dollari; di questi, quasi ma alla conferenza del Financial no canali sui satelliti Dbs (direct sostenere le ambizioni di tanti illu- mentano i costi che l'utente finale un miliardo sarà originato da ser- Times si sono udite molte voci broadcasting by satellite) che sa- stri pretendenti alla Tv «continen- deve pagare per apparecchiature, vizi di comunicazione finanzia- scettiche. ranno lanciati nei prossimi anni. tale». Se le previsioni della Cit so- canoni, software. Per gli anni '90 è ria, dalla trasmissione in tempo Tutto sommato, si può ritenere Pe ·i,:itenderci,i satelliti Dbs sono no anche approssimativamente az- anche prevedibile un boom dei vi- reale di dati e notizie, dalle reti in- prudente il giudizio espresso da quelli capaci di trasmettere diretta- zeccate, i magnati della Tv «euro- deodischi «ottici» (laser) di secon- terne delle multinazionali e di altri Antoine de Tarle, responsabile demente ali'antenna domestica, più pea» dovranno puntare su altre da generazione, che consentiranno gruppi «chiusi» di utenti. Un ruolo gli interessi audiovisivi di Ouest precisamentead unapiccola anten- strade per creare un vero mercato di cancellare e registrareprogram- importante sarà svolto dalla comu- France, il più grande giornalefranna parabolica sul tetto degli edifi- continentale: sullo sviluppo delle mi come le comuni videocassette. nicazione da computer a computer. cese. Secondo de Tarle, l'introduci. Si dice che, una volta avviata la reti via cavo, su accordi fra Tv na- Il videodisco, digitale e interatti- La ricercaprevede che nei pros- zione della Tv via cavo o via satelproduzione di massa, tali antenne zionali, o su una combinazione di vo, avrà il vantaggio di poter esse- simi due anni le entrate dei servizi lite nella famiglia media europea· saranno relativamentea buon mer- questi e/e.menti,nella quale il satel- re usato come memoria del compu- europei via satellite saliranno da saràpiù difficile e avverràpiù tardi cato e potranno diffondersi rapi- lite giocherà un ruolo complemen- ter -domestico. In quest'affolla- 25 milioni di dollari a 120 milioni; del previsto. Del resto, si è già in damente in tutta Europa, creando tare, e non di principale distributo- mento dell'offerta, a costi crescenti ma meno della metà di questa cifra ritardo di molti anni sulla tabella ilpubblico per una Tv su scalacon- re all'utente finale. L'esperienza per l'utente, l'utilità marginale di andrà al settore «domestico», cioè di marcia che gli entusiasti delle tinentale. . degli Stati Uniti, finora, si è svolta ricevereun canale in più via satelli- essenzialmente ai canali televisivi. nuove tecnologie avevano precoLa Tv via satellitenon è una no- in questo senso. te decresce. Potrebbe decrescerefi- Negli stessi giorni in cui la Cit nizzato all'inizio degli anni Setvità, è operativa da tempo, ma si Naturalmente, anche la ricerca no al punto di far ritenere super- rendeva pubblici i risultati della tanta. In questi casi, «ritardo»vuol basa soprattutto sui paesi dove esi- della Cit può sbagliare. Ma si ten- flua a molte famiglie la spesa per sua ricerca, si teneva a Londra la dire che le cose prenderanno una stono capillari reti di diffusione gano presenti alcuni fattori. In l'antenna parabolica Dbs. conferenza internazionale del Fi- • forma diversa. ~ via cavo. Infatti, i satelliti attuali, a molti mercati europei, si stanno Il mercato televisivo europeo sta nancial Times «Cab/e Television t::s bassapotenza, richiedono antenne moltiplicando i canali offerti dalla entrando in una fase convulsa. Se and Satellite Broadcasting». Dai New Satellite Communications -~ t::s grandi e costose, come quelle dei Tv tradizionale (dalle reti statali e gli utenti potranno essere convinti resoconti degli autorevoli inter- in Western Europe ci. sistemi via cavo o di alcuni «grandi dalle reti commerciali in espansio- che i programmi Dbs sono netta- venti emerge un quadro fortemente Cit Research, London, 1986 ~ utenti»(complessialberghieriecc.). ne). Alcuni di essi, come Canal mente migliori di quelli offerti dal- contraddittorio. Robert Maxwell, -. Una ricerca recentemente con- Plus in Francia, sono canali a pa- la Tv tradizionale e dalle videocas- proprietario del gruppo editoriale Search on for wider use of space Tv ~ dotta dalla società londinese Com- gamento. ·Poi ci sono le ambigue sette, è ancorapossibile che sui tet- Mirror, ha annunciato che entro FinancialTimes, 4 marzo·1986,p. 8 §- munications & Information Te- relazioni fra Tv via cavo e Tv via ti d'Europa le antenne paraboliche l'anno la Gran Bretagna avrà un ~ chnology (Cit) Research sottolinea satellite: le reti via cavo, in via di spuntino come funghi. quinto canale Tv, diffuso dal satel- Cable Television s:: che nessuno dei 18 canali televisivi costruzione o di sviluppo in molti Secondo la ricerca della Com- lite Dbs francese Tdf 1, il medesi- and Satellite Broadcasting .S europei già in attività è stato finora paesi, offrono ai programmi via munications & lnformation Te- mo da cui opererà anche Ber/usco- London, Financial Times ~ in grado di fare profitti. Secondo satellite un ottimo mezzo di pene- chnology, però, nei prossimi dieci ni (e ci sono notizie sempre più Conference, 4-5 marzo 1986 ~ L_ ________________________________________________________________________ __,<::i
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