contribuisce all'avvicinarsi di questo pericolo. L'uomo fa-parte sia di un ciclo ecologico che di una realtà sociale, entrambi· estremamente complessi. pena escono dal loro più o meno ristretto campo di conoscenza, sospesi, privi di esperienze come sono, tra il comportamento irrazionale primordiale e l'eccesso di razionalizzazione. La specializzazione aumenta e contemporaneamente fa diminuire le capacità che le mille braccia amebiche potenziali, che l'uomo aveva all'origine, hanno di incontrarsi, toccarsi, comunicare tra loro. sole, è impellente arrivare non sole a una interdisciplinarietà, a una integrazione delle discipline, ma addirittura alla creazione di discipline nuove e di nuovi .caF1aldi i comunicazione umana perché l'uomo possa tendere a conquistare quella «felicità» intesa né in termini di cristianesimo (la felicità non è di questa Terra) né in termini edonistici, ma in termini di equilibrio dell'uomo con l'ambiente, con i propri simili e quindi con se stesso. cultura umanistica. . . , conomia .. Il progetto, basato su Per poter avere la coscienza-conoscenza della propria apparte- ,nenza come elementi attivi a questi due mondi è necessario che la mente riceva una grande quantità e varietà, di impressioni·, di informazioni per non perdere di vista i problemi nella loro totalità. Come osserva Kuhn spesso il nuovj orizzonti teorici, su nuovi passare del tempo porta anomalie strumenti ccmcettuali, su nuove acche la teoria esistente non è più in quisjzioni scientifiche., dovrà muogrado di spiegare. Il divario fra teo- versi tra i limiti delle risorse e della ria e realtà può divenire e.norme e,. crescita imposti dalla natura e i riconseguentemente, fonte di•.gravi . schi. di tornare. alla candela o di problemi. È esattamente quello campare alle spalle del Terzo che sta avvenendo oggi tra le vigen- mondo .. ti teorie socio-economiche e la •. .È un progetto difficile da realiz- .realtà naturale del pianeta. L'uni- zare, ma non-impossibile; è un proco. modo per uscirne è un nuovo gettQ in cui·il processo.di liberazioparadigma, .una teoria rivoluziona- ne dell'uomo e la sua felicità indiviria: l'impegno culturale e teorico •duale svolgeranno un·ruolo fondadiviene necessità e con esso il ruolo . mentale; è una scommessa per dei nuovi fermenti- intellettuali e l'uomo moderno del Duemila; una l'apporto di discip!Ìne diverse all'e- scomme~sa .d~ _vincere. La tendenza eccessiva alla specializzazione ,chiude invece gli uomini ògnuno nel suo.:.h)-ondo·e.on false sicurezze eh.e sp~i,fa~brioap- ... • .. ' E necessaria una scienza giovane, le discipline scientifiche da un lato e 'queUe:,-~mani~li•- che dall'altro sonq .instiffici~nfrè;la- ... . " ,.-. ' ,-.. ~ • • ~• I, È la fraternità indicata nell'appello di Sartre: «sottouomini non disperate». È anche la necessità di incontro tra cultura scientifica e t , .- . . E c'erano i suoi difensori. Ro- Nascjtadell'«ambie.ntalismp ·bieQte ben delimitato. Comincia mantici, innamorati del bello. scientifico»' ad espandersi «esponenzialmenInsofferenti di fumi e sferra- Il Kippur segna ve~a.mente uno •. te'>>c,,ome i diagrammi del Mit. Ma gliamenti. Della civiltà delle mac- sp·artiacque. Da allora t gtfasti arri- • • nòri appena percepisce i limiti del chine e delle mercificazioni dianti- bìentali incal7:ano.Desertificazion~• suq spazio vitale ecco che la crescichi valori. africane. • Diboscamenti. Acque ta rallenta, la curva del diagramma Dagli utopisti del primo Ott0- .avvelenate, eutrofizzate,' naufragi_ . si inverte, passa via via all'andacento - Owen, ·•Fouriei;-éahet - qi petroliere, perdite da pozzi pe- minto orizzontale-stazionario delpassando per Ruskir{: e 'Wi!Ìiam . troliferimarini. Atmosfere cittadi- la <~crescitazero». _Morris, per Eb.enezer 1iow'ard •e rie 'irrespii,:ab_ili.Coz in aumento. È così che funzionano, in natu- . PaJrick Gèddes,. fino_· a Lewis Piogge ..açide.' Ir~_cid~ntinucleari. ra, gli equilibri ecologici. Ma a che -M1:1_~,?rdv_ièa_ vf~ a C~igi é Zan,ot- ;. Ei~losiqni. to.,ssi~he. 1 Bhopal. Qui prezzo? Questo è il punto. L'evoti Bia9ç~ :fondayoi:_'di~~l~.)1ss9~ia/.--:çta_nqi:Sè_ve,s~o~, ·arJjcyo~;fargher_a·._' luzione usa metodi spicci. Tanti na- -zioni-~pi:otezionisté·tfaliane·;è.,s'tata>;\Antichi marmi;'eros(. Alghe rosse·-, ti, pochi sopravvissuti. E in passatutta una sequela di sforzi per sai- in Adriatico. Malattie da inquina- to, a pensarci, anche le cose umane vaguardare le qualità - della natu- mento e da stress in crescita accele- andavano un po' così, c'era sempre nuova consapevolezza dovrebbe orientarsi verso la conservazione-ricostruzione della naturalità dei rapporti uomo-ambiente. D'altra parte gli avanzamenti recenti della conoscenza - da Karl Popper a Konrad Lorenz, per intenderci - hanno sgombrato il campo da ogni idea di ineluttabilità, di predeterminazione. Sappiamo ormai che l'evoluzione rimescola le carte ad ogni mano, che tutte le· scelte ci si riaprono davanti in ciascun successivo istante ..Che ,quindi - la responsabilità per l'avvenire - nostro e del sistema vivente - sta ra, della storia, dell'arte - dall'on- rata. il dito di Dio pronto a rimetter giù nelle nostre mani in misura larghisdata industrialista montante. Per Forse c'era qualcosa di sbagliato chi alzava troppo la cresta a suon di contemperare. Per arricchire le no- già in partenza, al decollo della ci- carestie pestilenze e guerre. Solo stre vite dei nuovi valori senza per- viltà industriale. Quando sui fisio- che poi la specifica forma tutdere quelli di prima. cratici settecenteschi - fautori del- ta-mentale escogitata dall'evoluSforzi meritori, certo. E qualche l'economia agricola (che crea ma- zione per la nostra specie ci ha poreffetto, qualche «meno peggio» l' terie prime, non si limita a trasfor- tati - noi soli in natura- a dar valohanno ottenuto. Poco, però. Basta marle) e delle scienze naturali - re a ciascun individuo: al rispetto guardarsi attorno. prevalsero indirizzi economici più per la singola esistenza umana. Per motivi comprensibili. Ricor- basati sulle risorse minerarie e sul- Per la verità siamo in pochi ad diamo il nostro dopoguerra: indu- le scienze meccaniche. Ne sono se- aver maturato veramente questo strializzazione galoppante, livelli guiti due secoli sotto il segno della passaggio. C'è ancora chi ammazza di consumi mai visti. Un paese con- crescita: demografica, economica, e si fa ammazzare per patrie e per tadino-povero che senza nessun ro- tecnologica. E delle alterazioni religioni, e c'è dappertutto chi predaggio culturale si ritrova d'un col- ambientali. Fino all'incontro-scon- dica bene e razzola male nei tanti po cittadino e benestantè. Parlare' tro odierno coi limiti fisici del Pia- modi che vediamq. E tuttavia la di natura e storia da prèservare, neta. cultura ambientale, dalla perceziochiedere rinunce alla crescita e al Oggi cominciamo a capire che ne dei limiti fisici terrestri e dal vabenessere in nome di cose simili si- proprio la deformazione mentale !ore attribuito alla singola vita, ha s1ma. Analogamente in fatto di predeterminazioni «filogenetiche» o meno, e cioè di quanta parte dei nostri comportamenti portiamo ereditariamente stampata nel Dna, e di quanta invece è la nostra capacità di reagire direttamente agli eventi, possiamo stare a Lorenz2 quando ci dice che ormai «l'evoluzione culturale umana procede sempre più veloce ... » tanto che, al suo confronto, «l'evoluzione genetica può essere considerata trascurabile, e addirittura posta uguale a zero». E dunque sta a noi giocarcela, questa partita dell'avvenire. gnificava tirarsi addosso né più né matematico-meccanicistica (nu- tratto l'idea dell'autolimitazione Ecopax meno l'etichetta di nemico del po- meri infiniti, sia positivi che negati- consapevole - delle nascite, dei In sostanza: mentre tra inquinapolo. E poi sfuggivano ancora i ri- vi, ruote che girano allo stesso mo- consumi di risorse, delle alterazio- menti, sperequazioni, fame e misvolti quantitativi del problema: li- do avanti e indietro) porta ai ragio- ni ambientali - come via evolutiva nacce atomiche sembra proprio mitatezza delle risorse terrestri e namenti sbagliati in chiave di ere- possibile per l'umanità d'ora in che ad un futuro per il genere urnadegrado della biosfera sotto l'im- scita illimitata e reversibilità dei avanti. Anzi, come unica via prati- no nessuno ci creda più veramente, patto della crescita demografica, fatti fisici. Mentre le conoscenze cabile se vogliamo assicurarci un che la civiltà industriale sia presa dei consumi, delle alterazioni indu- naturalistiche-evolutive ci dicono futuro. da un raptus suicida (sbocco evolustriali. che in natura non c'è reversibilità Fatto è che in natura ogni forma tivo possibile anche questo .. _), è Salvo pochi pionieri 1 è nei primi (niente torna mai com'era), e tanto di vita tende a sopraffare le altre. A proprio il pensiero ambientalista anni Settanta che se ne prende co- meno crescite senza fine. Ma le i- suo stesso danno, in quanto da esse oggi a proporre, per il genere umascienza. Lo testimoniano, tra !'al- dee storte sono dure a morire. dipende. L'esistenza di ciascuna no e la vita sulla Terra, un progetto tro: Il primo scossone ci venne pro- specie, infatti, è sia limitata che ga- di lunga durata, inteso a proiettar- - la metafora di Adlai Steven- prio da uno studio industriali- rantita dalla spinta all,a•,sopr~vvi- . ne nuovamente le prospettive dai son sul passaggio dalla mentalità sta-ortodosso, che per la prima voi- venza di tutte le altre. 'E,-,l'e9u9!,-: tempi storici ai tempi biologici. 3 del Far West a quella della capsula ta raffrontava le quantità globali di brio ecologico viene· d;ii parzjali •- Al degrado entropico del Piaspaziale ( dagli spazi sconfinati alle risorse terrestri ai trend di crescita fallimenti dei «pr9ge'tti.çlipredom·i- neta4 contrappone una prospettiva risorse misurate da centellinare); umani: demografici, dei consumi, nio» delle s.ingo!f?sp~cié.' ._ , . . di risparmi e ricostituzioni di risor- - la diatriba tra paesi ricchi e po- del degrado ambientale. In The Li- Come potra,-ca~a:r~elàdunque l' se energetiche «pulite e rinnovabiveri esplosa alla Conferenza Onu mits of Growth già ricordato (mal- homo sapi~~s:~ap,i~s.chè·il predo- li».• sull'ambiente a Stoccolma nel '72 tradotto ne I limiti dello sviluppo) minio l'ha raggiu~t-o <;là 'Ùnpezzo~e, - Alla nemesi storica dei conflit- (al «fate meno figli e stringete la i ricercatori del Mit concludevano che infatti col qistru'ggei-e•1ànatura • ti tra popoli per le risorse (tanto più cinghia» dei primi rispondeva il che i trend in atto avrebbero messo sta marciando allegramente verso aspri quanto più queste scarseggia- «meglio morti di inquinamento che in crisi totale il rapporto umanità- l'.autodi,stni;zjone?Bene: ,q.navolta no) contrappone una proposta di di fame» degli altri); risorse intorno alla metà del ventu- •.. .-.capito'~p~~sfipn0Jec0,s~-, non c·'è. solidarietà planetaria. - ,due libri famosi: The Closing nesimo secolo. • : ,::';'41.d.:1~Jrff'<;i. /fi.ri_c:0• 110Cstetsit~dèll'e- ·, - Alla coscienza di gruppo (razCircle di Bi,my Commoner, 1971 Ne venne fuori un vespaio di'-' ::quilibrio'compJessìuo del ·Sistema'.; za; nazione, classe) contrappone la (processo alle «t'ecnologie del pro- contestazioni, naturalmente. ln . .vivente sulla Terra. Assu~er~i per·. coscienza di specie. 5 fitto») e The Limits of Growth del mezzo alle quali un buon ragioqa-· . , l'avvenire il ruolo d_i agenti respon:- •.: •. - All'antica ricetta dell' «homo Mit - Club di Roma (su cui torne- mento emerse-,- guarda _èa,s.;o'pr_q:_. sàbili dell'evoluzione:_· -\ ~ •. : . • ·.:. ~omini lupus» contrappone !'«ama remo); prio dal campo evoluzionista, delle, ~- .' Jn fondo si tratta ancora.di pre.~. : il prossimo tuo» evangelico,6 tra- - infine la crisi petrolifera del scienze naturali. Nessù.q:-'trend i .-·dominio. Solo che mentre-J'iiiciu~· ·sfe:ritodall'empireo delle moralità '73 (guerra del Kippur) che portò costante nel tempo, si obiettè~.,.CJ.ie•,. ·strializzazione «paleotecnica» ha utopiche al piano pratico e razionaalla ribalta la realtà delle «risorse succede in realtà? Poniàmo \1ha· : mirato.a fa~bricart P.er l'UÒ!flò-'un. le-delle indicazioni di comportalimitate». qualunque forma di vita in ùn arri-_ mondo ·tutto-artificiale;_·. questa· mento per la sopravvivenza comune. - Fa propria l'indicazione di N. Georgescu-Roegen: 7 «Imparare a provare simpatia per le generazioni.future, così come ci è stato insegnato per il nostro prossimo contemporaneo». In definitiva la quintessenza del pensiero ambientalista sta proprio in questo slogan del lasciare ai posteri un mondo vivibile, coniato per le Liste Verdi alle Am,ininistrative del maggio '85. Che dà risposta , anc.I;tealie d_iatribedi a.lÌoratra.sinistre e movimenti ambientalisti. Rosso e Verde Due sembrano le «vie ecologiche» possibili, infatti: ecofascismo ed ecosocialismo _ 8 Il privilegio di pochi (e tutti gli altri ammucchiati ~otto a stringer la cinghia) oppure l'equa ripartizione delle risorse e delle «gioie della vita» tra tutti gli esseri umani, presenti e futuri. E però- attenzione! - è così soltanto in teoria. Nella realtà quel che sta accadendo - armamenti, tensioni crescenti e il resto - ci dice che la prima strada, quella delle diseguaglianze imposte, non può che cacciarci in guai sempre più grossi ed irreparabili, e che perciò la seconda, al di là delle moralità astratte, è l'unica via concretamente praticabile, se ci teniamo a venirne fuori. In realtà non abbiamo scelta. E dunque il rosso - il socialismo col suo bagaglio più nobile di istanze umanitarie, giustizia, libertà, egualitarismo economico - non potrà d'ora in poi che coincidere col verde: con l'idea del mondo per tutti, del «pianeta dei nascituri». Tanto che l'ultima citazione spetta di diritto a Giorgio Ruffolo, 9 recente ed efficacissimo assertore di questa tesi. Note (1) La citazione d'obbligo è per Rachel Carson con Silent Spring (Primavera silenziosa), Feltrinelli 1963, prima denuncia degli effetti tossici dell'uso dei pesticidi in agricoltura. (2) Konrad Lorenz, Il declino dell'uomo, Mondadori '84. (3) Cfr. Enzo Tiezzi, Tempi storici - tempi biologici, Garzanti '84. (4) Cfr _ Ilya Prigogine, La nuova alleanza, Longanesi '81; Herman Daly, Lo stato stazionario, Sansoni '81; Nicolas Georgescu-Roegen, Energia e miti economici, Boringhieri '82. (5) Cfr. Aurelio Peccei, Cento pagine per l'avvenire, Mondadori '81; E. Tiezzi, op. cit. (6) Cfr, Roberto Guiducci, Marx dopo Marx, Mondadori '70. (7) N. Georgescu-Roegen, op. cit. (8) Cfr. André Gorz, Ecologia e politica, Cappelli '78. (9) Giorgio Ruffolo, La qualità sociale, Laterza '85.
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