Alfabeta - anno VIII - n. 82 - marzo 1986

Traduzionecontemporanea Canto dell'Osso di Luna (Alfabeta 82] N ulla di scritto ci è pervenuto della letteratura aborigena australiana ma solo tradizioni orali nei vari dialetti. Oggi addirittura di molti canti del passato sono reperibili solo tracce, affidate alla memoria culturale degli aborigem. Questo canto cerimoniale, uno fra i più antichi e suggestivi, venne registrato nel 1946-47e tradotto in inglese dal famoso antropologo Ronald M. Berndt, vissuto a lungo a contatto con le tribù australiane sparse nel vasto settore medio-settentrionàle del continente australiano, noto come Northern Territory. Il canto appartiene al gruppo linguistico dei Wonguri della tribù dei Mandjigai del territorio di Arnhem Land, riuscito a sottrarsi dopo lunghe lotte alle speculazioni delle compagnie minerarie. La Luna, che rimpicciolisce nel cielo, scompare e sempre si rigenera, è la vera protagonista. Il canto è la ricreazione di luoghi, chiamati con il proprio nome, ripetuti quasi con trepida affezione, luoghi di importanza essenziale per la sopravvivenza della tribù. È anche una minuziosa quanto vibrante descrizione della vita che pullula nel claypan durante la stagione delle piogge. Sotto questo profilo entriamo nel vivo di un contesto geografico primordiale a modo suo compiuto. Il testo veniva cantato (un Songman di solito lo dirigeva), accompagnato da danze, dal suono del didjeridoo, dal battito di bastoni, in un paesaggio primitivo, avvolto. in un'aura sacra. Le diverse sezioni di cui il canto si compone venivano ripetute con una funzione prettamente magico-evocativa e la performance continuava per più sere. La rappresentazione era un momento significativo della storia sociale della tribù. Ronald Berndt, volendo mantenere il ritmo del canto, ha usato nella sua traduzione in inglese la metrica. Sperava così di conservare una parvenza di sacro e di rituale. Il canto qui tradotto è inedito in Italia ed ha il pregio di testimoniare un passato scomparso sul nostro pianeta. Graziella Englaro Stanno allestendo un campo di rami nella terra di Arnhem Bay: Con un palo forcuto, con un filo per !'.interocampo, sono i Mandjigai a costruirlo. Rami e foglie sulla soglia della capanna: dentro, il centro è libero. Pensano alle piogge, a procurarsi bastoni in caso di litigio, Nel sito del Dugongo1 , nelle vaste cavità (paludi) d'argilla, scavate dal chiaro di luna. Pensano alle piogge e a procurarsi bastoni da guerra. Innalzano i pali fatti col legno del/'arm-band-tree, dispongono I rami sul campo, a Arnhem Bay, nel s.itodel Dugongo ... E sbarrano il retro della capanna con i rami. Dispongono con cura i rami, perché questo è il campo del/' Uomo-Colombo del Mattino, E dell'Uomo Centro del Campo; dell'Uomo-Pesce Mangrovia e di altri due capi, E dell'Uomo-della-Cavità d'argilla; dell'Uomo-dell'Ancora Baiini, e dell'Uomo della Baia di Arnhem; Dell'Uomo-Balena e di un altro capo; dell'Uomo-del-Creek 1 di Arnhem Bay; Dell'Uomo-delle-Lische di Merluzzo; dell'Uomo-Merluzzo e dell'Uomo della Sorgente. Sono seduti nel campo, fra i rami, in fondo al campo: Siedono uno accanto ali'altro, ali'ombra dell'albero della carta: Siedono uno dopo l'altro, qua e là come giovani nuvole bianche: All'ombra dell'albero della carta riposano come nuvole. Popolo delle nuvole, vivono là come là nebbia; come la nebbia riposano le braccia sulle ginocchia, Qui all'ombra, in questo sito, all'ombra dell'albero della carta. Siedono uno dopo l'altro, i Wonguri-Mand j igai, a fianco dell'albero della carta come una nuvola. Si nutrono del pane di cicadea; siedono là con le dita macchiate di bianco, Riposano, la gente del clan dei Pappataci... Siedono là come nebbia, nel sito del Dugongo ... E dei Visceri del Dugongo .... Siedono là, riposano nel sito del Dugongo ... Nel sito della cavità argillosa al Chiar di luna, nel sito del Dugongo ... Là nel sito del Dugongo siedono tutti insieme. Su, destatevi dal sonno! Venite, andiamo a vedere la cavità d'argilla, nel sito del Dugongo ... Camminando, passo dopo passo, più diritti dopo il riposo: Camminando, attenti alla discesa nella cavità d'argilla. Cercando lungo il percorso, piante di giglio... foglie di giglio... Tastando tutt'intorno allefoglie di giglio per arrivare alle radici rotonde. Nel sito del Dugongo ... Nel sito della Coda del Dugongo; in cerca di cibo rovistando con i bastoni, In cerca di foglie di giglio, di radici rotonde come noci della pianta del giglio. Gli uccelli hanno avvistato la gente in cammino. Strepitando, i bianchi cacatua hanno sorvolato la cavità d'argilla rischiarata dalla Luna; Dal sito del Dugongo venivano, in cerca delle radici di giglio; facendosi largofra le foglie sino alle tenere radici. Strepitando gli uccelli si sono calati sulla cavità d'argilla, là nel sito del Dugongo ... Strepitando, volando giù per la cavità d'argilla... Nel sito del Dugongo, del Tree-Limbs-Rubbing-Together e della Stella della Sera. Là dove si estende la cavità d'argilla delle radici di giglio... Dove giocano i cacatua, nel sito del Dugongo ... Con un battito d'ali scesero giù, strepitando, «Abbiamo scorto la tribù!» Stanno sempre là, le famiglie di cacatua bianchi ... E là sta anche la femmina del Marangone con la sua famiglia: Gli uccelli calpestano le foglie di giglio e mangiano le tenere radici rotonde. Ecco una traccia che scivola via: la traccia di un topo ... Di un topo maschio e di una femmina e di un piccolo aggrappato alle mammelle della madre che corre, Il maschio saltellando e la femmina, lasciando orme come segnali... Sopra le cavità d'argilla del Dugongo e all'ombra degli alberi, Nel sito del Dugongo e nel sito della sua Coda... Cosi, lasciano segni lungo le loro piste, Nel sito della Stella della Sera, nel sito del Dugongo ... Fra le piante di giglio nella nebbia, nel sito del Dugongo e nel sito dei suoi Visceri: A vanti e indietro corrono i topi, infaticabili con piccoli salti... Portando erba palustre per il nido, lungo le piste, lasciando sopra i loro segni. Avanti e indietro corrono sopra la cavità d'argilla nel sito del Dugongo. Gli uomini hanno visto le loro tracce nel sito del Dugongo, all'ombra degli alberi sull'argilla bianca; I sentieri dei topi, dovunque orme, che si perdono nella nebbia. Dovunque i loro segni; e gli uomini avvistati sull'argilla, nel sito del Dugongo. Un'anitra cala veloce nella cavità d'argilla al Chiar di Luna, laggiù nel sito del Dugongo ... Da molto lontano. L'ho vista volare, dentro alla cavità d'argilla... Librandosi sopra, increspando l'acqua della palude, lisciandosi le penne .., (l'anitra dice) «Ho portato queste uova da molto lontano, dall'entroterra sino ad Arnhem Bay ... » Uova, uova, uova; uova trasporta mentre nuota. Si liscia le penne e strappa le foglie di giglio, Strappa con le zampe le foglie di giglio per mangiarle. Nuota, increspa l'acqua tra le piante di loto... Avanti e indietro: strappa le foglie, nuota, a galla mangiando. Si sta procurando il cibo l'uccello, cibo di loto nella cavità d'argilla, Nel sito del Dugongo, nel sito della Coda del Dugongo ... Nuota in cerca di cibo, sta a galla, increspa l'acqua, nel sito dei Gigli. Strappando il loto, le radici rotonde e gli steli del giglio; cercando, mangiando, increspando l'acqua. «Ho le uova io, e ai miei piccoli dò il suono dell'acqua tra le piante di loto... » Avanti e indietro, nuotando, facendo increspare l'acqua. Nuotando nella cavità argillosa, nel sito del Dugongo. La gente si tuffava qui, nel sito del Dugongo ... Scavando dappertutto, inseguendo fino sul fondo gli steli di giglio, Scavando nel fango in cerca delle radici rotonde di giglio, Scavandole nel sito del Dugongo e della Stella della Sera,

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