Alfabeta - anno VIII - n. 81 - febbraio 1986

Proved'artista Edoardo Cacciatore «Pari e patta» (Alfabeta 81] I Tra Mneme e realtà l'interstizio si azzera Nature che morte si ostentano vivono Su plance di anni e vi tengono banco A fondo perduto mercato - si acquista Per forza forzuto si sbraccia qui il giorno E rendere prensile quanto si àltera Ci spetta sollecita l'occhio sbarrato L'orecchio in ascolto l'attrito piu stridulo Accoglie in un reduce vortice e intanto D'un tanto ti sporgi e il tuo indice tenti Contattano sagome i brividi in séguito Eretti in quel punto traguardo ed origine Collidono e strenua diresti armonia Ma sciarra invece vi ha luogo si alzano Nature arcivive e discordia vi sfoggiano Caviglia che regge ginocchio pieghevole Si gira e l'affronto è già retroverso Energico gesto rimasto a mezz'aria Si empie del bolo che sta per nutrirlo A rendersi ottimo in quell'atmosfera Scostante ove scatta un suo numero d'ordine Gridìo d'infanzia che rotto ha le file E sembra folleggi a scempio squarciato Dà fiato a rigore in piu obbedisce A tocco unitario perciò tale frotta Sfa/data a momenti ma senza interstizio Filmare ora lascia immagini intrepide E rende ora conto di quanto pareva Caotiche scorie portate ali'ammasso A farsi dileguo di labile sfregio. II Ferite sutura ma ecco le suppura Asettica sanie rimuove lo stagno . Fondiglio e ne fa un coagulo d'ìmpeti A gocciole accorrono visi e voci/erano Propongono sé ch'è l'altrui oramai Baldoria in ordine e va dov'è serie Per quanto si mormori ancora il mugugno È mugghio d'assenso respiro che calmo Cospira insorgere è evento normale Che s'àltera e pubblica gli intimi battiti Da scissi in complice vischio costretti Tenacia d'umore ch'esplode in silenzio E dà alle schegge vaganti allegorico Bersaglio s'intitola nulla è piu stabile Tramonta d'urgenza ogni sole ed il buio Non solo insudicia gli angoli sparge Ribrezzo all'in giro siluette lo braccano E puntano fari per scinderlo svìcola Menzione di rette e frugano a fondo In quel nonostante per cui si formicola Si tratta di prendere parte al rigoglio Pretesa è di tutti nessuno si emargina Da assiduo piacere e l'odio in aggiunta Rimescola intingolo ghiotto da immettere Nel pasto comune a colpo di grazia Per modo che anche l'incolume scuota Da sé la certezza ed il rischio lo pungoli Adesso più addentro perché si rammenti L'istante è quell'itto ancor privo di orma L'avrà - starà a te far schioccare la lingua Nell'attimo esatto in cui il piede già l'occupa Per quanto? rigoglio è lì per disgiungere E toglier di mezzo al futile tarso La pista ove sempre il suo dunque è in eccesso Si va di scommessa in scommessa l'azzardo È proprio quel numero d'ordine d' onde Licenza si ottiene e se oscilli indeciso Crocicchi e raggiere ti accolgono - sibili Scandagliano l'aria e sono l'avviso Di mete imminenti già in sesto d'altronde. III Vantaggi costringono prima che sbiscino Provvista per farne di spire un soffoco Disposto a manipolo tortile tale Da togliere il fiato al fiatone che scarica Addosso Rotonde i cui cerchi di secoli Superfluo ogni peso riducono - vige Il turno dell'oggi ci preme con l'utile Talmente autorevole e chiama per nome A lato del nome una cifra vi sforbicia Ritaglia l'assetto per quanto efferato Terrifichi il giuoco diretto ad escludere Che il riso fa tremiti ilare invece Appare a chi pesca nel torbido - fòmiti Dovunque ha quell' àmbito luccica limpido Partecipa transi/i esche incombono Immagini a busso d'abbaglio traveggole Che saltano qui dalla Mneme spiegare La loro pretendono svolgere lampi Appena a ridosso splendore e diverso Adesso è cauterio il tocco più frigido Malessere ch'ebbe il suo ganglio preciso Specifico ottiene d'un tratto insperabile Paralisi scoglie il mutismo e gesticola Racconta che fu per equivoco sera Sembrava e per contro la punta del giorno La lama ficcava tra palpebra e palpebra Frugava perché si chiarisse ogni dubbio Occulto non piu è il piu sedizioso Daffare che infondo è traffico losco Dal vero riemerge e qui si divarica Applausi urgono in chiazze mnemonico Si stempera il rombo per farsi visibile Riflesso riflesso man mano che pullula A guglia ove penetra l'acme dell'embolo Chi parla di Mneme e realtà? sono in solido I debiti pagano ormai le ascelle Inforcano e levano in alto a ciondolo L'incerto che ésita e glissa ma il tasso D'usura si fa la gratifica ultima Voluta di iridi ed ogni stortura Già abita un tùrbine a libito adatto La conta è per ordine aggancia l'insolito Attacco le è buono dal termine al meglio Impresta un orrido aspetto quel rigido Sogghigno eh' è smorfia ambigua promette Probabili marzi e tempeste da burla Rovine intervengono sì ma dimostrano Al pubblico ignaro che iato non c'è Decesso è successo s'inoltra il recente Corteo che reca nel/' alt introibo. .. IV Stadere hanno braccio manometri indice Trasmette il computer quei dati ch'elabora E mentre in anticipo irraggia le prognosi Registra all'incanto il passato e lo isola Molliccia è la lingua e priva diresti Di nerbo soltanto la tremula antenna Che sferza obbedienti riflessi alla vittima Ignara del séguito e sgnacca scilacche Secondo i tormenti via via inflitti A tic ed invece rigore ha scientifico Mediale universo spalanca i suoi limiti Deflagrano i sensi ed assumono bilichi L'Esterno già occupa assenti e rimossi Vorace sì sempre è la voglia ma adesso Sapere somiglia a quanto s'ingurgita Pulviscolo svelto la greve poltiglia Solleva nel campo visivo ed allùcina Frammento si applica ad altro in un plurimo Stornarsi decelera il moto per meglio Mostrare il favore in cui si esibisce Metafore tattili rizzano manici In pugno trascinano gesti e movenze Da compiersi insieme coopera l'èmpito Sterzare è riguardo per sé e per gli altri Se il gomito gira sul cubito e svolta Locutile inciso vi esprime ben altro Nitore e da gretto che era si spande Devia pressioni retrorse assume Linguistico slancio ne fa non un urto Ma arto e si articola docile docile Centrale diventa quant'è parentetico Generico glutine gli orli spiegazza A cocche le unisce manopola comoda Estratti/e offre perché si disponga Di aree ampie virarvi il giudizio Vien fatto d'acchito l'ingresso è continuo Riprende da un attimo ali'altro e s' àltera S'abroga ogni legge e sentenza è proposito Si esegue all'impronta alla base si culmina Discrimine in causa effetto dà sùbito. V E crisi non è sofferenza è godìo Reato vuol dire accaduto che in polvere Continua a riscuotersi scòvola duttili Cunicoli in tenebre s'apre alla volta Celeste ch'è livida lacca e serpìcola Chi gode è assolto bensì lì sull'itto Decidere è scegliere celeri obblighi Si assuma il colore dell'ora che transita Piovorna o assolata sfuggire è d'obbligo Recarsi altrove è gratis un obolo Denaro è potenza perciò la piu futile Ricade da un cavo ali'altro e fa groppo Chi è piu precìpite meglio l'impugna E tiene nel palmo a piazzola ma adesso Si fa piazza d'armi coscritti ed accoliti • Marea in numero chiuso v'immettono In onde si spettina spruzzi di forfora A mica rilucono e crescono il prezzo Dell'oro e l'argento il cui corso s'accelera Perchè ne risulti il denaro piu futile Anonimo assume irsuti nomignoli Scartoccia un fruscìo ben unico pèncola Sinistro ben destro tra l'indice e il pollice Conteggia l'aritmesi l'èsito sventola A cenno che mostra esiguo traguardo Lì lì momentaneo spiccioli calcola Residui e l'aggiunge al Monte si spegna La posta slanciata al suo doppio il triplo Di sillaba in sillaba soffio insinuante Estcrcere è nulla un modo di dire VI Brieggia ora il cosmo a colmo consenso Tra Mneme e realtà l'interstizio è di transito Il numero d'ordine in circoli vortica Si dà a risaltare teatro già agibile Benché si esibisca ad ellisse in prosieguo Con fuochi centrali a riverso obelisco Partecipe in quanto l'insieme è spettacolo Si recita privi di testo vi brulica La fine all'inizio che già si segnala E capo ha dovunque s'attacca ove càpita Provvista inesausta l'attivo combìno Tra Mneme e realtà non c'è screzio che regga Il vuoto piu sgombro a ragione si esìlara Caotica s'ordina l'ottica e pone Gli avverbi di luogo in trasferta la frase A far segnaletica volta per volta Man mano che il bàttito transi/e agevola Gli immobili senza catasto che vagano Kermesse in un'aria ipnotica dove Per dato si tiene soltanto la permuta Asporta anche il beton l'occhiata fuggevole L'immagine è lì sopra il lucido foglio Fu sì l'emulsione ma ora è ben arida Mucosa per chi sopravviene e considera Con calma e distacco l'antica affacciata Profili sorridono arcaici stagliano Futuro che sùbito è solo episodio Il bronzo toccato da luce rovina Di chiazza e parcheggia sul tavolo stìmolo A istante che freme per farsi godìo Un critico presto! e congedo ai ritardi Dispensa nel mentre perché la minuzia Grandeggi espressione di giubilo l'epoca In sé confidente lo scoppio di risa Che passa di bocca in bocca e straripa Si va in tutti i sensi dovunque è l'uscita C'è l'ordine sì che dirime è fa serie Ma ingorgo stradale è rinforzo che duplica La semplice spinta di andare obliqua Cateti ammaina ipotenuse Sottese le inalbera storni vi sostano Discutono ad una il piano di spargersi Non piu bulicame di nube a fùsoli Ventaglio piuttosto sciamante ed eclittico Registri inauditi alternando a miriadi Ci sei per modo di dire di fatto Sevizia ti squassa e cessi d'insistere Sbilancia né Mneme o realtà - pari e patta Le Freniche Stanze fan festa ed il vero Che scabro s'avventa vi scardina ante. ~ ...... c::s .:; ~ 1::1. Si fa altrimenti in realtà ci si àltera ~ Si assimila l'altro e in capo riesce ....., Piu consono ancora che il murmure tremolo .9 Allora che il vetro piu vibra e trasmette l La voglia di andare di là d'ogni limite -Cl ~ Quel correre a polline dà altro ètimo 00 Non solo costringe il nemico a far patti ~ I tratti da lui ricapitola scempio ~ Esempio ne fa per estollerlo lùbrico ~ Dall'intimo odio vien fuori ali'Esterno. ~ ...-..-.--------------=--==-=-------=c-=-~....,...------------------------------------------------------J ~

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