Alfabeta - anno VIII - n. 80 - gennaio 1986

Consiglio dei sessanta), ma non certamente il Senato. Le unzioni e i processi agli untori, invece, con lo spostamento in termini giudiziari del problema, riuscirono a stravol-· gere questa gerarchia e a far assurgere ad organo centrale di governo il Senato, che era investito per l'appunto di competenze giudiziarie. II Senato non fu da solo, ma agì in una sorta di «unione personale» con il Tribunale di sanità, controllato attraverso il potere di scegliere i suoi membri. Questa l'ipotesi di Canosa. Ipotesi interessante e documentata, sia pur nei limiti consentiti dalla totale distruzione dei fascicoli pro- ·cessuali delle unzioni. Una lettura comunque degna di nota e al tempo stesso piacevole, sorretta spesso da un ritmo narrativo incalzante, da inchiesta. Romano Canosa Tempo di peste - magistrati ed untori nel 1630 a Milano Roma, Edizioni Sapere, 1985 pp. 127, lire 16.000 Il problema dell'abito Francesco Leonetti Come vestire, e anzitutto sistemare i capelli? «Con la testa asimmetricamente rasata, brandelli di capelli tinti verde e arancione»? Questo prolungamento disperato dell'atto di capellone (che io pure feci) viene definito qui «teatralizzazione di sè», nel giro di riscontro, nel cammino in città, che Benedetta Barzini compie all'inizio. La sua prima risposta, paradossale e in ciò oggi rigorosa, è che lei preferisse «coprirsi alla meno peggio». Parte, così, dalla ragione prima e fondamentale del vestirsi, che è antropologica, in quanto deriva dal bisogno. E svolge una serie di prose con scrittura originalissima, contenente un certo gioco fra il consapevole e l'ingenuo e l'ingannatore, in una inventività letteraria sorprendente, a taglio corto. Dopo «l'abito divisa di guerra», detto sopra, c'è «l'abito per coprirsi», appunto,. e «l'abito per affermar~». Il libro provoca dunque pue versanti di elaborazione: quello di scrittura «en artiste», ottima.COITJe ho detto; e quello di «essai», Òriginale e incompleto. E su questo secondo versante si può· registrare poco oltre la motivazione psicologistica: l'abito riguarda l'insicurezza (si potrebbe arrivare sino alla «identità», o sino alla forma o Gestalt imposta dallo specchio all'infante e quindi a colui che si vèste). E c'è una descrizione critica dei media, e dell'alta moda oggi seriale, col suo vestire portando il marchio di firma. Queste riflessioni acute sono, fin qui, implicitate in modo netto, essenziale (forse troppo). Ma segnano pure un filone saggisticoe potrebbero essere svolte: pongono dunque il problema della Barzini che è la combinazione di «prosa letteraria» e «saggio». Del primo genere è esemplare il pezzo «Mi alzerei e, nervosissima, prenderei la parola» (p.118). II solo riferimento d_ottrinarioesplicito è Descamps: che, certo, ha dietro la bibbia di Barthes semiologo e la storiografia di Braudel (nel cui fondamentale testo l'abbigliamento è pure una «struttura del quotidiano», un elemento della civiltà materiale, in pagine quaranta assolute per i secoli XV-XVIII). Non sono invece convinto della parte seconda del libro, che riguarda i materia-. li: al problema dei nessi difficili, ma vivi, fra saggio e letterarietà, si sovrappongono qui, con modi di riassunto, i materiali: e cioè si sovrappone un «trattato». Questa è una soluzione solo provvisoria del lavoro di scrittrice-saggista; è forse una soluzione che al visivò vuole aggiungere il tattile, ma risente della «competenza». Pe,rché leggendo ci si è dimenticati che la Barzini è competente; e solo voltando la copertina ciò si ricorda, leggendo: «è stata la più nota fotomodella italiana degli anni Sessanta». Ah già, anch'io mi ricordo che la guardai una volta almeno un'ora affascinato, sul grande rotolo o fiume lucente di uno studio. Faceva un effetto stupendo che io direi: di bianca e nera insieme: per il comLe catene sono catene reali, unite ad un manico, che nel contesto di un brano ammettono e assumono significati musicali. Altre volte invece la percussione si rivela regno dell'illusione (il cannone che è un telo fissato su armatura di legno, la frusta, la macchina della pioggia o del vento). Tutti quanti, oggetti della realtà e creatori d'inganni, dal classico tamburo alla Librerie Rinascita In gennaio si sceglie meglio Libreria Rinascita P.zza Martiri n. 50 41012 Carpi Libreria Rinascita Via della Noce 3 50053 Empoli Libreria Rinascita Via Alamanni 39 50123 Firenze Libreria Rinascita Via Volturno 35 20124 Milano Libreria Rinascita Via C. Battisti 17 41100 Modena portamento intenso, un poco estraniante, per niente esotico, nella sua recita o mostra ... Ma questo è un altro lavoro originale. Così si torna alla definizione delle ultime righe: «l'eleganza è la capacità di progettare se stessi come persona pensante nella vita di tutti i giorni». Questa è l'eleganza, che certo è un concetto interno e successivo alle grandi questioni dell'Abbigliamento, e della Moda (già imbarazzante nel '600 secondo Braudel). Mentre la Barzini le ha implicitate qui nell'eleganza. Ma non sembra che sotto l'eleganza detta così ci sia la retorica di Quintiliano, messa dalla Barzini in termini contemporanei, con aria di nulla, per l'abito? Benedetta Barzini L'eleganza per me (Riflessioni sulla rappresentazione di sè) disegni di Dino Tamburini Milano, Editoriale Albero, 1985 pp. 192, lire 10.000 103 strumenti Renato Bossa La mano del suono è quella del percussionista. È lui che deve toccare, accarezzare, percuotere, sfregare e via via tutte le altre definizioni più o meno sinonime che ricorrono nel corso del libro. Ma Libreria Rinascita Via Crispi 22 42100 Reggio Emilia Libreria Rinascita Via delle Botteghe Oscure 1 00186 Roma Libreria Rinascita Via 13 Giugno 14 48100 Ravenna Libreria Rinascita Via Gramsci 332 50019 Sesto Fiorentino Libreria Rinascita Via Corte Farina 4 37100 Verona bombola di gas, sono i protagonisti di questo libro che è il diario di viaggio di Giorgio Battistelli nella sua ricerca di musicista e di «percussologo» (per riprendere la polemica contrapposizione col «percussionista» che s'incontra nelle prime pagine). 103 strumenti formano le tappe dell'itinerario e appare chiara dal libro, anche per chi non conosca l'attività di Battistelli, la sua personale conoscenza e appassionata frequentazione di tutti e 103. II libro (che non è solo, ma può essere anche, un manuale) li descrive con precisione indicando per ognuno il modo abituale di suonarlo e le innovazioni esecutive: la musica moderna e contemporanea è caratterizzata in maniera netta dall'uso della percussione e le novità timbriche sono, in questo campo, particolarmente evidenti. Varèse e Cage sono i due numi tutelari dell'opera nonché, penso, dell'intera attività di Giorgio Battistelli. A tutti i 103«compagni di strada» sono dedicati accenni tecnici, talvolta umoristici, sempre conditi da affetto e interesse. In alcuni casi la fantasia prende la mano, in maniera peraltro assai piacevole: il putipù produce, «toccato» ( !) in un particolare modo, «dei suoni delicati, molto simili alla voce delle balene». 103strumenti: forse il libro si sanon solo a mezzo di bacchette, li- rebbe potuto anche intitolare così, gnee o metalliche, o di feltri, mar- con un ammiccamento ad Arbasitelli, canne: più spesso il rapporto no e uno, di sponda, al Kamasutra. p--------------------~ : gennaio: : : libreriiantelligente : : Unserviziomiglw,re,. ~no, sceltapiù accurata.I• ~-------------------- con lo strumento è opera della ma- La mano del suono mi sembra peno. La mano del suono che lo pro- rò un titolo che appartiene di più a voca, lo esalta, lo smorza delicata- Battistelli con i suoi rimandi tattili, mente o di colpo: questo rapporto gestuali. Nemmeno a Paul Klee era tattile è invocato più volte nel cor- sfuggita la teatralità del percussioso del libro, si parla di una «libidine nista: tutti credo ricordano il gesto del toccare» nell'introduzione e essenzializzato del suo Suonatore poi, ad esempio, nel paragrafo de- di timpani, un gesto appunto che dicato alle «catene»: «Il sensibile rimanda a uno strumento: non so percussologo farà penetrare le ma- se sarebbe accaduto lo stesso, e con ni nude all'interno del grappolo e altrettanta immediatezza, per un ogni dito dovrà accarezzare eia- pianista, un violinista. Questa teascun anello della catena. La libidi- tralità della percussione è il segno ne del toccare emergerà come uni- che unifica le due attività di Giorca strada possibile, e ogni catena gio Battistelli, percussionista (perverrà sciolta al vento come i lunghi cussologo!) e compositore. Ricorcapelli della donna amata». dando i suoi vecchi lavori degli anni di apprendistato a L'Aquila (la Serenata per una ballerina di legno, e un più recente Libro celibe) saltano agli occhi gli interessi dominanti del Battistelli composito- • re: l'invenzione fonico-timbrica, il gusto per la machinerie, e su tutto l'immagine, la teatralità. I due ultimi suoi lavori proseguono su questa linea: Experimentum mundi portava sulla scena gli artigiani superstiti della ricca tradizione di una piccola città italiana (Albano Laziale, dove Battistelli è nato 32 anni fa) indagando e mostrando gli aspetti sonori e teatrali delle loro attività «composte» insieme. L'anno scorso a Linz è stata addirittura l'attività di una fabbrica a farsi evento nella piazza principale dove i suoni venivano in tempo reale trasmessi, amplificati e composti con altri. Attualmente Giorgio Battistelli si sta dedicando a Berlino, per la Daad, ad un'opera teatrale ispirata a Sulle scogliere di marmo di Ernst Junger. Alberto Boatto ha prodotto, da questo romanzo, un «distillato», più che una sceneggiatura, una versione scenica, a sua volta ritradotto in tedesco (la lingua in cui l'opera verrà scritta) ed anzi esemplato sul linguaggio di Jiinger. Accanto al riutilizzo, per quanto possibile, delle parole e dei moduli espressivi di Jiinger, vi è anche la presenza di alcuni degli strumenti musicali citati nelle sue opere. La qualità visionaria del testo di Jiinger si unisce alla drammatizzazione del conflitto tra i due protagonisti, due filosofi nei quali ricompare una peraltro antica opposizione tra l'ascetico e il demoniaco, simboleggiati anche in due ambienti diversi, la Marina e la Foresta. È questa Auf der Marmorklippen col sottotitolo di «visioni drammatiche in due tempi» la prima opera di una trilogia metropolitana, affidata per l'esecuzione a 12 voci e 16 strumentisti. Il lavoro andrà in scena alla fine del prossimo anno. Parallelamente Giorgio Battistelli lavora anche all'opera «sportivo-astronomico-metafisica», il Dialogo dello Psiconauta, ancora. ·su testo di Boatto e scene di Mario Merz, in cui tre atleti discutono del mondo ai margini di una pista di skate-board; di qui un'azione teatrale per tre attori/cantanti e strumenti che sarà pronta nella primavera '86 e che dovrebbe rappresentare in questo punto del percorso artistico di Giorgio Battistelli un ritorno ai moduli della narrativa, dopo la gestualità dei primi lavori, l'evocazione di realtà sonore della Linzer Stahloper, e la fantasia visionaria drammatizzata delle Scogliere di marmo. Giorgio Battistelli La mano del suono. Arte e tecniche degli strumenti a percussione prefazione di Sylvano Bussotti Milano, Multhipla edizioni, 1984 pp. 306, s.i. p. Un design parziale Aldo Colonetti Per fare una storia del design, cioé di quell'area progettuale finalizzata alla realizzazione di oggetti, strumenti in grado di soddisfare funzioni, reali o immaginarie, è necessario sviluppare l'analisi attraverso le quattro tappe fondamentali, comuni ad ogni prodotto in quanto merce: la progettazione, la produzione, la vendita, il consumo. Così Renato De Fusco affronta il problema nel suo saggio dedicato a una storia generale del design e credo che l'impostazione metodologica sia corretta e congeniale per un tema come questo che sta a metà tra funzionalità ed esteticità: nell'introduzione scrive infatti che «il processo storico del design non si basa sui soli progettisti 1 9 8 6 rivista delle riviste nel 1986 tutte le riviste di scienza, fotografia, poesia, sport e poi editori e testate, notizie, analisi e ricerche e il Catalogo dei periodici di cultura abbonamenti (4 numeri) 12.000 - enti 24.000 e col catalogo '85 25.000 - enti 35.000 CCP 26177204 La Rivisteria via Daverio 7, 20122 Milano te!. (02) 5450777 i\ mondo ddkl scuola NBN avBooL··~·en~ La prima rivista internazionale dell'editoria italiana. Anno I - Mensile Abbonamento annuo (10 numeri): Italia L. 48.000 Estero L. 52.000 ANDIRSfN il mondodell'infanzia Rivista di informazione culturale sul mondo dell'infanzia con particolare riguardo all'editoria. 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