ali'estero. Bisogna bruciare i vecchi mobili, cambiare casa e andare a Tiflis per prendere conoscenza del materiale georgiano su Griboedov, da lì a Tabriz. Dolce Jurij, tutto ciò è molto vicino, tutto ciò serve per la terza edizione di Vazir-Muchtai, che io amo molto. Bisogna assolutamente distruggere la propria vita. Altrimenti essa si sclerotizzerà e noi affogheremo nella virtù. Non ti annoiare a Berlino, vai nella Untergrund, guarda i campi sportivi, le fabbriche, è molto interessante. (... ) Scrivimi sistematicamente. Vai assolutamente a vedere in Germania qualcosa che non sia Berlino. Amburgo, per esempio, è quasi una tappa obbligata. A proposito, la Germania è meglio in primavera. Ju. Tynjanov a V. Sklovskij Caro Viten'ka! (fine del 1928) . Siedo al cµffè Derbi (9), con Roman, parliamo molto di te e facciamo diversi piani. Abbiamo elaborato le tesi principali (opojazisy) (1°), te le mandiamo per il completamento e la conferma. Bisognerà darle da giudicare, in modo che ciascuno possa scrivere, e non soltanto parlarne, come risultato avremo un libretto, che si potrà pubblicare come primo numero della serie, per la Federazione degli scrittori. Qui l'influenza dell'Opojaz è molto grande, in tutte le dissertazioni dei cechi (e perfino dei tedeschi) la citano, vi si riferiscono e la rispettano. Nevica a Praga, città abbastanza resistenteal tempo. (... ) Con Roman abbiamo legato bene, non c'è nessuna divergenza sostanziale. Evidentemente, bisogna di nuovo fare l'Opojaz. (... ) Del tuo lavoro (Teoria della prosa) il più grosso storico ceco delle letterature occidentali ha scritto con entusiasmo che il libro può fecondare tutti gli studi letterari. Il Prof. Matezius sta preparando la traduziqne della Teoria della prosa. Una rivistafilologica di qui, Casopis, ha pubblicato un articolo di Tomasevskij sul metodo formale. Il Prof. Mukafovsky, iti una sua dissertazione, di tutti gli autori europei cita solo Sklovskij, Jakobson e Tynjanov, e tuttavia lo fa ad ogni pagina. A Lipsia il docente Becker, -linguista di talento, studia il russo appositamente per leggere i formalisti nella lingua originale. In tal modo, tu sei a Praga qualcosa come il grande Rabbi Low, che creò il Golem. Vitja, Tynjanov ti racconterà tutto (ll). Ma per ora: l'Opojaz è indispensabile. Ti proponiamo di invitare a farne parte i seguenti personaggi: Tu (presidente), Tynjanov, io, Ejchenbaum, Bernstejn, Polivanov, Jakubinskij, Tomasevskij, Nikolaj Feofanovic Jakovlev (caucasista). (. ..) Ju. Tynjanov a V. Sklovskij Caro Vitja! (fine del 1928) Tra una settimana tornerò a casa, e allora assolutamente o tu verrai da me o io verrò da te. Sono stato a Praga ed è stato difficile andarsene da lì, mi ero abituato e acclimatato. Il genere di vita di Roman è a metà tra il tuo e il mio + Bogatyrev.. Siamo diventati amici e ci siamo intesi molto bene. Sulle questioni scientifiche c'è pieno accordo e comprensione. Lui non si annoia molto. Sebbene, vista la differenza di costituzione, la sua noia e lp sua malinconia sono per me un'incessante allegria. (. ..) E un uomo grande e piacevole. Lì, per la parte scientifica, abbiamo buttato giù qualcosa, una specie di tesi da discutere, integrare etc. Bisogna aprire l'Opojaz. Se non fosse per la storia e la geografia, tu, lui ed io potremmo ancora fare molto insieme. Lui ti vuole molto bene. Tutto sommato, dopo le persone agrodolci, era molto piacevole incontrarsi nell'Opojaz. (. ..) Ti bacio forte e rimango assetato di salvezza. (. ..) Jurij. V. Sklovskij a Ju. Tynjanov (4 marzo 1929) Caro Jurij! (. ..) Come conviene a un vertebrato mammifero, mi annoio, ti aspetto. Arcaisti (12 ) è un libro molto buono ma ancora non scoperto, neanche dall'autore. La letteratura è atemporale, essa, cioè, non è come un pianoforte, ma come un organo: il suono perdura. E c'è, in tal modo, una contemporaneità di cause ed effetti; le mode, cioè, cambiano, ma continuano a resistere. Don Chisciotte è contemporaneo di Turgenev. Parlare di evoluzione qui è difficile, poiché non ci sono segni di miglioramento, più giustamente si deve parlare di spostamento dei sistemi, o di movimento all'interno di un paesaggio. Non sono le cose a mutare, ma l'angolo della visuale. Ma anche le cose mutano. La carenza di Gli arcaisti e Puskin è l'isolamento (metodologicamente corretto) di due linee; il problema stereometrico viene risolto nel piano. Può anche essere che quello che noi chiamiamo arcaismo e quel qualcosa che tu nel tuo lavoro non chiami affatto, ma che contrapponi ali'arcaismo, siano solo due casi particolari di una grande correlazione e, forse, nearzcheduale. Tutto sommato è un ottimo libro. E giusto che sia spesso e che costi 6 rubli. La mia remington riverisce la tua remington (13 ) e aspetta lettere da lei. Per te: pratica. Ju. Tynjanov a. V. Sklovskij (23 marzo 1929) Giorno Domenicale Salute, caro amico! Perché non mi scrivi nulla? Pure Roman tace, ed io, solo soletto, sto su una piazza il cui nome è letteratura russa. Sei forse arrabbiato con me? Per cosa? (... ) Ho ricevuto in regalo dal Lef un numero nel quale mi attaccano. Grazie (15). Tra le altre cose, non sono d'accordo. Le persone si somigliano per alcuni tratti, si discostano per altri. Majakovskij già nel 1925 arrivava a Piter e pubblicamente annunciava la morte del futurismo. Dopo la dispersione di questa corrente, la sua morte, ristabilire Chlebnikov come capo di questa stessa corrente, morta o trasformatasi, una restaurazione ora non necessariaper lo sviluppo della letteratura. Rivelare invece quegli aspetti di Chlebnikov che questa corrente non aveva notato e che adesso sono necessari quanto il pane, è un obiettfvo giusto. «Chlebnikov, futurista», chi è che non lo sa. E quasi il «Nekrasov» di Ljusja Ginzburg (16 ), e cioè «Nekrasov, poeta civico», come se questa suddivisione per cose note spiegasse qualcosa. E poi Nekrasov, malgrado fosse un «poeta civico», pure litigava con tutti i poeti civici. Majakovskij si staccò dal futurismo per scoprire i propri aspetti differenti. Questi aspetti si rivelarono più vicini a Dem'jan Bednyj di quanto chiunque potesse attendersi, si rivelarono cattivi. Ma Chlebnikov non ebbe questa possibilità. Quando Majakovskij ha sentito che stavano per pubblicare Chlebnikov, ha occultato il cadavere; e poi, visto che c'era, anche me, come «accademico». Molto chiaro. (... ) Il Lef dà l'impressione di una· donna abbandonata; l'amante se n'è andato, e il legittimo Tret'jakov (17 ) non la può soddisfare. Ma le persone si «suddividono» 1) sincronicamente in aspetti diversi, 2) asincronicamente, pure, così come con le donne: io, ad es., capisco chiaramente che tu per un certo tempo sei stato diviso tra 1) il Lef, 2) l'Opojaz. Il che non mi disturba affatto e non mi impedisce di volerti bene. Non mi sono affatto offeso per il tuo articolo. Esso è perfino piacevole. E una lirica, è la tua attuale nostalgiaper l'Opojaz. Non sono una puzzola sentimentale, io conosco molto bene i mali della vita. Ti bacio forte. Con l'articolo su Chlebnikov non sono d'accordo. Ma su una cosa lo sono: vivere l'uno senza l'altrocper noi è impossibile. E di q11-anto siamo più poveri, per il fatto che qui non c'è Jakobson. Arrivederci a presto. Scrivi. Jurij. V. Sklovskij a Ju. Tynjanov (29 marzo 1929) Non ti scrivo da molto. Del resto anche tu non mi scrivi da molto. Ho ricevuto una lettera da Romane ancora non gli ho risposto. Tutto ciò, probabilmente, significa che sono stanco. Ho scritto dei soggetti cinematografici e tutto sommato mi annoio. (... ) Come sta Boris? Come sta Jurij Tynjanov? Avrà aperto la sopraffinestra nel suo studio? Avrà sistemato la sedia davanti alla scrivania? Avrà una lampada da tavolo? Gli sarà- comodo appendere il cappotto in anticamera? Avrà appetito? Sarà abbastanza isolata la sua stanza? O la sua vita trascorre come prima davanti a porte aperte? (. ..) Le cose dell'Opojaz si trovano in questa situazione: ricevuta una lettera da Sergej Bernstejn, il quale dice che si trova completamente sulle vecchie posizioni dell'Opojaz ed è d'accordo, certo, a lavorare con noi. La lettera è buona. Chiede di essere ammesso nell'Opojaz un coreano, l'opojazovec Kim. Tu puoi averlo conosciuto per il commento, intitolato Nogi k zmee, che ha fatto per Pil'njak (14). Jarcho.mi ha risposto con una letteracortese nella quale, del resto, afferma che il metodo statistico è giusto, dal che risulta che il significato della parola metodo per lui è come se non fosse chiaro. Ho parlato con Borja, quando è stato qui, ed ho parlato con lui del fatto che si deve rappacificare con Tomasevskij. Lui non si è opposto e ha detto che deve accadereda sé. Mi sembra che di Tomasevskij ne abbiamo avuto abbastanza. Scrivimi. Sforzati di vivere con leggerezza. Di europeizzare il modo di vita. Di non arrabbiarti. Di raderti spesso. Di portare un cappotto primaverile in primavera e di comprare il lillà, quando spunterà. Ju. Tynjanov a. V. Sklovskij Caro Viten'ka. (31 marzo 1929) Mi spiace molto che la mia lettera «arrabbiata» ti abbia turbato. Io, per carità, non con te ero arrabbiato. Tu sai quanto ti voglio bene, mi è molto difficile immaginare la mia vita senza di te. E nuovi amici alla nostra età già non se ne trovano, solo vicini di posto in treno. Di Stepanov ( 15 ) poi non sono affatto soddisfatto, soprattutto del suo articolo. Questa generazione è anemica, noi ci siamo rivelati cattivo materiale nutritivo; e loro cattive bocche. Già da molto tempo ho rifiutato, ad es., la redazione delle raccolte della gioventù sulla letteratura contemporanea, perché non sono d'accordo con loro. Può essere che nella nostra disputa su Chlebnikov io abbia torto. Mi dispiaceva di una certa tendenza provinciale nel futurismo iniziale, e cioè il legame con l'Oriente,
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