Mensile di informazione culturale Dicembre 1985 Numero 79 I Anno 7 Lire 5.000 Edizioni Cooperativa Intrapresa Via Caposile, 2 • 20137 Milano Spedizione in abbonamento postale gruppo IIl/70 • Printed in ltaly
ADELPHI Douglas R. Hofstadter Daniel C. Dennett L'IO DELLA MENTE « Biblioteca Scientifica», pp. 496, L.38.000 EdgarWind. MISTERI PAGANI NEL RINASCIMENTO Nuova edizione riveduta «Il ramo d'oro», pp. 482, 102111., L. 60.000 Henri-Charles Puech SULLE TRACCE DELLA GNOSI « Il ramo d'oro», pp. 614, L. 65.000 Jurgis Baltrusaitis LA RICERCA DI ISIDE « Fuori collana», pp. 256, 139 ili. e 12 tavv. a colori, L. 80.000 Etty Hillesum DIARIO 1941-1943 « La collana dei casi», pp. 260, L.18.000 Paul Valéry QUADERNI VOLUME PRIMO A cura di Judith Robinson-Valéry « Biblioteca Adelphl », pp. 552, L. 38.000 Elias Canetti IL GIOCO DEGLI OCCHI « Biblioteca Adelphl », pp. 384, L. 25.000 Ne~ami LEYLA E MAJN0N A cura di Giovanna Calasso « Biblioteca Adelphi », pp. 206, 4 tavv. a colori, L. 20.000 Georges Simenon LE FINESTRE DI FRONTE Seconda edizione « Biblioteca Adelphl », pp. 176, L.15.000 Czeslaw Mirosz LA MIA EUROPA « Biblioteca Adelphl ,,, pp. 356, L. 25.000 James Stephens I SEMIDEI « Biblioteca Adefphl », pp. 216, L.16.000 Giorgio Manganelli LA LETTERATURA COME MENZOGNA «Saggi», pp. 224, L. 18.000 Paolo Zellini LA RIBELLIONE DEL NUMERO cc Saggi», pp. 274, L. 22.000 ADELPHI le immagindiiquestonumero Osservando questa serie di fotografie di Vittorio Scanferla viene immediatamente da domandarsi se chi guarda un'opera d'arte o frequenta un museo lofa ancheper essere guardato. Per essere guardato non solo dall'opera che egli sta osservando o esaminando o contemplando, ma insieme da chiunque possa coglierlo nel momento del- ['osservazione. Entra in campo il desiderio immortalato nel linguaggio da Giacomo Leopardi, il gioire nel «mirareed esseremirati». Naturalmente questa reciprocità in un museo o in una galleriad'arte è mediata dall'opera e in più, nel nostro caso, da Vittorio Scanferla che ha saputo cogliere questo momento di interazione tra gli sguardi e subito fissarlo con l'occhio Sommario CosaNostra pagina 3 «Colloquiofranceseitalianosullaricerca letteraria» pagina 4 Editoriae ricerca, anni '60 e '80 Una conversazione di Inge Feltrinelli con Francesco Leonetti e una cronaca di Benedetta Barzini pagine 4-5 MarioSpinella Tre testi di ricerca (Foresta con albero del Caffè, di Edda Squassabia; Da un'immensa distanza, di Felice Piemontese; Una tesi di laurea, di Simonetta Lanza) pagina 7 GiancarloMazzoli Virgilio e i modelli poetici (Virgilio. Il genere e i suoi confini. Modelli del senso, modelli delle forme in una poesia colta e «sentimentale»,· di Gian Biagio Conte; Memoria dei poeti e sistema letterario. Catullo Virgilio Ovidio Lucano) pagina 8 Proved'artista LuigiMalerba Profili pagina 9 AlbertoBoatto Merz, l'igloo e la spirale pagina 10 Da NewYork Omar Calabrese pagina 11 Comunicazioneai collaboratori di «Alfabeta» Le collaborazioni devono presentare i seguenti requisiti: a) ogni articolo non dovrà superare le 6 cartelle di 2000 battute; ogni eccezione dovrà essere concordata con la direzione del giornale; in caso contrario saremo costretti a procedere a tagli; . b) tutti gli articoli devono essere corredati da precisi e dettagliati riferimenti ai libri e/o agli eventi re:censiti; nel caso dei libri occorre indicare: auChiguardaperessereguardato dellamacchina. Un rimando dello sguardo all'infinito, un gioco di scatole cinesi, come ha scritto Roberta Valtorta .. -- - . presentando una mostra di Scanf erla a Milano (Galleria il Diaframma, 1985), ma anche il contrario: un rimando dello sguardo dentro se stesso, rimbalzato dalle istantanee. Va forse sottolineato che queste immagini sono per l'appunto «istantanee», vale a dire che sono il frutto dell'intenzionalità del fotografo, che ha intuito prima questa possibilità di coglieregli sguardi, e del caso che si è inserito in quell'intenzionalità. Adesso siamo noi che guardiamo le foto di chi guarda e questa nostra posizione provoca un effetCfr. pagine 12-15 ChristopherZeeman Psicologia del dirottatore pagine 16-18 ArnaldoCecchini ABC della simulazione pagina 17 RobertoEsposito Politica e menzogna Hannah Arendt/1 pagina 19 AlessandroDal Lago Il presente, una lacuna nel tempo Hannah Arendt/2 pagina 20 CarteggioArendt - Jaspers 1933 pagina 20 CarloGalli Il coraggio dell'insicurezza Hannah Arendt/3 pagine 21-22 Testo: CarteggioEjchenbaum,Sklovskij, Tynjanov:lettere 1928-1959 a cura di Fabio Squillante pagine 23-26 GasparePolizzi Bachelard, un'epistemologia debole (Revue Internationale de Philosophie; Il Protagora; Epistemologia debole. Bachelard, Desanti, Raymond, di Mario Castellana) pagina 27 EleonoraFiorani Gli innamorati della scienza (L'1neamentidi filosofia della scienza, di Ludovico Geymonat; Scienza e fi· losofia. Saggi in onore di Ludovico Geymonat, a cura di Corrado Mangione) pagina 28 UmbertoCuri Tutto Einstein pagina 29 tore, titolo, editore (con città e data), numero di pagine e prezzo; c) gli articoli devono essere inviati in triplice copia; il domicilio e il codice fiscale sono indispensabili per i pezzi commissionati e per quelli dei collaboratori regolari. La maggiore ampiezza degli articoli o il. loro carattere non recensivo sono proposti dalla direzione per. scelte di lavoro e non per motivi preferenziali o personali. Tutti gli articoli inviati alla redazione vengono esaminati, ma la rivista si compone prevalentemente di to curioso, che è la moltiplicazione della fruizione dell'immagine, come per un effetto di «straniamento». Anche il fruitore delle immagini si sente moltiplicato come chi è stato colto nell'istantanea. Sta forse qui il fascino segreto di queste foto: ci si sente coinvolti direttamente nell'operazione creativa dell'autore. In questo momento guardiamo per essere guardati e sfogliando questo numero di Alfabeta potrebbe succedere di guardarci dietro le spalle per controllarese c'è Scanferla in agguato. È questo, azzardo, un caso di iperrealismo? Oppure viene messa in campo la questione della verità della percezione? Il discorso si complica molto e non è il caso di andare avanti su questa strada in LucaPaolazzi Un Nobel: perché a Modigliani? pagina 30 LauraBoella La svolta estetica («Le tournant esthétique de la philosophie • La philosophie allemande des années 20/30», convegno di Cerisy-laSa/le 7-17 settembre 1985; AA. W. «Weimar ou l'explosion de la modernité») pagine 31-32 AttilioMangano Narcisismo americano (La cultura del narcisismo, di Christopher Lasch; Identità, percorsi di analisi in sociologia, a cura di Loredana Scio/la; L'io minimo. La mentalità della sopravvivenza in un'epoca di turbamenti, di Christopher Lasch) pagina 33 GiuliaSis.sa Gli dei sovrani (Gli dei sovrani degli indoeuropei, di Georges Dumézil) pagina 35 AdelinoZanini Metaeconomia pagina 36 OmarCalabrese Intervista a Gombrich pagina 37 BrunoPedretti L'attualità della tradizione (Custodi della memoria; Il senso del- ['ordine; L'immagine e l'occhio; di Ernst. H. Gombrich) pagine 39-40 FredianoSessi Voce e scena dell'espressionismo pagina 41 GiorgioTinazzi Differenze e devianze pagina 42 GiannaSarra Premio di poesia «Rebibbia» pagina 43 collaborazioni su commissione. Occorre in fine tenere conto che il criterio indispensabile del lavoro intellettuale per Alfabeta è l'esposizione degli argomenti - e, negli scritti recensivi, dei temi dei libri - in termini utili e evidenti per il lettore giovane o di livello universitario iniziale, di preparazione culturale media e non specialista. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Il Comitato direttivo un semplice scritto di presentazione; sta di fatto che nell'opera di Scanferla l'intenzione, cioè la poetica, coincide perfettamente con il risultato. È appunto la «coincidenza» che fonda l'opera d'arte e le permette di agire. A.P. Vittorio Scanferla è nato a Sondalo (Sondrio) nel 1950.Vive e lavora a Milano dal 1970.A partire del 1979le sue immagini sono state presentate in numerose mostre realizzate in collaborazione con istituzioni culturali. Pubblicazioni: New York• New Music, catalogo della mostra organizzata dalla Provincia di Milano, 1981; New York, ed. Formicona, Pavia 1982. Il suo dossier fotografico si trova presso il Dipartimento Fotografia della Biblioteca Nazionale di Parigi. Lettere Giorgio S. Luso, Francisco Rico pagina 43 Indicedella comunicazione Da Sigonella a Ginevra pagine 44-45 Alfabeta:Bilancioriepilogativo dal n. 20 (gennaio1981) al n. 67(dicembre1984) pagine 46-47 Le immagini Vittorio Scanferla Chi guarda per essere guardato (a cura di A. P.) alfabeta mensile di informazione culturale della cooperativa Alfabeta Direzione e redazione: Nanni Balestrini, Omar Calabrese, Maria Corti, Gino Di Maggio, Umberto Eco, Maurizio Ferraris, Carlo Formenti, Francesco Leonetti, Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Gianni Sassi, Mario Spinella, Paolo Volponi Art director: Gianni Sassi Editing: Floriana Lipparini Grafico: Roberta Merlo Edizioni Intrapresa Cooperativa di promozione culturale Redazione e amministrazione: via Caposile 2, 20137 Milano Telefono (02) 592684 Coordinatore tecnico: Giuseppe Terrone Pubbliche relazioni: Monica Palla Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 342 del 12.9.1981 Direttore responsabile: Leo Paolazzi Composizione: GD B fotocomposizione, via Tagliamento 4, 20139Milano Telefono (02) 5392546 Stampa: Rotografica, viale Monte Grappa 2, Milano Distribuzione: Messaggerie Periodici Abbonamento annuo Lire 40.000 estero Lire 55.000 (posta ordinaria) Lire 70.000 (posta aerea) Numeri arretrati Lire 6.000 Inviare l'importo a: Intrapresa Cooperativa di promozione culturale via Caposile 2, 20137Milano Telefono (02) 592684 ContoCorrentePostale15431208 Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ~ CosaNostra ~ • • • • • • • • • • ·-------------, .------------.• • che la forma diventava contenuto. tivo di costruire un'identità preco-_ di fronte alla protervia di un mini- • • Il ministro ha risposto 391 • • Ricambio generazionale Qualcuno obbietterà che non è stituita e integralmente omologata stro che si rifiuta sostanzialmente Francesco Leonetti • • e nuovi scrittori affatto vero che il marketing e l'e- del nuovo movimento in contrap- di rispondere alle loro domande, ._____________ ___. • : Antonio Porta ditoria ad esso subalterna non ten- punto a un'immagine caricatura!- sale in cattedra, blandisce, ammo- Bene, ottimamente. Il ministro : • ....____________ _, ga conto dei mutamenti socio-cui- mente negativa delle lotte degli nisce, minaccia, sentendosi aper- della Sanità ha risposto al nostro • : Che vi sia un ricambio generazio- turali e politici: tanto è vero che i anni '60 e '70. tamente presi per il culo, è monta- corsivo intitolato «Signor ministro : • nale è nell'ordine delle cose; che giovani diventano subito manager Questa contrapposizione può ta l'incazzatura e - pur mantenen- della Sanità, si può avere la mappa • : questo· ricambio naturale abbia e dunque la funzione del cambia- essere giocata perché il genocidio do le buone maniere che contrad- delle industrie a rischio di strage?» : • portato un'ondata di dirigenti, che mento è assicurata dal ricambio politico e culturale di una genera- distinguono il nuovo corso è vola- e tutt'insieme ha risposto ali' Unità • : Camilla Cederna chiama baby- generazionale. Attenzione: questo zione «violenta» (leggi: sconfitta; to qualche apprezzamento e invito da noi citata e a chi altri si interes- : • manager, molto superiore alla è un cane che si morde la coda, come ha osservato Giorgio Bocca pesante: cara signora Falcucci, do- sa dell'industria. • : norma è una dato che salta agli perché i baby-manager non sono la violenza quando vince trova su- ve finiranno i soldi che lei e il suo Si legge infatti in prima pagina : • occhi di tutti. Inutile disturbare il altro che robot, intelligenze artifi- bito giustificazione storica) non è governo vi apprestate a spillarci del Corriere della Sera quanto se- • : Ce~sis: si vede a occhio nudo. ciali strutturalmente predisposte stato perpetrato solo dagli appara- con le nuove tasse ... sarebbe tanto gue, esattamente: : • E il trionfo dell'ideologia giova- al perseguimento di un fine preci- ti repressivi dello stato ma anche bello se lei fosse un ministro di- «Diecimila fabbriche ad alto ri- • : nilistica e insieme una clamorosa so, il buon andamento della curva dagli intellettuali - allora compia- missionario. schio - Roma. Sono 9.945 nel no- : • contraddizione con i dati della co- dei profitti. Come i giapponesi ci centi, oggi pentiti - e dai partiti Al momento di consegnare il stro Paese gli stabilimenti e i de- • : ~iddetta disoccupazione giovanile. insegnano, la curva dei profitti dell'opposizione di sinistra. In un pezzo (lunedì 18novembre) vengo positi che, secondo i criteri stabi- : • E dunque lecito chiedersi se que- immediati non ammette interfe- «Dossier» TG2 di alcune settima- a conoscenza di poco piacevoli liti nel 1982 dalla Cee sono da • : sto ricambio abbia un significato renze dal futuro e i progettisti se ne fa, dedicato al caso Ramelli, «code» alla grande manifestazione considerarsi «ad alto rischio». 391 : • che va al di là delle leggi naturali, ne accorgono quando vengono ge- Lama si è fatto espressione dell'ot- nazionale degli studenti tenutasi a di questi, in particolare, utilizza- • : del consueto ciclo nascita-morte. lidamente fermati sulla soglia di tusità di una strategia politica che, Roma sabato 16: Radio Popolare no determinate sostanze chimiche : • Anche sulla base di esperienze qualcosa che il mercato già non a quasi dieci anni dal '77, non rie- e il quotidiano Reporter riferisco- in quantità superiori alla soglia di • : dirette sento di poter affermare richieda. sce ancora ad analizzare lucida- no di dissidi nella delegazione mi- valori consentiti. La Lombardia è : • che mai come oggi si tratta di un Quale l'effetto nocivo, di cui si mente gli eventi, preferendo scari- lanese sulla opportunità di parteci- la ·regione dove maggiore è la fre- • : ricambio pilotato. Il meccanismo diceva all'inizio, di un simile mec- care tutte le responsabilità della pare a una assemblea indetta a quenza degli impianti ad alto ri- : • è semplice. A dispetto di tutte le canismo applicato al mercato delle violenza terrorista sul movimento Roma alla fine del corteo: il coor- schio (27,8 per cento), mentre la • : pseudodiagnosi che siamo abituati lettere? Che i lettori delusi dai ca- senza interrogarsi sulle proprie. dinamento degli studenti milanesi frequenza minore si riscontra nel : • a leggere su alcuni giornali, tra le po/avori annunciati smettano, an- Distruggere la memoria collettiva prevedeva la partecipazione, la Trentino-Alto Adige e nel Molise • : nuove generazioni si può scegliere cora una volta, di frequentare le delle lotte non basta però a garan- Fgci temeva strumentalizzazioni (0,3 per cento). Il quadro è stato : • tranquillamente rispettando rigo- librerie e che gli acquisti si orienti- tire che i giovani si identifichino degli autonomi romani. Alcuni delineato dal ministro della Sani- • : rosamente il criterio del merito e no più nel campo qualitativamente nell'immagine in cui si cerca di far- studenti accusano la Fgci di aver tà, Costante Degan, il quale ha : : della qualità, quindi valorizzando i sempre notevole dei libri dono. Il li rispecchiare; nascono così inci- fatto anticipare la partenza del tre- presentato a vari rappresentanti • • giovani, in funzione di una precisa libro carpbia pelle e la scrittura denti di percorso nella campagna no per impedire di fatto la parteci- delle amministrazioni dello Stato : : omologazione politico-culturale. muore. In California, il punto di dei media. pazione, seguono insulti e mo- i risultati del censimento naziona- • e Chi resta fuori viene giudicato ri- ========================================'-"" le dell'industria a grande rischio, : : luttante al conformismo richiesto realizzato su indicazione del/'or- • • da leggi di mercato che tendono, dinanza firmata dallo stesso De- : : per necessità, all'appiattimento. gan in febbraio. : e Ciò che non si appiattisce fa pure Il censimento costituirà il punto • : parte del mercato, naturalmente, di partenza per la definizione del- : • ma ricopre fasce esigue (che però le linee di intervento per la tutela • : un marketing attento tende a non delle popolazioni, con il contribu- : • trascurare: ciò che oggi è margina- to dei vari settori dell'amministra- • : le domani può diventare egemone zione statale. : • e giustificare investimenti massic- Degan ha inoltre annunciato • : ci). che ai 391 stabilimenti individuati : • Questa tendenza generale agi- dal censimento è stata già segnala- • : sce in campo editoriale-letterario ta l'utilizzazione di sostanze peri- : • con effètti contraddittori e nocivi. colose in misura troppo elevata». • : Il giudizio sulle opere letterarie da Osserviamo, da parte nostra, : • pubblicare e lanciare deve obbedi- ,,,,~~~w.: ben lieti di sapere, che si tratta • : re a leggi sciolte dal giudizio di va- dunque di un problema ambienta- : • lore e dipendenti invece da pre- le. Infatti nel nostro articolo arri- • : sunte leggi di consumo. Il lettore vammo a sospettare che si trattas- : • di casa editrice dovrà dunque esse- se di produzione connessa alle • : re non più uno scopritore di talenti multinazionali, più difficilmente : • ma un giudice del mercato, capace censibile e quindi censurabile. Se • : di individuare che cosa in un libro si tratta di ambiente, che inoltre : • funziona non dal punto di vista let- siamo capaci di inquinare da noi • : terario ma dal punto di vista delle stessi senza aiuto delle potenze : • vendite, in una situazione che vie- ================,.,,, stellari, il rimedio è formalmente • : ne considerata statica e obbedien- riferimento più «avanzato» del Vedi «Dossier» TG2 di martedì menti di tensione che, fortunata- nazionale, territoriale, italiano, : • te a curve di successo immutabili, momento, sembra che i giovani 12 novembre e la petulante insi- mente, non degenerano in scontro con sicura soddisfazione, oggi che • : come il corso delle stelle. non solo non si interessino più di stenza del cronista che percorre fisico. All'arrivo alla stazione di il nazionalismo è trionfante, ga- : • I nuovi scrittori non dovranno letteratura ma come conseguenza tutto il paese chiedendo ai ragazzi Milano, tuttavia, un drappello che rantito e protetto. Come già di- • : essere nuovi ma semplicemente della sua morte abbiano semplice- di confermare il carattere apolitico la Fgci definisce «fratelli maggiori cemmo nel medesimo articolo, ciò : • giovani, omologabili, con doti tali mente smesso di parlare. L'Euro- e antideologico del movimento e in attesa dei ragazzi» (così riferì- che invece è dei cieli- e delle basi • : da poter essere iscritti nelle curve pa non è ancora la California, è collezionando piuttosto dichiara- sce Marina Terragni su Reporter), per i cieli - ci prenderà di sorpre- : • di vendita prestabilite. Da questo pur vero; ma saremo capaci di gio- zioni di sfiducia e di autonomia nei e fra cui sono alcuni ex apparte- sa, con maggiore sorpresa, igno- • : meccanismo escono i capolavori care le nostre preziosissime carte confronti dei partiti. Così la de- nenti al famigerato servizio d'ordì- rando i numeri e i modi, in una più : • annunciati, i capolavori che i culturali? Forse i giovani non an- nuncia del rischio di strumentaliz- ne dell'Mls, compie una spedizio- completa esecuzione. • : mass-media sono chiamati a pre- cora omologati stanno dando se- zazioni da parte di una fantomati- ne punitiva e manda all'ospedale Ora, nella ruota della sfortuna : • costituire, convincendo prelimi- gnali di risveglio, sottraendosi pri- ca Autonomia si rovescia in un'af- diversi presunti autonomi (uno di massa e della lottizzazione esce.• : narmente i lettori che quello che ma di tutto ai pesanti condiziona- fermazione di autonomia dal siste- con gravi lesioni alla schiena). A intanto: 391. Che è un sottomulti- : : acquisteranno e forse leggeranno menti di quelle politiche di potere ma politico istituzionale, che è quanto pare gli zombie di ogni ri- pio del complessivo numero ospe- • • è veramente la letteratura nuova. che sono al servizio del Mercato. proprio ciò che fa continuità e non sma (siano essi gli ultimi moicani daliero 9945. Cosa dire di ciò? ser- : • In un recente battibecco Edoar- differenza con gli anni '60 e '70. dei circoli autonomi o i nostalgici ve solo l'umor nero... • : do Sanguineti è stato accusato da Solo bravi ragazzi? Ed è solo questa continuità - ca- dello squadrismo «katanga») sono lo mi domando: come mai in : : Beniamino Placido di rivolgere ai Carlo Formenti ro Lama - che può impedire dege- alleati con le organizzazioni giova- tanti respiriamo ancora? forse c'è • • giovani le stesse accuse che un .______________ __, nerazioni militariste, perché le ve- nili dei partiti per affossare il mo- il dio pensato da Malebranche, : : tempo, vale a dire negli anni Ses- Grande rilievo dei media al «mo- re radici della violenza politica or- vimento prima ancora che nasca. quel)o che in~erviene_~gni volt~ : • santa, l'establishment cultural-let- vimento dell'85»: Tv e giornali in- ganizzata non consistevano nel Forse non ci riusciranno, è però nel smgolo accidente di ciascuno di • rri : terario rivolgeva al Gruppo 63: di seguono anche il più piccolo vagi- fatto che i movimenti erano auto- certo che nella loro patetica prete- noi, finchè può, a tenerci in vita! • .s• scrivere cioè per i giurati dei premi to del neonato; ogni sfumatura nomi dai partiti ma, al contrario, sa di offrire direzione politica ai Se non è così, ora che le due : ~ : e di pensare poco al pubblico. In della giovane voce dev'essere regi- nel fatto che erano ancora intrisi giovani (vedi l'emblematica imma- grandi rivoluzioni (1919 col parti- • ~ • altre parole: di non avere altro da strata per amplificarne le differen- della ideologia del partito come gine di Capanna che catechizza un to, e 1968col movimento) non so- : ~ : dire al di là della propria bravura ze dalle urla sgraziate dei fratelli avanguardia rivoluzionaria e della punk dall'espressione fra l'annoia- no riuscite, e la finalità sociale è • ~ • formale, al di là del bell'esercizio maggiori. mitologia resistenziale dei partiti to e l'ironico, comparsa su un noto un sogno, pare che la più probabi- : E : di scrittura. Per ciò che mi riguar- • Come sono non violenti (come storici della sinistra. quotidiano) riusciranno a produr- le ipotesi di lungo periodo sia l'e- : -~ • da le cose vanno semplicemente se il '6~ e il '77 fossero stati solo Vedi anche «Faccia a faccia» del re molti danni (distruggendo ogni stinzione. O in forma gelida o poi- • ~ : rovesciate: negli anni Sessanta i esplosioni di violenza), come vo- TGl di sabato 16 novembre fra il interesse per le passate esperienze verosa. Oppure in forma lenta : ~ • «Novissimi»e poi il Gruppo 63 mi- gliono studiare (come se il movi- ministro Falcucci e una delegazio- di lotta) e forse qualche involonta- catatonica. Noi vivremo nelle no- • ~ : ravano a comunicare una propria mento di quindici anni fa avesse ne di studenti. Certo, sono apparsi rio effetto positivo (vaccinando il stre case come in quella costruita a : ~ • verità saltando le barriere del mer- rifiutato lo studio e non i suoi con- impacciati, inesperti, ben lontani movimento da questo modo di fa- Modena da un architetto col tetto • <Il ~ • cato; avevano molto da dire e an- tenuti), e via di seguito, nel tenta- da antiche aggressività; tuttavia, re politica). azzurro. • s• • ~ ....................................................................................................... .
Colloguiforanceseitaliano sullaricercaI 1 eraria Testo di avvio del convegno: ~1o parlo di un certo mio libro» ~e parie d'un de mes livres» «In tutti i campi di ricerca intellettuale si formano gruppi: scuole storiche, sociologiche, e letterarie, e anche movimenti complessivi come l'espressionismo, il surrealismo, o lo strutturalismo. La ricerca che essi conducono viene definita precisamente, più o meno. Le avanguardie organizzate del NoScrittori invitati Istruzioni particolari Scrittori francesi e italiani invitati per gli interventi e il dibattito: Arbasino, Balestrini, Bertolucci, Camon, Camus, Corti, de la Genardier, Derrida, Eco, Fauchereau, Fortini, Frabotta, Frenaud, Fusco, Gargani, Giudici, Giuliani, Goux, Jabès, Leonetti, Luzi, Macchia, Macé, Malerba, Manganelli, Notizie bio-bibliografiche minime degli scrittori francesi Renaud Camus È nato a Chamalières (Puy-de-Dome) nel 1946. Ha pubblicato: Passage (Flammarion, 1975); Travers (con Tony Duparc) Hachette, 1978; Travers Il (con Denis Duvert) Hachette, 1982; «Chroniques Autobiographiques» Tricks (Magarine, 1979;II ed. Persona, 1982); Journal d'un voyage en France (Hachette, 1981); Romans roi 1983;«Miscellanées»: I, Buena Vista Part (Hachette, 1980); Il, Notes achriennes (Hachette, 1982); III, Chroniques achriennes, 1984; IV, Notes sur /es manières du temps, 1985. È attualmente pensionnaire dell'Accademia di Francia a Roma (Villa Medici). Serge Fauchereau È nato il 31 ottobre 1939a Rochefort. Dopo aver insegnato in Francia e negli Stati Uniti è divenuto consulente letterario e organizzatore di esposizioni al Centro Pompidou dal 1976. Critico letterario, critico d'arte, poeta. Opere maggiori: Lecture de la poésie américaine (Éd. de Minuit, 1968); Théophile Gautier (Denoel, 1972); Expressionisme, dada, surréalisme et autres ismes (due voll. Denoel, 1976); L'avant-garde russe (Belfond, 1979); La révolution cubiste (Denoel, 1982); Fiction complète (Seghers, 1983); Sculpture du XX' siècle (C.N.D.P., 1984); Les peintres révolutionnaires mexicains (Messidor, 1985). André Frénaud Ritenuto uno dei maggiori poeti francesi viventi, è nato nel 1907 a Montceau-les-Mines. Si è rivelato mentre era prigioniero, dur?n :, la guerra, con Les Rois Magcs I suoi poemi sono stati tradotti in italiano (per lo più da Giorgio Caproni). Opere maggicr~: Les Rois Mages (1943); Poèmes de dessous le plancher (1949); Il n'y apas de paradis (1962); L'étage dans la clarière vecento anteriore o di oggi - la Pléiade o il futurismo - hanno reso esplicito nei manifesti e nei testi teorici il modo in cui lavoravano e come, a loro giudizio, si dovrebbe operare. Attualmente non ci sono avanguardie letterarie organizzate ma talvolta gruppi connessi a una rivista o gruppi che mantengono un'affinità di amicizia o sodalizio intellettuale. Oggi questi gruppi conducono ricerche in comune, Moravia, Nadeau, Pagliarani, Pontiggia, Porta, Raboni, Risset, Rossanda, Rosselli, Roversi, Sallenave, Sanguineti, Sarraute, Sciascia, Spinella, Tabucchi, Thibadeau, Volponi, Zanzotto. La direzione di Alfabeta invita anche a partecipare al dibattito del sabato 14 dicembre, avendo seguito i lavori, alcuni critici di letteratura: Stefano Agosti, Renato Barilli, Giancarlo Ferretti, Nadia Fusini, Angelo Gugliemi, Romano (1966); La Sainte Face (1968); Depuis toujours déjà (1970); La Sorcière de Rome (1973); Haeres (1982); tutte pubblicate da Gallimard, come Notre inhabilité fatale, serie di conversazioni con Bernard Pingaud (1979). Cfr. il numero speciale su Frénaud della rivista Sud (n. 39-40, 1981). Mario Fusco Storico della letteratura e specialista della letteratura francese e italiana, docente presso l'Università di Parigi. Autore di una dissertazione che fa testo: Italo Svevo, conscience et réalité (Gallimard, 1973). Ha tradotto dall'italiano molti libri, in particolare di Leonardo Sciascia. Jean-Paul Goux Nato a Vesoul (Franche-Comté). Ho 30 anni ed è scrittore. È essenzialmente autore di romanzi: Le montreur d'ombres (Éd. Ipomée 1977), Le triomphe du temps (Flammarion, 1978), La fable des jours (Flammarion, 1980), Lamentations des tenèbres (Flamniarion, 1984). Ha scritto un saggio su Julien Grecq, Les leçons d'Argo! (Éd. Temps Actuels, 1982). Il suo prossimo romanzo, Mémoires de l'enclave, uscirà nel 1986 presso Flammarion. Attualmente soggiorna a Roma, pensionnaire del- !'Accademia di Francia a Roma (Villa Medici). Edmond Jabès È nato al Cairo nel 1912ma ha riceRoma, 13-15 dicembre 1985 hanno un riscontro comune delle loro ricerche individuali? Non accade piuttosto che da qualche tempo ogni scrittore compie la ricerca sua propria con un procedimento peculiare, che egli espone in un suo libro o in vari scritti (così Roussel, Gadda, Vittorini, Ponge e altri) senza proporlo come modello? È questo il tema delle tre giornate di incontro. Si può intervenire in termini critici o in termini Luperini; inoltre invita i collaboratori romani di Alfabeta ad essere presenti particolarmente anche nella mattinata di domenica 15. «Nota bene. Gli interventi liberi (Centre cultura! français: venerdì 13, ore 16-20; sabato 14, ore 1013) sono coordinati dagli oganizzatori (per Alfabeta Francesco Leonetti e Antonio Porta) e devono essere sempre tenuti in 15 minuti, sulla base di brevi scritti o vuto una educazione francese. Dal 1947al 1952ha pubblicato la rivista La part du sable con Georges Hessein. Costretto ad abbandonare l'Egitto nel 1957 si è stabilito in Francia. Molti dei suoi libri sono tradotti in italiano. Opere maggiori: Je batis ma demeure, poèmes 1943-1957 (Gallimard, 1959); Le livre des questions (7 voli. Gallimard 1963-1973); Le livre des ressemblances (4voll., 1976-1981); Le livre du dialogue (Gallimard, 1984); Le livre des Marges (Fata Morgana, 1985). Philippe de La Genardier È nato nel 1949a Salon-de-Provence. Dal 1977al 1983 è stato lettore presso una casa editrice. Ha pubteorici personali. È anzitutto interessante che ciascuno esponga o indichi il viaggio o il problema della sua ricerca, in senso generale o relativamente a un libro. Si discuterà· poi in un dibattito libero e complessivo, con partecipazione anche di altri invitati (nel pomeriggio di sabato) se si può parlare di una o più tendenze comuni o condivise, provenienti dal periodo anteriore o nuovamente orientate; e ancora se oggi vi è una compatìriassunti degli autori, fotocopiati già e circolanti. Il dibattito del 14 pomeriggio (Centre cultura) français) è relativo più strettamente al tema posto dal testo teorico breve e iniziale delle due riviste; è presieduto da Maria Corti e Maurice Nadeau; partecipano ad esso gli autori invitati, sia che abbiano già fatto i loro interventi più estesi sia che preferiscano il solo dibattito, e gli altri invitati al dibattito stesso e anche i ning, Lettera aperta al guardone, Teatro e rivoluzione, L'amore e il denaro, Happening e altri interventi. Gérard Macé È nato nel 1946. Insegnante e romanziere, è appassionato di Roma come il suo amico André Frenaud. Ha vinto il premio Fémina per il suo romanzo Ex libris. Opere maggiori: Les jardins des langues (Gallimard, 1974); Les balcons de Babel (Gallimard, 1977); Ex libris (Gallimard, 1980);. Le bois dormant (Gallimard, 1983); Leçon de chinois (Fata Morgana, 1981). Maurice Nadeau È nato a Parigi nel 1911.Ha debut- .,:•'·.,,:;;::,::::,,~,~;,,,,~,.:::w,?.:Y·,~;·::·<N>'·,~,s-#<~«~~,~~:~<ijr blicato tre libri nella collana «Digraplle», Flammarion: Battue, 1979; La nuit de l'encrier, 1981; Naftre, 1983. Collabora alla rivista Digraphe e alla Quinzaine littéraire. Dal 1984 è pensionnaire dell'Accademia di Francia a Roma (Villa Medici). Jean-Jacques Lebel Artista e scrittore multilingue, opera in diversi settori: poesia (scritta e orale), pittura, collage, happening e interventi. A partire dal 1960ha organizzato molte manifestazioni artistiche internazionali e nel 1979 ha fondato il Festival Internazionale di poesia Polyphoni.x. Ha pubblicato diversi libri tra cui Antologia della poesia della Beat-Generation e l'Happe- .:: tato sul giornale Combat, successivamente ha fondato, nel 1953, Les lettres nouvelles (rivista e collana; 1953-1977) e, nel 1966, La quinzaine littéraire che dirige da allora, continuando a pubblicare libri in una casa editrice che porta il suo nome. Opere maggiori: Histoire du surréalisme (Le Seui!, 1945), Littérature présente (Correa, 1952); Miche! Leiris et la quadrature du cercle (Julliard, 1963); Le roman français depuis la guerre (Gallimard, 1967), Gustave Flaubert écrivain (Denoel, 1969 - Prix de la Critique). Jacqueline Risset Vive a Roma dove insegna letteratura francese presso il dipartimento di letteratura comparata dell'Ubilità fra la ricerca nella letteratura e quella nell'arte e negli altri campi. Poiché il punto d'incontro è oggi costituito sostanzialmente dalle riviste, in conseguenza di ciò questo convegno viene promosso dai due giornali La Quinzaine littéraire e Alf abeta: e nella mattina finale del convegno, il 15, per cura dei due giornali, gli scrittori interessati risponderanno alle domande del pubblico». Alfabeta /La Quinzaine littéraire collaboratori di Alfabeta a Roma, iscrivendosi via via. Ogni volta ciascuno parlerà per soli 5 minuti. Ogni mezz'ora, per incarico speciale di coordinamento, Jacqueline Risset esporrà il filo del dibattito in corso, in francese, seguita nello stesso compito da Maurizio Ferraris, in italiano. Domenica alle 10-13 (Accademia di Francia, Villa Medici) il dibattito prosegue con domande del pubblico». niversità La Sapienza; ha fatto parte della redazione della rivista Te! Quel. È autrice di testi poetici: Jeu (Le Seui!, 1971); La traduction commence (Bourgois, 1978); Sept passages de la vie d'une femme (Flammarion, 1985); saggi: L'anagramme du désir, essai sur la Délié de Maurice Scève (Bulzoni, Roma, 1971); L'invenzione e il modello (Bulzoni, Roma, 1973); Dante écrivain (Flammarion, 1982, tr. it. Mondadori 1984); traduzioni: Dante: L' Enfer (Flammarion, 1985). Danièle Sallenave È nata nel 1940.Si è fatta conoscere con due racconti pubblicati nella collana «Digraphe», di cui era allora curatrice con Jean Ristat, successivamente ha ottenuto il premio Renaudot per Les portes de Gubbio. Ha tradotto L'impuro folle di Roberto Calasso (Presses Universitaires de France). Opere maggiori: Paysages de ruines avec personnages (Flammarion, 1975); Levoyage d'Amsterdam ou les règles de la conversation (Flammarion, 1977); Les portes de Gubbio (PolHachette 1980); Un printemps froid (Pol-Hachette, 1984). Jean Thibaudeau È nato a La Roche-sur-Yon nel 1935. Ha fatto parte del gruppo di Tel Quel da cui si è poi separato. Ha diretto la rivista, da lui stesso fondata, Cahiers critiques de la littérature (1976-1979).Ha fatto molte traduzioni dall'italiano, fra le altre: Capriccio italiano di Sanguineti e Ti con zero di Calvino. Ope- ~ re maggiori: Une cérémonie royale .s (Éd. de Minuit, 1960; premio Fé- ~ ~ néon); Ouverture (Le Seui!, 1966); ~ Imaginez la nuit (Le Seui!, 1968); ~ Interventions (Éditions Sociales, ~ 1972); Voilà /es morts (Le Seuil, -e 1974); L'Amérique (Flammarion, ~ 1979). La rivista Digraphe gli ha ~ dedicato un numero nel 1979. ~ s:: ~ <:Il -e ~ - ~
~ F.L. (prima domanda). Intendo per ricerca sia quella letteraria che quella saggistica. È certo che in quest'attività la casa editrice Feltrinelli è stata una delle imprese più vive e capaci della storia culturale italiana nel novecento. Vorrei precisare anzitutto con te, se sei d'accordo, che c'è una netta differenza fra gli anni '60, dove un grosso tentativo di rinnovamento culturale e sociale ricominciava, e l'editoria ne era una parte decisiva, ed oggi. Le difficoltà di oggi da che cosa derivano, secondo te? come sono definibili? Io non penso ci sia un ritorno all'ordine, né al gusto classico, né che ci sia un minor livello; mi pare di riscontrare la caduta di alcuni grandi motivi etici della comunicazione e, perciò, si sente un disorientamento grave, con cui fare i conti. Cosa ne dici tu? lnge Feltrinelli (a voce). Certamente c'è oggi una mutazione della società. Ora i giovani inoltre sono diversi, mi sembra, o non sono più quelli di una volta, nel senso ; che non hanno la curiosità intellettuale come loro interesse maggio- • re. Forse perché manca il progetto, con il suo modo complessivo e coerente, con le sue idee. Seconda domanda (F.L.). Voglio ricordare anzitutto come ti ho conosciuta. Si presentavano insieme due libri di narrativa, uno mio, Conoscenza per errore, e uno di NadiIÌe Gordimer sul Sudafrica. Nel '62. Tu eri arrivata da poco in Italia, io venivo incoronato da te in una specie di banchetto, e certo ebbi per te un colpo di simpatia, come molti altri scrittori... Ora, • ricordo, cenavo un'altra volta presso gli amici comuni Elio Vittorini e Ginetta (straordinario personaggio, lei, con la sua spregiudicatezza di giudizio), ci fu una discussione: Giangiacomo Feltrinelli disse che i libri della «nuova avanguardia» (di cui io non facevo direttamente parte) restavano invenduti, come i simili di Lindon in Francia; egli però voleva svolgere tutta l'operazione. Posso chiedere ora a te, che ci sostenevi a Milano e nelle settimane di Palermo: la ricerca non rende, si sa, ma anche allora in termini produttivi e tecnici le iniziative Feltrinelli su tali autori e sui libri collettivi erano «diseconomiche»? Appunti sull'incontro internazionale di editori ~Trent'anni di cultura» svolto il 28 settembre 1985 alla Fondazione Feltrinelli di Milano a cura di Benedetta Barzini Il breve testo organizzativo della casa editrice diceva: «Alla vigilia della Fiera di Francoforte, l'incontro internazionale sul tema 'Progetti e speranze dell'editoria ~ europea' riunirà per la prima volta l i più importanti editori europei è::i che si interrogheranno, alla preL'impresa culturale-Feltrinelli Editoriae ricerca, anni'60 e '80 Una conversazione di Inge Feltrinellicon Francesco Leonetti e una cronaca di Benedetta Barzini. Inge Feltrinelli. Tu dici «diseconomico» nel senso del design. Per dire che non è funzionale e conveniente, sul piano della semplice spesa. E anzitutto io ti rispondo sinceramente che gran parte della produzione libraria del Gruppo 63, col suo gusto e il suo rigore, era però diseconomica. Effettivamente tornava quasi tutta, con le rese, nei magazzini... Leggevano solo gli addetti ai lavori. Anche i libri dei dibattiti collettivi non si vendettero, pur in un periodo in cui i giornali se ne interessavano tanto. Si vede che la circolazione della lettura è una cosa più complicata. Ma si stava facendo allora, fra '60 e '65, con le riviste e i gruppi che c'erano, una cosa importante: era una rottura utile verso i Piovene e tutta la vecchia guardia... Quindi era un'operazione giusta, complessiva, sia culturale che politica. E sembrava spontanea, ma era articolata, insieme, col giusto entusiasmo e con grande impegno nel lavoro ... Il Gruppo 47 in Germania, si può aggiungere, aveva un metodo più disciplinato; ogni riunione si riferiva ai testi letti dagli autori, c'erano i commenti critici immediati da parte di ognuno. E così anche Handke giovane verso il '66 o più oltre ha passato questo vaglio rigoroso e tempestivo. In Italia c'è stata una certa dispersione, forse inevitabile. Terza domanda (F.L.). Era maggiore presso di noi, io penso, la tensione teorica ... Io non sono stato uno degli intellettuali influenti che hanno svolto consulenza nella casa editrice ai tempi di Giangiacomo e poi di Brega; mi dispiace; e altri sono meglio informati di me. Tuttavia devo a te e a Brega un sostegno straordinario; riservato a Fachinelli, per la rivista L'erba voglio, e a me per la rivista Che fare, fino a una certa data; si diceva in copertina: «Distribuzione: casa editrice Feltrinelli». Certo avevamo una radicalità intellettuale e politica pura, nella nostra ricerca, con la vostra stima. Dico ciò non per riprendere qui una discussione sulla nuova sinistra, e sulle componenti storiche di basismo, libertarismo, assemblarismo, che la casa editrice, pubblicando vari testi classicipolitici, volle ravvivare nella cultura di sinistra in Italia. Lo dico per chiederti espiisenza della stampa e di operatori italiani del settore, sul futuro dell'editoria in questi tempi di esasperata tecnologia e di prepotente prevaricazione dei mass-media». Nella sala di lettura della Fondazione Feltrinelli, dedicata alla storia del movimento operaio, SaJ-_ vatore Veca, in veste di direttore della Fondazione, ha dato il benvenuto a tutti i presenti, e proseguendo il discorso in inglese ha detto: «Gli anniversari possono essere orientati verso il passato, dentro la rimembranza, oppure possono esprimere un momento di ragionamento nel presente unencitamente: come si pensa ora di comportarsi, nel vostro nuovo programma, verso questa tradizione novecentesca? E per esempio: la collana intera dei «Nuovi testi» è stata da voi macerata (c'era anche un mio libro) e voi tecnicamente ora potreste ripubblicare ex-novo qualche cosa di questa tradizione? Inge Feltrinelli. I «nuovi testi», io direi, sono stati un tentativo di presentare, come in un arcobaleno, la saggistica veramente moderna. Non interessano più in quella forma; così ci risulta. Ma il libro prossimo di Rossanda è un nuovo testo, e così Agamben, fra poco, o Axelrod. Certo, siamo stati troppo ottimisti ed entusiasti. Se tu mi vuoi ricordare i classici politici fondamentali di un certo filone basista, sulla lotta operaia (mi pare che ti riferisci a Pannekoek, per esempio), io dico che libri così si possono certo ristampare ex-novo, quando è possibile farli circolare. Quarta domanda (F.L.). Ripassando ora più strettamente all'attività letteraria e artistica, e certo all'entroterra della disciplina teorica e saggisticacon cui si nutre, ti chiedo due cose. Una: che cosa prevede il vostro programma di più riferito alla ricerca (mentre, certo, molti degli autori più importanti della ricerca sono dati da voi, pur con vostre scelte recenti diverse). Due: c'è qualche suggerimento che tu potresti indicare o raccomandare a noi per ripigliare più vivamente il contatto fra ricerca e editoria? Lo chiedo perché per molti di noi tu rappresenti questo nesso indispensabile e difficile. lnge Feltrinelli. La ricerca in senso editoriale, per me, è come quella della nostra collezione dei «Materiali». Non si può fare oggi. Mi pare che oggi debba essere centrata sul dibattito (e va in questo senso la nostra pubblicazione degli Scribi/li di Sanguineti, che ora ti dò, è imminente in libreria). Anche voi in Alf abeta vi fondate sul dibattito. Il vostro giornale-rivista è serio e vivace; e ho letto con molto interesse il dibattito a Palermo del novembre '84. Dovreste rinforzare appunto i supplementi sugli argomenti attuali. Non sono d'accordo sul modo di pre- ... do la memoria con il progetto futuro: a creare un legame fra ciò che è stato e ciò che è, per determinare l'idea del futuro». Vi è stato quindi l'intervento di Inge Feltrinelli, anch'esso in inglese. Lo riproduciamo integralmente: «Questa è un'occasione per scambiarsi idee su questioni di comune interesse. Forse possiamo ricavarequalche vantaggio dal fatto di seguire insieme la conclusione della tempesta che ha scosso il mondo dell'editoria, e di condividere pensieri e passioni. « Vorrei incominciare menziosentare le immagini; certo, così è un intervento unitario del fotografo, o dell'artista, sparso in tutto il numero; ma il lettore sarebbe certo facilitato dal trovare almeno qualche immagine in rapporto diretto con lo scritto, secondo la convenzione diffusa; mentre è bello che non ci sia mai un tono divulgativo, negli articoli, ma un'esposizione ben ragionata, sia per la letteratura che per la saggistica di ricerca. F.L. Grazie. E di scritture così difficili, che sono di sinistra con in più interesse linguistico, i lettori arrivano a 20.000: che dunque ci sono, per un giornale culturale· grosso. Ora, vorrei distinguere fra ciò che dici tu e ciò che dice Filippini, riferendomi alle interviste per il trentennio della casa editrice. Osservavo che Enrico Filippini (questa volta meno acuto del suo solito, nella Repubblica 26 settembre) sembra sostenere d'accordo con te che c'è oggi un periodo letterario e culturale abbastanza morto. Nient'affatto. O ha voluto dire lui giustamente che c'è, come sola idea della destra crescente, un'avversione alla cultura; o risente anche lui della solita smontatura di Roma... Alcuni teorici stupendi in Europa e molti scrittori di grande qualità in Italia sono attivi: e certuni stampano ora a Palermo con Raboni direttore (Pagliarani, Ortesta, Bonnefoy) e a Siena e Lecce con Luperini (una cosa di Malerba, Ciabatti, Lacatena giovane narratore notevolissimo, e fra poco Sanguineti, che cosa non so, e io stesso, un lungo mio poemetto sulla vita terrestre). Scusa la precisione; per la poesia va malissimo, presso i grandi editori, con eccezioni... Ma diversamente da Filippini tu dici invece che sono meno inventivi i giovani, in conseguenza del disorientamento generale. Bene. Forse si può fissare l'età minima buona, oggi, sui 50-55, per paradosso; così facciamo in Alfabeta, con eccezioni; questa è un'epoca di adulti, come dicevano una volta i cinesi... Inoltre mi pare buono lo scritto di Cadioli (l'Unità, 28 settembre), che riassume l'attività editoriale di Giangiacomo, connessa anche alla sua nuova idea della distribuzione e delle librerie. E nell'attuale difficoltà del libro, che è diverso dal giornale, propone un modo oggi nando alcuni principi e credenze che ci guidano e ci uniscono: l'amicizia è certamente uno di questi legami, e lo dimostra in modo chiaro la vostrapresenza qui oggi. Un altro legame è il nostro scopo comune: ascoltare la voce e diffondere le parole di autori il cui talento e il cui messaggio sono la cultura nel suo processo. Poiché la nostra esistenza quali editori dipende dalla libera espressione di idee in forma scritta, spetta principalmente a noi il compito di evitare che gli autori vengano costretti al silenzio, dovunque essi vivano. «Un terzo legame - forse il più possibile di fare editoria di cultura, pur nel predominio commerciale: parlando di un pubblico «non numeroso, ma mirato», per le opere di qualità rigorosa; mentre nel '60, secondo Cadioli ancora, c'erano «gruppi ristretti, ma abituali, di lettori colti», col prezzo accessibile. Dal mio punto di vista, che è piuttosto di sinistra comunista, sono d'accordo; e aggiungo: si sa che il gusto del pubblico è lento e conservativo; ma l'apprendimento di base è ciò che ancora è decisivo, ha ragione Habermas. E si deve non deludere l'apprendimento di base, dargli i libri fondamentali e tempestivi, sul bancone o rinvenibili; è la sola etica che ci rimane. Inoltre il rapporto fra qualità e mercato è stranissimo; ciò è più evidente per gli artisti, ma è uguale anche per saggisti e scrittori: c'è chi è letteralmente senza mercato; chì si paga il caffé (così faceva il conto dei suoi guadagni Vittorini, e torna preciso a diversi di noi, e chi con pari qualità - o con nessuna, certo, è più ovvio - si costruisce ville. Questo è un mistero dionisiaco... Oggi, l'editore può non mischiare affatto il buono e il meschino, ma differenziare al massimo: da un lato la ricerca culturale autentica, che è sempre diseconomica, persino nel '65 come dicevi tu, con eccezioni; e però è un investimento d'immagine, dà il prestigio; e dà il meglio, insomma gli scrittori venuti dallo sperimentalismo e dall'avanguardia. Magari per i giovani, o per tutti, si possono fare collezioni a tiratura minore iniziale, o numerata addirittura, con un direttore rigoroso come una volta era Vittorini ... In buona compagnia. Lì si cerca, da parte dei giovani lettori avveduti. Dall'altro lato si possono mettere le iniziative speculative, d'intrattenimento, di biblioteca, che hanno un senso utile e buono per conto loro... Così ti ho detto la mia. Inge Feltrinelli. Mi pare di essere sostanzialmente d'accordo con te. lo mi sono espressa già pubblicamente nel convegno, e tu c'eri e mi hai sentita. Oggi bisogna certo fare le scelte con misura e con astuzia. Ma il mio discorso di apertura è stato impegnativo e penso che voi pubblicherete in Alfabeta anche qualche informazione precisa sul convegno. Arrivederci . importante - è il nostro impegno verso la comunità internazionale delle lettere. Noi apparteniamo a questa comunità a pieno diritto, ma come senzapatria, perché il nostro ruolo ci porta al di là di regionalismi e nazionalismi, al di là di convenzioni e di ideologie. Il mio grande amico Ledig Rowohlt non è mai stato solo un editore tedesco: il suo interesse, come il nostro, è rivolto alla qualità della prosa e della poesia, e non alle ragioni politiche o dello Stato. «Molti di noi condividono un disinteresse nei confronti del 'sistema' di grandi affari garantiti.
Ci sentiamo eccitati quando siamo seduti al lungo tavolo verde da gioco, a caccia degli sfuggenti valori universali de~'esperienza umana. E ci sentiamo delusi. quando le nostre aspettative sono frustrate. «Abbiamo in comune la 'follia' di un gruppo di giocatori e la nostra condizione non è soggetta né alla logica del business tradizionale né al richiamo di pretese ricette del successo. Anche quando pensiamo di aver trovato un manoscritto di valore, dobbiamo aspettare il verdetto dei lettori. Solo allorasapremo se la carta che abbiamo giocato è un asso, o una scartina. «Infine siamo uniti dai nostri entusiasmi. Riluttanti alle richieste dei contabili e alle insistenti pressioni di un mercato che spesso _sembrafavorire quello che è mejdiocre e banale, ci piace pensare \di poter difendere le nostre posizioni e continuare a tenere gli occhi puntati su quelle opere che possiedono vitalità, cuore e idee nuove. «Si sente dire che in tutto il mondo l'editoria ha attraversato momenti difficili. Ma quando mi guardo intorno in questa sala vedo molti che rischiano una scommessa su scrittori alle prime armi, nonostante le incertezze del mercato. Alcuni potrebbero dire che c'è una tendenza a passare dalle grandi concentrazioni a uno stile editoriale più personale e più creativo. A me pare che, grandi o piccole che siano le nostre forze, il nostro mestiere è di lanciare autori interessanti, e non solo di fare affari per milioni di dollari... Se vogliamo migliorare il mondo editoriale, dobbiamo riconoscere che abbiamo bisogno gli uni degli altri, e che abbiamo interessi comuni. I Calvino, i Pasternak, i Beckett e i Joyce di domani saranno sostenuti validamente se non cesseremo di seguire il nostro fiuto, la nostra ostinazione e il nostro amore per la letteratura». Carlo Feltrinelli, parlando subito dopo, ha sottolineato con convinzione i punti principali espressi da Inge Feltrinelli. Si può inoltre leggere nel Catalogo storico della casa editrice, pubblicato in questa occasione, la prefazione da lui scritta, ove, con • parole precise, si riferisce a Giangiacomo Feltrinelli, fondatore di una attività editoriale limpida e ricca, non slegata dall'impegno politico diretto, soprattutto nell'ultimo periodo, e vicino alla «nuova sinistra» particolarmente italiana, francese e latino-americana. H.M. Ledig Rowohlt (RowohltVerlag GmbH, Reinbek b/Hamburg) ha parlato di un mercato che favorisce la mediocrità. «Il mercato è mediocre», ha detto. «Il nostro compito permane quello di volere rendere migliore la qualità della cultura letteraria. È ancora possibile per qualcuno arricchirsi con un'opera prima, ma più che mai, oggi, noi editori dobbiamo saperci aiutare gli uni con gli altri ... ». E Klaus Wagenbach (Verlag Klaus Wagenbach GmbH, Berlin) sventolando un mazzetto di aglio (vero) ha evocato con Il!Oltoumorismo un esorcismo contro i «vampiri». Vampiri sono gli autori troppo complicati e illeggibili, vampiri i prezzi imposti dal mercato. Per George Weidenfeld (George Weidenfeld & Nicolas Ltd., London), il valore della Feltrinelli • non è legato solamente alla scoperta di alcuni grandi autori, come Pasternak per citarne uno clamoroso, ma è nel livello di lavoro. Un lavoro caparbio e costante: «La casa editrice avrebbe potuto atro- • fizzarsi dopo la morte di Giangiacomo, ma è stata salvata anche dallo spirito, dall'esuberanza, dalla tenacia e dall'intelligenza cosmopolita di Inge». Il discorso di Siegfried Unseld (Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main), uno dei pochi interventi scritti e distribuiti ai presenti, conteneva un invito preciso. Così ha esordito: «Noi vogliamo libri pieni di fascino che si vendono a un vasto pubblico affascinato e che si trasformano anche in affascinanti affari. Ma se fosse così il nostro sarebbe un lavoro noioso... Oggi v1v1amo in un'epoca di terra-di-nessuno collocata fra Gutenberg e i video. Appollaiati sui cespugli, spiamo questa terra arida con occhi di lince. Siamo ormai specializzati nel pensare in termini di curve e non di linee rette». Così ha proseguito: «Ritengo che l'editoria non sia in competizione stretta con gli altri media. Oggi però dobbiamo essere forti per potere pubblicare i libri che vogliamo anche a costo di andare contro la ~rrente del momento. Vorrei rinnovare qui una proposta fatta già a Frankfurt: quella di costruire una collana europea. È una proposta politica poiché, rinforzando l'idea di una cultura europea unita, avrebbe lo scopo di combattere le grandi potenze». Una collana dunque di libri uguali in ogni nazione, pubblicati con scadenza mensile. Essi dovrebbero avere, oltre all'immagine grafica coordinata, anche un contenuto «europeo». Unseld ha citato alcuni esempi: un libro sulla rivoluzione francese trattata in senso europeo, un altro sui paesi europei minori o periferici, un altro ancora di analisi dell'intellettuale europeo rispetto a quello operante negli Stati Uniti1. Christian Bourgois (Christian Bourgois, Paris) ha parlato della «frustrazione quasi permanente che tocca a ogni editore: vedere i libri invenduti tornare indietro». Si è fermato sul problema attuale definendolo «una trasformazione nella commercializzazione dei libri» e prevedendo una continuazione del lavoro «dei nostri antenati», anche se «sarà la .TV a determinare il successo di un titolo», ha detto: «Noi editori proviamo un piacere particolare nel pubblicare i nostri libri. Siamo persone di piacere, mondani con gusto e persone di mondo. Dinamici e seduttivi. Del piacere di pubblicare, non ci stancheremo mai». Ignacio Cardenal (Ediciones Altea/Alfaguara/Taurus, Madrid) ha ·illustrato una situazione positiva nei paesi di lingua spagnola. «L'intellettualità è giovane», ha detto in spagnolo, «e, ora, si può collegare alla libertà politica>>. Critico e stimolante l'intervento di Heikki A. Reenpaa (Otava Publishing Co., Helsinki) riassumibile in questi termini: «Il mondo sta cambiando i parametri di giudizio rispetto all'arte, agli ideali, alla morale. Occorre osservare come · mai prima d'ora i cambiamenti si sono tutti svolti simultaneamente. Ogni fatto viene dunque reso più • interessante. Il modo di pubblicare libri e quotidiani è così mutato con la tecnologia che provoca una pericolosa accelerazione dei ritmi. Viviamo in un mondo di «usa e_ getta», dove le persone non si riconoscono più fra loro». E ancora: «Ma la nostra struttura fisiologica non muta: il cervello e la memoria sono inalterati ... Il tempo per la lettura è diminuito, ormai si riduce a pochi minuti al giorno. La gente seleziona le proprie letture in base alle esigenze professionali. Tutti i beni di consumo tendono intanto ad assomigliarsi sempre di più. Un rimedio forse utile da seguire è quello di osservare in modo ravvicinato i cambiamenti chiedendosi sempre il perché di ogni cosa. Diversificare le pubblicazioni, essere presenti in tanti settori è, a mio avviso, importante». Reenpaa ha concluso proponendo un seminario che analizzi la pianificazione delle idee, i diversi utenti sul mercato, le trasformazioni nel sociale. L'intervento di Peter Mayer, dirigente della Penguin Books Ltd., London, era particolarmente atteso dal pubblico italiano presente in sala. Egli, infatti, ha praticamente rivoluzionato e miracolato la Penguin Books che, nel corso degli ultimi anni, aveva subito un notevole declino. Il suo è stato un intervento duro e preciso: «Al centro delle difficoltà bisogna porre il rapporto con i gruppi di potere. L'editoria deve esistere in un ambito di libertà di azione. Non basta più l'intelligenza o la tradizione. Occorre riuscire a lavorare anche contro l'establishment. Abbiamo bisogno di editori forti. Quale qualità può mantenere un editore manovrato da un gruppo di potere? Gli editori grossi hanno bisogno di stabilire buoni rapporti con le case editrici meno grandi. Qui, oggi, celebriamo gli editori engagés che intendono proseguire nel loro impegno, malgrado i media, malgrado i colossi, malgrado i tempi». Come Cardenal, anche Beatriz de Moura (Tusquets Editores, Barcellona) si è detta ragionevolmente ottimista. Nel suo paese i libri di narrativa stanno ottenendo un notevole successo. Questo è un indubbio segno di maturità e di amore per la letteratura. Ha però anche espresso un pensiero inquietante: «Ho un sospetto: siamo forse gli ultimi dei mohicani? La cultura non si trasmette più solo attraverso i libri... ». Giulio Einaudi ha concluso gli interventi della mattina: «4 speranze sono ancora nel catalogo. Dal catalogo si può intuire il futuro. Il nostro lavoro è solitario. O può essere di équipe, oppure strettamente manageriale. Ho sempre lavorato in équipe e ritengo che il fare manageriale inevitabilmente porta a un abbassamento del livello culturale». Inge Feltrinelli ha invitato i presenti ad accomodarsi in cortile per gli aperitivi e la colazione. Gli interventi sono continuati. Michael Klett (Klett-Cotta, Stuttgart): «Amo i libri raffinati, l'ozio, la libertà, il fascino... Il libro rimarrà sempre. Non contiene attualità, ma riflessione». Ivan Nabokov (Editions Albin Michel, Paris) si definisce fra gli editori solitan, fra gli spleen e gli ideali. Tom Maschler (Jonathan Cape Ltd., London) si interroga sulle nuove generazioni di amanti dei libri, sugli editori futuri: «Abbiamo degli eredi?». La giornata veniva conclusa da un ulteriore intervento di Rowohlt: «Qui siamo una sola grande famiglia che vive il suo amore, il suo ideale... Lasciamo che il commerciale fra di noi si esprima a Francoforte ... » seguito da Mathew Evans: «Il libro rimane il centro della vita culturale». Nota (1) Unseld, intellettuale e dirigente nell'editoria (come in Italia Bollati, Tagliaferri e Forti), con Enzensberger tentò, attorno al '60, di fondare una rivista europea; il tentativo, a cui lavorarono anche Nadeau, Barthes e Blanchot in Francia, Vittorini, Calvino e Leonetti in Italia, non riuscì. (Gli atti e i testi sono nel n. 7 della rivista // Menabò, Einaudi, Torino, 1964).
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