Alfabeta - anno VII - n. 76 - settembre 1985

...... ...... o::s .s ~ C),., ~ Per Ernesto Cardenal, nei suoi sessant'anni «Ma, che cosa in te ricerca il mio anelante sguardo?» Heredia Tornare a Venezia, inondata dall'acqua come una donna dal/'amore. La Piazza, i campi (che non lo sono), le colombe, i turisti Che divorano la città come termiti, comprano conchiglie, maschere, foto, Si fanno ritrarre insieme al passato, immobile Come in un'altra fotografia più antica. Diventeremo termiti pure noi? Pronti a divorarti a nostra volta, antica regina, malgrado le nostre risa, I nostri balli e le nostre musiche (siamo cubani: Ci si aspetta questo da noi)? Deve essere triste, in ogni caso, Vivere in un museo, visitato con curiosità determinata, Anche se di tanto in tanto una specie di Ludovica la Mora Racconta abbandonata sugli scanni fino ali'alba, fino alla stanchezza, fino al raffreddore. Storie aggrovigliate di strani amori altrui. Forse anche questo È un pezzo del paramento, come le sirene notturne Che preannunciano l'alta marea, che ci obbliga a camminare sguazzando Sotto una pioggia fredda fino all'albergo. Sì, anche noi siamo termiti, Tra l'acqua vorace e noi, presto nulla resterà di te. Ma non è questo, certamente non è questo Quel che mi provoca questa tristezza 'antillana', a tratti interrotta solo Da~'ombrello che agita il commendator Eusebio Contro l'oltraggio di un distaccamento della Nato Che offende il tuo mare anticamente così fiero, O l'allegria infantile che ci spartiamo come il pane, come il vino, Nel ristorante che porta nome e ali d'angelo. Venezia: che cosa ricerca in te il mio anelante sguardo? Appena arrivi, come un animaletto delle nostre terre, un coatì, Hai il sorriso stanco ma luminoso, Allora si ascolta dall'alto dei cavalli di bronzo della basilica (Che ora sono copie perché il metallo degli originali non continui a corrodersi e non svaniscano prima della città), °' ....., RobertoFernandezRetamar ]; Poeta, saggista, critico, è nato all'Avana nel 1930. Ha compiuto E studi regolari all'Istituto Edison. Abbandonati gli studi di architet- ~ tura, si è iscritto a Lettere e Filosofia all'Università dell'Avana ~ "' dove si è laureato nel 1954. Nel 1952 ha vinto il Premio nazionalè ~ di Poesia con Patrias (1949-1951). Dal 1962 insegna presso la Fai.:! coltà di Filosofia dell'Università dell'Avana e·nel 1965 è diventato ~ direttore della rivista Casa de las Américas. Nel 1980 ha vinto il ~ Premio latinoamericano di Poesia Rubén Dario, istituito dal mini- ~ stero della Cultura del Nicaragua, con il libro Juana y otros poeo::s Si sente da lassù, o forse dalla grande torre con Il LeQne, O non so, da quale altro luogo che fa volgere in alto gli occhi e l'anima, Si sente cantare il tordo sonatore in Piazza San Marco. C'è pure un pappagallo che parla tedesco e recita passi complicati della Filosofia della Storia di Hegel, Ma è nato in Nicaragua e ha attraversato l'Atlantico uno o due anni fa. Intorno al battello che porta al Lido (dove c'è il tuo albergo, filmato da Visconti in Morte a Venezia), oltre la città, Molto più lontano ancora di quanto Mancarron disti da San Carlo, Mentre i giornalisti ti assediano di domande, ti circondano di registratori, E tu rispondi guardando da un'altra parte, e dici di non essere un politico ma un rivoluzionario, E parli del tuo paese con amore grande, doloroso e dolce, Gli aironi del lago di Nicaragua hanno cominciato a volare sopra di noi, Passano perfino sui barconi della Nato, Dove nessuno li vede perché a bordo ci sono solo ciechi, sordi e muti. Si avverte, nell'odore marino, che gli squali del lago, Sorpresi di essere tornati nell'acqua salata, Si aggirano là in basso, scortandoti come possono. E arriviamo, e tu mi dài libri, carte, riviste, Pervase dal/'amore del mondo e dal dolore della distanza, che all'improvviso non esiste più: Stai leggendo, a Venezia, che si è riempita a poco a poco di compassi grigioverdi. Sono stati mandati in montagna, e alcuni sono così giovani che sembra che giochino a fare i soldati, Ma disgraziatamente non è così: stanno combattendo una guerra sfortunatamente vera, Anche se a molti sta appena spuntando la barba, E a molti altri non spunterà mai più. Ci dicono che hanno appena portato in un ospedale di campagna un adolescente Un colpo di mortaio gli ha strappato la parte posteriore della testa, E un ministro saggio, e stupendo come un semidio, Che è morto combattendo, ma riuscendo prima a sapere che gli uomini e le donne guidati da lui hanno trionfato, .. mas persona/es. Opere: Patrias (1949-1951) (poesie, 1952); La poesia contemporanea en Cuba (1927-1953) (critica, 1954); Alabanzas, conversaciones (1951-1955) (poesie, 1955); Idea de la estiUstica (saggi 1958); Vuelta de la antigua esperanza (poesie, 1959); En su fugar, la poesia (poesie, 1961); Con las mismas manos (1949-1962) (poesie, 1962); Papeleria (saggi, 1962); Historia antigua (poesie, 1964); Poesia reunida (1948-1965) (poesie, 1966); Ensayo de otro mundo (saggi, 1967); Modernismo, noventiocho, subdesarrollo (saggi, Traduzionecontemporanea Roberto Fernandez Retamar Venezia: che cosa ti chiedo [ Alfa beta 76] E quel pezzo di patria che gli avevano affidato Continua nelle mani affettuose del popolo. Tu leggi i tuoi poemi a quei soldati e militari Che hanno attraversato i ponti guardando sorpresi le gondole, Il balcone da cui si è buttato nel Canal Grande Lord Byron, Che poi avrebbe guerreggiato in Grecia su una nave chiamata Bolivar, O il balconcino da cui si affacciava, tossendo e tossendo nella notte, Insanguinando il fazzoletto di seta, Mozart- / compassi depongono le armi, si siedono per terra nella Piazza. La sera li fa pensare a Managua, a Jinotepe, Alla bella o ali'amoroso lontani, Mentre il tuo sguardo ormai smette di guardare altrove: li guarda con orgoglio e felicità, E la tua voce si fa grande e violenta come una fiammata, E tutti sentono che dici quel che essi pure volevano dire, E sta calando la notte su Ocotal, su Matagalpa, , cancellando i pendii e le arcate, I turisti svaniscono molto prima dei cavalli di San Marco, Le navi della Nato salpano, al volo, gracidano corvi. Il vento ti accarezza la chioma bianca, Silvio Rodriguez si avvicina suonando la sua chitarrafatta di unicorno e battaglie, Alicia Alonso arriva danzando come un giglio, E tu leggi e leggi, fino ali'alba E i compassi si alzano uno dopo l'altro E si arrampicano tra le nuvole sulla nave chiamata Sandino che ora risplende, Perché devono tornare a lottare, perché i criminali non passeranno, E i tuoi poemi continuano a risuonare come un arcobaleno, Come le palme inattese di Heredia sul Niagara seducente, E adesso so, fratello Ernesto, che cosa rimpiangevo, che cosa cercavo Nella regina dell'Adriatico. Avevo come te Nostalgia del futuro, e tu lo hai portato E spiegato, bella bandiera rossonera, Bellezza di occhi di cerva, necessità dell'anima. Managua, gennaio 1985 (Traduzione di Maria Bonatti) 1970); Que veremos arder (poesie, 1970); A quien pueda interesar (poesie, 1970); Caliban, apuntes sobre la cultura de nuestra América (saggi, 1971); El son de vuelo popular (saggi, 1972); Lectura de Marti (saggi, 1972); Cuaderno paratelo (poesie, 1973); Circunstancia de poesia (poesie, 1974); Para una teoria de la literaiura hispanoamericana y otras aproximaciones (saggio, 1975); Revoluci6n nuestra; amor nuestro (poesie, 1976); Cuba hasta Fide[y para leer al Che (saggi, 1979); Palabra de mi pueblo (poesie, 1980); Juana y otros poemas persona/es (poesie, 1981).

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