Frammentpierunastoria dell'immagi11~ig~iiovanile L a «moderna» n~zio~e ?i gio~ vane nasce nei pnm1 anni Cinquanta, quando il mercato individua in una particolare fascia di età (e di società) un nuovo e inedito modello di acquirente. Laddove i rinnovati e più lunghi processi di scolarizzazione e la rottura dei tradizionali meccanismi di successione tra generazioni creavano un gruppo diverso ed esterno ai sistemi di valori correnti si rendeva immediatamente necessario innescare delle nuove forme di identificazione e di omogeneizzazione. • [i)hljl:i·J!E VENDE MODA logico-percettive determinate dal ==========~:;.~~~-7 nuovo sistema dei media elettronici in via di definizione. La «spettacolarità» (e in molti casi la «fragorosità») del nuovo immaginario è allora strutturalmente legata ai mezzi attraverso cui questo repertorio di miti e di identificazioni si costruisce: dischi, cinema, radio, moda. Alla metà degli anni Cinquanta, tra America e Inghilterra, s. Giuliano (Ml) t lv1!v1/ESv1 DANCE CLUB TERNI ss E 7 use SANGEM/N/ SUD 0744/241626 lilt(L .01' C;J ~t,\: .,,_._,: quello dei media in cui Norma e Controllo si vanificano in un rapporto più sfumato tra messaggi ed effetti. Il fenomeno delle bande giovanili, durante tutti gli anni Sessanta in Inghilterra, è un momento fondamentale di «cristallizzazione linguistica» dell'immaginario giovanile spettacolare, su cui le industrie culturali stavano lavorando in America già da parecchi anni. L'aria problematica della vecchia Europa fa benissimo ai sentimenti e ai modelli di identificazione dei giovani del miracolo economico, e l'ambivalenza del rappor- .. ___________ _. to tra questi ultimi e l'industria La novità di questo processo di identificazione sta proprio nel suo costituirsi in stretto rapporto con l'industria culturale e, in particolare, con le mutazioni delle strutture ila dance tra rock'n'roll, il seme della violenza, i teddy boys, il nuovo immaginario prende corpo attraverso separazioni e ambiguità, grandi operazioni commerciali e gravi problemi di ordine publico e «morale». Il rapporto tra industria dello spettacolo, nuovi media e giovani è infatti solo la faccia pacifica di I THEBIGCLUB 'AIJ',if, Hl<\I l!Y INI f RMf01A <,IJH',fJHRlSLIA7H 11,11,/ 1/JIW~(J 111\IY I li <1 1,Ò4f/i Arci/Kids I tutto il processo; dietro, o meglio risalendo la scala al contrario, fratture e violenza si esprimono in modo aperto, negli scontri tra bande o nelle scorrerie in città, ed in modo più diffuso e sotterraneo nel sentimento di estraneità alle buone regole che segna tutti i nuovi valori e comportamenti giovanili. Per questo i giovani e il loro repertorio immaginario non sono - fin dall'inizio - un prodotto dell'industria dello spettacolo, ma un interlocutore scomodo, capace di parlare in modo autonomo e di tracciare percorsi di movimento attraverso un sistema fluido come Adesivi, marchi, cartoline pubblicitarie del Nightclubbin Organization dell' Arci/Kids Mediat,rendst,rendoids significato. Invece è proprio lì che avvengono oggi le vere mutazioni «trasgressive» del vivere sociale: non nei grandi movimenti ma nei singoli soggetti e nelle loro microaggregazioni di massa che sempre più si moltiplicano e si differenziano. Un osservatorio condotto da circa una decina d'anni su un campione rappresentativo della popolazione italiana da parte dell' Istituto di ricerca GPF & Associati, diretto da Giampaolo Fabris, ha pSYCO club •••vaner di ••• sab~to... consentito di individuare i quattro .. .lunedi ... or-a 21.30 .... domenica.•· :::~::· ~1e 7-7... «megatrends», ormai consolidati ... de via ... xxv apr-, G... gEeN••• o· VA da alcuni anni, che coinvolgono II L._.______ .;:;;...... -_. quasi tutta la società italiana. Si 1 1 più proiettati verso gli anni Novanta sono naturalmente i gio~ani. Ma non tutti: soltanto i trendoids, coloro che più sono coinvolti nei trends moderni della società. Per chi si interessa al social change sono proprio i trendoids che occorre interrogare e osservare, perché in essi si possono cogliere i segnali di un cambiamento che non tarderà a coinvolgere l'intero assetto societario. Non bisogna confonderli però con i giovani «di movimento» del passato, evidenti e persino clamorosi, perché il grande problema sociologico di oggi è che il cambiamento non nasce più nelle manifestazioni «visibili» del tessuto sociale, ma nelle pieghe della grande massa della gioventù «nonvisibile», che apparentemente sembra non comunicare, enorme buco nero che non produce senso ed è perciò disponibile per qualsiasi processo di attribuzione di tratta dell'O_nda lunga, o modernizzazione crescente della parte più arretrata della popolazione, della Spinta al privato, o spinta verso i consumi individuali, del Rientro, o «riflusso» del segmento più progressista della popolazione, e del Passaggio a Nord-Ovest, il mainstream principale caratterizzato dal binomio moderno/consumi verso il quale si sta lentamente orientando l'intero sistema sociale. Esistono però anche due nuovi trends, ancora minoritari e allo stato nascente, ma sui quali occorre ora soffermarsi perché stanno diventando sempre più importanti e soprattutto perché coinvolgono sempre più da vicino il mondo culturale dei giovani trendoids. Il primo è la Tensione all'autodirezione e significa che contro la vecchia società di massa, standardizzata e spersonalizzante, si va facendo strada negli individui la tendenza ad autogestirsi, a rifiutare il conformismo e l'omologazioVanni Codeluppi ne in nome del libero manifestarsi della propria personalità e della propria creatività autonoma. Si tratta di un ritorno sulla scena sociale del soggetto con forme e modalità diverse dal passato, di un ritorno cioè che non comporta una riproposizione della vecchia soggettività e della sua logica del valore, che viene sostituita da una logica del comportamento. Ciò è evidente soprattutto nel mondo giovanile, dove il proliferare di iniziative di autoproduzione decentralizzata è legato soprattu'tto ali'emergere di un nuovo tipo di imprenditoria «antieconomica». culturale sembra tendere decisamente a loro favore. Le regole di costruzione dello Vale a dire, tutti questi nuovi e molteplici mezzi di comunicazione che quotidianamente la cultura giovanile si dà (dalle piccole etichette indipendenti attraverso le quali i giovani autoproducono la loro musica a tutto il ricco calderone della cultura Hip Hop, con il suo bagaglio di graffiti, rap music e break dance, dalle «povere» fanzines e audiozines alle riviste internazionali «di lusso») sono fortemente segnati da questa rinascita del soggetto ma sono anche e soprattutto motivati dal bisogno continuo di comunicare per definire la propria identità sociale in un ambiente sempre più complesso. Essi seguono non una logica economica di scambio, quanto piuttosto il piacere di una «produttività improduttiva». Il secondo trend, detto della Cellularizzazione, è determinato dall'emergere di una nuova tipologia di aggregazioni sociali, caratterizzate dalle ridotte dimensioni e dalla tendenza a costituirsi non sulla base di legami geografici, etnici o di classe, ma dell'identità di interessi e di gusti. Si tratta di cellule sociali o piccole comunità omogenee all'interno delle quali l'individuo può adattarsi alle regole del vivere collettivo senza rinunciare a esprimersi pienamente e liberamente. È in questo scenario che si muove l'Arei/ Kids, cercando di funzionare come un network, come un circuito che metta in comunicazione le tante cellule differenti di cui si compone il complesso mosaico dell'attuale universo giovanile.
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