esplosioni nucleari, inizia una nuova era della logistica bellica, in cui è l'arma stessa a diventare occhio, cercando la preda, facendosi guidare dal laser e trasmettendo il suo sguardo allo stratega assente. Il testo di Virilio, che dedica ampio spazio ai grandi registi americani e allo spiccato interesse del nazismo per il cinema, si conclude con un'analisi dello stato transbellico, esemplificato dalla gestione cinematografica del governo postnucleare da parte dell'ex attore Reagan. Paul Virilio Guerre et Cinéma 1. Logistique de la perception Paris, Ed. de l'Etoile, 1984 pp. 147, ff 80 L'errare dell'identità P.A.R. Il prossimo fascicolo speciale di aut aut (n. 206-207, marzo-giugno 1985: sarà in libreria a maggio) raccoglierà una serie di contributi sul tema dell'identità. Il punto di partenza è quello che ormai si può considerare un dato di fatto: la crisi e la disseminazione dell'identità, sociale, politica, individuale; l'impraticabilità di un'idea-forza che ha sorretto, da Aristotele fino a Marx, l'intera arcata del pensiero occidentale. Sembra, oggi, che ci restino solo le rovine di questo sostrato del pensiero: l'unico compito che possiamo assolvere pare quello, peraltro non semplice, di un'attenta e interessata descrizione della sua dissoluzione. Tuttavia, pur mantenendo questo dato di fatto, altri movimenti possono essere seguiti: l'oscillare di questa idea, il suo sciogliersi in una serie di nomi e di figure, il suo dar luogo a una spirale paradossale. L'effetto più sorprendente che si produce si lascia forse indicare attraverso la metafora dell'«inabissamento», nel senso dell'espressione francese «mise en abtme». Come quando l'immagine, incontrando due specchi posti l'uno di fronte all'altro, rimbalza all'infinito e vertiginosamente in un gioco di rimandi. Si tratta di una semplice dissoluzione, cioè di un annientamento, oppure di un movimento di erranza, rischioso ma necessario? Migrazione di immagine in immagine, ma anche, al te[)'lpo stesso e inscindibilmente, passo falso, errore. Rimando dal medesimo al1'altro, continua e lacerante uscita da sé verso il diverso, impossibilità di un ritorno all'origine e alla certezza, all'identità piena: nel medesimo tempo continuo rimpatrio nelle identificazioni parziali, precarie, intenibili e - alla lettera - impossibili. Il senso stesso della «storia» non potrebbe essere legato a questo movimento paradossale di erranza e di errore, ai suoi ritmi interni, che poco o nulla sono familiari a un pensiero - il nostro - la cui modernità coincide con la ricerca e la scoperta di un criterio sicuro di verità? L'orizzonte in cui si sono mossi i collaboratori di questo fascicolo è appunto il problema ora tratteggiato: un orizzonte assunto in comune, e forse qui, prima ancora che nei risultati eventualmente raggiunti dai singoli contributi, sta la caratteristica peculiare della proposta. Su un t~ma che abbiamo ritenuto decisivo, abbiamo voluto evitare una giustapposizione a cose fatte, un «collage» di materiali, come spesso accade nei fascicoli di rivista, e come molto spesso si verifica anche per aut aut. Per una volta è dunque utile ricordare come si è effettivamente proceduto: c'è stata prima (più di un anno fa) una discussione redazionale per delineare il nucleo che ci interessava, poi una fase seminariale attraverso alcune letture filosofiche che ci sembravano di base (le meditazioni di Cartesio, alcune pagine di Husserl, alcune pagine di Heidegger) per sondare la nascita del cogito e le sue peripezie contemporanee (rivisitazione, rifiuto, fino all'esplosione della sua apparente apoditticità). Non volevamo però fare scaturire da qui una serie di interventi convergenti e monotematici: era previsto infatti che i contributi, tenendo come sottofondo una medesima problematica filosofica, si muovessero del tutto liberamente, quanto agli oggetti, al linguaggio e al campo di riferimento. Il sommario definitivo comprende così una varietà di approcci ed è il seguente: P.A. Rovatti, La luce nera (variazioni su una metafora usata da Derrida); M. Ferraris, Bai de tetes (a proposito della trasformazione dei nomi e delle identità in Proust); G. Comolli, La compagna sconosciuta (questa «compagna» è la natura, identificata come «soggetto a fianco», ormai lontano e purtuttavia presente); M. Pogatschnig, Le identità scambiate (dal tema del «doppio» a quello dell'amicizia come scambio complesso e irrisolto; i riferimenti qui sono alla letteratura e alla psicanalisi); H.-D. Bahr, Il ter;we dell'esserci e il sussulto del soggetto (è il saggio filosoficamente più denso, giocato soprattutto intorno alla figura del1'«ospite»). A questi, che sono i testi nati dal lavoro comune (altri, ancora in via di elaborazione, se ne aggiungeranno in seguito), si affiancano inoltre due contributi, diciamo così, «esterni»: un saggio di R. Bodei, Strategie d'individuazione (che sviluppa il tema dell'identità a partire dalla crisi interna al pensiero dialettico; si tratta della traccia di un volume che Bodei sta scrivendo), e un breve scritto recente di E. Lévinas, La cattiva coscienza e l'inesorabile (in cui Lévinas torna sul tema dell'erosione dell'identità che è il leit-motiv della sua ricerca filosofica). La presenza di quest'ultimo «materiale» anticipa inoltre l'interesse critico di aut aut per Lévinas che si concreterà in un successivo fascicolo monografico dedicato al suo pensiero. aut aut, n. 206-207 marzo-giugno 1985 (in libreria a maggio) Una nuova rivista di semiotica o.e. Una nuova rivista di semiotica si affianca al panorama delle pubblicazioni già esistenti in materia (e cioè Versus, diretta da Umberto Eco., e Autografo, diretta da Maria Corti, Franco Gavazzeni e Cesare Segre, anche se quest'ultima non concerne solo studi di semiotica letteraria). Carte semiotiche nasce all'interno del!' Associazione Italiana di Studi Semiotici e vuol costruire il tentativo di offrire ai tanti soci della stessa, e in generale a tutto il pubblico interessato alle scienze del linguaggio, uno strumento di informazione aperto a tutti. Le riviste, infatti, sono solitamente l'espressione o di una tendenza degli studi o di un gruppo geograficamente abbastanza ben identificato di studiosi. L0gicamente, pertanto, esprimono il senso di un progetto complessivo da parte dei loro fondatori e dei loro redattori. Carte semiotiche, ovviamente, ha anch'essa un progetto. Ma questo discende in prima istanza dalla natura dell'associazione che la fonda: un'associazione in cui i gruppi e le tendenze convivono in un libero dibattito, e a cui fanno riferimento anche coloro che - per convinzione o per professione - un gruppo o una tendenza non ce l'hanno, e più semplicemente desiderano essere informati e guidati nelle scelte in questo o quel campo della semiotica, in questo o quel settore di ogetti di analisi. La struttura della rivista è stata così pensata in quattro parti distinte, e ciascuna con una funzione propria, in modo da rispondere alle diverse domande provenienti da tutti gli interessati. Una prima sezione contiene di norma un lungo articolo teorico che, pur sempre a giudizio della redazione, porti elementi nuovi nell'assetto della disciplina. Nel primo numero, appena uscito, questa funzione è rappresentata da un saggio di Umberto Eco che tratta del significato dell'Epistola XIII di Dante (e si discute anche di questa attribuzione) nel quadro del pensiero filosofico medievale sull'allegoria. Una seconda parte è dedicata, sempre di norma ma senza obbligo vincolante, alla trattazione di un tema monografico. Talora, il tema può provenire da un convegno o un colloquio organizzato da circoli o gruppi locali, e nel quale siano state presentate alcune relazioni di interesse, e che sarebbe un peccato non poter leggere se non dopo i notoriamente lunghissimi tempi di pubblicazione degli atti (quando addirittura non si preveda alcuna forma di stampa). Nel primo numero la sezione è stata occupata da cinque relazioni provenienti dal convegno organizzato dal Centro di Semiotica e Linguistica di Urbino nel quadro degli ormai famosi colloqui estivi. L'argomento è: Corrispondenze, le figure del!'epistolario. E i saggi prescelti sono di Alain Cohen, Charles Grivel, Henri Queré, Monique Schneider e Patrizia Violi. I singoli oggetti attraversano metodi e applicazioni le più varie, che vanno nel primo caso dalla semiotica greimasiana alla pragmatica, dalla teoria del lettore modello alla psicanalisi, e. nel secondo da Proust al Diario, da Laclos alla lettera privata. Una terza parte consiste nella pubblicazione di articoli di tipo Cfr. applicativo, articoli cioè più concernenti oggetti locali di ricerca o rassegne sugli studi che non saggi di teoria pura. È evidente che si potrà approfittare di questa sezione per dare anche spazio a lavori di giovani studiosi che, per pura notazione statistica, di solito lavorano sui rendiconti o su oggetti di indagine ristretti. Nel primo numero si presentano i saggi di Giovanni Bottiroli sulla metonimia (per la quale si rivendica un ruolo fondamentale nella storia del pensiero filosofico almeno pari a quello riconosciuto alla metafora) e di Giuseppe La Matina sul modo con cui la stampa ha trattato il caso Chinnici (che viene visto come un grande racconto e sottoposto alle leggi della teoria della narratività). La quarta e ultima sezione, infine, è costituita da recensioni di eventi. Si è preferito rinunciare alle recensioni per due motivi: il primo è che un periodico di non frequente cadenza non potrebbe in nessun modo essere esauriente su ciò che è uscito e inoltre giungerebbe con grande ritardo; il secondo è che non sarebbe possibile trovare un criterio legittimo nella selezione di ciò che deve essere recensito, perché tutti i soci avrebbero pari diritto di veder trattati i propri lavori. Si è scelto così di dare spazio invece agli eventi, cioè alle iniziative che da ogni parte si svolgono a partire dalla semiotica. Dunque: convegni, seminari, congressi, corsi universitari, tesi di laurea, in modo da garantire davvero circolazione a idee che solitamente rimangono invece nascoste o non disponibili ai non partecipanti. La parte degli eventi rimpiazzerà anche il bollettino di informazioni finora esistito. Gli eventi, inoltre, non vengono semplicemente segnalati, ma recensiti come se si trattasse di libri, oppure si richiede agli organizzatori di fornire un testo anticipato sulle previsioni concernenti i futuri eventi. La rivista esce ogni sei mesi (due numeri all'anno). La redazione è formata dall'attuale ufficio di presidenza dell'Associazione (Ferroni, Ricci, Sibona e Calabrese, che è anche il direttore responsabile) per delega dell'attuale presidente Antonino Buttitta. C'è poi un Comitato Scientifico composto dalle più alte «autorità» semiotiche italilrne: Buttitta, Avalle, Segre, Corti, Rossi Landi, Garroni, Pagnini, Paioni, Serpieri, Eco, a fornire la gara,izia di qualità e continuità del periodico. Si prevede l'uscita del prossimo numero, pubblicato dalla Casa Usher di Firenze, immediatamente prima dell'estate. I prossimi numeri conterranno testi di Peirce e Vailati, di Paolo Fabbri, temi monografici .dedicati alla letteratura e al cinema, articoli di teoria dell'arte e di semiotica filosofica, e un quadro dei corsi universitari (compresi eminari) tenutisi nel 1984-85 (o, se non fosse ancora possibile, da tenersi nel 1985-86). La rivista si ottiene in libreria nelle principali città italiane, o per abbonamento presso l'editore, o infine direttamente alla segreteria della Associazione. Carte semiotiche, n. 1 Firenze, La Casa Usher (in libreria a giugno) 6 bertanieditore Via S. Salvatore Corte Regia. 4 37121 - Verona - Italia -Tel. 045/32686 MARIO GALZIGNA CO OSCE ZA E 00\-11 IO u sclenz, della vita tra filosofia e storia post-fazione di Jacques Roger MANOGill!GlA conosceneza dominio 11 uionz1 dello vili In IIIIJ$dlll'1onl ~----rtp Cl if, t,rrupi('lfdffl' JEA~ llALDRILLARD IL PARTITO Cff\1U ISTA O I PARADISI ARTIFICIALI DEL POLITICO a cura di A. Folio con un saggio di G. Scalia WANDA TOMMASI MAURICEBLANCHOT: LA PAROLAERRANTE Con un saggio introdutti,o di Giorgio Franck DISTRIBUZIONE: RETI REGIONALI 6 bertanieditore o OPERAOMNIA in edizionecriticaa cura di BrunoMaier avallata da LetiziaSvevo VolumeI UNAVITA 404pagine L. 25.000 VolumeIII LACOSCIENZADI ZENO 466 pagineL. 25.000 Di prossimapubblicazione: VolumeII SENILITÀ VolumeIV ILVECCHIONE VolumeV RACCONTI VolumeVI COMMEDIE VolumeVII ARTICOLI,SAGGI E PAGINESPARSE VolumeVIII LETTERE APPENDICECRITICOBIBLIOGRAFICAGENERALE In questi giorniin libreria, la 2"edizionedell'inquadramento storicoe letterario dell'autore ICONOGRAFSIAVEVIANA scritti,parole,immagini dellavita privata di Italo Svevo 177pagine,99 illustrazioni L. 35.000 Eqizioni Studio Tesi
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