Alfabeta - anno VII - n. 70 - marzo 1985

M olteplici interazioni intercorrono tra l'omosessualità e la cultura moderna, in particolare la letteratura, le belle arti, lo spettacolo. Nelle società urbane occidentali ad alto livello di sviluppo, un inconfondibile aroma omoerotico si sprigiona non solo dai nuovi stili di vita diffusi dall'immaginario sociale ma anche da alcune province dei media, gli imperi della moda, il cinema. C'è ancora un etero in sala? Esiste una teoria sociologica che spiega in termini di logica sociale la presenza di numerosi omosessuali nelle carriere intellettuali e artistiche. L'immissione della sessualità nelle strategie professionali non avrebbe niente a che vedere con il mito della sensibilità naturale, di doni artistici innati, di una specie di intelligenza particolare. Il fenomeno corrisponderebbe a una logica professionale: una più grande disponibilità di tempo; e a una logica geografica: l'anonimato e il numero elevato di contatti possibili attirano gli omosessuali verso i grandi centri urbani. È una ricerca tedesca (Dannecker e Reiche, Der gewohnliche Homosexuelle, Frankfurt a/M, Fischer, 1974) che ha meglio illustrato la logica sociale della carriera professionale degli omosessuali. Dannecker e Reiche sostengono che la 'sensibilità' propria degli omosessuali si spiega, innanzitutto, con la loro lucidità nei confronti del teatro sociale, acquisita a forza di giocare diversi ruoli, a forza di una continua distanziazione nei confronti di se stessi, e tutto ciò in risposta a un 'risentimento' diffuso verso di loro, a una esclusione sempre percepibile ma mai pronunciata. In un libro uscito in questi giorni presso Feltrinelli, Omosessualità (una raccolta di saggi parzialmente tradotti dal numero unico della rivista americana Salmagundi: HoOmosessuali«tàbianca» mosexuality. Sacrilege, Vision, Politics), ritroviamo un'altra teoria, suscettibile di sviluppi che potrebbero rivelarci una qualche sorpresa. George Steiner nella sua introduzione accenna alla relazione tra le funzioni psicologiche, determinanti dell'identità, e i fattori genetico-fisiologici dell'esistenza umana. Tocchiamo i bordi di una terra incognita, una zona ancora tutta da esplorare al confine tra la coscienza e il somatico. Scrive Steiner che «l'insieme mentale esteriorizzato nel perseguimento produttivo di scienza di prima classe, può implicare preferenze o economie neurofisiologiche che tocchino, inoltre, l'eros». Infatti, «per quanto ne sappiamo, la presenza omosessuale nella storia delle scienze pure ed applicate è pressoché nulla. Non si ha semplicemente alcun corrispettivo nella matematica, o nella fisica o nell'astronomia o nell'ingegneria, da porre accanto al sublime catalogo di poeti, artisti, romanzieri, compositori, esteti e pensatori omosessuali». Perché numerosi creatori e i più grandi scrittori sono omosessuali? Il modello ambientale non sembra suggerire nessuna spiegazione plausibile del perché la sensibilità omoerotica sia diffusa più nelle arti che non nelle scienze pure e applicate. Il fascino del/'omoerotismo è che si colloca nelle aree limite, e forse di passaggio, tra 'psichico' e 'fisiologico', tra spazio mentale interno e spazio sociale esterno: in bol Gianni De Martino una 'zona' di relazioni osmotiche, oltre il dualismo cartesiano mente/corpo. Ma, attraverso quali transizioni, l'essere omosessuali acuisce la percezione del tempo? È forse la ricerca del piacere, che - insieme alla solitudine - dà ai gay quella chiaroveggenza che spesso si trasforma in luce creativa? Un'affascinante prospettiva emerge dallo studio del gioco tra omosessualità e storia della cultura. È una prospettiva suscettibile di successivi sviluppi. Nei saggi contenuti nel libro emergono altri nodi cruciali, insistenti e ancora irrisolti: il problema della definizione di 'omosessuale' (questa «parola saccente di origine dotta», come nota Guido Almansi nell'introduzione); la problematica giuridica e quella sociologica del- /' omoerotismo. Si tratta di un insieme di scritti che formano un volume eclettico ma molto stimolante. Gli articoli coprono una grande varietà di temi, che forse iniziano il primo capitolo del «gran libro» del/'omoerotismo sulla cultura e la società, fino ad oggi rimasto non scritto. Vi troviamo l'intervista di James O' Higgins a Miche/ Foucault su «atto e scelta sessuale» e l'articolo di Philip Rieff su Oscar Wilde, visto come il principe della modernità, passando per «Caro Paul»: le letterefra lo studioso della sinistrafreudiana Paul Robinson e un suo allievo pure di nome Paul, inserite nel volume «perché - come scrive Almansi - il tono di questa corriè uscito spondenza coglie perfettamente il livello della discussione sul!'omosessualità oggi diffuso nei campus americani». Il libro non offre, come ha scritto Panorama («The Gay After», 29 ottobre 1984) una «visione obiettiva del fenomeno omosessuale». A voler essere 'obiettivi', infatti, occorrerebbe trattareanche gli aspetti pesanti del fenomeno omosessuale, così come sono espressi da Pasolini, Fassbinder, Ginsberg, o, per restare più vicini a noi, da Sodoma, la nuova «rivista omosessuale di cultura» (n. 1, autunno-inverno 1984, Fondazione Sandro Penna) uscita in libreria in coincidenza con questo libro leggero e profondo, cioè gay nel senso più disinvolto e colto del termine. Quello che forse meno facilmente viene perdonato ai gay, lo sappiamo, è proprio la loro leggerezza: il sogno, la grazia, la visione di un mondo più libero e più felice di cui sono portatori, in un mondo in cui sembrq dominare solo la legge, la regola, l'abitudine. Con molta acutezza Guido Almansi ha colto ciò che manca nel- /' equilibrio di questo volume: «una difesa d'ufficio della cultura gay pesante». Chiuso il libro, infatti - ancora meravigliati dalla ricchezza e dalla finissima sensibilità della nuova erudizione gay - ci manca, con le parole di Sartre, «la voce dello stesso colpevole, questa voce carnale e inquietante che seduce i ragazzi, questa voce ansimante che marmoaineontri n. 2/1985 Renzo Renzi Lo «scandalo» dei musei universitari Il capolavoro del mese I «Giardino con pergolato» del Guercino Maurizio Garuti La «gestione sociale», /'«effimero», poi ... La Fortezza della Solitudine I Danielle Ansermet per «Il nome della rosa» Giuseppe Gherpelli Le forme dello spettacolo sono «beni culturali» Luigi Nono Il suono, le sale rigide e le polivalenti Roberto Roversi, Giuliano D'Ignazjo La città è spiritosa? Facciamo un «Satyricon» anche noi INSERTO SPECIALE . una guida a L'ETRURIA PADANA con scritti di Nereo Alfieri, G. A. Mansuelli, Jacopo Ortalli, Giuseppe Sassatelli, Daniele Vitali Quattro edizioni a parte: italiana, tedesca, inglese, francese Renzo Renzi Il «processo s'agapò» in tv Lina Danielli Il godimento della parola che parla d'amore Paolo Puppa Il Neutrino Margherita, una Carmen Miranda versione Bauhaus Ettore Gelpi Le belle sorprese del «pensiero divergente>.> Giovanna Rossiello La grande neve? Alla flora spontanea non è successo niente Gianluigi Bovini Nella capitale del «baby sboom» si fanno figli solo dopo i 28 anni Eugenio Riccòmini L 'Ante/ami in corso e in attesa Una copia L. 2.000 Abbonamento annuo per 11 numeri L. 15.000 per l'Italia - L. 30.000 per l'estero I versamenti vanno effettuati sul conto corrente postale n. 15591407 intestato a Bologna Incontri, via de' Foscherari 2, 40124 Bologna ra durante il piacere, questa voce canaglia che racconta una notte d'amore». Insomma, per dirla brutalmente, questo è il libro dell'omosessualità bianca. Riflette solo l'aspetto chiaro del!'omosessualità, e non lo sfondo oscuro (e inquietante) dal quale risalta. Questo libro è anche un segnale, forse segna una tappa della neutralizzazione dell'omosessualità. E si fa eco, nello stesso tempo, di una trasformazione intima del personaggio omosessuale, strappato apparentemente alle sue paure, alla sua inquietudine e alla sua marginalità, inserito infine nello Stato. C'era nel sordido una certa grandezza. È un aspetto ignoto oggi alla modernità del (giovane) omosessuale con il borsello, senza complessi né passioni, freddo ed educato, quadro pubblicitario o professore universitario, nemico dell'oltraggio, rispettoso dello status quo e del potere, amatore del liberalismo illuminato e della cultura. Mentre in Italia tra il popolo, gli episodi rozzi, violenti e infami di violenza anti-omosessuale si moltiplicano - emergendo solo di rado ormai nelle cronache nere dei giornali -, le élites americaneed europee gratificano le loro coscienze facendo, sinceramente, la storia della leggerezza gay. Incontrano così, forse senza volerlo, un modello normativo proveniente, insieme ai deodoranti, dagli Stati Uniti. Questo modello di omosessualità «bianca», troppo leggero per non destare qualche sospetto, si legge, in filigrana, anche tra le righe di questo libro. Omosessualità a cura di Robert e Peggy Boyers Prefazione di Guido Almansi Milano, Feltrinelli, 1984 pp. 224, lire 25.000

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