"') ...... <::! COMUNE DI MILANO Ripartizione Cultura e Spettacolo OUTXOFF Associazione Culturale presentano: .l/MITIIOl/l terza edizione 16-17-18marzo 85 allo STUDIO MARCONI Sabato 16 marzo: «GOLFO MISTICO» installazione di: ELECTRONIC GOLD &NANDA VIGO ore 18.30 «GRAZIELLA» performance di: DARIO D'AMBROSI ore 19.15 «PERTURBAZIONI PERFORZA» musica di: DAVIDE MOSCONI ore 20.00 «ACTION FROTTE'E» performance di: AURELIO GRAVINA ore 20.45 «FALSI ALLARMI» di PATRIZIA BALZANELLI interpretato da L. Costa e «L'UOMO ROSSO» di E. ERBA - R. TRA VERSO interpretato da C. Bisio ore 21.30 Domenica 17 marzo: «TEMPI MODERNI» installazione di: ATELIER ALCHIMIA ore 18.30 «SENZA PARO LE» di ELENA CENZATO interpretato da: G. Quilico, F. Mazzari, M. Balbi, M. D'Aquino. e «GLICEMIA» di TIZIANA PANIZZA interpretato da Silvia Cohen ore 19.15 «ITESI (1972-78)» concerto di: FERNANDO GRILLO ore 20.00 «ALBA! CHE TRAMONTO» performance di: GIORGIO SPILLER ore 20.45 «PAPIER» di VALERIA MAGLI (danza) ore 21.30 Lunedì 18 marzo: «EN UN CLARO DEL TIEMPO/2» installazione di: GIOVANOTTI MONDANI MECCANICI ore 18.30 «LA RAGAZZA ARANCIO» di MARCO ·PERNICH interpretato da: G. Bozzolo e «KILLERS» di ANGELO LONGONI interpretato da: L. Mastellari, A. Rosti, R. Magherini, A. Longoni ore 19.15 -S «ALATHRA» ~ performance di: t::l.. FATMA LOOTAH ~ ore 20.00 °' ...... (:) ~ <::! ~ «MUSICA DA CAMERA N°76» concerto di: WALTER MARCHETTI ore 20.45 ............................................ , i DaParigi i • • • • •---------- . ■ sassone, quella tedesca e, nel caso stante tutto», 1978; «Il colmo del ■ ■ Filosofi italiani su «Critique» particolare, quella italiana. (Che vuoto», 1980; «Autopresentazione ■ ■ .____________ ____. viceversa è tutt'altro che self-cente- dei filosofi anglosassoni», 1980; ■ ■ Dopo le interviste a filosofi ita- red, anzi, come spesso si dice, fin «Vent'anni di pensiero tedesco», ■ ■ liani curate l'anno scorso da Chri- troppo aperta e disponibile nei 1981). ■ ■ stian Descamps per Le Monde, è la confronti di altre tradizioni, anche Ma tradurre e studiare altre tra- ■ ■ volta di Critique, il cui ultimo fa- a costo di risultareecletticae super- dizioni non è di per sé il segno del- ■ ■ scicolo (gennaio-febbraio 1985: storicistica. Il che, da un certopun- la caduta in un baratro speculativo : ■ «Les philosophes italiens par eux to di vista, la rende meno appetibi- (se così fosse, l'ltalia vi sarebbe ■ ■ mémes» coordinato da Robert le, cioè meno 'tipica', per uno precipitata più o meno dopo Vico, ■ : Maggiori) è una crestomazia della sguardo esterno.) e questo continuerebbe a non spie- ■ ■ filosofia italiana contemporanea, Una rispostapiuttosto ricorrente gare perché mai, allora, Critique ■ ■ che comprende saggi di Eco, Ro- suona pressappoco così: i francesi dedichi un numero speciale allafi- ■ ■ vatti, Gargani, Dal Lago, Vattimo, aprono alla filosofia tedesca, an- losofia italiana). L'apertura fran- ■ ■ Cacciari, Bodei, Rella, Agamben, gloamericana, italianaperché lafi- cese è il sintomo di una crisifiloso- ■ ■ Vegetti, De Giovanni, Severino, losofia francese attraversa un mo- fica che non riguarda tanto una tra- ■ ■ Veca, oltre a treprospettive france- mento di crisi di idee, e quindi va dizione nazionale, ma che, in for- ■ ■ si sul pensiero italiano della secon- cercando stimoli al di là del Reno, ma più o meno esplicita, concerne : ■ da metà del Novecento («Les phi- o della Manica o dell'Atlantico, tutta la filosofia contemporanea; ■ ■ losophes-professeurs (1940-1960)», ecc. Secondo questo genere di spie- una crisi epistemologica, come ■ 1 : di Riccardo Pineri; « Philosophie et gazione, si potrebbe anche ritenere dubbio sul valore di verità dellafi- ■ ■ marxisme en ltalie», di André To- che la ricercadi ispirazione al di là losofia rispetto alle scienze esatte e ■ ■ sei; e «L'Eco/e de Lecce», di Ro- delle Alpi sia quasi laprevisione di alle scienze umane - il cui correlato ■ ■ ger Dadoun). un destino coloniale, per cui l'e- pubblico è una crisi istituzionale, ■ ■ Limitiamoci qui a qualche consi- clettismo della filosofia italiana è nell'insegnamento e nella ricerca. ■ ■ derazione molto generale. La pri- un sinistro presagio circa un futuro Ora, altre iniziative recenti nel ■ ■ ma riguarda ovviamente il proble- eclettismo della filosofia francese. campo della filosofia francese, che ■ ■ ma degli inclusi e degli esclusi; Lasciamo da parte questa secon- affiancano il lavoro di traduzione ■ ■ «ovviamente», perché la pubblica- (e di cui si èparlato in queste corri- : ■ zione delle interviste su Le Monde spondenze) sembrano legare espii- ■ ■ aveva causato qualche polemica in citamente il problema dell'apertura ■ : Italia circa i criteri in base ai quali a un dibattito filosofico che giochi ■ ■ erano stati scelti certifilosofi italia- su diverse tradizioni, precisamente ■ ■ ni invece che altri. Ora, Critique al problema della legittimità, istitu- ■ ■ offre uno spettro più vasto, per evi- zionale ed epistemologica, dellafi- ■ ■ denti ragioni di spazio e di genere. losofia nella cultura contempora- ■ ■ Ma naturalmente neppure la scelta nea. Si pensi all'istituzione del Col- ■ ■ di Critique è 'obiettiva', né inclu-. lège Intérnational de Phildsophie ■ ■ de tutti i filosofi di cui, per esem- per opera di Derrida, Chatelet, Le- : ■ pio, L'Espresso lamentava la court e Faye; oppure a Les Imma- ■ ■ mancanza nella rassegna di Le tériaux, l'esposizione-riflessione ■ : Monde. Però è anche vero che la 'filosofica' sulle trasformazioni del ■ ■ lista alternativa del/' Espresso sapere e delle tecno-scienze con- ■ ■ ometteva a sua volta una grande temporanee a cui Lyotard sta lavo- ■ ■ quantità di nomi, e non di secondo rando da un anno al Beaubourg ■ ■ piano, per cui l'argomento potreb- (l'inaugurazione è afine marzo); o ■ ■ be continuare all'infinito. «La scel- all'edizione di un corpus di testi ■ ■ ta si è orientata prevalentemente - filosofici francesi dal Seicento a og- ■ ■ scrive Maggiori nella presentazio- gi sott? la direzione di Miche/ Ser- : ■ ne del fascicolo - su filosofi piutto- res. E. c~~to.legittimo leggere in ■ ■ sto giovani, che in questi ultimi an- queste tntziallve eterogeneeun pro- ■ : ni hanno animato il dibattito filo- getto difensivo; ma le minacce a cui ■ ■ sofico. Quindi la scelta è arbitra- vuol dare risposta sono piuttosto ■ ■ ria, e gli specialisti troveranno infi- universali. ■ ■ nite lacune. Che però non dipendo- Vediamo per esempio il proble- ■ ■ no da esclusioni o da dimentican- ma istituzionale. In Francia lafilo- ■ ■ ze: ma solo dalle dimensioni di una sofia non sta uscendo tanto dagli ■ ■ rivista, che non può esseregrande anni d'oro della sua fortuna inter- ■ ■ come un'enciclopedia». nazionale (che peraltro è ancora ■ ■ Potremmo aggiungereche anche. grande negli Stati Uniti), ma piut- : : un'enciclopedia ha delle omissioni, tosto da anni più recenti caratteriz- ■ ■ come è nel destino di ogni catalo- zati dal tentativo istituzionale di ■ ■ go. E citare un contro-esempio, sopprimere l'insegnamento della ■ ■ quello di Vincent Descombes, che filosofia nei licei, e possibilmente ■ ■ qualche anno fa ha pubblicato (in anche nelle università, a vantaggio ■ ■ Inghilterra e in Francia) un bel li- di scienze esatte e scienze umane. ■ ■ bro sulla filosofia francese dagli iiilliiiiM■ Ora, un simile problema non ri- ■ ■ anni Trenta a oggi, in cui erano da implicazione, che serribrapoco guarda solo la Francia, ma gran ■ ■ omesse figure di primo piano. Non verosimile (si potrebbe controbat- parte del mondo moderno, ivi ■ ■ solo ogni elenco è incompleto, ma i tere - e non a torto - che questa è compresa l'Italia. E il problema : : motivi che stanno dietro alle inclu- una prospettiva tipicamente auto- istituzionale rinvia a quello episte- ■ ■ sioni e alle esclusioni (nessun denigratoria, e che anzi oggi i fran- mologico: lafilosofia sembra poco ■ ■ escluso sarà mai soddisfatto dal- cesi si occupano della filosofia ita- necessaria, in Francia e altrove, e ■ ■ l'argomento dell'alea e del coup de liana proprio perché attraversa un dunque è minacciata istituzional- ■ ■ dés) hanno implicazioni che pon- momento di particolare vitalità). mente, perché è del tutto corrente ■ ■ gono problemi ermeneutici e persi- Concentriamoci piuttosto sul pro- l'idea che la filosofia non abbia al- ■ ■ no etnologici (come una cultura blema dello stato di salute dellafi- cun valore di verità, quindi meriti ■ ■ rappresentise stessae le altre cultu- losofia francese. Ora, è vero che di essere sostituita da altri saperi ■ ■ re, come si possa dare un quadro negli ultimi dieci anni i francesi più fondati e performativi. Di qui ■ ■ fedele di una tradizione diversa hanno tradotto dall'inglese, dal te- lo sforzo, non solo francese, di re- : ■ dalla nostra quando gli esponenti desco e dall'italiano molto più di cuperare tradizioni 'locali', di ■ ■ di quella tradizione sono tutti vivi, quanto, forse, avessero tradotto in aprirsi a tradizioni straniere, e di ■ ■ e presumibilmente ognuno con tutto il resto del secolo: tutto Ador- accrescere i confronti tra filosofia, ■ : un'idea diversa su come essa sia no, tutto Marcuse, Gadamer, Qui- scienze esatte e scienze umane, /et- ■ ■ fatta, su quali siano le sue tendenze ne, Putnam, Kripke, e anche quan- teratura e arte in genere. ■ ■ dominanti e su chi sia meritevole di to non si era ancora tradotto di (Un ultimo motivo dell'apertu- ■ ■ menzione). Croce. Ed è anche vero che questa ra, molto banale. Proprio la vague ■ ■ E questo medesimo argomento ap"erturacorrisponde a una fase di francofila ha fatto viaggiare i filo- ■ ■ 'etnologico' si ripresenta quando non particolare euforia nel panora- sofi francesi in Italia, in Germania, ■ ■ affrontiamo un problema specula- ma culturale francese (i titoli di negli Stati Uniti, con il prevedibile ■ ■ re o quasi a quello delle scelte e qualche fascicolo monografico di risultato di un maggiore scambio ■ ■ omissioni. Cioè quello dei motivi Critique, tra quelli usciti negli ulti- fra tradizioni, di cui questo fasci- : ■ dell'interesse francese per l'Italia: mi dieci anni, tracciano una para- colo di Critique è un esempio.) ■ ■ perché mai una tradizione filosofi- boia che potrebbe anche conferma- Maurizio Ferraris ■ Società Italiana di Musica da Camera Programma Sabato 16 Marzo Paolo Borciani Sammartini Pastorale Beethoven Modlinger Tiinze Dvorak Serenata Mercoledì 17 Aprile Flauto Andrea Romani Haydn Trio in Echo Bach Suite n. 2 in Si Min. Sciarrino Novità assoluta Bach Concerto Brandeburghese n. 3 Mercoledì 24 Aprile Flauto Glauco Cambursano Mozart Quarte/lo K. 285 in Re Mag. Cage Danze Jolivet Concerto Nono Polifonica-Monodia-Ritmica Rossini Quarte/lo Gli esecutori flauto: Glauco Cambursano, Alessandro Ponzi, Andrea Romani oboe: PierGiorgio Morandi, Silvano Scanziani, Franco Tangari clarinetto: Vincenzo Canonico, Massimo Fornasari, Gaspare Tirincanti fagotto: Ovidio Danzi, Oscar Meana, Vasco Vacchi corno: Stefano Alessandri, Angelo Borroni, Valerio Maini tromba: Giuseppe Bodanza, Sandro Malatesta trombone: Giancarlo Corsini, Renato Filisetti pianoforte: Marisella De Carli, Sergio Lattes percussioni: Maurizio Ben Omar, Valter Morelli violino: Anahi Carfi, Carlo De Martini, Mau·ro Loguercio, Gigino Maestri, Raimondo Matacena, Bruno Salvi viola: Tito Riccardi, Renato Riccio, Luigi Tondo violoncello: Alfredo Riccardi, Marco Scano contrabbasso: Cesare Maghenzani Direzione artistica, organizzazione e pubbiche relazioni: Vincenzo Canonico, Oscar Meana, Nicola Silvestri ~ «AVE MARIA» (ridatemi il mio blu) ■ ca a lungo chiusa su se stessa dedi- re la coppia crisi interna-apertura ■ i rJio;;r~~~1lTo : ca ora una grande attenzione ad all'estero: «Vienna, inizio di un se- (Pagina a cura di Nanni Balestrini ■ ii MONTEDISON ii o::s La/tre filosofie come quella anglo- colo», 1975; «La filosofia nono- e di Maurizio Ferraris) ■ PROGETTOCULTURA ~~or_e_2_1._3_o_______ _, ............................................. ___________ ~
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