Alfabeta - anno VII - n. 69 - febbraio 1985

• rar10. Supplemento ad Alfabeta n. 69 • Febbraio 1985 • Edizioni Intrapresa, via Caposile 2, 20137 Milano Letendenzediricerca: tutto il dibattitodiPalermo ' Malerba, Sanguineti, Arbasino, Leonetti, A.Guglielmi, Risset, P rta, Pomodoro, Luperini, Agosti, Fusi_ni, Spatola, Tabucchi, Fiorani, Sassi, Bertetto, Cucchi, Frabotta, Conte, De Angelis, Di Marco, Celli, Muzzioli, Bettini, Lorenzini, Ramat, Majorino, Giudici, Viviani, Coviello, G.Guglielmi, Valduga, Testa, Gargani, Ferretti, Raboni (a cura di Paola Nobile) Bilancio provvisorio Il riferimento al 1963, e agli anni prima e dopo, in quel periodo vivo e articolato che è già descritto negli studi, non abbiamo certo voluto ricostituirlo oggi come una ripresa di «gruppo». E anzi ognuno degli autori attivi allora si è via via differenziato dagli altri con soluzioni proprie, sia negli atti politici che nella ricerca, come t: noto. Ora si è trattato, riandando a Palermo, di una scelta diversa con questi caratteri: l'affermazione di un valore della ricerca letteraria e artistica come di quella teorica, oggi in una situazione di difficoltà, o di minore circolazione, della lettura dei libri e degli strumenti culturali; l'esigenza di una comunità intellettuale con alcune diffidenze verso gli usi invalsi più di recente e con alcuni motivi di riscontro verso il nuovo; una spregiudicatezza, ben fondata nell'esperienza di ciascuno, sui temi politici stretti, che divengono riduttivi. Inoltre va detto sulla diversità, in breve, che l'innovazione e la critica già proprie del Gruppo 63 sono state esercitate anche in altre tendenze dello stesso periodo: il gruppo di Officina nel '55-60, anzitutto, e quindi, il gruppo Settanta a partire dalla rivista Quartiere, il gruppo palermitano, ecc. Ed erano allora attività contigue alla crescita della critica stilistica e della semiologia, questa poi divenuta disciplina dominante, ed erano connesse ad alcune più precise avanguardie nelle arti (cinetica, pop). Né già si disponeva di un giornale proprio elaborativo (fino a Quindici), e c'erano allora indirizzi teorici diversi nettamente, dalla fenomenologia al rapporto fra materialismo e avanguardia, mentre altre riviste, come il verri, erano riferimenti decisivi. Si può sostenere infine che quelle tendenze si dispersero per taluni eccessi del movimento di base, emergente dopo la metà del Sessanta, più che per una perdita di tensione; e si aprì una differenza fra la letteratura e le arti (con una loro nuova formazione di ricerche, l'arte povera e quella concettuale) e la musica (con una certa continuità degli elementi di «avanguardia»). L'incontro sul tema «Il senso della letteratura», che si è voluto come preliminare e orientativo su un piano di teoria della letteratura o di metaletteratura, prima d'ogni rilievo delle tendenze attuali, è venuto dall'iniziativa comune della rivista Alfabeta e della rivista Acquario, esponente della Rassegna di cultura contemporanea di Palermo, ospitante, come si sa. E, proprio per questo, non abbiamo certo inteso di legittimare Alfabeta come erede e portatrice del nuovo. Ma di offrire come sede di riferimento questo giornale, che ha forme nuove di riscontro nelle discipline intellettuali, in quanto non diminuisce in termini divulgativi e neppure recensivi il discorso, pur essendo riuscito a mantenere una diffusione tale da garantirsi l'autonomia di un'indagine policentrica e alternativa. Ora, il risultato complessivo della discussione per tre giorni a Palermo è stato soddisf~- cente, come la stessa attenzione esterna dei quotidiani e dei settimanali ha mostrato. E dunque maturo il momento (alla fine del!' «emergenza») e c'è stata una passione appena dissimulata per il dibattito letterario riaperto e investito dei motivi culturali di fondo, in un livello alto degli interventi sul punto. Ciò può dirsi anche perché si sono inizialmente poste con un certo rigore alcune tensioni intellettuali, contrarie fra loro. Scritti teorici già pubblicati in «Alfabeta» sul tema «Il senso della letteratura»: F. Leonetti, Stile e statuto (ieri, oggi) n. 57; A. Porta, Sentimento e forma, appunti n. 57; G.C. Ferretti, Ricerca e consumo n. 57; G. Raboni, Miopi e presbiti n. 58; F. Muzzioli, L'occasione del 63 n. 58; G. Gramigna, Le parole che mancano n. 59; A. Guglielmi, La democrazia delle forme n. 59; R. Luperini, Statuto del «letterario» n. 60; R. Carifi, Elogio della debolezza n. 60; G. Patrizi, Due riviste oggi n. 60; M. Forti, Esempi sintomatici n. 61; F. Masini, La ricerca in Germania n. 61; A. Burgess, Travestita da letteratura n. 61; F. Menna, L'artista e la storia dell'arte n. 62/63; A. Prete, Cinque sensi n. 62/63; N. Tedesco, L'occhio lungo quanto la memoria n. 62/63; G. Finzi, La forza della suggestione n. 64; A. Gargani, La voce femminile n. 64; F. Muzzioli, L'interruzione n. 64; A. Boatto, Linguaggio e ascolto n. 65; M. Ferraris, Alcune citazioni n. 65; P. Gilardi, Il filo della rappresentazione n. 65; G. Bonacini, Un seminario n. 65; S. Agosti, Dialogo fra Mallarmé e un redattore di «Alfabeta» n. 66; G. Pontiggia, Interrogarsi n. 66; G. Celati, Finzioni a cui credere n. 67; S. Cesari, Danze, stanze n. 67; A. Gargani, Lo schermo di scorrimento (Tendenze di ricerca) n. 68. Nota bene. Certo per prudenza editoriale, o per competizione giornalistica, alcuni preferiscono che un seguito non ci sia. E hanno già detto non sensato l'argomento (su ciò si è risposto con sufficiente esattezza e furore all'inizio del dibattito conclusivo). O danno ora una versione poco chiara dell'avvenuto, come se tutti fossero andati ognuno per conto suo. Siamo grati a chi se ne è interessato. Pubblichiamo i materiali. Emerge secondo noi la possibilità utile di un seguito da parte nostra, che si presenta così, come ora diciamo. Non è uscito da Palermo un «gruppo», né si voleva che uscisse, determinato qui. Si danno invece due tendenze attuali maggiori. E va sviluppato il confronto fra esse e tutt'insieme il chiarimento reciproco, in un'evoluzione di ricerca. Il confronto si può svolgere nei testi e nella ragione teorica e in quella critica, usando le convergenze eventuali fra questi livelli. Da una parte, dunque, ci sono «espressionisti» o allegorici e altri connessi alle caratteristiche formule del Novecento, che, come si sa, mirano ad accertare talune costanti orientate e non a stabilire esiti o personalità. Dall'altra parte ci sono «neo-romantici»: e si devono considerare in questo indirizzo, accanto agli aspetti criticati o ironizzati a Palermo con lo scopo di avviare un nuovo lavoro interlocutorio, i motivi d'innovazione in corso (fin qui non bene definiti) e una certa mobilità di atteggiamento e di linguaggio, o un rifiuto in alcuni della tipologia novecentesca come passaggio valido. Tutto ciò si può dire perché sono state indicate anche altre tendenze o produzioni, con le quali si dà non il confronto ma la polemica stretta: la vecchia narratività e altre forme di tipo «anacronistico»; il gusto che è da dirsi oggi «nominalistico» o se si vuole, ancora, ermetizzante (dove le parole sono staccate dalle cose, invece di esercitare il rapporto serpantico straniato - o ironico - fra linguaggio e mondo). E certo che nel seguito del lavoro, dove il rilievo delle tendenze sarà più esplicito con elementi di progetto evidente, accanto alle due tendenze o stili maggiori o già detti (e alle loro zone di attrito oppure oscillazione) è possibile che si diano altre tendenze, con i loro testi e i materiali connessi, quando fossero indicativi di una certa consapevolezza sobria e precisa. Abbiamo già cominciato in Alfabeta (nel numero scorso di gennaio 1985) una nuova serie o filone di scritti col titolo «Tendenze di ricerca», comprendente quella artistica e la ricerca musicale, e anche quella epistemologica. Ciò era previsto nel manifesto di Palermo. Ecco, sono questi i caratteri dell'iniziativa da parte nostra: che giungerà a una riunione collettiva nuova nell' '85 organizzata da questo giornale, attraverso incontri preparativi a cui sarà domandata la partecipazione degli intellettuali (e redattori delle riviste maggiori) che hanno contribuito con la loro cura, come risulta in questo «Supplemento», alla riuscita nel!' '84 a Palermo di un nuovo chiarimento iniziale dei problemi della ricerca letteraria. Il motivo che ci determina nella proposta di continuazione è certamente lo sviluppo e lo studio del movimento moderno e dei suoi motivi e modi precedenti e di quelli nuovi o possibili per la sua manifestazione nella società attuale. Francesco Leonetti, Antonio Porta e Gianni Sassi Scritti teorici letti a Palermo (compresi in questo «Supplemento»): L.Malerba (pagina II), A.Pomodoro (pagina II), A.Guglielmi (pagina 11), A.Spatola (pagina III), A.Tabucchi (pagina III), G.Sassi (pagina IV), A.Arbasino (pagina IV), F.Sanguineti (pagina V), G. Gelli (pagina V), P.Bertetto (pagina VI), E.Fiorani (pagina VI), B.Frabotta (pagina VII), M.De Angelis (pagina VIII), M.Cucchi (pagina VIII), R.Di Marco (pagina IX), G.Conte (pagina . IX), S. Ramat (pagina X), F.Bettini (pagina X), N.Lorenzini (pagina Xl), G.Giudici (pagina XI), G.Majorino (pagina XII), M.Coviello (pagina XIII), C.Viviani (pagina XIII), G.Guglielmi (pagina XIII), P.Valduga (pagina XIV), G.Testa (pagina XV), N.Fusini (pagina XVI), J.Risset (pagina XVI). Discussione generale: F.Leonetti (pagina XVII), R.Luperini (pagina XVIII), G.C.Ferretti (pagina XVIII), A.Arbasino (pagina XIX), S.Agosti (pagina XIX), F.Muzzioli (pagina XX), E.Sanguineti (pagina XXI), G.Conte (pagina XXI), M.De Angelis (pagina XXI), F.Leonetti (pagina XXI), G.Raboni (pagina XXII), A.Porta (pagina XXII), G.Celli (pagina XXII), A.Guglielmi (pagina XXII), M.Coviello (pagina XXIII), R.Luperini (pagina XXIII), G.C.Ferretti (pagina XXIII), G.Majorino (pagina XXIII), A.Porta (pagina XXIII), A.Gargani (pagina XXXIV). All'inizio del convegno «Il senso della letteratura» (Palermo, Hotel delle Palme, 8-10 novembre 1984) è stato detto che tutti gli scritti teorici già pubblicati in Alfabeta venivanoconsiderati già noti, come letti nella prima parte del convegno (e se ne dava una copia agli invitati). Gli interventi teorici e critici successivisono poi stati letti dagli autori presenti. Il secondo pomeriggio è stato dunque tenuto da una discussione a voce, sugli appunti, con iscrizione via via libera (e cioè in forma di «tavola rotonda»). La prima serata ha dato alcune letture di testi inediti degli autori invitati, e nella seconda c'è stata la presentazione di testi di teatro (per cura di Michele Perriera). Hanno inviatoun'adesione al convegno, pur non potendo essere presenti: gio Manganelli, Renato Barilli (mentre Maria Corti e Umberto Eco, pur aderendo all'iniziativa, si trovavano impegnati nel loro periodo di insegnamento universitario negli Stati Uniti). Hanno mandato uno scritto teorico, pur non potendo venire: Luigi Malerba (letto e qui pubblicato), Jacqueline Risset (letto da F.Leonetti e qui pubblicato). gli scritti teorici e critici pubblicati in questo «Supplemento» o sono stati consegnati scritti come si era chiesto - e così risulta - o stati detti a voce - e qui sono 'corsivi' - e in tal caso non sono stati rivisti dagli autori per ovvie ragioni di tempestività minima: sono stati semplicemente punteggiati in redazione, seguendo il resoconto di registrazione fornito dalla «Rassegna di cultura contemporanea» di Palermo (per varie ragioni non sempre chiaro né completo). La gran parte dei titoli sono stati desunti o sceltidalla redazione di Alfabeta. misura massima richiesta di cartelle 5-6. È possibileche la rivista Acquario compia la pubblicazione degli atti di tutto il convegno- che, come il lettore può riscontrare, ha una importanza notevolissima- mentre Alfabeta ritiene miglior cosa avviare subito il seguito del lavoro stesso e ha già aperto una nuova serie di scritti col titolo «Ten- ' denze di ricerca»(nel numero scorsodi Alla discussione generale hanno partecipato solo gli invitati già attivi con un loro intervento scritto o «a voce», prima o durante il convegno; mentre un pomeriggio era disponibile per altri interventi similidel pubblico e la mattina finale (sabato) per il dibattito diretto col pubblico. Alberto Moravia, Franco Fortini, LucianoAnceschi (con uno scritto già apparso in Il Resto del Carlino, 17 ottobre 1984, letto da Antonio Porta), Andrea Zanzotto (con una poesia, letta la sera dell'8), Roberto Roversi, Paolo Volponi, Mario Spinella, GiorNella mattina di sabato A. Porta ha dato un cenno critico accurato degli apporti di alcuni gruppi e riviste al convegno (elencati in fine al «Supplemento»): e invitiamole stesse riviste a dare pubblicazionea tali scritti, per completare l'insieme del lavoro collettivo. Facciamo infine presente che tutti In alcuni casi negli scritti teorici sono stati effettuati lievitagli, per correttezza reciproca, mantenendo a tutti la gennaio, e in questo numero stesso) che ha il valore di continuazione e sviluppo della riunione palermitana, fino ad eventuali nuovi incontri. Tuttavia questo «Supplemento» è completo e rappresenta dunque già (con gli anticipi dal n. 57 al n. 68) la serie complessiva di atti del convegno palermitano.

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