MAMNI BALESTRIMI CI EL I 7 ,on etti • 7 di segni tuto Italiano • franceH 400 copie numerate Lire 15.000 Edizioni Tam Tam 1984 ( fuori abbonamento) ADRIÀMO SPATOLA IMPAGIMAZIOMI Scritti critici sceltl • riprodotti nella forma grafica originai• (1961-1980) Pagine 96 Lire 16.000 Edizioni TamTam 1984 ( fuori abbonamento) TAM TAM 1985 Abbonamento a 12 numeri di cui 8 monografici più di 450 pagine di poesia contemporanea Lire 42.000 Abbonamentoai 1011 4 faaclcoll della rivista Lire 14.000 Effettuare l'ordine mediante vagila postale Intestato a TAM TAM C.P. 28 42020 San Polo d'Enza (RE) specificandola causale del versamento casionedi riflessionecheoggiagli uominirimane è quelladiprendere atto del fluiree rifluireincessante delle concezioni,teorie, opinioni intraccedellalontananzadi séa sé cheessiesperiscono- oppure,fingonodi nonesperireabbandonan• dosialloraallavarietàdellefigure pallidee stravoltedellapropriadeformazione. È ora, vorreidire, di prendere coscienzadel vincoloche stringe l'usodelsimbolismoaldestinoche vienesegnatoin ognigranulodel tempo.In ogninuovaoccasioneo istanzachesopravvienen, on·siriesce a ripeterequelloche è stato detto prima, perché il problema chesorgenon è quello di ripetereo disostituireunaversionedelmare; vorreidire: il problema è addirittu• raquellodinonripeterenemmeno piùquelcompito,se questosicredevache consistessenel dare una descrizioneavendodi miraun oggetto. Il fatto essenziale è, invece, quellodel sopravvenirsetessodella circostanza - il fattocheunacirco• stanzasopravvenga- che impone di dareespressionenon ad un og• getto,maallalontananza,alladif• ferenzaincuivienea trovarsiogni uomorispettoad ognipostazione finoalloraraggiunta,in cuiperaltro consistetutta lavitadelsuosé. Nonsiscrivecomese,conilpassar del tempo,vergandouna proposi• zionedopol'altraallafinesi com• pletasseil libroeh~descriveilma• re. Questolibro non si compone nellamanieraincuivieneriempito dallefirmedei visitatori l registro di unmuseoo di un istitutodi cultura. Potreianchedire:nessunogget• to ci ha maifattocambiareideao concezionep;iuttosto,lacircostan• za è sopravvenutaa partire da un'esperienzadi lontananzadi noi a noistessi.Nonsonostatiforse il rnare, i musei,le gite familiarila domenica, icinema,i teatri,ipranzial ristorante,nonsonostatiquesti i templidei piaceriche si tra• smutanoin inquietudine,disperazionee sofferenza'N? onsonostati il mare, i ristoranti,le gite altrettanterelazionididisagioe disofferenzadiunuomoconunaltro,dei figliconipadri,diunamoglieconil marito, di un ragazzocon i suoi fratelli?Queste realtà naturali e questi eventi non sono mai stati realiper se stessi,masonoesistiti come il tramitedi questidifficilie talvoltadurirapportiche gli uomini intrattengonotra loro e con se stessi. Il simbolismoletterarioè il precipitatochimicodi questerelazioni. M a ora bisognerebbeche tuttoquestononfossepresonel sensocheun nuovo bisognoinduceciascunodi noi a ridefiniresestesso,lecose,ilmondo. Questosarebbeun fraintendi• •mentoe ancheun viziodi forma, perché la parola 'bisogno'finisce percoprire nasconderperoprio ciòchedeveesserechiarito.E poi soprattuttpoerchélaparola'bisogno'èuna parolapersestessaemi• nentemente splicatrice come tale ingannevoleU. na parola, cioè, cheproprioperché è unae indivisa ha l'effetto di condensarein un fondamentocausale,saldoe certo, ciòcheinvece è fontediinquietudi• nee diproblemi.No,conlaparola 'bisogno'dovremmoricominciare daccapo,là dovegiànoneravamo soddisfatti.Nondiremoperciòche scriviamoperchéabbiamounnuo• vobisognop, erchéciòavrebbel'a• ria di dire che siamoin possesso dellaragioneo dellacausachecifa farequellochefacciamoe scrivere quelloche scriviamoN. oidobbiamoevitarel'ideadiavere il possessodiciòchecifascriverep, erchélo scriveree il rappresentaresonoil sintomodiciòcheinlineadiprincipio propriononpossediamoP. re• tenderedi sapereperchésiscriveo si rappresentacostituirebbequel• l'eccesso cheha l'effettodi togliere la ragionedi scriveree di rappresentare. Reale è invecel'esperienzanella qualesiamosottrattia quellochesi erao eravamostati,quandoincontriamoquel punto, ed è questoil puntoletterarioe il sensodellalet• teratura, a partiredalqualelepassate scritturee le concezionsicorronovia,e anzichéaprireunvarco si inerpicanoin uncumulodi difficoltàchesonoledifficoltàditratta• re con se stessinel modoin cuici siamo riconosciutifino allora. È quelloil puntoda cui si originail simbolismoc, he si dischiudenella differenzae nell'incessantseopravveniredi sé a sé. Loscrivere,ilrappresentareper immaginoi in frasimusicaloi ggisi possonocogliere,chelosisappiao no,daunamemoriainquieta dJ noi stessi. L'espressione pronuncia questa inquietudine;essa non ha giustificazionoicausealleproprie originie nonhanemmenounpunto terminaleincuiacquietarsiI.nutile pretenderedi andareda qualchepartevistochelaparteversola qualedovremmodirigerci èquella, saràsemprequella,nellaqualein uncertosensogiàcitroviamo.Non è infattichenoiabbiamoun destiQuestitermini,sepretendonodi descriverelasvoltao l'approssimazioneadunostatofinaledi liberazione,di disingannoe di smascheramento,tradisconoancoraun in• gannoo perlomenoun'ingenuità. Il segno,infatti, è significantesoltantodinamicamente,noninrife• rimentoa unacausaodorigine,o a un risultato finale. Non più di quantolaprimae l'ultimaletteradi unenunciatosianoresponsabildiel significatodi esso. 11 simbolismo non descrive nel sensoabitualedeltermine,ma è la ecodelmovimentocheri• suonalungoil tracciatodelledifferenzeedellediscrepanziencuisorge il sédi ogniuomo,diognibambinoe di ogniadulto.In quelcam• po, nelsopravveniredi ognicircostanza,cisonoilvecchio e ilnuovo linguaggioc; i sono il vecchioe il nuovomondo.Il sé di ogniuomo costituisceilcampodi forzechead essiappartiene;vivesoltantonella relazioneche li stringe insieme. Nonpotreiconsiderarequestare• !azionealdifuoridellasofferenzae dell'inquietudinenellequali ogni uomo è destinatoad incontrarsi con se stesso,né al di fuoridella circostanzacheeglisitrovia dover sempre edificarecon ì materiali delleproprierovine. -~'Quadrimestrale delCentrodiRicerca sullaTradizioneManoscrittdaiAutoriContemporaneUi.niversitdàiPavia Nelterzonumero: M.A. Terzoli:Il pozzosepoltodi Ungaretti L. Baldacci: Ruggero Jacobbicritico M. Porro:Le paginemorte.O. Bardazzi:Luciae il corpo O. Lucchini:L'atrarilera.Notesull'Adalgisa(I) Lettereineditedi Sabaa Montale Materialicriticidi E. De Marchi Inlibreria lire8.000 Abbonamentoperunanno(3numeri)Lire22.000 Inviarel'importoaCooperativaIntrapresa ViaCaposile2,20137Milano ContoCorrentPe~tale154'31208 no; piuttostonoi siamoil nostro destino.E ildestino è lavicissitudine dellenostredifferenzeche ha accesolelucisulmare,suglialberi, sullerocce,sui volti degli uomini cheabbiamoincontrato. Non ha senso a questo punto nemmenoaspiraread un nuovo linguaggiose questoimplicassela palingenesdi i un nuovomondoin cui poter sostare.Non ci sarà, in quelsenso,unnuovolinguaggioe, non ci sarà nemmenoun nuovo mondo,perchépropriamentenon è maiesistitoquell'altrolinguaggio chedovrebbechiamarsi'il vecchio linguaggio'~cosìcomenon è mai esistitaquell'entitàchepossachiamarsi'il vecchiomondo'. In questosenso,ogni uomo simbolico, checioè non viva soloper durare, è l'espressiondeocumentariadella coraggiosa violenzaconla qualeha strappatola propria esistenza. È inquestomedesimo senso chesipuòdirenonbanalmente che nonesisteun assettodi metodologiee di regolechediriganoe rendanopossibilel'espressionesignificantenellaletteratura,nell'arte e nellamusica;mache è piutto• stounprocessocriticoa partireda se stessichefinisceper apprestare latecnica,l'intenzionalitaàrtistica, ilsensodellaforma;ciascunoi propri, nonquellideglialtri. I pensierie i desidericheappartengonoal passatodi ciascunoe dell'umanitànon diventanofalsi perché hanno fallito in qualche prova;in questosensononavrebbero nemmenopotutoessereveri per un giornoo per un istante.Si dicenondimenochesonofalsi,ma siccomequestoconcetto è pregiudicatodal riferimentoa teorie,di• reiche il lorodiventarefalsiconsi• stesemplicementneellororisultare scoriee detriti,chead un certo puntovengonodepostiper un'iniziativachenon è dicarattereteorico, cioè sistematicoe deduttivo. Diventanofalsi,maquestotermi• nenondevesuonarecomeun tito• lospregiativop, erchéessosignifica semplicementcehe sono passati. Lagrammaticadellaparola'falso' dovrebbeessereritradottanei terminidellecircostanzeche propriamentenon causano,non pro• ducono,matuttaviasonolecondi• ziohinellequalibalenanogli spo• stamenti,le differenze- un'incessantevarietàdi spostamentei dif• ferenze- del sé il quale,comeun alonedai limiti ndefinitic, irconda ognipersona. Il sénon è ilfondamentoportan• te diquestodecorsodidifferenze di vicissitudini,ma l'estremitàdi uncampodiforzechehannonelsé il puntodi transitoe di scorrimento; il luogoincuipossonocompiersi comeeventi. Il sé non è perciò: <<ÌO penso», ma: «si pensa».In questosenso, «ioci sono»significa«: c'èun pen• siero, una forza di significazione chesiè sviluppatae lacuiestremità è giuntasinoa me».Maanchecosl il sénonsiconfondeconilconcetto di io, perchél'io è la semplicedenominaziondeiunaprovenienzdai significatid,iforzedisignificazione dei quali il sé è un antefattonon storicoodoriginario,mal'antefat• to supposto, il teatrodiconfrontie di differenze. Il sé è il giuoco di tutte le loro differenze,ma anche della loro tracciae memoria.Per questaragioneildestinodelsé è coslstretta• mente legatoallevicissitudindiel simbolismoe dei si temi rappresentativi. I pensiéridiventanofalsiad un certopunto;probabilmentele ragionichenel frattemposonostate addotteper dichiararlitalinonsarannostatebuoneovalideragioni. Restache i pensieriprimao dopo diventanofalsiadontadellecattive spiegazionirecate per spiegarne l'abbandono. El la parola'falso'che è divenuta oggi difficiledatratta• re; difficileprecisamente è la relazionechedi solitosi stabiliscetrailpensiero'falso'e leregioni per dichiararlotale. E questoavvieneproprioperchésivuolestabi• lirelatransizionetraquesteragioni e la nozionedi falso.Ma è questa transizionechepresumeun eccessodi saperedapartenostra.Falso non è unaproprietàdiunpensiero o di unenunciatoallostessomodo in cui bianco è la proprietàdella neve. Un pensieronon è· falso; piuttostodiventafalso.Maoranoi non dobbiamoritenereche lo diventia partireda un'origineo da unacondizionecheloconverteappuntoallasuafalsità.Nonesisteun processodel genere. Un pensiero diventafalsoper far postoad un altropensiero.Unpensierofalso è un pensierochevienecacciato.E vienecacciatodaunaltropensiero che stabilisceuno statodi incom• 1C mensurabilitàconil primo. .i Abitualmentesiritieneche il fal- &e so abbiadietrodi sé lo sfondodi Q. una discussioned, i una procedura ~ argomentativa;e invecequalora questeduecoseesistesseroi,lfalso ·i· continuerebbea sopravvivereN. o, §A il falsorisultae simanifestadifron- ~ te ad unanuovàespressioneche è ~ intransitivae, checonilpoteredel- e: lasuaintransitivitàcomandalade-. I cadenza dell'altro, precedente l pensi ro. l::ì
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