filosofi della morale: Kant, Schopenhauer, Kierkegaard e Tolstoj in primo luogo. Ma le influenze maggiori Janik e Toulmin le identificano nella particolare atmosfera viennese degli inizi del secolo: il •grande problema di tenere completamente distinta la sfera dei valori da quella dei fatti fu innanzitutto di Karl Kraus e di Adolf Loos, dai quali Wittgenstein assume perfino parte della terminologia: «La nozione di 'forme di vita' come contesto dei giochi linguistici all'interno dei quali le espressioni linguistiche acquistano significato è una nozione chiaramente derivata da Loos, il quale affermava che la linea di qualunque prodotto significante si deve determinare in base alla 'forma di cultura' in cui è usato (ad esempio, la forma di una sedia dal modo in cui ci si siede ecc.)». Lo stesso termine Lebensf ormen era dotato di un vasto uso nella Vienna di quel periodo; era per esempio il titolo di una diffusissima opera neokantiana. S e le radici culturali di Wittgenstein erano queste, e i suoi interessi di fondo erano di carattere etico, l'assunzione del Tractatus come manifesto del neoempirismo fu sostanzialmente uno snaturamento. È interessante seguire, sempre nella ricostruzione storica di Janik e Toulmin, la genesi e il significato dei successivi scritti di Wittgenstein. Anche se una rigida contrapposizione tra il 'primo' e il 'secondo' periodo è probabilmente ingiustificata, vi è nelle Ricerche filosofiche un considerevole mutamento di prospettiva. Il Tractatus esprime «una teoria della verità come corrispondenza e l'ipotesi che esista, tra il linguaggio e la realtà, un 'isomorfismo' tale da permettere e legittimare l'uso descrittivo che noi facciamo del linguaggio» (Janik e Toulmin, p. 187); viceversa nelle Ricerche il significato delle proposizioni «è determinato da attività conformi alla regola e capaci di usare dei-simboli ('giochi linguistici'), attività entro le quali si fa un uso convenzionale delle espressioni in questione. A noscere la molteplicità dei modi nei quali le 'forme di vùa' creano dei contesti legittimi per i 'giochi linguistici\ e dei modi nei quali questi a loro volta traccino i confini e gli scopi del dicibile» (p. 228). Non si può non ravvisare una soazioni diversi fossero strutturati in vari tipi di esperienze caratterizzati da diversi sistemi di principi-guida. Un' particolare sistema interpretativo diventa cogente solo entro l'ambito di una particolare Lebensform entro la quale delle 'verità le, secondo le Ricerche tutte le espressioni linguistiche sono significanti come elementi del comportamento: «Con quest'ultimo passo aveva però distrutto proprio quel criterio in base al quale aveva tracciato originariamente una distin- ?:ffl~~~~~~m':::1~ml'~~~~m zione assoluta tra fatti 'dicibili' che :: ; ÌL.❖. loro volta queste attività simboliche traggono significato da attività di tipo più vasto (o 'forme di vita') entro le quali sono racchiuse e di cui sono un elemento costitutivo. La soluzione finale del problema 'trascendentale' che Wittgenstein aveva dall'inizio consiste nel ricomiglianza tra questa seconda impostazione e gli sviluppi della filosofia neokantiana a Vienna, la cui conclusione fu una negazione del fatto che ragion pura e ragion pratica avessero un'unica struttura universale necessariamente valida: «Affermavano invece che pensieri e è uscito sintetiche a priori' esprimono quel sistema e diventano importanti e applicabili» (p. 234). Janik e Toulmin sono molto cauti nel sostenere una soluzione di continuo tra il Tractatus e le Ricerche; se sicuramente nel primo l'etica stava fuori dei confini del dicibiil linguaggio può circoscrivere, e i valori 'trascendentali' che nella natura delle cose debbono restare sempre inespressi» (p. 238). «A questo punto la filosofia del linguaggio dell'ultimo Wittgenstein non può né giustificare né confutare in linea di principio una separazione totale tra valori e fatti» (p. 239). Un'analoga interpretazione del pensiero di Wittgenstein viene avanzata da Ape! ( Comunità e comunicazione, Torino, Rosenberg e Sellier, 1977): proprio al fine di superare quel dualismo tra 'oggettività' delle procedure conoscitive della scienza (basate su regole formali del tipo 'se-allora') e 'soggettività' dei giudizi di valore, Ape! esprime l'inscindibilità di scelte di valore e descrizioni di fatti in quel 'sintetico a priori' che è la comunicazione entro una comunità di parlanti («il gioco linguistico trascendentale della comunità illimitata della comunicazione»). In conclusione, il tentativo dei neo-empiristi di basare la propria filosofia sul Tractatus fu probabilmente frutto di un fraintendimento. Wittgenstein intendeva chiarire i limiti di applicazione del discorso scientifico e la sua non-pertinenza ad ambiti diversi dalle scienze naturali; i neo-empiristi hanno insistito invece sull'insensatezza di proposizioni che non siano protocollari e descrittive di stati di cose. Inoltre gli sviluppi successivi al Tractatus sembrano suggerire che lo stesso Wittgenstein nutriva perlomeno dei dubbi su una rigida demarcazione tra fatti e valori. bol aineontri n. 12/1984 Giorgio Telmon Perché l'Università di Bologna non inaugura l'anno accademico per l'Europa? Il capolavoro del mese / «Gloria celeste» di Corrado Giaquinto Giuseppe Cazzoni Frascara Gli industriali, le sponsorizzazioni, la cultura Luciano Chicchi Il turismo d'affari e gli spettacoli in città Viaggio nella musica a Bologna / Carlo Fontana, Mario Pellegrini a cura di Silvia Camerini e Carlo Vitali Giuliano Briganti Esiste ancora il «conoscitore» d'arte? «Bologna»: un Comune e la sua rivista INSERTO SPECIALE Una guida alle nevi del Corno alle Scale con scritti di Enzo Biagi, Renato Fucini, Zeno Colò, Ugo Arnoaldi Veli Renzo Renzi Lettera aperta a Ljubimov, nostro concittadino Pagina aperta / Marcello Ceccarelli a cura di Roberto Roversi L'editoria/ La CLUEB e la Nuova Alfa a cura di Silvia Camerini e Lidia Testoni Lina Danielli Ali' ombra delle belle dormienti in fiore Una copia L. 2.000 Abbonamento annuo per 11 numeri L. 15.000 per l'Italia - L. 30.000 per l'estero I versamenti vanno effettuati sul conto corrente postale n. 15591407 intestato a Bologna Incontri, via de' Foscherari 2, 40124 Bologna
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