di un metodo di ricerca rigorosamente cronologico, presenta alcuni spunti interessanti, talvolta offerti dafoto di particolari. Il ricco materiale fotografico, infatti, è l'elemento caratterizzante del testo. Raymond Klibansky, Erwin Panofsky, -Fritz Saxl, Saturno e la melanconia, Torino, Einaudi, 1983, pp. 401, lire 60.000. Il punto di partenza di quest'opera è costituito dall'analisi interpretativa dell'incisione della Melencolia di Durer. Complessivamente l'indagine tenta una ricognizione del tessuto culturale che presuppone l'incisione stessa, indagando nella tradizione medico-filosofica, astrologica, letterariae artistica. Il Capitoloprimo ricostruisce la nozione di melanconia a partire dalla caratterizzazione aristotelica fino al graduale svilimento che vedrà il suo apice nel Medioevo. Successivamente il testo precisa le associazioni e il conseguente abbinamento tra il segno di Saturno e la malinconia. La terza parte, invece, si interessa ali'evoluzione semantica della parola melanconia all'interno della poesia, .in un ambito cronologico che va dal Trecento al Barocco. Come conclusione è riportata l'analisi dell'incisione di Dii.rerin cui viene, tra l'altro, identificata la sua fonte più probabile. Robert Layton, Antropologia dell'arte, Milano, Feltrinelli, 1983, pp. 261, lire 30.000. L'antropologia dell'arte, o quell'indirizzo dello studio ;dellacultura che Layton preferisce chiamare «antropologia della rappresentazione visiva», ha nei paesi anglosassoni e in Francia unp tradizione di lunga data, di cui fanno parte autori come Boas, Shapiro, Bateson, Lévi-Strauss. Altri, come Gombrich e Francaste/, hanno proficuamente assunto~ sviluppato i suoi presupposti teorici. Considerando questi precedenti Layton analizza il ruolo comunicativo del- ['arte in alcune società ristretteprive di scrittura. La definizione dei concetti di arte e di estetica, in ambito antropologico, permette ali' autore di intendere gli oggetti arti-· stici come dei costrutti culturali, espressi secondo dei criteri convenzionali. Colori e simboli visivi acquistano pertanto una precisa funzione comunicativa all'interno dei contesti rituali. Se qursto testo, pubblicato in edizione originale nel 1981, ha il merito di intervenire in un'area di studi decisamente sottovalutata ma promettente, si presta altresì a un appunto i'nerente ai suoi aspetti semiologici e linguistici: perché Layton si è'·riferito al Barthes degli Elementi di semiologia e a Saussurepiuttosto che a teorie linguistiche di gran lunga meno datate? Emile Male, L'arte reiigiosa nel '600, Milano, Jaca Book, 1984, pp. 478, 196 ill., lire 115.000. Quando Mdle pubblic,ò nel 1932 questo volume, completb la sua tetralogia dedicata ali'arte religiosa. Diversamente dagli stu(i.iprecedenti, circoscritti ali'arte medioevale francese, quest'ultimo si occupa di un orizzonte più vdsto. comprenzionato per soggetti tematici, rendono il libro prezioso, anche se non se ne accetta il pressante cattolicesimo. Valeria Moretti, Le più belle del reale. Pittrici in autoritratto dal Cinquecento all'Ottocento, Roma, Nuova Ed. Spada, 1984, pp. 125, lire 12.000. Dopo il libro fortunato di Germaine Greer sulle donne artiste, Le tele di Penelope, e dopo una altrettanto fortunata mostra di qualche anno fa a Los Angeles sullo stesso tema, ecco un altro libro sulle signore pittrici, colte nel momento supremo e nella specificità della loro performance estetica: l'autoritratto. Gli autoritratti servono a ValeriaMoretti per indagare in primo luogo il rapporto anche estetico tutto particolare che si instaurafra la donna e lo specchio, e poi per verificare caratteri, vizi e virtù, fisionomia e abbigliamento dellepiù importanti esecutrici fra Cinquecento e Ottocento, passando attraverso i casi esemplari di Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Rosalba Carriera, e via dicendo. Il libro è assai gradevole ed erudito. Manca forse una spiegazione sul perché la prima opera delle pittrici sia quasi sempre un autoritratto. All'interrogativo aveva già risposto René Payant su Degrés, dimostrando come la ragione risieda nello spirito cinquecentesco, se vo- ...la ' eserv1 Metropolitan di New York, tratta l'opera di Raffaello con il talento dei migliori scrittori e con l'acume interpretativo di chi sa comprendere la pittura al di là dei panegirici della critica. Proprio perché la vita di Raffaello è tra le meno documentate, essendo le uniche fonti Vasari e Giovio, l'autore coglie l'occasione per polemizzare con i critici, i mercanti, gli esperti e quegli storici dell'arte che basano il loro metodo solo sulla cronologia: sono i dipinti i documenti da studiare, il resto è rumore. Alois Riegl, Grammatica storica delle arti figurative, Bologna, Cappelli, 1983, pp. 407, lire 19.000. Il testo di Riegl viene pubblicato in Italia circa un secolo dopo la sua prima e non definitiva stesura. La grammatica, pubblicata in lingua originale solo negli anni sessanta, è stata elaborata sulla base di dispense e manoscritti redatti negli anni 1897-1898. L'autore, attraverso un riesame operato ali'interno dell'arte figurativa, si propone di delimitare un'unità formale costante. L'intento di fondo di Riegl, infatti, è quello di mettere a fuoco delle costanti microstruttura/i che possono essere ritrovabili sia in ambiti geografici differenti sia in domini culturali diversi. Questa grammatica costituisce, forse, uno dei primi tentativi di indagare ne~'ambito A chi si abbona entro il 31 dicembre 1984 in omaggio una litografia a colori formato mm 430x290 in edizione esclusivae numerata. --, Abbonamento per un anno (11 numeri) Lire 40.000. Inviare l'importo a Cooperativa Intrapresa Via Caposile 2, 20137Milano Conto Corrente Postale 15431208 ...... ...,."campagna abbonamenti1985· . gliamo «protofemminista», di ri- della produzione artistica con le vendicare un ruolo di artista anche modalità proprie del comparativiper la donna. smo storico. Al fine di individuare .prwin Panofsky, Rinascimento e rinascenze nell'arte occidentale, Milano, Feltrinelli, 1984, pp. 389, lire 60.000. Finalmente ristampato uno dei testifondamentali di Panofsky, dedicato ali'arte del Rinascimento, scritto nel 1957 e pubblicato in italiàno nel 1971. Nato come ciclo di lezioni, il volume è costituito da quattro testi: il problema storiografico del Rinascimento; il problema delle sue «premesse»; il valore già rinascimentale dellapittura italiana del Trecento; le componenti filosofiche, letterarie e figurative del Quattrocento italiano. anche per l'arte, come per la lingua, il modello generativo. David Rosard, Tiziano, Milano, Garzanti, 1983, pp. 163, lire 75.000. dente la storia dell'icon,o'grafiareli- John Pope-Hennessy, Raffaello, giosa nella maggior p<ir(edell'Eu- Torino, U. Allimandi & C., 1983, ropa durante la Controriforma e i pp. 164, 41 ill., lire 25.000. ~ due secoli successivi. Ch.astel,nella Probabilmente non sbaglia chi <::I David Rosard, professore di Storia dell'arte alla Columbia University, propone, in questa monografia, un ritratto dell'artista veneziano, ritratto che si delinea, soprattutto, attraverso un'indagine cronologica e stilisti.fadelle principali epiù significative operepittoriche. Una lettura, di impronta storico-artistica, che non manca di sottolineare i fondamenti 'emozionali' e le tecniche realizzative della produzione tizianesca. Una parte del libro è, inoltre, dedicata all'influenza che Tiziano ha esercitato sui pittori a lui contemporanei e posteriori, sia italiani sia europei. Tra questi .«seguaci», Rosard indica in Rembrandt l'erede naturale. Il libro è corredato da un ricco apparato fotografico, che oltre a essere un valido supporto per il testo scritto, giustifica il prezzo. .s prefazione, ricorda che. per com- giudica fondamentale questo stu- ~ prendere adeguatamente le inten- dio di Pop_e-Hennessy. Tuttavia il Cl., zioni dell'autore occdfre tenere . tono di alcune affermazioni può ~ conto che l'immagine dipinta non è sconcertare coloro che cercano nel- ..., qui intesa come una illktrazione l'autore di un testo di storia dell'ar- ~ .Q dei testi teologici, e che i testi non te l'autorità del filologo tedesco, ~ sono l'ovvia spiegaziorle dell'im-• fatta di note imponenti, di richiami ~ magine. Entrambi sono gli elemen- allapretesa scientificità degli appa- Stendhal, Storia della pittura in ~ ti di un unico sistema.che ha garan- rati genealogici. Pope-Hennessy Italia, Roma, Editori Riuniti, nanzi tutto, non è stata scritta di getto, come è accaduto nel/'esemplare caso di «libido scribendi» dato dalla Chartreuse, per la quale l'autore impiegò a suo dire cinquanta giorni, ma è invece il risultato di lunghi studi, di viaggi e di ricordi personali. In secondo luogo, la Storia è composta di innumerevoli citazioni non confessate: da Lanzi, Bossi, Winckelmann, I Mengs, a tal punto che .alcuni la considerarono solo una, erudita compilazione, in altri termini un plagio. Ai detrattori Stendhal rispose con le parole di La Bruyère, sostenendo che se la scelta dei pensieri è pensiero egli doveva pur avere qualche diritto su ciò che aveva scritto. Ma c'è di più, la Storia non è solo una storia dellapittura, vi si trovano i riflessi di vicende sentimentali, di convinzioni giacobine, filonapoleoniche e anticlericali. Il lettore attento scoprirà che la definizione del bello ideale precede di poco le categorie morali di De l'amour, un vero libello sulle passioni pubbliche e private messe in scena nei salotti milane~i e parigini del primo Ottocento. Paul Valéry, Scritti su Leonardo, Milano, Electa, 1984, pp. 100, lire 18.000; Rainer Maria Rilke, Lettere su Cézanne, ivi, pp. 96, lire 18.000; José Ortega y Gasset, Carte su Velàsquez e Goya, ivi, pp. 135, lire 18.000. Si trattadi tre volumi facenti parte della neonata collana di;eua da Francesco Porzio, «Le affinità elettive». Il principio che la regola è quello di pubblicare scritti di grandi artisti (della parola) su altri grandi artisti (della pittura). In questo senso, le «affinità elettive» di cui parla il titolo non sono semplicemente corrispondenze di amorosi sensi fra uno scrittore particolare e un pittore particolare, ma anche corrispondenze fra scrittura e pittura. Altra caratteristica è quella della ricerca costante di inediti, o quanto meno di scritti da lungo tempo assenti dal mercato italiano, e i primi tre volumi sono per l'appunto inediti (in particolarè, di quello di Valéry Alfabeta si è già occupata anticipandone larghi estratti nel n. 50-51, luglio-agosto 1983). Come proseguimento di collana sono annunciate importanti novità, compresi alcuni scritti quasi sconosciuti di D'Annunzio e di Montale. Heinrich Wolfflin, Concetti foqdamentali della storia dell'arte, Milano, Longanesi, 1984, pp. 495, 124 ill., lire 28.000. Allievo di Burckhardt, formalista come Riegl, assieme a Fiedler tra i maggiori teorici della «pura visibilità», Wolffl.in espose in questa celebre opera, edita per la prima volta nel 1915, i criteri di una esteticaspecificaper le artifigurative. L'insoddisfazione per la storiografia del suo tempo, considerata negativamente come «espressionistica», e l'aspirazione a scrivere uno studio sistematico sulle arti, nel.quale è stato visto un primo tentativo di ricerca strutturale, portarono Wolffl.in a individuare cinque coppie di concetti antitetici: lineare-pittorico, superficie-profondità, forma chiusa-/orma aperta, molteplicità-unità, chiarezza assoluta-chirfrezza relativa. Questi concetti non implicano giudizi di valore, ma sono sorti dalla necessità di definire l'evoluzione degli stili sintetizzando le forme delle rappresentazioni visive. In tal modo la storia dell'arte, intesa come artic~- lazione astrattadei tipi di visibilità,, presupposti nei concettifondamerl.- tali, diventa una «storia dell'arte senza nomi». i.i titola lunga durata di ciò che Cha- invece, non a caso anglosassone, 1983, pp. XXVIII-458, lire 35.000. S teaubriand aveva chiamato il génie direttore del British Museum fino Nell'ampia produzione letteraria (a cura di Roberto Benatti, ~ du Christianisme. La valida erudì- al 1976 e dal 1977 a capo del Di- di Stendhal quest'opera possiede Omar Calabrese, • Alberto Pirelli Taccuini 1922-1943 Un grande italiano protagonista dell'economia internazionale a contraddittorio con Mussolini nei mo(l'lenti cruciali del ventennio John McManners Morte e lllumlnlamo Il senso della morte nella Francia del XVIII secolo La società, le mentalità e le culture del secolo di Voltaire attraverso i rituali e l'ideologia della morte William G. Craven Pico della Mirandola Un caso storiografico La prodigiosa vicenda dell'umanesimo nella storia di una figura che sfuma nel mito Ida Regalia Eletti e abbandonati Modelli e atlll di rappresentanza In fabbrica In una ricerca sul campo, condotta all'interno di sessanta aziende italiane. il ruolo e l'azione dei consigli di fabbrica nella situazione italiana degli anni Ottanta ' il Mulino Guida editori ,:1,"' "11'1111 \11 \l11t1:.,:l1lll s, 1,1 1:.,11 \.11,4• Archivio del romanzo CHU.LIS DrcuNs n miacro di Edwin Orood Charles Dickens IL MISTERO DI EDWIN DROOD A cura di S. Manferlotti Prefazione di G. Almansi pp. 334 Lire 12.000 Prima edizione originale integrale Mark Twain CAPITAN TEMPESTA. IL RANOCCHIO SALTATORE E ALTRI RACCONTI Prefazione di C. Alvaro pp. 160 Lire 12.000 Théophile Gautier ARRIA MARCELLA. JETIATURA Prefazione di L. Sozzi pp. 180 Lire 12.000 Imminenti Antonio Piazza L'ATTRICE A cura di R. Turchi Carlo Dossi IL REGNO DEI CIELI. LA COLONIA FELICE A cura di T. Pomilio ~ zione e il corredo fotografico, sele- partimento di Pittura Europea del due caratteristiche peculiari. In- Lucia Corrain) ~-~-------------l--------------"---------------'--------------L------------~
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