Alfabeta - anno VI - n. 66 - novembre 1984

-il bàgordo Lo rivista che sotto le pieghe dell'editoria In gronde stile, sotto le rughe, esploro Il lavoro e Il potenziale di lavoro creativo inedito. NUMERO 6 Tra l'altro in questo numero: conversazione e autografo inedito di Gregory Corso, intervista a Mario Spinella, i disegni di Rolando Hettner. UNA COPIA L :l 500 Abbonamento 1985, lire 11.000' (per i numeri 7, 8 e 9) • Versamento o mezzo voglia postale o assegno bancario intestati o: STUDIO MITROPOLIS Viole Campania 58, 20052 Monza (Ml) ATIENZIONE Richiedete il bando del lii Concorso letterario « il bagordo » (allegando francobollo) Eleonora Bairatl, Anna Finocchi ARTE IN ITALIA lineamenti di storia e materiali di studio Aldo Predetti INTRODUZIONE ALLA STATISTICA ECONOMICA Robert J. Gordon INTRODUZIONE ALLA MACROECONOMIA Franco Giusti INTRODUZIONE ALLA STATISTICA Massimo Llvl Bacci INTRODUZIONE ALLA . DEMOGRAFIA Massimo L. Salvador! STORIA DELL'ETÀ CONTEMPORANEA dalla restaurazione all'eurocomunismo Gino Faustlni L'OBIETTIVO OCCUPAZIONE NELL'ESPERIENZA ITALIANA Nora Federlcl PROCREAZIONE, FAMIGLIA, LAVORO DELLA DONNA Mlchael H. Lessnoff LA STRUTTURA DELLA SCIENZA SOCIALE Renzo Ricci FABBISOGNO E DISPONIBILITÀ DI ABITAZIONI IN ITALIA LOESCH·ER ■ ViaVittorio ~edeo li, 18 ■ - Torino - Cfr. Bibliografia analitica Critica d'arte Giulio Carlo Argan e Bruno Contardi, Da Leonardo a Canova, Firenze, Sansoni, 1983, vol. IV, pp. 444. La casa editrice Sansoni ha pubblicato il quarto volume della Storia dell'arte classica e italiana diretta da Argan. Di questa raccolta sono già stati pubblicati L'arte dell'età classica di Giovanni Beccatti, Da Giotto a Leonardo di Argan e Contardi, L'Arte Moderna di Argan. Nella sua totalità l'opera, se si esclude il primo volume, riprende l'impostazione e il taglio metodologico proprio della già conosciuta Storia dell'arte di Argan, edita nel 1968 dalla stessa editrice. Un manuale di storia dell'arte, quest'ultimo, che vede confermata la propria validità attraverso questa lussuosa riedizione riveduta, corretta e, in alcune parti, ampliata. Giulio Carlo Argan, Classico anticlassico. Il Rinascimento da Brunelleschi a Bruegel, Milano, Feltrinelli, 1984, pp. 512, lire 75.000. Il volume fa parte della collana di «Opere di G. C. Argan», e segue al testo Da Hogart a Picasso. Si tratta della raccolta dei maggiori scritti di Argan sul Rinascimento, dal famoso libro del 1952 su Brunelleschi àgli scritti sul Beato Angelico, su Botticelli, sulla città rinascimentale (mai edito in italiano), su su fino agli articoli sui grandi maestri dell'arte rinascimentale, coprendo un arco di produzione intellettuale dell'autore che inizia col 1930 e finisce col 1984. Giuliano Briganti, Ludovica Trezzani, Laura Laureati, I Bamboccianti, Roma, Ugo Bozzi, 1983, pp. 403, lire 200.000. Affrontare il tema dei Bamboccianti, per gli autori di questo studio, significa individuare la loro posizione specifica all'interno del generale movimento verso il realismo che caratterizza la pittura del Seicento europeo. Infatti, questi singolari pittori trassero i loro soggetti dalle miserie della Roma popolare, costituendo così un genere figurativo autonomo, la «bambocciata», nel quale venivano rappresentate scene di guitti e da paese dellafame. La monografia è divisa in tre parti: nella prima Briganti discute la nozione di «finestra aperta», valutando anche le possibilità del suo uso per la definizione del realismo seicentesco; nella seconda Ludovica Trezzani e Laura Laureati delimitano i profili dei principali Bamboccianti, i quali - fatta eccezione per Michelangelo Cerquozzi - erano tutti nordici, fiamminghi e olandesi. La terza parte contiene alcune appendici tra cui quella sulla fortuna critica di questi pittori. Conclude il libro una . ":tilee completa bibliografia. Omar Calabrese (a cura di), Semiotica della pittura: microanalisi, in Versus. Quaderni di studi semiotici n. 37, Milano, Bompiani, 1984, pp. 123, 42 ill., lire 7000. Un fascicolo della più nota rivista italiana di semiotica, diretta da Umberto Eco, completamente dedicato alla pittura. Il numero è composto da cinque saggi: Daniel Arasse sul rapporto fra tema del- /' Annunciazione e teoria dell'enunciazione; Omar Calabrese (che ha anche curato l'insieme) sulle teorie del colore nei trattati d'arte del Cinquecento; Lucia Corrain sulla costruzione di griglie della rappresentazione ne~'Annunciazione degli Uffizi di Leonardo da Vinci; Claude Gandelman sul motivo delle «porte» nella pittura fra Quattro e Seicento; Thomas Mortone sulla tecnica di Van Eyck del 'trompe-l'intelligence' nella pala de/l'altare di Ghent. In appendice, un saggio di Patrizia Calefato che analizza il modo con cui nellafilosofia del linguaggio si è esaminato il ·tema del colore da Goethe in avanti, con una particolare attenzione ai problemi messi in luce da Wittgenstein. La parte monografica costituisce una certa novità in materia, perché invece di insistere sui fondamenti di una semiotica della pittura preferisce applicarsi a casi concreti e soprattutto individuali: singole opere, motivi, descrizione di opere, offrendo così alcune buone definizioni del livello propriamente figurativo dellapittura stessa. generale attraverso la quale definire la situazione italiananel panorama dell'arte europea. Complessivamente l'opera è condotta con un ritmo veloce e focalizza l'attenzione sulle classificazioni e sulla presentazione, per ogni settore artistico analizzato, di una vasta serie di nomi, datazioni e riferimenti specifici. Questa Storia si offre, quasi, al livello del genere mappa. E ampiamente corredata da una serie di indici topografici dettagliati che, tra l'aliro·,·possono essere di una certa utilità anche per il «viaggiatore». È possibile, di conseguenza, riconoscere al testo, come lo stesso autore precisa nella prefazione, il carattere di «una rosa dei venti storica». Florens Deuchler, Duccio di Buoninsegna, Milano, Electa, 1983, pp. 300,200 ill. in nero e 48 a colori, lire 60.000. Uno storico dell'arte medioevale di grande rilievo come Deuchler si incontra col compito di produrre il catalogo critico con l'opera completa di uno dei maggiori maestri italiani del Duecento. Il risultato è André Chastel, Il sacco di Roma, eccellente, anche perché accanto Torino, Einaudi, 1983, pp. 273, li- alle schede e al vero e proprio catare 24.000. logo delle opere sta un saggio estreEsce -contemporaneamente al- mamente attento e originale. Ma l'ed. americana la traduzione del- proprio questa è la caratteristica l'ultima fatica di André Chastel. Si del primo volume di una collana tratta di un libro magistrale, costi- («L'arco») interna alla normale tuito da un minuzioso esercizio di collana «I grandi pittori» che è affi- ■ ••••••••••••••••••••••••••••••••••■ • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • i se il dottor Mabuse... i i se : : ScienzaEsperienza : • Il mensileprodotto da una cooperativadi scienziati, ricercatori, : : docenti, tecnicie operatoridei servizi. • : A chi si abbona entro il 31 dicembre 1984 : • in omaggio il volume Lawrence e Oppenheimer • • di N.P. Davis • • Garzanti Editore, Milano • • • Abbonamento per un anno (11 numeri) Lire 40.000. • Inviare l'importo a Cooperativa Intrapresa • : Via Caposile 2, 20137Milano : • Conto Corrente Postale 15431208 • ■•••••• Campa_gna bbonamenti 1985 ••••••• lettura, in diversi settori della storia data alla sensibilità e alla compedegli eventi e della cultura, di ciò tenza di Carlo Bertelli, non per che rappresentòper la società euro- nulla anch'egli grande medievalipea il sacco di Roma del 1527. sta. Come al solito, eccellenti le riChastel legge le opere d'arte assie- produzioni nello stile-Electa, e mime alla letteratura e ai documenti nuziosa la ricerca dei particolari d'archivio o al folklore, e ci resti- fondamentali. In compenso, non si tuisce il 1527 come un nodo, un tratta di un libro di divulgazione, addensamento di fatti e idee chepe- ma di un saggio abbastanza erudirò illuminano sui precedenti cultu- to e specialistico. Se l'esperimento rali e sulle conseguenze successive. funziona, finalmente avremo della Alla tradizionale idea di un evento buona letteratura artistica anche singolo e casuale che funziona da nei tradizionali canoni editoriali. trauma per le coscienze europee, Chastel contrappone invece l'idea, appunto, del nodo problematico, che funziona da vera e propria frattura culturale. Con il sacco di Roma mutano i rapporti e gli equilibri politici, ma ciò si ripercuQte immediatamente anche sui costumi, sulle tradizioni, sull'immagine del 'caput mundi' e sulla relativa,,, rappresentazione della spiritualità cristiana. In questo quadro, anche Carlo V e Raffaello, Martin Lutero e Michelangelo vengono analizzati e visti come pedine in movimento di un'unica scacchiera, che è appunto la storia delle idee. André Chastel, Storia dell'arte italiana, Bari, Laterza, 1983, pp. 795, lire 42.000. In questo profilo dell'arte italiana Chastel non si propone di fare un testo sul modello dei manuali ad uso scolastico. Il suo intento, infatti, è quello di proporre un'indagine Pavel Florenski j, La prospettiva rovesciata e altri scritti, Roma, Casa del libro, 1983, pp. 153, lire 28.000. Nella bella collana diretta da Eugenio Battisti («Interpretazioni e documenti»), e che ha già visto l'u-. scita, fra gli altri, di un eccellente volume di Lionello Puppi, Verso Gerusalemme, compare questa raccolta di saggi di Florenskij, curata da Nicoletta Misler. Florenskij è stato una delle menti più brillanti del periodo del «rinascimento» sovietico ai primi del Novecento: studioso di arte, matematica, fisica e teologia, nel 1911 divenne un prete ortodosso, e influenzò più di una generazione di artisti. Nei saggi qui raccoltisi delinea la sua teoria della cultura della Chiesa ortodossa come «opera d'arte complessiva», che definisce posizioni e valori sia ai soggetti religiosi che alle tecniche di rappresentazione, fra le quali appunto la prospettiva rovesciata come carattere della formulazione spaziale nell'arte medievale e rinascimentale, oppure il significato spirituale dei colori, oppure il valore normativo del rito ortodosso - inteso, recita uno dei saggi di Florenskij, come «una sintesi delleArti». Ernst Gombrich, Aby Warburg. Una biograf"aaintellettuale, Milano, Feltrinelli, 1984, pp. 322, 173 ill., lire 43.000. Esce finalmente in italiano, dopo quattordici anni, la biografia che Gombrich dedicò. a uno dei fonda tori della scuola a cui egli stesso fa capo, l'iconologia, nonché di quell'Istituto Warburg, prima a Vienna e oggi a Londra, che Gombrich stesso ha a lungo diretto. Più che di Gombrich, tuttavia, Warburg fu maestro di altri grandi storici dell'arte, come Erwin Panofsky e Fritz Sax/. Gombrich, sia pure in senso un po' troppo cronachistico, ripercorre le tappe della movimentatissima vita di Warburg, alla riscoperta delle matrici culturali di questo pensatore che, pur avendo scritto poco e in modo frammentario, ha lasciatoperò una traccia fondamentale nel pensiero europeo, e soprattutto ha elevato la storia dell'arte al rango delle altre scienze teoriche nelle discipline umanistiche. Un grande pregio della biografia è però quello del classico stile denso ma apparentemente semplice di Gombrich, che la rende una lettura di estrema piacevolezza anche per il non specialista, facendolo appassionare come a una avventura. Un'avventura delle idee. Ernst Gombrich, Il senso dell'ordine, Torino, Einaudi, 1984, pp. 569, lire 65.000. Il motivo di fondo di quest'opera di Gombrich è quello di individuare la legge comune che governa le arti decorative di ogni tempo e di ogni area geografica. La legge comune viene indicata dallo stesso autore nell'ordine, sinonimo di simmetria e regolarità. Una componente innata nella natura dell'uomo. È, quindi, lo studio della psicologia dell'arte il tramite che permette di spiegare il nasceree la continua evoluzione verso il perfezionamento delle possibilità espressive delle arti decorative. Un tipo di approccio che Gombrich ha già messo apunto in altrisuoi scritti, tra cui primeggia Arte e illusione. Il debito verso Riegl, di cui Gombrich conosceva gli scritti, è considerevole; l'autore vi aggiun• ge, però, l'apporto della psico/o• gia, E, infatti, nella Vienna di fine Ottocento e inizi Novecento affondano le radici del suo interesseper le arti decorative. Roger Jones, Nicholas Penny, Raffaello, Milano, Jaca Book, I 1983, pp. 256, lire 75.000. Il testo ricostruisce la figura di Raffaello avvalendosi di due differenti modi di indagine. Il primo percorso prevede la ricostruzione dell'evoluzione pittorica, architet• tonica e archeologica del pittoreattraverso le tappe più significative della sua vita. In questa indagine gli autori presentano, oltre allein• fl.uenze derivate dal tessuto artisti- .__cao cui il pittore ha attinto, anche lefinalità verso le quali l'opera raf- • faellesca tendeva. Quest'ultimo aspetto si concretizza tramiteil rt• cupero di quanto i contemporanei hanno scritto, primo tra tutti Giorgio Vasari. Il secondo percorso, invece, analizza in ordine cronologico le opere pittoriche, presentandole sotto ilprofilo delle novità di formulazione iconografica e nel rapporto ton l'ambiente storico in cui sono state eseguite (committenza, esigenze di mercato, ecc.). Il testo, che in entrambi i percorsi si avvalt

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