LABIRINTI collana di scienze sociali delle r.eligioni diretta da Arnaldo Nesti R. Be'ndana, D. Camacho Monje, A. Carbonaro, C. Corghi, F. Delich, A. Filippi, G. Girardi, F. Houtart, G. Lemercinier, D. Liano, A. Melis, A. Nesti, A. Opazo Bernales, J. Ortiz, R. Peter, A. Radaelli, H. Rodriguez, E. Segre, J. Solis RELIGIONI E SOCIETÀ NEL CENTRO AMERICA a cura di A. Nesti in stampa R. D. Baird RELIGIONE E RELIGIONI Ricerca di una definizione Prefazione di Petro De Marco A. Rizzi INFINITO E PERSONA Ermeneutiche cristiane di fronte alla crisi di senso via A. Riboty n. 1-8 00195 Roma telefono 06-3589470 Nuovecollane FILOSOFIA Sergej N. Bulgakov IL PREZZO DEL PROGRESSO Saggi (1897-1913) A cura di Pier Cesare Bori Coerenza razionale ed esigenza mistica, marxismo, idealismo e ortodossia: lo straordinario percorso intellettuale di un originalepensatore che rivela un'immagine meno preconcetta della Russia degli anni Venti. NARRATIVA Charles Sealsfield TOKEAH E LA ROSA BIANCA Introduzione di Gabriella Rossetto Sertoli Continue e irresistibili avventure in un'America «di frontiera» raccontata da un ex-prete austriaco dell'Ottocento, collaboratore di Metternich, amico di Bonaparte, ma soprattutto coraggioso avventuriero e imprevedibile scrittore. Rudolf Brunngraber KARL E IL VENTESIMO SECOLO Prefazione di Cesare Cases (a fine mese in libreria) Un «piccolo uomo qualsiasi» partecipa allaprima guerra mondiale ed è travolto dalla crisi economica post-bellica. La delicatissima vicenda personale di Kart e la trasformazione tecnologica del mondo: una «cascata di storia» che intreccia la vita del singolo con i processi°collettivi che l'alienano. STUDI RELIGIOSI André Neher L'ESSENZA DEL PROFETISMO Presentazione di Renzo Fabris (a fine mese in libreria) Una lettura suggestiva che guida, tra il passato e il futuro, a una comprensione seria e corretta dei profeti di Israele studiati nel loro tragico eroismo di amore alla giustizia, al proprio popolo e a Dio. caseaditrmicaerietti Cfr. Adriano Spatola La piegatura del foglio Napoli, Guida, 1983 pp. 48, lire 4000 Due affermaziòni di Spatola vanno ricordate ancora una volta. La prifua: «tacere non è meglio di mentire», quasi una esortazione a non cedere alla tentazione del silenzio, da recitare sottovoce, ogni volta che ce n'è bisogno. La secons da: «Un po' di rigore», poiché «il seme del verso alligna e matura nel caos». Naturalmente si tratta di «affermazioni» estrapolate dalle sue poesie, e mi pare che questa evidenza non ne deformi il senso - e per una ragione valida, che tutta l'opera di Spatola continua a obbedire, con cristallina coerenza, alle sue leggi, che sono la fedeltà alla musica che.il linguaggio suggerisce e l'obbedienza consapevole al significato che il linguaggio ha in sé, prima del senso che chiamiamo compiuto. Come Luciano Anceschi aveva parlato di «riattivazione di antichi strumenti perduti», così Guido Guglielmi, nella prefazione alla Piegatura del foglio, rimette l'accento sulla musicalità della lingua poetica di Spatola, tentata e provocata fino ai limiti del nonsense, al recupero della superficie luccicante del surrealismo (e Spatola ai tempi di Malebolge, nel 1965, parlava di «parasurrealismo»). Eppure, a leggere più attentamente, ci sono anche novità in questa nuova raccolta di poesie. Resiste l'eleganza del movimento musicab, si tiene in primo piano il linguaggio poetico in sé (cioè costruito per essere tale), ma sbucano, come da un prato perfettamente levigato e teso, all'inglese, le minuscole collinette prodotte dallo scavo delle talpe, come nuove esigenze di comunicazione. Si può pensare che sia questa la «piegatura del foglio»: un punto di passaggio tra ciò che si vuole dire e la forma per dirlo. • In una stagione poetica fra le più ricche, questa nuova prova di Spatola va segnalata con forza. Non ha avuto, infatti, l'attenzione che merita. Mid'opera di Spatola non è davvero pensata per il rapido consumo: chi sa leggere, sa già che cosa pensarne. E non è affatto vero, come chiacchierano alcuni, che a saper leggere siano rimasti in pochi. Erano pochi un tempo e oggi non sono molti, ma sono certamente di più (basta frequentare le buone librerie per rendersene conto). Le crisi dell'editoria dipendono, come t~tti ormai sanno, dalle iniziative non,ben valutate, anche dal semplice ·punto di vista del marketing, e non dai buoni libri che si continuano tranquillamente a stampare e a ristampare. Antonio Porta Immagini. Appuntamento con la danza Teatro Donizetti Bergamo, giugno-luglio 1984 Dipanare il filo aggrovigliato della danza contemporanea, dei suoi sconfinamenti e delle sue collusioni con altri linguaggi, individuando possibili e provvisorie coordinate in cui collocare la ricerca: questa l'intenzione di Immagini. Appuntamento con la danza, curato da Andreina Moretti per il Comune di Bergamo, assessorato alla Cultura e Spettacolo, con la collaborazione artistica di Marinella Guatterini e quella scenica di Diego Bonifaccio. Progettate per lo spazio fantasmatico e illusorio dell'antico Teatro sociale di Città alta, fortunosamente sottratto al degrado, e poi· dirottate per problemi organizzativi sulle scene più convenzionali del Donizetti, le Immagini - sei appuntamenti - hanno costituito altrettanti flashes nella torre di Babele della danza contemporanea, satura di una confusione assordante che include e omologa il formalismo astratto e la violenza espressiva, il calore emotivo e l'accademismo pasticcione, l'oriente e il sacro e la furia acrobatica sottoproletaria dei breakers metropolitani. I percorsi distanti o divergenti di artisti impegnati a delineare nuove ipotesi coreografiche sono stati assemblati in un contenitore eclettico attraverso una griglia ragionasguardo analitico e settario dei critici, Marinella Guatterini e Luigi Rossi, che hanno scomposto e letto i passaggi più significativi al videotape, in un dibattito con il pubblico, e un incontro con Pier'alli e Uotinen, in occasione della presentazione del video di Pierrot Lunaire di Schonberg. Il capolavoro atonale è stato trasformato in una ricerca linguistica in cui Pier'alli - che ne ha curato la regia per la Scala nel 1983 - correla alla voce che canta i 21 lieder il corpo di Jorma Uotinen, che danza il sogno di se stesso, doppio speculare del Pierrot melanconico solitamente descritto dalla voce della tradizione cameristica e concertistica, io diviso che più volte nasce e muore in scena. Giulia Candela ta, volutamente non gerarchica e --------------~ Gianni Vattimo non esaustiva: la geometria minimale e la complicità ironica di An- Al di là del soggetto. drew De Groat, newyorkese pitto- Nietzsche, Heidegger e l'ermeneutica re danzatore coreografo, ex collaseconda ed. boratore di Bob Wilson, accanto ai sussulti le convulsioni i tremiti Milano, Feltrinelli («I d ee»), 1984 pp. 120, lire 14.000 dei gelidi automi di un «circo della morte» a metà strada tra Schiele e Diane Arbus, messo in scena da Maguy Marin; l'autobiografia scritta e parlata con il corpo che respira e si contrae, guizza e fluttua in una fluidità limpida di Jorma Uotinen, danzatore e coreografo che ha lungamente lavorato con Carolyn Carlson, e le strane situazioni di Ties and red shoes, che Massimo Moricone, danzatore e promettente coreografo di balletto moderno dedica, con il gruppo Koros, a Stravinsky, in un avvicendarsi di omaggi, citazioni e riuso di «repertori» diversi. E proprio il riuso, la citazione stravolta o ironica, la manipolazione di materiali sonori e musicali (Ca1kovskij e i Talking Heads, Matti Bergstrom e Keith Jarrett) costituiscono il tessuto la partitura il colore dei movimenti carichi di emotività - il rifiuto del significato strutturato e lineare in favore di un «discorso sensuale», capace di sedimentare segni di una nuova grammatica e sintassi coreografica - sono state le costanti di Immagini. Ogni spettacolo, attraverso l'intermittenza di pieni e di vuoti, di armonie e dissonanze, e con inflessioni e varianti emotive, ha proposto un diverso modo di dominare l'energia. De Groat costruisce una sequenza seriale ossessiva - la lunghissima performance in cui con Vivianne Serry e Michael O'Rourke traccia diagonali e intersezioni p'adroneggiando perfettamente il ritmo sconvolgente dei Talking Heads - e la incorpora nelle atmosfere alla Keaton di uno Swan Lac con le oche in scena e curiosi personaggi rétro. Maguy Marin, danzatrice e coreografa, che ha alle spalle lunghi anni di lavoro con Bejart, contrappone alla leggerezza e potenza di De Groat un corto circuito, May b. (da Beckett), in cui la forza di gravità trascina e fa contrarre i danzatori - ma sono attori - in una coazione a ripetere governata da rumori fruscii tamburi. Vecchietti laidi, dementi, ambigui e minacciosi agiscono una terribile 'antropologia della senilità' che ripete le atmosfere da universo concentrazionario della regressione della Classe morta di Kantor. Accanto alla danza danzata, la danza ragionata, sottoposta allo Uno degli esiti più notevoli della lettura heideggeriana proposta e ribadita più volte da Gianni Vattimo è la possibilità di interpretare da un punto di vista eminentemente filosofico (e cioè, qui, ontologico) «l'esistenza umana nella condizione tardo-moderna, post-moderna, tecnologica». E non perché il pensiero di Heidegger rinnovi nel nostro tempo i caratteri sistematici, dialettici, onto-teologici che costituiscono la metafisica, ma al contrario perché in Heidegger pervengono a una formulazione chiara, e insieme linguisticamente esitante, le molteplici immagini destrutturanti che caratterizzano il «moderno». Infatti, lo smascheramento genealogico e prospettico dei valori attuato da Nietzsche, la critica marxiana dell'ideologia (almeno nelle sue espressioni meno forti dialetticamente), la inevitabilità dell'interpretazione rivendicata dall'ermeneutica, convergono in Heidegger verso quella che Vattimo ben definisce «ontologia del declino», cioè una riflessione sul mondo che rifiuti sia la nostalgia per l'assenza dell'essere (Lacan, Derrida) sia l'apologia assoluta del simulacro (Deleuze), e sappia cogliere invece le attive potenzialità dell'essenza nichilistica del mondo contemporaneo. Per esplicitare il senso di questa ontologia debole non dialettic:i né sistematica può valere questo brano su Nietzsche: «Nella tesi nietzscheana secondo cui volontà di potenza è conferire al divenire i caratteri dell'essere l'accentuazione va posta sul divenire e non sull'essere; non si tratta di conferire anche al divenire, finalmente, i caratteri forti dell'essere; ma, è al divenire che devono essere dati, con 'tutto-quello che ciò comporta, gli attributi che erano prima propri dell'essere». Poiché ogni epoca della storia umana ha il suo riverbero più profondo nella filosofia, la riflessione heideggeriana si pone quale il più serio tentativo di pensare la complessa età che ci troviamo a vivere: e ciò non soltanto in senso passivo, come semplice descrizione dell'attualmente essente, né in senso meramente pedagogico, per cui la filosofia dovrebbe insegnare soluzioni e superamenti se non consolazioni; ma nel senso attivo per cui - nella dissoluzione delle norme assolute, dei valori teologici, delle mete finali e palingenetiche cui sacrificare la vita del presente - si aprono possibilità per la liberazione del quotidiano, verso la nietzscheana volontà di continuare a sognare, pur essendo del sogno consapevoli. Alberto Giovanni Biuso PELLICANOLIBRI Via A. Di Sangiuliano, 20 ./\JJ Catania .,. ( l ,. Inediti rari e diversi scelti da Dario Bellezza ALBERTO MORAVIA LA TEMPESTA pp. 78, L. 6.000 BEPPE COSTA ROMANZO SICILIANO pp. 80, L. 6.000 Strumenti ANTONINO FINOCCHIARO CHIAREZZA SUI TUMORI pp. 56, L. 12.000 Prima Impaginazione a cura di Beppe Costa GIOVANNI ARCURI VILIPENDIO ALLA TOLLERANZA pp. 80. L. 7.000 * GIANNI BUSCO LO SGUARDO FINITO pp. 90, L. 8.000 • GIUSEPPE FRAZZETTO NEI PREPARATIVI DEL VOLO pp.60,L.7.000 DOMENICO AGNELLO COME QUANDO pp. 60. L. 6.000 * con incisione originale numerata da I a 100 L. 40.000 La Nave dei Folli RICCARDO REIM BELLO L'AMORE MIO CHE SE NE ANDÒ IN MARINA pp. 76, L. 6.000 .!ELIALIELIA Catalogo 1983-84 Giorgio Messori & Beppe Sebaste L'ULTIMO BUCO NELL'ACQUA racconti brevi pp. 102 Lire 8.000 Amelia Rosselli APPUNTI SPARSI E PERSI poesie e frammenti pp. 151 Lire 10.000 Livia Candiani FIABE VEGETALI prosa e poesia pp. 87 Lire 10.000 Carlo Bordini PERICOLO poema pp. 76 Lire 8.000 abbonamento all'intero catalogo Lire 30.000 fuori collana: Igor Patruno PASSAGGI romanzo -pp. 83 Lire 9.000 Beppe Sebaste, Giorgio Messori, J ohannes Fliitsch QUESTO PERIODO · NON FINESCE MAI film-video, colore, 60 min. Redazione e vendita per corrispondenza: AELIA LAELIA Casella postale 181 42100Reggio Emilia e.e. postale 10577427 Distribuzione: C.I.D.S. Via Contessa di Bertinoro, 15 00162Roma, tel. 06-7480533
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