Alfabeta - anno VI - n. 65 - ottobre 1984

Comune di Castiglione Olona Amministrazione Provinciale di Varese Regione Lombardia Ente Provinciale per il Turismo di Varese Manifestazioni Masoliniane con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Dono Masolino Sabato Persistenze e novità nel/'arte lombarda del XV secolo 27 ottobre 1984 Castiglione Olona Battistero Collegiata Chiesa di Villa Palazzo Branda Castiglioni ore 10 Saluto ai partecipanti e introduzione: Orazio Picciotto Crisafulli Assessoreal Turismo dellaRegioneLombardia ore 15.30 Palazzo Branda Castiglioni «Masolino in Lombardia» ore 16 Maria Luisa Gatti Perer, ordinariodi Storia dell'arte lombarda, Università Cattolica. Anthony G. Hirschel, Departmentof the Historyof Art, Universitàdi Yale, U.S.A. Franco Mazzini, liberodocentedi Storiadell'arte,UniversitàCattolica. Giuseppe Scarazzini, Soprintendente per i Beni Archivisticidella Lombardia. coordinatore: Lionello Costanza Fattori, Soprintendenteper i Beni Ambientalie ArchitettonicidellaLombardia. Sabato 24 novembre 1984 Monza Cappella della Regina Teodolinda ore 15 Galleria Civica di via Camperio ore 16.30 «Le storie della Regina Teodolinda a Monza» Giuliana Algeri, Ispettore Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici della Liguria. Liana Castelfranchi, ordinariodi Storia dell'Arte Medioevalee Moderna, Facoltàdi Magistero,Universitàdi Verona. coordinatore: Paolo Biscottini, ConservatoreCiviciMuseidi Monza. Sabato 1° dicembre 1984 Bergamo S. Agostino ore 15 Teatro Donizetti, sala delle conferenze ore 16.30 «Affreschi quattrocenteschi a Bergamo e nella Bergamasca» Gianni Baracchetti, DirettoreBiblioteca Civica«AngeloMaj», Bergamo. Franco Mazzini, liberodocentedi Storiadell'arte,UniversitàCattolica. Francesco Rossi, DirettorePinacoteca dell'AccademiaCarrara. I.S.A.L. Istituto per la Storia deU'Arte Lombarda Milano Palazzo Reale Piazza Duomo 14 Con la collaborazione di: Comuni di Bergamo • Brescia • Cremona • Mantova• Monza• Varese • Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Mantova • Archivio di Stato di Cremona • Archivio di Stato di Mantova Cfr. Bibliografia analitica Il giorno prima / Materiali Da qualche tempo, superate le angustie della histoire-bataille, si è iniziato a guardare il problema della guerra con occhio meno specialistico e strumenti più sofisticati che in passato, mettendo così in luce una vasta e intricata rete di intrecci e interrelazioni che collegano la guerra all'economia, alla tecnologia, al costume, al pensiero. Si va scoprendo, insomma, che la lunghissima consuetudine dell'uomo con questa antica compagna ha messo nella nostra cultura radici profonde e solide, da cui non è facile, e forse neppure possibile, liberarsi del tutto. È da questa constatazione, probabilmente, che sorge l'attuale crescente interesse per l'argomento; d'altra parte, l'ormai endemica tensione dei rapporti internazionali, sommandosi all'esistenza di enormi arsenali nucleari, rende oggi più valida che mai l'asserzione di Liddel Hart che, parafrasando Vegezio, affermava: «Se vuoi la pace, conosci la guerra». La bibliografia sulla guerra è sterminata, e viene costantemente arricchita di novità (anche se poi si deve lamentare la scomparsa dai cataloghi degli editori di libri importanti come Guerra e politica di Piero Pieri o Il volto della battaglia di John Keegan). Quella che viene presen,tata qui è una selezione di libri pubblicati in Italia negli ultimi anni e normalmente reperibili in libreria, che nel loro insieme possono fornire, oltre a un orientamento, un quadro abbastanza completo di una problematica ampia quanto eterogenea. Tra questi libri la parte del leone spetta, ovviamente, a quelli di carattere storico, qui suddivisi in gruppi per sottolineare uno sviluppo che ha portato dalle guerre del- !' età preindustriale, culminate nella settecentesca guerre en dentelles, alla crescente radicalità dei conflitti dell'Ottocento nazionalista, per arrivare infine alle guerre mondiali di ancor fresca memoria. A parte vengono segnalati i libri di taglio, per così dire, «teorico» e quelli riguardanti i problemi strategici attuali; argomenti, questi, per i quali solo in tempi recenti la nostra editoria ha mostrato un certo interesse. ( F. G.) 1. Le teorie Sun Tzu, L'arte della guerra, Milano, SugarCo, 1979, pp. 150, lire 4500: Definito da Liddel Hart «la migliore introduzione allo studio della guerra», questo libriccino attribuito a un generale cinese del V secolo a. C. ha esercitato una prof onda influenza sul pensiero politicomilitare cinese sino ai nostri giorni. Peccato che sia da tempo irreperibile (salvo, forse, presso le librerie Remainder's) la vecchia edizione del 1965 (Milano, Edizioni del Borghese), arricchita di una ottima introduzione e fornita di ricchi commenti. Karl von Clausewitz, Della guerra, Milano, Mondadori, 1982, voli. 2, pp. XXX - 866, lire 8.000; Gerd Stamp, Clausewitz dell'era atomica, Milano, Longanesi, 1982, pp. 308, li!e 15.000. Citato da molti e letto da pochi (ma tra questi Marx, Lenin, Croce), il libro di Clausewitz è, oltre che il massimo monumento del pensiero militare moderno, anche un grande classico della cultura occidentale. Chi non se la sentisse di affrontarlo nella sua interezza può ripiegare sull'agile volume di Stamp, che ne estrae i passi più significativi. Gaston Bouthoul, Le guerre, Milano, Longanesi, 1982, pp. 617, lire 24.000. Le guerre segnò con la sua pubblicazione, nel 1951, l'esordio della «polemologia», disciplina che si proponeva di applicare allo studio della guerra gli stessi metodi di indagine utilizzati per gli altri fenomeni sociali. Opera imponente e, forse, troppo ambiziosa, il libro di Bouthoul può apparire oggi un po' datato e generico; è tuttavia una vera miniera di notizie e teorie, e rimane uno dei pochi tentativi di affrontare in modo globale il problema-guerra. Carl Schmitt, Teoria del partigiano, Milano, Il Saggiatore, 1981, pp. 86, lire 10.000. Con il partigiano fa la sua comparsa un modo di combattere nuovo, che mette in crisi il vecchio inquadramento politico-giuridico della guerra e, soprattutto, il tradizionale rapporto tra guerra e pace. Questo breve e denso saggio del fati ed esauriente, sull'arte bellica dell'antichità sino a Roma compresa. Può essere affiancata dal brillante La grande strategia dell'impero romano di Luttwak, segnalato più avanti. John Gooch, Soldati e borghesi nell'Europa moderna, Roma-Bari, Laterza, 1982, pp. 307, lire 28.000; Michael Howard, La guerra e le armi nella storia d'Europa, ivi, 1978, pp. VIII-309, lire 20.000; William H. McNeill, Caccia al potere, Milano, Feltrinelli, 1984, pp. X-386, lire 38.000. Tre opere interessanti, e piuttosto diverse tra loro: divulgativo e ricco di illustrazioni il libro di Howard, mentre quello di Gooch è di impostazione più dotta e di taglio abbastanza tradizionale. Più innovativo il recentissimo volume di McNeill, molto attento ai rapporti tra la guerra e lo sviluppo tecnologico e industriale. A questi libri si può rinviare chi desiderasse un approfondimento bibliografico. 3. La guerra nell'Europa preindustriale Franco Cardini, Quell'antica festa crudele, Fir'?nze, Sansoni, 1982, pp. 386, lire 45.000. Una ricostruzione vivace e informatissima del modo con cui l'Europa medioevale e moderna ha vissuto e pensato la guerra, dagli alCinquant'anni di riflessione politica. A MEMORIE L'autobiografia intellettuale e morale di uno dei massimi pensatori del nostro tempo. Un libro esemplare per lucidità, intelligenza, onestà. MONDADORI moso politologo tedesco mostra come con l'avvento della guerra partigiana il nemico inizia a diventare il «nemico assoluto», per cui i conflitti diventano sempre più illimitati e «totali». Autori vari, Della guerra, a cura di Umberto Curi, Venezia, Arsenale, 1982, pp. 150, lire 14.000. A testimoniare il crescente interesse per il problema della guerra sta anche il convegno organizzato nel 1981 a Venezia dall'Istituto Gramsci Veneto, di cui questo volume ripprta gli interventi. Da segnalare in particolare i saggi di Baget Bozzo, Miglio, Tronti. 2. La storia: opere introduttive Bernard L. Montgomery, Storia della guerra, Milano, Rizzali, 1980, voll. 2, pp. 1029, lire 14.000. È questa, in pratica, l'unica storia generale della guerra, dalle origini ai nostri giorni, disponibile per il lettore italiano; pregevole per la chiarezza e la completezza, è però criticabile per una certa tendenza ad accettareogni consolidato luogo comune. Il maresciallo Montgomery, decisamente, valeva di più come condottiero che come storico. Jacques Harmand, L'arte della guerra nel mondo antico, Roma, Newton Compton, 1978, pp. 176, lire 5000. Ottima sintesi, ricchissima di dabori della cavalleria sino alla fine del Settecento. Un libro sulla «cultura della guerra» che sembra d~stinato a diventare un classico; da integrare, magari, con il precedente Alle radici della cavalleria medievale (Firenze, La Nuova Italia, 1981, pp. X-388, lire 27.000). Eric Christiansen, Le crociate del Nord, Bologna, il Mulino, 1983, pp. 358, lire 32.000; Joseph-François Michaud, Storia delle crociate, Milano, Sonzogno, 1977, pp. 466, lire 18.000; Steven Runciman, Storia delle crociate, Torino, Einaudi, 1981, voll. 2, pp. XXXVI-1227, lire 70.000. È difficile sopravvalutare l'importanza avuta dalle crociate sotto il profilo economico, politico e culturale, oltre che militare; ed è facile capire perché esse siano passate nella letteratura e nel mito. Non sembra così sconveniente affiancare al poderoso studio di Runciman e alla recente opera di Christiansen la ristampa del vecchio libro di Michaud, impreziosito dalle minuziose incisioni di Doré. Michael Mallett, Signori e mercenari, Bologna, il Mulino, 1983, pp. 295, lire 28.000. Quella di Mallett è una fine analisi del modo con cui la guerra era vista, organizzata e combattuta nel nostro Rinascimento; ne esce malconcio il secolare stereotipo che, da Machiavelli in poi, voleva l'Italia di questo periodo arretrata e inetta dal punto di vista militare. Raffaele Puddu, Eserciti e monarchie nazionali nei secoli XV-XVI, Firenze, La Nuova Italia, 1975, pp. 150, lire 8500; Enrico Nistri, Eserciti e società nell'età moderna, Messina-Firenze, D'Anna, 1979, pp. 192, lire 7600. Due libri dalla struttura assai simile, composti come sono da un saggio introduttivo seguito da una copiosa antologia di testi antichi e moderni, e che si completano a vicenda arrivando, insieme, a coprire un arco di tempo che va dal Quattrocento ai nostri giorni. Raffaele Puddu, Il soldato gentiluomo, Bologna, il Mulino, 1982, pp. 279, lire 25.000. L'esercito spagnolo che nel Cinquecento domina i campi di battaglia, oscurando la fama dei mercenari svizzeri e infrangendo lo slancio dell'aristocratica cavalleria francese, è forse il primo esempio importante di esercito nazionale. Il libro di Puddu è un interessante spaccato del soldato spagnolo, in cui non è difficile riconoscere i tratti dell'hidalgo di Cervantes. Carlo Maria Cipolla, Vele e cannoni, Bologna, il Mulino, 1983, pp. 183, lire 12.000. Pubblicato originariamente in inglese, questo libro ormai classico ricostruisce le basi economiche e tecnologiche del costituirsi dell'egemonia europea sui mari. Di particolare interesse l'esame dell'impatto della superiorità tecnologica europea su nazioni asiatiche di antica e solida cultura come la Cina e il Giappone. 4. Dopo le rivoluzioni Jean-Jacques Langendorf, Elogio funebre del generale August-Wilhelm von Lignitz, Milano, Adelphi, 1980, pp. 100, lire 5000. La fine del distaccato e «razionale» guerreggiare settecentesco, la decadenza del soldato di mestiere e l'avvento, col soldato-cittadino, di un far guerra molto più radicale, feroce e «serio», sono descritti in modo sintetico quanto incisivo da questo esemplare saggio travestito da romanzo. Di Langendorf è ormai prossima la pubblicazione del monumentale La pensée militaire prussienne entre I' AuOdarunget le Romantisme, che promette di essere un'opera memorabile. David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, Milano, Rizzali, 1981, voli. 2, pp. 1360, lire 60.000; e Waterloo, ivi, 1982, pp. 224, lire 26.000. Divulgativa e piena di illustrazioni la rievocazione della fatale battaglia di Waterloo, degna conclusione dell'epopea napoleonica con le inutili cariche della cavalleria francese, l'estrema resistenza della Vecchia Guardia, Cambronne... Le campagne di Napoleone è invece una analisi molto dettagliata e approfondita dell'arte bellica del còrso, che conferma una volta ancora l'alto livello della storiografia militare britannica. Georges Blond, Storia della Grande Armée, Milano, Rizzali, 1981, pp. 660, lire 28.000. L'esercito di Napoleone non fu solo una poderosa macchina bellica ma anche un grandioso spettacolo, animato dai colori di innumerevoli diverse uniformi e guidato da pittoreschi personaggi in bilico tra romanticismo e canaglieria. Non stupisce dunque la punta di nostalgia che percorre il libro di Blond. Daniel R. Headrick, Al servizio dell'impero, Bologna, il Mulino, 1984, pp. 241, lire 20.000.

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