Alfabeta - anno VI - n. 65 - ottobre 1984

religione. Il lato padre di Juppiter è ormai chiaro ai miei occhi. Ricomincio. Il nome di Juppiter contiene il nome del giorno e il nome del padre; ora, poiché non ho più paura sotto il colpo di fulmine, io non sono come i miei avi che accendevano delle candele per i lampi, perché avevano paura delle intenzioni del lampo. Ma ora ho appreso e ho forgiato e ho anche inventato molte scienze umane per non lasciarmi più andare alpatetismo collettivo, per sapere cosa avviene ormai nelle relazioni pubbliche o private. Dunque Juppiter non è più il giorno (scienze fisiche); Juppiter non è più il padre (scienze umane). E, beninteso, accade che sia il padre per coloro che conoscono le scienze del giorno e che sia il giorno per coloro che conoscono le scienze del padre. Ovvero, che ciascuno abbia nella religione la sua ignoranza associativa; ovvero, che i fisici abbiano la religione del padre e gli antropologi la religione del giorno. Ma ormai se noi sappiamo molto delle scienze, se sappiamo molto delle scienze fisiche e delle scienze umane, non avremo più religione del tutto. Cos'è la religione? Juppiter non è un dio, perché è il dio del giorno; Juppiter non è più un dio perché è il padre. Credo che, forse, è dio per essere l'uno e l'altro; il significato del nome Juppiter consiste nell'alleanza tra le scienze fisiche e le scienze umane. E ora comprenderete qual è il senso del mio discorso. Prima delle scienze vi era nel mezzo del Foro un lago; era un abisso nero che non aveva fondo e questo abisso nero era stato chiuso da un terremoto. Sì, Juppiter è il giorno. Esso era stato chiuso dalla vita societaria. Sì, Juppiter è il padre. Ma di fatto noi Romani siamo immersi nel collettivo come dentro una scatola nera, noi non sappiamo cosa vuol dire ciò. Tuttavia le scienze umane cominciano a illuminarlo. Si trova che questa scatola nera che si chiama il collettivo è a sua volta immersa nel mondo, che le scienze esatte a loro volta hanno illuminato come se fosse giorno. Ma noi non sappiamo tutto e siamo lontani dal sapere cosa significa l'immersione della scatola collettiva nel mondo tel quel. Cosa vuol dire1 la nostra cultura sotto la luce del giorno? Cosa vogliono dire le nostre relazioni collettive sotto il sole? Cosa vuol dire la società nella natura? Cosa vuol dire la cultura nella natura, la storia nella natura, un'altra storia nel mondo? Questo legame tra le scienze umane e le scienze esatte è con ogni precisione lo iato di cui parlavo poco fa. Racconto il mito parlando, fino a un certo punto, delle scienze esatte, quindi racconto il mito parlando, fino a un certopunto, delle scienze umane. Allora ecco che questi due discorsi non sono suturati, che questi due discorsi - Roma dalle labbra aperte - lasciano un caos sbadigliante. Cos'è la religione? La religione è il passaggio dalla natura alla cultura allo stato nascente, Juppiter-giorno. Conosco la fisica. Cos'è la religione? È la fisica allo stato nascente, Juppiterpadre. Cos'è la religione?La religione sono le scienze umane allo stato nascente. Conosco le scienze umane, ne ho bol indicato l'origine, Juppiter giorno e padre. Cos'è la religione? Non so qual è il rapporto tra il giorno e il padre. Non so perché noi in collettività viviamo in una natura sotto il sole. Cos'è la religione? È ciò che ho altre volte chiamato il passaggio di nord-ovest, questa sorta di passaggio tra la natura e la cultura allo stato nascente. Allora, quando sapremo tutto ciò, non avremo più religione; dal momento in cui avremo illuminato il passaggio tra la natura e la cultura, tra le istituzioni uma_nee la fisica, avremo ancora delle religioni. Curato che mostra le sue rose Cos'è la religione? È molto significativo che all'inizio della storia leggendaria di Roma Tito Livio metta in mostra cose che ho appreso, lavorandovi su, ad avvicinare. Tito Livio racconta, all'inizio di Roma, una storia curiosa di buoi rubati e condotti in 1 una caverna, dopo essere stati tirati per la coda5 • Si trova una nera caverna e non si sa mai cosa si trovi in essa. Vi ho qui ·riferito la storia di un caos e di un baratro sotterraneo. C'è sempre nella mitologia di Roma antica una scatola nera, chiusa. Cos'è la religione? C'è religione quando non conosciamo il teorema dell'elettrostatica, è uscito • ameo n. 9/1984 Aldo D'Alfonso Quando una città e «turistica» e come si «vende» quando non conosciamo la fisica (disconoscimento), quando non conosciamo i rapporti tra nostro padre e nostra madre (disconoscjmento), quando non conosciamo i rapporti tra la natura e la cultura (disconoscimento). Cos'è la religione? È il disconoscimento di queste conoscenze, è ciò che non sappiamo, consiste nel fatto che non sappiamo se un giorno avremo molta scienza per non avere più religione. Ho l'impressione che il problema che ho posto sia esattamente lo stesso problema della storia che ho raccontato, la stessa domanda. Dunque la racconto di nuovo e terminerò con essa. Cos'è Roma? Cos'è il nostro collettivo? Non lo so. C'è sempre un baratro nel.mezzo. Cos'è un collettivo? Non lo sappiamo, lo sappiamo di tanto in tanto, sappiamo che c'è nel momento in cui un giovane, esperto nelle arti della guerra, si getta nel buco e su di esso gettiamo una pietra. E improvvisamente sappiamo cos'è il collettivo e il giorno dopo sappiamo già che non bisogna mai credere che la conoscenza sia superiore al disconoscimento. Accade talvolta che vi siano dei disconoscimenti più profondi delle conoscenze. È quello che ho appreso nella storia di Roma. Ho appreso che ci sono caos che non si chiudevano, labbra di lava al centro del Foro che non si potevano chiudere. C'erano delle scatole nere, era essenziale lasciarlechiuse. Cos'è la religione? È probabilmente l'insieme di queste scatole nere che non sappiamo nominare. Vi ringrazio. (Traduzione e cura di Gaspare Polizzi) Note (1) La palude della Capra si trovava nella spianata che fu poi detta Campo Marzio. (Ndt) (2) Ma nette può rinviare anche a trancher net, 'trinciare di netto'. (Ndt) (3) Il riferimento, evidente per i presenti, era dovuto alla contemporaneità tra la conferenza di Serres e i funerali di Enrico Berlinguer, svoltisi il 13 giugno. (Ndt)' (4) Hiatus vale anche per 'foro sacrale'. (Ndt) (5) La vicenda a cui si accenna è quella di Ercole e Caco, riferita da Livio in Storia I, 7 e da Virgilio nel!' Eneide VIII, 184-272. Se ne fornisce la traccia. Ercole, dopo aver ucciso Gerione (mostro dell'isola Eritea), portò via i buoi del mostro e si trasferì con essi nelle vicinanze del Tevere; lì si sdraiò a riposare lasciando pascolare l'armento. Il pastore Caco, che abitava in quel luogo, pensò di rubare alcuni dei grassi buoi di Ercole e, per non farne riconoscere le orme, se li trascinò per la coda nella propria spelonca. Dapprima Ercole, accortosi del furto, non riuscì a rintracciare il luogo dove potevano essere nascosti i suoi buoi, poiché vide soltanto orme che uscivano dalla spelonca. In seguito, un muggito dalla caverna, emesso in risposta a quello delle vacche rimaste fuori a pascolare, mise Ercole sulla giusta strada; così l'eroe recuperò i buoi e uccise Caco. Evandro, re di quelle terre, riconosciuto in Ercole l'assassino di Caco, istituì in suo onore dei sacrifici. Con questa leggenda Livio intendeva spiegare la presenza del culto di Ercole sull'Ara Massima, risalente ai tempi più antichi della storia di Roma. (Ndt) Il capolavoro del mese / «San Giorgio e la principessa» di Cosmè Tura Renzo Renzi Festival di Rimini. L'Europa non è solo l'Europa occidentale Pietro Bonfiglio/i La tecnica-spettacolo e il cinema differente Mauro Felicori e Walter Vitali Il settore culturale come quello delle macchine utensili La Fortezza della Solitudine / Iosa Ghini Carlo Vitali Mozart & Mozart a Bologna. Amadè ricomincia da tre Pagina aperta / Bruno Brunini a cura di Roberto Roversi Cosa fanno gli Istituti italiani di cultura all'estero Donatella Biagi Sulla via dei Carracci e degli Argonauti Maurizio Garuti Nel Castello di Rivoli arriva Rudi Fuchs Carlo Gajani Fotografia. Disegni ·di paesaggio Giovanna Rossiello Ecologia. Anche se il Po non è il Tamigi Nazario Sauro Onofri 1939. Una storia italiana nell'ultimo anno del «consenso» Tiziana Roversi Antropologia. Per leggere le storie della famiglia contadina attraverso le foto di gruppo Paolo Guidotti La religione a scuola. I vescovi parlano per i laici e i laici per i vescovi Workshop universitario sul tema «Crisi e sviluppo del sistema produttivio in Emilia-Romagna» Lina Danielli Una piccola guida per trovare i tarocchi, il bridge, gli scacchi, in città Amerigo D'Alessandro Ecologia. Uccelli e piante dei Giardini Margherita Una copia L. 2.000 Abbonamento annuo per 11 numeri L. 15.000 per l'Italia - L. 30.000 per l'estero I versamenti vanno effettuati sul conto corrente postale n. 15591407 intestato a Bologna Incontri, via de' Foscherari 2, 40124 Bologna

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