Alfabeta - anno VI - n. 64 - settembre 1984

Q uando, nell'autunno di due anni fa, il quotidiano Usa Today_ fu lanciato nelle prime città americane «pilota», la reazione di molti esperti di mass media e direttori di giornali fu semplice: scoppiarono a ridere. Il giornale era in pratica l'opposto dello stile un po' cupo che accomuna i quattro maggiori quotidiani Usa, New York Times, Wall Street Journal, Washington Post e Los Angeles Times. La prima pagina era un caleidoscopio di brevissime notizie, titoli a grande corpo, foto a colori, grafici, tabelle, diagrammi. All'interno la sorpresa era anche maggiore: nessuna pagina aveva articoli più lunghi di due cartelle, massimo -50 righe. Su due paginoni uno 'spezzatino' di notizie da tutti gli Stati uniti, tre righe per sapere che cosa era accaduto dal New Hampshire al New Mexico. Previsione unanimè: non dura, non può durare. C'era grande meraviglia proprio perché l'editore del giornale, la grande corporation Gannett, la sapeva lunga in fatto di mass media. Con un giro d'affari di 1,5 miliardi di dollari l'anno, una catena di 87 giornali quotidiani e 33 settimanali, 13 stazioni radio e 7 televisive, un formidabile servizio di pubblicità stradale, Allen H. Neuharth, il presidente di Gannett, era considerato un mostro di bravura dai colleghi. Ma dopo le prime settimane in cui Usa Today, pavesato a festa . con i suoi paginoni colorati, andò in edicola, il prestigio di Neuharth sembrò scosso. L'uomo non fece nemmeno una piega, sotto il diluvio di critiche che s'abbatteva sulla sua creatura multicolore. «Abbiamo lavorato seriamente, per cinque anni di preparazione. Il successo arriverà», disse. Il successo è arrivato questa primavera. 3.700.000 lettori (sondaggio Mri, maggio 1984), che permettono a Usa Today di lasciarsi alle spalle non solo il Wall Street Journal (2.020.000 copie al giorno) e il New York Times (punta massima, la domenica, 1.523.000 copie), ma anche di prendere il largo rispetto ai giornali popolari e di sfruttare a fondo la crisi dei giornali locali e dei pochi superstiti giornali del pomeriggio. Louis Harris, il capo del più potente monopolio di sondaggi d'opinione (anche lui associato • a • Gannett), ha detto ai redattori di Usa Today raccolti in seminario: «Questo foglio in cui vi trovate ha la potenzialità di cambiare la faccia del giornalismo e della carta stampata per generazioni a venire, purché voi facciate quel che vi si dice». Il tono è un po' rude, ma lo stile è Gannett. lr) '::3 Infatti, nell'esaminare da vicino -5 quello che è diventato, a livello di ! novità e vendita se non ancora di ~ °' ..... ~ .,C) i ..., i prestigio, il giornale americano numero uno e l'unico «nazionale», dobbiamo considerare che lo «stile» è tutto, che ogni mossa o invenzione editoriale - dalla pubblicità, ai menabò, ali'architéttura degli uffici e della redazione, I:! alle_novità tecnologiche - è fina- ~ lizzata a un qualcosa che non ha ii · precedenti nella storia del giorna- ~ lismo. U sa Today è un giornale che dà ai suoi lettori solo quello . che vogliono, ma in un modo «scientifico». Ogni giorno Louis Harris conduce dei sondaggi per stabilire «di che cosa» gli americani hanno voglia e sono curiosi. L'indomani è in prima pagina su Usa Today. L'esperimento capovolge la tradizionale strategia dei grandi editori americani, da Luce a Hearst. Non c'è più la mitica figura dell'editore che «annusa» che cosa bolle in pentola, ma un marchingegno statistico che distilla i temi quotidiani. Per la prima volta, inoltre, un giornale è stato del tutto confezionato, nella fase di preparazione, avendo ogni giorno le statistiche e i sondaggi sui gusti del pubblico. Ai tempi d'oro del Corriere della Séra, il direttore Piero Ottone disse una volta: «Un giornale deve essere mezzo passo .)(': avanti ai suoi lettori, non di più non di meno». Usa Today, invece, è mezzo passo indietro. La seconda novità rappresenta il fatto di voler lanciare negli Stati uniti un giornale «per la nazione», come dice lo slogan pubblicitario di Usa Today. A impedirlo fin qui non è stata solo l'enorme area geografica da coprire, ma anche il gusto per il locale dei lettori: il New York Times può aprire la prima pagina con una foto delle lauree alla Columbia University o dei passanti al sole di Centrai Park, mettendo di spalla le notizie sul presidente Reagan. Usa Today raccoglie la sfida nazionale grazie a un sistema tecnologico unico. Il giornale ha i suoi uffici a Arlington, nei pressi di Washington. Da lì viene trasmesso via satellite in quindici città, dove viene stampato. Il quadrilatero include New York sulla East Coast, Los Angeles sulla West Coast,. Chicago a nord, Houston a sud, passando per il Midwest di Denver. Un sistema di accordi con catene di ristoranti e alberghi, chiamato «Colazione con Usa Today», permette al commesso viaggiatore di Dallas di leggere i risultati della squadra di football dei Cowboys mentre fa colazione a Atlanta, e allo studente di Seattle di continuare a seguire che cosa succede in città mentre studia a Miami. Usa Today è l'unico mezzo disponibile per questo scopo. Alla fine della catena tecnologica c'è il giornale. Le prime volte che lo si prende in mano non si crede ai propri occhi. «È come leggere la radio» ha detto David Hall, direttore del St. Paul Pioneer Press. «È come· leggere la televic sione» incalza James King, direttore del Seattle Times. Il commento più azzeccato l'hb avuto da Spencer Klaw, direttore dell'autorevole Columbia Journalism Review: «È il primo giornale non verbale. Usa Today non si legge, si guarda. Non si scrive, si disegna. La sua potenza espressiva mette in crisi la televisione». È vero. Il 29 maggio, per esempio, sulla prima pagina c'erano sei pezzi di notizia, nessuno più lungo I n media, Usa Today dedica due mezze pagine agli esteri e le notizie sono solo quelle comunque in relazione agli Usa: Golfo Persico, Israele, Salvador. Il giornale ha 32 pagine in tutto, divise in inserti: il primo con le notizie «News», «Life» cioè la sezione del costume, «Sportline» sulle cronache sportive, e «Money» a metà tra la finanza e i consigli su come investire. Ogni supplemento ha il suo snapshot, in basso a sinistra della prima pagina. Ma tutto l'insieme delle tabelle colorate, le foto stupende, da rotocalco, la fosforescente pagina delle previsioni del tempo con una mappa coloratissima che domina la vista, da soli non basterebbero a fare di Usa Today il primo giornale televisivo o, detto in manierapiù colta, il primo giornale non verbale. L'uso diffuso di immagini significherebbe in fondo solo l'ingresso dello stile televisivo nell'impaginazione, acTroncone di salmone in burro di Montpellier di 30 righe. Ventidue titoli brevissimi davano in mezza riga il succo della giornata. C'era poi quello che in redazione chiamano lo snapshot, l'istantanea. La didascalia recita: «Le statistiche che danno forma al paese». In un quadratino c'è un diagramma che racconta con schizzi, immagini e diagrammi un «articolo disegnato» in 5 centimetri. Il 29 maggio la storia era «Quanti satelliti ci sono in orbita» (5261 per i curiosi). Il 24 maggio la statistica era «Gli americani dell'Ovest divorziano più presto di quelli dell'Est»; il 25 la classifica dei parchi più amati dagli americani. Due paginone sono di notizie, una per Stato, di poche righe. «Quarto omicidio in quattro giorni a Springfield (Vermont)», «Si aggravano le condizioni del vescovo a Wilmington (Delaware)», e «Infruttuosa caccia a un orso bruno a Harrisburg (Nebraska)», sono titoli tratti dalle circa 150 notizie che affollavano i paginoni «Across the Usa» (Attraverso gli Usa) del 24 maggio. Nella stessa pagina «Offbeat, il lato umano della notizia»: la polizia di Atlanta mette a concorso la scusa più bella per non pagare una multa («Sono sotto l'effetto di un anestetico, e se non avessi superato il limite di velocità avrei rischiato di esser per strada al· momento di addormentarmi»). compagnato dalle tecniche note grazie a cartoni animati e fumetti. Quello che costituisce la novità assoluta, piaccia o meno, di Usa Today è l'adattamento della scrittura. Leggiamo nel manuale di scrittura che ogni redattore di Usa Today deve mandare a memoria: «La scrittura di un pezzo di Usa Today - dice la guida - è cruciale. Deve essere breve, concisa, coinvolgente, affollata di dettagli. I nostri lettori spesso leggono un altro giornale, dunque non vi affannate a dare l'antefatto delle notizie, lo sanno già. Non importa il background di un fatto, importa solo la notizia, e per darla basta una riga e mezzo. «Evitate di mettere più di un'idea in una storia. Se ci sono due •idee nello stesso articolo meglio fare due titoli. Stringete, stringete, stringete. Usate la punteggiatura. Punti, virgole, punti e virgola, asterischi, trattini, lineette e pallini possono sostituire più di una parola. Evitate le virgolette, la gente non ha interesse a conoscere le esatte parole dei politici. Perché costringere un lettore a sorbirsi due paragrafi, quando uno è sufficiente?» Dopo avere letto questa prosa, ovviamente, ognuno di noi è preso da sensi di colpa e guarda al suo prodotto pensandolo ridotto a una vignetta e due schemi nel futuro prossimo. In Usa Today la rottura della scrittura, la creazione - grazie appunto ai paragrafi rotti da freccette e pallini - di una sorta di inglese «ideogrammatico», raggiunge un livello a cavallo tra il popolare e lo sperimentale che lascia confusi i critici, si attira le ironie dei giornalisti e cattura lettori. Ci vuole la spocchia e l'autorità di Abe Rosenthal, direttore del New York Times, per concludere: «Usa Today? Francamente non lo vedo quasi mai e nori posso giudicare». Dopo avere rivoluzionato la tecnica di stampa («Voglio un giornale 'à freddo' che non sporchi assolutamente le mani» aveva detto Neuharth al momento della progettazione), di trasmissione, di ricerca delle notizie basata su sondaggi, di impaginazione, di scrittura, di vendita ( Usa Today più che nelle edicole si compra per 25 cents, 420 lire circa, in 30.000 eleganti macchinette diffuse ovunque per strada), di reclutamento delle redazioni (Gannett ha semplicemente scremato dai suoi 87 giorna- 'ii locali i migliori reporter, ingaggiato molti «cuochi di redazione» e nessuna grande firma), Usa Today è riuscito a cambiare anche il più classico dei luoghi della carta stampata, la redazione. Gli uffici di Arlington stanno al progetto commerciale del giornale come la scrittura flash sta ai menabò. Ecco come li descrive la giornalista Katharine Seelye, per anni reporter per Gannett e ora al prestigioso Philadelpia Inquirer: «Sul tetto dell'edificio la scritta Gannett è alta 16 metri. All'interno, gli ascensori vi portano tra arbusti e cascate d'acqua. Al quattordicesimo piano c'è la redazione del futuro: un ambiente totale, decorato solo in bianco, nero e metallo cromato. Allineate su un lungo corridoio le scritte in lettere bianche indicano in che supplemento del giornale vi trovate: Money, Life, News o· Sport. «Ogni reporter siede al suo posto, una fila dietro l'altra di videoterminali. Accanto a·ogni reporter gli schedari con le statistiche. I capi servizio sono raccolti in uffici circolari, tutti in vetro. I copy-editors (coloro che passano e riscrivono gli articoli) siedono tutti insieme, separati dagli altri, a un enorme tavolo nero dalla forma di tibia. Quattro televisori a colori pendono dal soffitto. La vista è sul fiume Potomac. Tutto è ordinato, mellifluo ed efficiente». Premiato nel 1983.dalla rivista Time come «il capolavoro del design nell'elettronica da uffici», l'arredamento di Usa Today riflette il carattere composito, tecnologico e gerarchizzato, che costituisce l'ideologia del giornale. Il reporter è sempre solo al tavolo, con computer e schedari. I caporedattori possono parlare tra loro e controllare a ogni secondo come il «nemico», cioè la televisione, ha visualizzato una notizia. I grafici lavorano su «computer graphics» per allineare tabelle e colori. In quella che i giornalisti chiamano in gergo «The Lair», cioè «il covo» dell'editore Neuharth, il colore dominante è il nero. Da ogni tavolo, sfiorando un tasto, è possibile fare apparire uno schermo televisivo. Sulla parete domina una map-

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