Alfabeta - anno VI - n. 64 - settembre 1984

Il mio risveglio è stato nel tuo nome sussurrato e un saluto un bianco sogno Agnese che ritorni ombra che passi figuretta bianca sottile che non mi-ami. Io ti seguo con l'occhio e con la penna mentre scivoli e c'è la guerra in santa maria fulcorina. Sono poco un adolescente un angelo una fantasia sono un signore che ti pensa e inventa mite e vile affettuoso e coltivo la mia_mania. Questa casa è finalmente un porto stupida donna lontana come la faccia di sole mediterranea di un canè marino. Ah! universo per sempre vivo e la mia vista sporca vivrò nell'ignoranza... Un velo di tenue salute occulta i traffici del piacere. La deriva fa una luce che godo non ho un briciolo d'anima sono abito scena sorriso non un narciso azzurro che si specchia centralema passivò il bianco cappello che ho il bordo molle dei chiari pantaloni ondeggia su~'erba sul prato di isa e una festa. Sagoma solitaria io e tu vaneggi ridi Ancora lei, l'ombra. Chissà perché ti associo nella mia mente al mio disordine: sei l'esemplare e il mio ricovero il capitano è il sole e gli occhi l'isola al centro dello scudo. Milano una carrozza va, il teatro Italia il nuovo cinedramma «La felicità»: fragile ne~'opporsi. Sormonta il motto chiaro: «E dopo non c'è stato più non è più stato mio». Liquefatto confluirò in te chiarore ombrato bianca ombra pastosa che palpo. Mi darò a te spargendomi mi avrai dalle mie mani in un tramonto rosso incenso che benedice. La mente è debole sono tutto pulito. Nel cuore e nella fede è medicina e ne~'obbedire. Docili presenze accidentali: chi ci difenderà? Ma è domenica e sei piccolina e soffice come voglio grattarti sentire nei polpastrelli una pasta. Ti rincorro ti acciuffo non mi vai via di mano. Ah! che testolina «L'assente mi dà la malattia la forza la malinconia. La sua pronuncia era straniera. Riappare inatteso riflesso nel vetro fiore di luce e non l'ho accolto ma il cuore che non è cambiato cade. Sull'orlo tina che è lui mi accenna e non lo segue: "non verrò" però s'imporpora e lo ammira. È stato così prima di sfiancarmi e te lo dicono le mie perdute ossa». Chiari corpi in un limbo azzurro nudi a mucchi gli occhi nel mare il mio destino non è una nave. È un'a,nsaquieta la spiaggia delle grotte più oltre la più pura piscina scorre. Il territorio è demarcato e sul confine si procede armati c'è solo guerra. Come si muove solenne in una specie di tepidario lassù: le gocce preziose del tempo. Da questa terrazza ascoltiamo che sosta che ci dà il sole. È argilla vino roccia l'isola delle vecchie e spuma questo risucchio che inghiotte tutta la bella vacanza ma dal traghetto è sempre più presepe. Marudo marudo e tutto quel marciume Prove d'artista Maurizio Cucchi Pastosaombra [Alfabeta 64) coi tuoi dentoni d'oro rampolla adiposo in me il rancore. Miserie che trottolina questa mano va dentro: nemmeno io voglio essere nero! e pioggia nel villaggio. La vera del pozzo l'erba alta selvatica e il fango che mi impiastra. La gioia del campo infradiciato e i piccoli animali da gran signore da spossessato re: impuro e fiero _undito, la si/vana indicava: vai, esplora Qua sotto fiatiamo caldi buone bestie tenere gambe avvinghiate la fica è Marudo! E tu nanina che ti guardavo da sé si distraeper essere ruvida e trasparente ti do la carta del pane. non mi hai calmato divaricatissima ridotto alla ragione! Hai detto: vai, che volentieri asciugo Perché mi escludi? un ventriloquire basso _ vai! c'è Barbablu nel fondo e la memoria. Avevo i brividi e un po' di fame. È stato un miracolo un dono damm a traa, vo giò vo giò, rempéghen de per tutti canton. Proprio qui il cuore mi si ghiaccia e mi occorre un pensiero. un addio. Ci premierà un sonno cieco dove compare l'eroe. «Ho le caviglie troppo gonfie ma non è questo dolce amico gentile che parlandomi ti trasfiguri e piangi. Cammino verso l'impossibile e se il dolore talvolta mi confonde credimi non ho mancato la mia vita». PoscrittodiGenette Rocco Carbone A distanza di oltre un decennio un resoconto che si sviluppa attra- ma nella sua importanza di «act tura è presente nei capitoli inerenti dall'uscita di Figures III verso una discussione e difesa di narrati[», dà la possibilità a Genet- al problema della voce, dove il teo- (Seuil, 1972; tradotto in Ita- quelle posizioni teoriche avanzate te di mantenere invariata quella rico francese replica punto per Lianel 1976per l'Einaudi), Genette nel Discorso del racconto (saggio triade di tempo, modo, voce che punto alle critiche di Shlomith ritorna specificamente alla teoria che occupava gran parte di Figures costituiva la maggiore suddivisione Rimmon attraverso un'ampia serie del racconto con un Nouveau di- III) rispetto al quale questo nuovo dei problemi presente in Figures III di riferimenti a opere narrative, e scours du récit, dopo la pubblica- libro funge esplicitamente da post- e di pro~edere più avanti in stretto risponde così ali'esigenza, già prezione di Mimologiques e, in tempi scriptum e da precisazione, alla Lu- riferimento a essa. cedentemente espressa, di riferire più recenti, di Introduction à l'ar- ce delle numerose critiche che ac- Ma la vera epropria «difesa»ge- un progetto di analisi narrativa a chitexte e Palimpsestes (entrambi compagnarono la pubblicazione nettiana ha inizio in quella parte un ambito più esteso di quello corecensitida Mauro Ferraresiin Al- del volume precedente, di quei trat- del libro dedicata al tempo, e scan- stituito, dieci anni prima, dallasola fabeta n. 48). Questo suo ultimo ti teorici fondamentali dell'ormai dita nei singoli problemi dell'ordi- Recherche proustiana. E infatti, libro si colloca così alla fine di un celebre discours narratologico • ge- ne, velocità, frequenza. Gli attac- quando Genette affronta la nozioperiodo estremamente ricco di con- nettiano. chi a dir poco puntigliosi vengono ne di «livelli narrativi», lo vediamo tributi innovativi per quanto ri- Così, anche l'ordine di scansione in questo caso indirizzati a Van spaziare agevolmente da Borges a guarda l'attuale narratologia, che dei problemi èpressoché identico a Rees, soprattutto per quanto ri- Camus, a Cortazar e altri. blema dell'indifferenza di larga parte dei teorici e «poéticiens»francesi di fronte alle ricerche narratologiche dello studioso tedesco, assai a lungo (e a torto) ignorate. Per il resto, è forse da sottolineare, in un libro non molto ricco di nuove proposte, la nozione di «lettore virtuale» che Genette avanza, preferendola a quella usuale di «lettore implicito» (impliqué), per la sua maggiore precisione. ;:::: sempre più a diritto (e lo stesso Ge- quello presente nel saggio del 1972: guarda la nozione di analessi da Nella parte conclusiva del libro, E alla fine, a sintetizzare questo Nouveau discours du récit, si trova un'affermazione del genere: «Les critiques n'ont fait jusqu'ici qu'interpréter la littérature, il s'agit maintenant de la transformer», una conclusione che mal si adatta a un libro che è, infondo, tutta una querelle, non sempre utile a trasformare la letteratura (e forse neanche a interpretarla). .s nette tiene a precisarlo) sembra questioni generali e «préalables» quest'ultimo criticatanello studioso riservataaproblemi non trattatinel g,o configurarsi come «science-pilote (capp. 1-3), sul «tempo» (capp. 4- francese. Ugualesituazione si ritro- Discorso del racconto del 1972, ci e:,.., dans /es études littéraires»e, gene- 6), sul «modo» (capp. 7-12), sulla va nelle pagine dedicate al modo, si aspetterebbe d'incontrare un di- ~ ralm_entea, ll'interno di una globale «voce» (capp. 13-16). Infine, le ri- dove il dato forse più interessante verso modo di procedere nel/'espo- ....., teoria semiotica. manenti pagine vengono dedicate che emerge è la tendenza a integra- sizione dei problemi. Ma invano. ~ -e In effetti, già a prima vista il da Genette a alcuni aspetti di anali- re tale aspetto con alcune ipotesi La «défense» continua, e il tono è . ~ . Nouveau discours du récit appare si narrativa non affrontati (o af- avanzate dallo stesso Genette nella più o meno lo stesso. E così, ri- - ~ • come una sorta di rapido e puntua- frontati solo in modo parziale) nel sua Introduction à l'architexte. guardo alle questioni di «situazioni .., i le consuntivo degli ultimi orienta- Discorso del racconto. Per il resto, continua la serie di af- narrative» Genette non perde /'oc- ~ menti critici in questo settore (e a La ribadita distinzione tra ,rac- fondi ai «detrattori» del Discours casione di criticare la tipologia tri- Gérard Genette ~ tale scopo mirano anche le sette conto (récit), storia (histoire), nar- du récit: è ora il turno in particola- partita di Franz Stanze/, accusato Nouveau discours du récit l densepagine di bibliografia che oc- razione (narration), con la consue- re di Mieke Bai e di Dorrith Cohn. di «obsession trinitaire», che è in Paris, Seuil, 1983 ~ cupano la fine del volume). Ed è ta attenzione riservata a quest'ulti- Unaposizione di maggiore aper- fondo un modo di eludere il pro- pp. 119, ff. 59 ~------------------------------------------------------------------------------

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