Alfabeta - anno VI - n. 62/63 - lug./ago. 1984

Es-fragmenta. Poemetto· 1 ... In reiterate sillogi, reiterando mormorazioni ... Va' ... Tra neghittose ombre e parallele, per argentate strade e scale e lune-lune... Paese d'ombra, tu, in scatole d'ambra con lucignoli viola agli spigoli del senso... Di qui non si passa, di qui un ponte rettifilo del sogno, l'amnio serpente -ente la calandra nell'arco del sole semispento ... Va' ... Si perde l'agonia dei passi lungo scale, un telex squarcia l'aria inferma, scuote le viete perifrasi del pianto ... tra nani omozigoti, tra larve ingoiate in gole di serpente. E vai, e reiteri mormorazioni a chi dimentica la dialettica dei massi, a chi... Smemori aquiliformi assiomi, la fede è un delirio impietoso dentro le fonti del magma, nel murmure vizioso ... Ardisci, esci, si fa buia la rotta, l'inascoltato nauta salpa le reti, i pesci-luna ingombrano la tolda, misericorde ombra e tu vento che deliri... E tu... Osa, pellicano, osa... nullifica onde, paralisi profonde, piègati al morso del geco semprevivo, mentre rade la chiglia... Fosforici solchi ... Dònati! Calibano passeggia in stracci tra folle d'occhi mendicanti. .. avida Venus... avida Vita... l'acqua scorrendo irretisce la mente -Ente liquido marcio, consunto da prenatali pappe, amniotico Var' -Àr ... Va', guida il tuo carro nel tempo che disce_nd.e.. Non passerai la cruna, il vino abbandonato. Va' tra rubiconde Veneri feconde, va' non c'è assioma che duri, azione o castrazione. Prima venne il silenzio, metastasi del pianto, poi l'incorrotta ansietà e la palpabile terra ci accolse in tremiti-gemiti, in riti-miti... E s'aderse la torre dei contatti -atti e fu la sponda che ti (ci) accolse... Va' guada la memoria, i disinganni, guadala, nano occhiglauco!... 2 Già s'erge il mattatore sulla scena, Rosaura inciampa, un nitrito di cavalli incanta l'alba. Sorgerà il sole tra poco a incendiare deserti camminati, funghi di Dio, cactus, psillocibine ... Già s'attorce il serpente in venefiche trame... Va' ... 2 Batteva l'ora diafana imprecisabili sentenze dentro il sangue, nel tempo-non tempo, meridiani includeva, segmenti e paralleli. Colombina apparve alla finestra: . vendeva agli infanti merendine, spacciava coca per gli andanti traendola da vegetali trine... Belzebù, la scimmia, attendeva un dorso onde posarsi tra sberleffi d'uccelli, di poeti, difficili a imitarsi... Meridiando in tonfi di campane, Puk, l'invitto, giostrava nel suo sangue3 (Occhio di perla smarrito il sorriso del lupo al lupo lupo ... ) nella sinagoga del sole, passeri infidi cantavan le stelle il muto sussiego de~'ombra ... .3 Vieni, medita, vieni, • se la luna innocente sul prato aduna d'ombre concenti, vieni... il grande teatro del tempo-non tempo è apprestato... Marionette d'ossa incubano silenzi dove giaci in azzurro di trine... E il flauto de~'ora trasale e il giorno impantana cristalli nel gergo degli occhi arrossati... Melliflua l'assente compare. Non tempo-Non ora VRUMMM! Crollano fiori dai padiglioni, glicini lungo-olezzanti la risposta del tempo nel tempo ... Vieni, medita, vieni... Scolora la notte in gerani, tutto perduto è il silenzio! 4 (Intermezzo notturno in -osa) Notte, notte spaventosa, verde delirio e glauco della sposa, non fertile, sposa che posa, calamitosa... Notte, notte sempiterna, afosa, i/lune notte, foce tormentosa ... Cella d'ogni ombra, muffa tignosa, collerica notte della rosa, notte neghittosa, aggiungi rettili al suo sogno, Osai... Note al testo (1) Var: è il nome ~el fiume già immortalato dal Nievo. E voce indo-europea che indica acqua, amnio, tutto ciò che è umido, bagnato ... (2) Il «nano occhiglauco»: vi è qui un probabile richiamo a Minerva, la Glaucopide: il mostriciattolo-ragione dagli occhi limpidi, parto della MenteEnte sbattuto «tra rubiconde Veneri feconde» dove «non c'è assioma che duri/ azione o castrazione ... » (3) Puk: è quello della Tempesta, qui ripreso come topos. (4) Pallaksch: parola priva di un preciso significato: secondo lo Schwab era una delle espressioni favorite di Holderlin. «La si poteva intendere - dice Schwab - a volte come un sì, a volte come un no». (5) Cefali in branco, saradelis: il secondo termine sta, in friulano, per «sardine»; l'ho inserito qui a ironizzare quei «cefali» che hanno da essere intesi in senso etimologico. Lascio all'improbabile lettore il compito di sciogliere l'enigma-simbolo del Serpente che striscia in tutto il poema. 5 VRUMMM! E fu il sole sul sentiero desolato. Andava Puk mendicante tra stracci di luce sconsolato ... Una gerla di pane sulle spalle, sogno di preterite estati visitate, di rivi e clivi, oltre la cruna superata (Il preventivo ricatto del pianto, l'onda melliflua, il passo serenato... ) strimpellio di grilli dietro il colle (Qui baciò la luna vipere, gechi e rospi, qui ... ) VRUMMM Il carro perse la ruota mentre giungevano gli ultimi moicani. E Puk mendicante, occhiglauco: «Verrà, verrà l'uccello ali d'argento, non passero o astore, non colomba? ... » Tic e tic, tic e tac, tic e tic, tic e tac.. . Passi ne~'ombra crepuscolare, punte di spillo (O fu nell'ora dell'ambra, quando il vino delle attese immortalò l'assente?... ) Fu... Tic e tic, tic e tac... Il cavèdano frusciante inargentò l'onda verde ne~'occhio dell'infausto pescatore... Ore, ore... Nel presente de~'ente assente, micro, macro, cripto ore... Puk seguitava, occhiglauco, Puk a cui ridevano i cani, Puk l'insolente, Puk claudicante, Puk l'onnisciente, Puk ... « Lasciati provare fare adulare avida vita e speranza non senso, citrina voglia, compenso, muto dissenso del sangue!» L'ora incedeva alla sera tra crocifisse vetrate (blu di cobalto il riflesso lungisciacquante, ubiquo del mare... ) Verrà? S'affollano cani nel grigio, ardiscono lappanti sortite alle contrade. 6 Poi venne Es strepitoso, venne oltre la cruna, nel navigato sorriso delle stelle. « Pallaksch, Pallaksch»" divorato dal fuoco di follia, profeta di risse, d'apoftegmi, venne... (Dietro la pietra il serpente, e parole dietro le parole, parallele parabole parole ... ) « Pallaksch» il musicato profumo dei discorsi nel discorrere del vento tra le fronde. Si rischiarò la scena: «Omnia vincit amor et lux ... » Radeva il sole piazze visitate nei passi semprev,erdi del questuante, un ritmo sincopato, acceso, un canto a squarciagola. 7 Fu la notte che conobbe ... Indossava l'abito azzurro coi ricami. Uno murava siepi nel sorriso come si murano i morti di denti obliqui (di protesi forse) risplendenti. .. Fu la notte... Oblio di pizzicate cetre, di lunule fiammelle ad accendere il vino dei sospiri, le facelle. Portava nel dito un anello, non simbolo ancora del sogno preterito... Un gesto a stendere diagrammi e fu la notte... 8 Nel latte-notte ad inverarsi e trame-rime e case mutile e catene... La linea bianca del fiume discorrente in vene, il verde pènero dei pioppi, il morto tutto nervi tra i pappi alle barene... Veniva portato dal vento il tuo sorriso, il vuoto galeotto dei tuoi occhi, e le scoscese rive dei ginocchi valicò Puk formica: « Pa-ll-a-ksch» compitando, «Pall-aksch... » E la neve-ente inebriò il serpente spremitore d'uve sulla soglia e il torchio degli oblii produsse feccia. La città delle torri... agivano campane di battaglia, trepestio di zoccoli sui sassi, grida... Puk gobbo occhiglauco alla finestra, Puk della cetra, amato ii.aicani, fiutava nel delirio il suo tabacco. Pallaksch la vita intorno, la madre regina, Pallaksch la scena, la divina Colombina ... Puk come il fiume era tra botri senza ritorno. 9 Dio quel giorno ad Efeso, impalpabile reuma senza carne, dolore acuto dei sensi, quasi oblio ... E vomitò Puk tre volte, Puk giudio per sete di croci, di monete, tre volte rovesciò nel gallo (nel suo canto) i suoi conati d'inesausta libertà... Da chi? Da che? Era aiuola di dolci primavere, di colchici eterei, di zefiri e rizomi, aiuola d'acque vive prima che lui (l'Innominato) Odissea viziasse il dramma del pescato (cefali in branco, saradelis... )5 e il vuoto incanto del/'alghe, i naufragati oblii verso segaiole Nausiche e diroccate Pene/opi (arroccate?) ... arroccate in rimpianti maritali di divini f al/i cassiopei, di silenzi ... Dio forma impalpabile per Puk oceanico oltre le valli e le colonne, oltre Ercole e la clava d'Ercole, più moderno Pallaksch compitando in... silenzi tersicorei, grumi, accenti, voci goym per tanatiche presenze fra ... Le scalinate di sabbia, le fontane, musiche alterne in dissolvenza, acque, talami di nebbia, e fu la quarantenne a lui non circonciso dolorosa ... Puk l'eletto, il vanitoso, Puk in silenzio, periglioso ... PUK! 10 E va' via, va' nel vento, va' ... sformati, sfornati, sfamati! Pallaksch l'orrendo dire!... Aveva vent'anni Pallade, venti Nausicaa il giorno in cui l'Eterno scandagliò le fosse ... E fu il sapere ATANATOS La resa ultima al silenzio e fu ... Ba-ba-bluuummm! Trapassiamo gli inferi, gradinate di spazi incedono al perire... Puk l'inobliato, carne della mia carne (della tua) mistero teatrale del mio essere fatto di sale. A Eleusi quel giorno struscìo di pialle ingentiliva il tramonto che non vedemmo, indi la luna, le tenebre-latte, il vòto ... Puk orizzonte d'ogni silenzio, fantasma, Puk orifizio ed ombra, Puk da cui passa l'attesa, serpente d'ogni oblio: io, tu, es, fui, VITA!

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==