Alfabeta - anno VI - n. 59 - aprile 1984

...Y :: Nella scultura gotica, ad esempio, si ha un allunga'/he,rto delle proporzioni del corpo umano. Il brusco allungamento dellefigure, l'introduzione dello scorcio alto-basso, che fa sì che le parti basse dellefigure si presentino in una prospettiva allungata (fenomeni che ci sono noti attraverso i quadri di El Greco), possono essere paragonati all'effetto prodotto dall'attività dell'emisfero sinistro. I numerosi casi di proporzioni che tendono alla «sezione aurea» riflettono invece una tendenza legata all'attività dell'emisfero destro. Simili accostamenti sono particolarmente evidenti se si considera il materiale architettonico, dove le differenze fra le proporzioni rinascimentali e quelle gotiche richiamano alla mente l'antitesi fra la modellizzazione dello spazio compiuta attraverso l'attività dell'emisfero destro e quella compiuta attraverso l'attività dell'emisfero sinistro. Proprio la facilità di questi accostamenti spinge a sottolineare tuttavia una profonda differenza. La modellizzazione dello spazio degli emisferi destro e sinistro fornisce la base neurofisiologica dellaproduzione artistica, ma non produce testi artistici. La filosofia è impossibile senza l'attività del cervello, ma il cervello non produce ancora il filosofo. Wolfflin, nel caratterizzare la Galleria Laurenziana di Michelangelo, ha scritto: «Confrontate le parti corrispondenti del piano superiore e di quello inferiore: le cavità, sotto le nicchie che ricordano le finestre cieche, sono oblunghe; quelle in alto sono quadrate con un cerchio iscritto nel quadrato. Non si può immaginare una calma maggiore»5. Il fenomeno notato da Wolfflin dipende da una legge generale. Prendiamo tre edifici diversi come il Municipio di Tangermunde (tardogotico, inizio del secolo XV), il palazzo Cherigati, costruito dal Palladio a Vicenza (metà del secolo XVI), e la vecchia Borsa di Lipsia (ultima parte del secolo XVII, barocco). Abbiamo scelto di proposito non dei capolavori unici al mondo, ma edifici che si presentano come tipiche espressioni di stili diversi. Si può caratterizzare la facciata del Municipio come una chiara espressione delle tendenze proprie dell'emisfero sinistro. È caratteristicoil fatto che l'allungamento dellefinestre cresce dal pianterreno ai piani superiori. Tuttavia la serie di ornamenti rotondi consente il passaggio da forme molto allungate - «emisferiche sinistre» - ad altre neutre (da questo punto di vista il cerchio è simile al quadrato). Con la struttura barocca si ha il passaggio dalle proporzioni allungate (2:1) dellefinestre del primo piano all'accorciamento (1:2) di quelle del secondo piano, e tutto questo è inserito nel quadrato neutro della facciata. Nell'edificio del Palladio si ha un gioco di proporzioni particolarmente ricco. Le finestre dei diversi piani, i proemi fra le colonne, le 'facciate, producono un complesso assortimento di forme che realizzano tendenze legate ai due emisferi. Nelle opere d'arte, anche nei casi di orientamento evidente verso una tendenza unilaterale nel modo di concepire lo spazio (ad esempio quello gotico), è sempre presente un richiamo interno ai linguaggi di modellizzazione neutri e opposti. Nella Borsa di Lipsia l'equilibrio fra leproporzioni delle finestre collocate in alto e in basso dà la «sezione aurea» ideale, che in modo mascherato è presente come sfondo .. nelle capricciose proporzioni del primo barocco. Nell'opera d'arte l'automatismo fisiologico, proprio della visione del mondo esternoprodotta dai due emisferi, subisce una modificazione a causa della libertà di scelta de~'autore, che utilizza le diverse lingue degli emisferi come mezzo per una flessibile modellizzazione artistica. Se l'artista si serve de/l'attività dei due emisferi come di uno strumento, la struttura dinamica della coscienza individuale, capace di utilizzare in modo flessibile il dialogo fra gli emisferi, crea tuttavia una base fisiologica per i complessi modelli del poli[onismo artistico. D. V.:lasqucz. Rimuto di 1111 11wiodi palazzo in un disegno di Jurij Lotman Da questo p11111d0i vista din'11Wcumpremibile anche la stanchezza prodotta dalla visione delle finestre fatte secondo un modello standard in tutto lo spazio della facciata degli edifici contemporanei. Solo il futuro mostrerà che cosa costa allapsiche dell'uomo contemporaneo l'entropia delle costruzioni tipiche della seconda metà del XX secolo, la tendenza a un abbassamento delle forme di informatività. Altrettanto indicativi sono i dati sull'influenza dei diversi tipi della visione «emisferica» sulle raffigurazioni prodotte dall'uomo. Wolfflin ha scritto che «ilsignificato di un'operazione di confronto fra le forme dello stile e quelle del corpo umano si basa sul fatto che il corpo porta riflessi immediati della vita spirituale di una determinat-aepoca,}. Merita attenzione la possibilità di interpretare le deforma- ' I zioni artistiche delleproporzioni del corpo, dando a esse un significato metaforico. Poiché la «visione emisferica destra» è più immediata e determinata da impulsi, mentre quella dell'emisfero sinistro è legata a stratificazioni verbali-culturali, si considerano proporzioni naturali le proporzioni del corpo vicine alla «sezione aurea» (almeno nella tradizione europea). È proprio in rapporto a essa che le raffigurazioni sono considerate allungamenti o accorciamenti. È caratteristico il fatto che, riguardo a questo punto, la «visione de~'emisfero destro» viene a confluire in quella bie- . misferica, acquista cioè il carattere di ciò che è natur.ale e . normale. Così, secondo la nonna dello stile romanico, le proporzioni gotiche appaiono un «allungamento». Nell'ambito della tradizione rinascimentale sono interpretate allo • stesso modo le proporzioni barocche delle figure di El Greco. Qui però non si ha soltanto un'alternativa al rinascimento: il barocco tende a allungare l'asse orizzontale molto più di quello verticale e in questo ambito l'allungamento vertica- • le è considerato particolarmente significativo. È proprio ' questo l'effetto del campanile del monastero di Smolensk progettato da Rastrelli. Nel sistema gotico le forme allungate sono percepite nell'ambito delle proporzioni emisferiche si- ' nistre e sono decodificate come forme dotate di spiritualità, opposte alla materialità. Al contrario esse appaiono disarmoniche, strane, singolari alla poetica barocca. È possibile anche il caso opposto. Se proprio le forme allungate emisferiche sinistre svolgono il ruolo di norma estetica, nel loro ambito la «sezione aurea» appare un'_anomalia. Sono di quesro tipo, ad esempio, i famosi nani di Velasquez. Nel ritratto del nano di palazzo Sebastiano de Morra /afigura è inscritta in un rettangolo vicino alla «sezione aurea». Tuttavia ilfatto che questaproporzione, che sembrerebbe ideale, caratterizzi uno storpio con un tronco ponderoso e gambe infantili, spinge l'osservatore a disegnare nella sua immaginazione la figura nonna/e, ricavandola dai confini del rettangolo. Il quadrato, informativamente neutro, riceve una semantica dalla serie nella quale è inserito, diventando così uno dei poli della struttura dinamica. Wolfflin, ad esempio, descrivendo la Galleria Laurenziana, vede in essa il passaggio dall'inquietudine delleforme allungate a un «completo acquietamento», e Natasa Rostova in Guerra e pace interpreta un contrasto analogo come passaggio dai dubbi e dalla disperazione allasperanza e allafede. Paragonando Boris Trubeckoj a Pierre Bezuchov, essa dice di Boris: «È lungo, lungo, come l'orologio delle sale da pranzo. Non capite?(. . .) così lungo(. ..)». E di Pierre: «Bezuchov è quadrato»1 • Inoltre, nel ritratto del nano di Velasquez ilfatto che la figura sia inscritta in un quadrato regolare e che la parte in luce del volto formi un altro quadrato più piccolo, - collocato sopra a questo, rivela l'accorciamento anomalo i della «sezione aurea». • Diventa così evidente la natura dialogica del funzionamento dei linguaggi spaziali emisferici nella creazione di un testo artistico. È un particolare degno di interesse che nei • manoscritti di Dostoevskij, il quale soffriva - a giudicare dalle testimonianze cliniche - di una epilessia temporale del lato destro, tornino con ripetuta insistenza i disegni di fine- (D

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