Alfabeta - anno VI - n. 59 - aprile 1984

...... ~ .::s -5 :>o .::s ~ ~ CO °' ...... :-::: '- ~ °" ~ ~ g <:I> -O .::s - .::s I attività di ricerca del semiologo sovietico Juri j Lotman, noto al pubblico italiano fin dall'inizio degli anni settanta per i suoi lavori sulla struttura dei testi artistici, si è andata progressivamente allargando prima all'ambito della cultura e delle sue tipologie e poi ai problemi teorici generali dei meccanismi semiotici: in particolare al modo in cui si sviluppano la crescita della conoscenza e ogni attività creativa. La conclusione a cui Lotman è giunto in uno dei suoi studi più recenti, «Asimmetria e dialogo» (in Trudy po znakovym sistemam n. 16, 1983) è Ja «convinzione che ogni costruzione intellettuale debba avere una struttura bi- o polipolare e che le funzioni di queste strutture siano analoghe ai diversi livelli: a partire dal singolo testo e dalla coscienza individuale per arrivare alle culture nazionali e poi a tutta la cultura dell'umanità». Alla base di questa convinzione c'è un lungo lavoro di analisi sui testi concreti, che va dallo studio dello scambio dialogico che si produce nei processi comunicativi, a quello sulle traduzioni fra i linguaggi discreti e non discreti della Dial cultura, aì!'esame del funzionamento dei testi artistici capaci di sviluppare, attraverso il rapporto• che si instaura con i diversi destinatari, sempre nuovi potenziali di senso. A spingere la ricerca di Lotman in questa direzione, che continua a privilegiare la produzione artistica per affrontare però un discorso epistemologico molto ampio, hanno contribuito molteplici fattori. L'opera di Michail Bachtin, che a partire dagli anni venti ha dedicato la sua vita allo studio delle strutture dialogiche, è sicuramente un punto di riferimento molto importante nell'ambito filosofico-umanistico. Non è tuttavia meno significativo l'incontro fra la linea di ricerca dei semiologi di Tartu e di Mosca e quella di un gruppo di scienziati sovietici che da circa quindici anni si dedica a esperimenti sugli emisferi cerebrali. Mi riferisco in particolare al lavoro del neurofisiologo Balonov e della sua équipe che ha già alle spalle una ricca produzione scientifica e che ha svolto esperimenti su più di 300 malati, provocando attraverso una serie di scariche elettriche la temporanea esclusione di uno dei due emisferi. Secondo le testimonianze di Deglin, Balonov e Dolinina, queste esperienze sono state fino ad ora alcune migliaia. In un articolo pubblicato sull'"ultimo numero di Trudy po znakovym sistemam (n. 16, 1983), dedicato tutto ai problemi dell'asimmetria dell'intelletto individuale e di quello collettivo, i tre studiosi partono da una serie di citazioni sulla bipolarità e il dialogo tratte da testi di Vygotskij, Bachtin, Lotman, lvanov, per illustrarle da un punto di vista neurofisiologico attraverso i dati sperimentali che hanno raccolto. L'articolo che qui presentiamo, pubblicato su Dekorativnoe Iskustvo n. 8, 1983, e il cui titolo originale è «'Zolotoe secenie' i problemy vnutrimozgovogo dialoga», è stato scritto da Lotman insieme a Nikolaj Nikolaenko ed è uno fra i vari saggi da lui dedicati in quest'ultimo periodo allo studio parallelo dell'asimmetria del cervello e di quella che è alla base dell'attività creativa dell'intelletto collettivo. Nell'inoltrarsi in un campo affascinante, e tuttavia non privo di pericoli, Lotman sottolinea più volte nei suoi lavori che la natura di questi fenomeni - nonostante il ricco materiale già accumulato - «non è stata ancora sufficientemente determinata» e che è necessario procedere con molta cautela, evitando facili volgarizzazioni e rozze analogie dirette. Secondo lo studioso sovietico, la cautela nell'uso di questa analogia «non diminuisce, ma accresce tuttavia il suo significato». L'idea di un rapporto reciproco fra la topografia del cervello e le strutture del linguaggio apre infatti, secondo Lotman, seducenti prospettive per la semiotica e più ampiamente per tutti coloro che si occupano della crescita della conoscenza nel campo artistico e in quello scientifico. Mi sembra importante a questo proposito sottolineare un elemento messo in evidenza dai semiologi e dai neurofisiologi sovietici e trascurato invece dai ricercatori che svolgono un lavoro parallelo negli Stati uniti, i quali sembrano restii a coglierlo e ad accettarlo. Nell'area americana si tende a privilegiare l'emisfero sinistro e a. definire il linguaggio del destro - come fa ad esempio Paul Watzlavick - «arcaico e non sviluppato». I sovietici considerano invece l'attività delle due metà del cervello ugualmente importante e complementare, e dedicano un'attenzione particolare a quella dell'emisfero destro. In particolare, nell'ambito semiotico, i gruppi di Tartu e di Mosca fin dalla loro formazione si sono occupati in modo specifico dei generatori dei tésti non discreti e della coscienza mitologica, che opera attraverso rapporti di somiglianza e di analogia. Gli indologi Toporov, Pjatigorskij, Syrkin, Elizarenkova, ad esempio, hanno messo in evidenza i punti di contatto fra le scienze del XX secolo e le concezioni paleoindiane. Come notava lo stesso Lotman nel 1973, è stata «la concezione arcaica col suo procedere per somiglianze ad elaborare l'idea di isomorfismo, uno dei concetti fondamentali non solo della matematica, ma di tutte le scienze contemporanee». La preferenza data al linguaggio discreto - ovvero il dominio dell'emisfero sinistro - appare in questa feconda prospettiva non l'indiscutibile prodotto dell'evoluzione naturale dalle culture arcaiche a culture sempre più razionali e progredite, ma una fase nello sviluppo culturale dell'umanità, che non procede in linea retta e segue invece altre più complesse traiettorie. Simonetta Salvestroni I problema della sezione aurea, che è nota fin dal tempo di Euclide e che a partire dai lavori di Fechner è al centro di una lunga serie di discussioni estetiche, non ha perso la sua attualità. L'interesse che è in grado di suscitare oggi è comprensibile. Da un punto di vista pratico, esso è determinato dal fatto che il diffondersi del design e dell'estetica tecnica spinge un gran numero di specialisti, che prima non si erano mai occupati di estetica, a porsi il problema di quali siano le regoleper cui si devono dare agli oggetti che si producono proprio quelle forme e non altre. Da un punto di vista teorico, le nuove possibilità tecniche aprono seducenti prospettive e spingono a cercare di determinare le leggi relativamente esatte delle preferenze artistiche. Sono di questo tipo gli esperimenti fatti nel 1968 da Max Bence sulla creazione di un'estetica informazionale, esperimenti che non hanno dato tuttavia risultati sicuri. Le ricerche che si propongono di individuare le leggi che permettono di «ottenere un oggetto che rallegra la vista e ha una bella forma» sono tanto attuali che i numerosi insuccessi in questo campo non hanno potuto far sorgere dubbi sulla necessità di nuovi esperimenti. quello sinistro del cervello umano, e in particolare un diverso modo di concepire lo spazio. Assumono così un nuovo significato anche gli esperimenti sulle preferenze estetiche. Il significato fondamentale delle esperienze compiute per chiarire il ruolo dei due emisferi nelle rappresentazioni spaziali (cfr. Nikolaenko e Deglin)1 sta nel fatto che attraverso queste ricerche si rivela il meccanismo dinamico della coscienza, La tensione fra tendenze contrastanti nel modo di modellizzare Lospazio. Spieghiamo ora in che cosa consistono i nuovi metodi di studio del problema della «sezione aurea». Le ricerche neurofisiologiche contemporanee permettono di escludere temporaneamente uno dei due emisferi cerebrali utilizzando una serie di scariche elettriche unilaterali somministrate a scopo curativo. In questo intervallo, che dura circa 30-60 minuti, l'attività psichica è svolta dall'altro emisfero. Questo metodo di studio e la sua efficacia sono esposti dettagliatamente nella monografia di Deglin e Balonov2 e in un articolo di Deglin3 • Si tratta di una cura che permette di intervenire su gravi malattie psichiche e che viene fatta soltanto se il quadro clinico lo rende necessario. due diverse strategie conoscitive e di sistemi diversi di elaborazione dell'informazione. L'emisfero sinistro sovraintende ali'orientamento in successione degli elementi discreti e garantisce la successione logica, la distinzione in categorie e l'uso dei concetti. Il destro sovraintende alla produzione e ricezione di immagini e enunciazioni globali, può ricostruire e ricordare situazioni di esperienze sensoriali con l'aiuto di segni iconici (figurativi), garantisce l'analisi dei segni concreti individuali e la formazione della Gestalt (immagine globale), che è alla base del modo in cui i sensi colgono a livello immediato le sensazioni concrete (cfr. Balonov e Deglin)4. Ora, il problema della «sezione aurea» può essere affrontato in modo completamente nuovo grazie alle ricerche compiute nell'ambito dell'asimmetria funzionale, che rivelano una differenza nel funzionamento dell'emisfero destro e di 04 Preferenze delle proporzioni 02 06 04 02 04 02 uadrato Lo studio delle possibilità intellettuali di un individuo che usa soltanto L'emisferodestro o il sinistro consente di stabilire Lecaratteristichedel ruolo di ognuno dei due. Gli emisferi del cervello umano sono funzionalmente asimmetrici, svolgono cioè un lavoro funzionale diverso. Si è stabilito che sono legate ali'attività dell'emisfero sinistro LaLettura,il far di conto, lo scrivere, il pensiero astratto, la memoria verbale. Sono Legatiinvece ali'attività dell'emisfero destro il riconoscimento dei volti, l'orientamento intuitivo e immediato in un tempo e in uno spazio concreti, l'identificazione di raffigurazioni di oggetti, di figure, di colori, il pensiero e la memoria materializzati in immagini. Le forme complesse della coscienza umana, come l'«intelletto», l' «intuizione» o il «pensiero storico» appaiono il risultato complesso delle attività orientate in senso diverso dei due emisferi, ovvero del dialogo sui generis che si stabilisce fra Loro e non della semplice continuazione dell'attività di uno solo di essi. In relazione a questo, negli ultimi anni, si è rivolta una particolare attenzione al ruolo dell'emisfero destro. Si riteneva in passato che l'emisfero sinistro, «dominante», fosse il solo capace di svolgere Lefunzioni complesse del cervello umano. Il ruolo dell'emisfero destro, «non dominante», «piccolo», appariva invece insignificante. In seguito si è visto che l'emisfero destro può avere un'attività complessa. Esso svolge un ruolo originale nella percezione e nella produzione delle caratteristiche di intonazione vocale del discorso, ha una particolare importanza nei processi di percezione dei suoni degli oggetti e delle melodie, nella riproduzione delle melodie e anche nell'orientamento visivo-spaziale. Negli ultimi anni si è cercato di comprendere l'attività dell'emisfero destro e di quello sinistro come generatori di· Usando termini diversi, possiamo dire che l'uomo ha due modelli segnici del mondo attraverso i quali conosce la realtà che lo circonda. Nel processo di percezione del mondo ogni emisfero utilizza il suo linguaggio e le sue strategie. Il complesso dialogo, che così si sviluppa, determina la dinamica dei processi mentali. È impossibile non accorgersi del rapporto che esistefra la modellizzazione del quadro del mondo realizzata attraverso i due emisferi e fenomeni ben noti nell'ambito delle arti figurati ve. 06 Proporzioni sgradite ai pazienti 04 02 06 04 02 sezione aurea 04 02 quadrato

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