Alfabeta - anno VI - n. 58 - marzo 1984

Eric L. Jones Il miracoloeuropeo Ambiente,economiae geopolitica nella storiaeuro-asiatica La spettacolare ascesa della «penisola» europea e le anomalie dello sviluppo nell'economia-mondo asiatica Charles Webster Magiae scienza da Paracelsoa Newton Profezia, alchimia, sapere magico: il lato oscuro della rivoluzione scientifica Hans Blumenberg Le leggibilitàdel mondo Il librocome metaforadellanatura Le cose, gli oggetti, l'universo: sono un alfabeto da decifrare, parole in una metafora, pagine di uno stesso libro Jurij M. Lotman Da Rousseaua Tolstoj La cultura russa del Settecento e dell'Ottocento nelle analisi di un grande storico della letteratura Altri codici Aree di movimentonellametropoli a cura di Alberto Melucci Giovani, donne, ecologi, area della «nuova coscienza»: un'esplorazione tra i gruppi non istituzionali della città il. Mulino novità F. Giusti INTRODUZIONE ALLA STATISTICA L 40.000 Vicentini Missoni, lanniello e Tarsitani, Bertolini, Grazzini Hoffman CONOSCENZA SCIENTIFICA E INSEGNAMENTO a cura di C. Pontecorvo L.12.500 Leonardi, Còrsale, Sgritta, Simion e Benelli, Ajello REGOLE E SOCIALIZZAZIONE a cura di C. Pontecorvo imminente L. Grinberg PSICOANALISI ASPETTI TEORICI E CLINICI L 30.000 C. Tarsitani IL DILEMMA ONDA-CORPUSCOLO Da Maxwell a Planck e Einstein L.16.000 G. Bartoli L'ECONOMIA POLITICA ANGLOSASSONE NELL'ETÀ MARSHALLIANA L. 21.000 G. Smith IL CANNIBALISMO Dueesempiamazzonici L. 7.800 LOESCHER ViaVittorio Amedeo II, 18 Torino re il primo, nel momento in cui ne enuncia i limiti); i secondi si riferiscono all'esperienza di un soggetto depotenziato, che ha già abdicato al dominio degli enti, ma affermano anche che l'essere tramonta assieme al soggetto: entrambi oscillano e scompaiono sotto le manipolazioni della tecnica. Questa classificazione non ha pretese di oggettività: chi la propone, infatti, prende apertamente partito per la seconda alternativa, cui attribuisce soprattutto meriti di 'stile': «la fine delle ideologie può essere intesa in modo non patetico o drammatico». I termini di una polemica antitragica e anti-patetica vengono ulteriormente chiariti nel recente contributo al reading curato da Gianni \Ìattimo e Pier Aldo Rovatti per l'editore Feltrinelli (cfr. M. Ferraris, «Invecchiamento della "scuola del sospetto"», in Autori vari, Il pensiero debole, Milano, Feltrinelli, 1983). Qui la génealogia del nichilismo viene infatti ricostruita in relazione alle tappe di un processo di neutralizzazione del pathos, che insidia il lavoro ermeneutico riducendolo a volontà di smascheramento dei valori tradizionali. Esito di questo processo è il decostruzionismo: l'operazione ermeneutica non si propone più di ricostruire il passato (Nietzsche), né di integrarlo con il presente (Gadamer), bensì «di decostruire una tradizione fatta di tracce e testi mai pienamente intelligibili» (Derrida). Accettando la radicale impossibilità dell'attività del comprendere, e riconoscendosi quale domanda senza risposta, l'ermeneutica tende a instaurare un rapporto di double bind con la tradizione filosofica: «da una parte, si rinuncia alla speranza di oltrepassare, con uno smascheramento radicale, la metafisica; dall'altra, il gioco e la trasformazione terminologica introdotti entro quella tradizione consentono di sospenderne la perentorietà». Ispirando la sua attività classificatoria di periodi e tendenze soprattutto a criteri di 'stile', e mantenendo coscienza della natura aporetica del ruolo di «storico» del postmoderno che si è scelto, Ferraris rivela una ironica consapevolezza dei limiti di un'analisi che non di rado è costretta a tracciare confini labili se non arbitrari. Ma se ironia e disincanto sono strumenti necessari a chi voglia orientarsi nei labirinti del postmoderno, non bastano a sciogliere un dubbio che la lettura degli altri materiali raccolti sotto l'etichetta del «pensiero debole» contribuisce a alimentare. Instaurando un rapporto fra il ludico e il parassitario coi valori della tradizione e con la potenza della tecnica, questa «ontologia del declino» - che vorrebbe abbracciare l'essere e il soggetto - noll è in sostanza una scorciatoia che permette al pensiero («debole» quanto si vuole) di riproporre una immagine metafisica (sia pure «decostruita») del mondo? In questo caso la critica rivolta ai sostenitori della «ragione forte» finisce per rivolgersi contro coloro che la formulano: pretendendo di offrire una nuova mediazione fra essere e soggetto, il pensiero debole presenta connotati metafisici assai più «forti» di quelli della tragica scissione fra linguaggio e silenzio decretata dagli assertori della crisi della ragione (cfr. Autori vari, Crisi della ragione, Torino, Einaudi, 1979). I n una prospettiva diversa mi _,paresi collochi il discorso che Giampiero Comolli articola in due saggi, apparsi rispettivamente sul n. 191-192 (settembre-dicembre 1982) di aut aut ( «La tempesta di neve. Ir fabzia della lettura e infanzia der a metafora») e nel reading appe 1a citato («Quando sul paese 1mevato silenziosamente appare il t :astello ... »). Il prim, 1 riflette sull'esultanza che ci cog ie nel momento in cui una metal ora si presenta per la prima volt,, alla nostra mente, illuminando di luce nuova un problema, una situazione, un'emozione, e giunge alla seguente conclusione: la gioia che ci pervade nasce ,,,,.,.,--... •.. , ' , ... -- .... 1;, , '•.,.;.i~-. .J! , ~' '\ •.. ~"" . .· ... } lrf-: .•• • ;;-:s ; ,, . ,. I I \ dalla perfetta coincidenza di immagine e sentimento. Ma se si tratta di un'esperienza che appartiene alla sfera del puro sentire, che non ha nulla in comune col linguaggio, cosa potrà dirne il pensiero? In realtà, se ci abbandoniamo alla memoria, riusciamo a risalire a un'esperienza linguistica che forse per prima ci ha dato questa sensazione: è l'esperienza aurorale del leggere, l'echeggiare dei nomi di luoghi, animali, popoli, piante, esotici e (per noi) privi di significato, che ha accompagnato la lettura dei nostri primi libri di avventure. Linguaggio ridotto a puro suono, trasformato in immagine, «materia desiderabile allo stato puro». Voci senza significato ma piene di senso, perché evocavano la figura di un «altro» paese tanto ricco di mistero che riusciva a impregnare del suo fascino anche il nostro. A mano a mano che l'altro paese si smarriva nelle nebbie dei ricordi infantili, erano sporadiche apparizioni di paesaggi naturali a evocarne di quando in quando le figure, apparizioni mai amate per se stesse, ma perché ci illuminavano repentinamente risvegliando il senso dell' «altro», le voci che venivano di laggiù. NR.418-m APRII.~916 XYmJAHR DIE FACKEL HERAUSGEBER KARLKRAUS INHALT: K~kepard •nd dit JOllmalillm I Z•• r#ittfl Otdldtlais I Oit Historitchtft llfMI dic Vo.-drinct'ffdm/ D• Ly,oba•Gaiat / Ololsffl I f1hrt ias Fe:llal / Noli.ml I A,q JllDlfll Ta,m I SonMntbal I 0ollffl I 's aibt 111n an Dllttllukttl I Shattspnrc •od dic BrrliAtr / Z.• "'icffl Ocdlcbtail / WdtftlMk NAt:llbllUClt Vl:RIIOTSN r..lo-llcltco: 1 Kroue 50 UeJler = 1 Muk 25 PI. VERLAG:.OIE FACICEL',WIEN lii/i. llllffDI ZOLUJITSSnASSI J tl1DH0lf Nit se, Frontespizio di Die Fackel di Karl Kraas. Paesaggio e figura sono quindi gli elementi che consentono a Comolli di pensare una «differenza profonda» che non è quella - negativa e astratta - fra parole e cose, ma quella ·fra noi e la natura, differenza «erotica» che ci attira verso il mondo muto del senza significato. Questa metafisica del paesaggio si articola nel secondo saggio, che tenta ancora di dar voce all'inenarrabile raccontando una visione: noiosamente seduto in un treno sotto la neve del Brennero, in attesa che si concludano le formalità doganali, l'autore vede il paesaggio del valico accendersi improvvisamente del mistero che anima il paesaggio innevato del Castello di Kafka. Inutilmente il pensiero - il soggetto narrante - si affanna a comprendere il senso del paesaggio custodito nella memoria, di un «laggiù» che sembra possedere la chiave segreta che interpreta il reale, il «qui». La zona fra le due figure-il Brennero e il Castello - è buia, vuota, inenarrabile. La voce strozzata del soggetto narrante vi si perde e può solo balbettare un «come»: la differenza profonda non la penso, non la dico, la sento_ È un puro sentire che non si raccoglie in se stesso: è muto per il soggetto ·narrante, ma parla per altri, si fa «propensione narrativa» («Il soggetto vive del e nel narrabile, la propensione narrativa, superandolo, pende, pencola verso il vuoto dell'inenarrabile e riporta al soggetto il richiamo del vuoto»). Le figure del paesaggio tacciono per l'io, ma parlano la lingua muta dell'ostensione al me («nel vuoto si ostendono l'una con l'altra, ed è nell'apparire di questa reciproca ostensione che sorge il senso e giunge fino a me il richiamo del mio destino ... »). N ella metafisica del paesaggio la funzione della soggettività non è dunque assolta dall'io che si autorappresenta la propria identità, ma dal me che si identifica con le figure. Il sapere della propensione narrativa è aperto tanto verso il «basso» - sprofonda cioè sotto la superficie linguistica per cogliere le sensazioni del corpo avvolto nella materialità delle figure - che verso l'«alto». Abbandonata l'illusione di riunire il senso dell'altrove nel qui e/o nel laggiù, lo affida al vuoto del come, al senza misura del «mondo degli dei»: «Il come-se è l'ultima similitudine, un termine di paragone sospeso nel vuoto, perché l'altro termine, il paragonato, non c'è: o meglio, c'è in quanto mistero assoluto, assolto da ogni obbligo verso il nostro mondo: c'è come zona vuota della differenza». Ma un pensiero che si lascia incalzare così da vicino dal sentimento come può aiutarci a pensare i nuovi statuti dell'identità nel mondo della tecnica? che lJ1cepuò gettare ciò che qui è detto delle figure e del paesaggio sul dominio delle immagini tecnologiche? Il suo contributo consiste precisamente nell'allusione a un sapere aperto verso i mondi del corporeo e dell'oltreumano, nell'invito a imparare a ascoltare la lingua muta che risuona da quei mondi - invito che il soggetto linguistico «debole» · non può più eludere, se vuole sopravvivere in questa «seconda natura», ambiente tecnologico che non si lascia più comprendere né tanto meno dominare. L'equivoco del pensiero debole consiste nell'identificare il decentramento del pensiero dal soggetto linguistico col suo depotenziamento. Ci è permesso abdicare dal dominio degli enti, non dalla responsabilità del pensiero. Anzi, il fatto che quest'ultima non sia più competenza esclusiva dell'essere parlante è proprio ciò che impone un rafforzamento della ragione: se non impareremo a pensare anche nella lingua muta dei nostri corpi e delle immagini che governano i nuovi universi della comunicazione, non potrèmo leggere le differenze del mondo della tecnica, scegliendo fra occasioni di vita e occasioni di morte; allora, nemmeno un soggetto depotenziato potrà illudersi di avere molte chances. Connessioni "La politica e le istituzioni, i comportamenti e le norme" Collana diretta da Alberto Giasanti e Valerio Pocar volumi pubbllcati La teoria funzionale der diritto, Saggi di H.C_ Bredemeier, T Eckhoff, W.M. Evan, R Konig, N. Luhman, T. Parsons (a cura di A. Giasanti e V. Pocar) L. Gumplowicz, Compendio di sociologia (a cura di V. Pocar) W.A. Bonger, Criminalità e condizioni economiche (a cura di G.V..Pisapia) P. lafargue, Origine ed evoluzione delle proprie.tà, con saggi introduttivi di E. Cantarella, V. Ferrari, A. Peregalli N.1. Bucharin, La teoria del materialismo storico, testo popolare della sociologia marxista (a cura di G. Mastroianni) *Edizioni UNICOPLI Milano via Bonghi, 4 - 20141 Milano distribuzione Promeco s.r.l. ••••••••••••••• : Assessorati alla Cultura : ■ del Comune e della ■ ■ Provincia di Ancona ■ • • 51984 5 • • ■ DAPLATONE ■ : ALGRANDFERATELLO : ■ Dieci conversazioni ■ : sulle figure e i linguaggi : ■ del potere ■ • • : Mario Galzigna / Meloncholìo, : ■ ovvero il governo del rifiuto ■ ■ Venerdì 9 marzo ore 18 ;■ ■ MarioPerniola / Lofilosofia e il ,■ ■ presente: critico dell'utopia ■ ■ Venerdì 23 marzo ore 18 ■ ■ LucianoCanfora / Libertà degli ■ • antichi, libertà dei moderni ■ ■ Venerdì 30 marzo ore 18 ■ ■ Pier Aldo Rovatti / Le ■ ■ trosformazioni del soggetto ■ ■ Giovedì 5 aprile ore 21 ■ ■ AlfredoSalsano / Lo produzione ■ ■ delconsensoel'ordinedeldiscorso ■ ■ Venerdì 13 aprile ore 18 ■ ■ Enzo Morpurgo / Psicanalisi, ■ ■ Soggetto, Tempo ■ ■ Venerdì 27 aprile ore 21 ■ ■ Alessandro Fontana/// vizio ■ ■ occulto: nascita dell'istruttorio ■ ■ Venerdì 4 maggio ore 21 ■ ■ Alessandro Bini / // governo ■ ■ de/l'opinione: la grande paura ■ ■ del/'89 in Francia ■ ■ Venerdì 11maggio ore I 8 ■ 'O ■ Paolo Fabbri / Novalingua: •■ ~ ■ lo totalità vi prendé in parola ■ -~ ■ Venerdì 18 maggio ore 21 ,■ g_ ■ M~imo Caèciari / Decisione ■ ..,,. ■ e crisi del Politico ■ ~ ■ Venerdì 25 maggio ore 21 ■ ~ . -~ ■ Gli incontri si svolgono presso ■ È ■ la sala riunioni della Biblioteca ■· 00 ■ Comunale L. Benincasa, ■: ■ piazza del Plebiscito, Ancona ■ ~ ■ Segreteria/informazioni ■ .S! ■ tel. 071-22355 ■ ~ ............... ~

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