Alfabeta - anno VI - n. 58 - marzo 1984

resto, è legato alla situazione attuale, una situazione di cui non ci si può certo rallegrare. Ma il vero ·e più profo"ndo valore e il futuro del cinema, da un punto di vista più generale, sono legati alla sua applicazione nel campo delle scienze naturali e in quello pedagogico. Ma questo argomento ci porterebbe troppo lontano». L. Kl., «Aus einem Gesprach mit Arthur Schnitzler», in Neue Freie Presse, 5 .ottobre 1923. ote (1) Der junge Medardus (Sascha-Film, Wien 1923), regia di Michael Kertesz. (Il regista, dopo il suo trasferimento in America, avvenuto nel 1926, adottò un nuovo nome: Michael Curtiz). (2) Liebelei (Nordisk-Films, Copenhagen 1914), regia di Holger Madsen. (3) The Affairs of Anatol (United-Play-Corporation/Famous Players-Lasky, 1921), regia di Ceci! B. DeMille. «Defoe» - Progetto per un fdm di Hugo voo Hofmannsthal Il piccolo merciaio Defoe vive con la moglie e i due figli, un ragazzo e una ragazza, a Londra. Tempi difficili per il negozio. Ma Defoe si dà molto da fare a servire i propri clienti. Se un bellimbusto ha bisogno di un paio di polsini di pizzo, se un sacerdote o un giudice cercano un colletto pieghettato, oppure se una personcina graziosa desidera dei mezziguanti o delle giarrettiere, tutti nel suo negozio trovano quanto cercano. Daniel, e con lui la moglie, sono molti abili a tirar fuori una calza graziosa per una bella gamba o a ringiovanire un volto un po' sfiorito mettendo avanti una cuffia con nastri. Il negozio era frequentato da clienti di ogni tipo, anche marinai e anziani signori impettiti, e poi certepersone ambigue e frivole, come la graziosa Moll Flanders che una volta arrivava in compagnia di una vecchia strega, un'altra con un nobile signore calvo, un'altra ancora con un giovanotto che poteva benissimo essere un borsaiolo o qualcosa del genere. Ma Daniel Defoe serviva tutti bene e con tutti scambiava rapido qualche parola e il suo volto virile era sempre sereno; solo alla sera il viso gli si faceva serio e duro, quando la famiglia era andata a letto ed egli sedeva chino sul libro mastro a fare i conti. A tarda notte arrivavano diverse persone, umili cittadini dei dintorni, a discutere con Daniel nel negozio. Uomini seri, uomini che avevano L'aspettodi soldati o altri che erano travestiti da predicatori di varie sette. Daniel stendeva il verbale e il motto era: « Via Re Giacomo e i suoi ministri, per Guglielmo d' Orange». Veniva gente a prelevare il manoscritto per portarlo in una stamperia clandestina. Poi il libello passava di mano in mano e Defoe ne poteva osservaregli effetti. Attraversò le strade per arrivare al porto, dove i marinai per primi aderirono alla congiura. Vide anche una scena orribile sul piazzale del porto, dove era all'àncora la flotta reale. Un ufficiale del Re stava facendo bastonare e frustare un negro, che pareva esserestato colto in procinto di rubare. Defoe intervenne subito, chiamò a raccolta dei congiurati, il selvaggio venne liberato e si mostrò riconoscente come un ·cane. In seguito alla denuncia dell'ufficiale, arrivarono sulle tracce di Defoe, la sua casa venne messa a soqquadro ma gli amici lo avevano avvertito: vennero uomini con maschere nere sul viso, con moschetti e sciabole sotto il mantello, il -momento era giunto: Per Guglielmo il Liberatore! Daniel . sali le scale badando a non far rumore, gettò uno sguardo su Susanna e i figli, prese il mantello dall'armadio e lasciò la sua casa silenziosa in compagnia di uomini mascherati e armati. Davanti a loro avanzava l'ombra del negro liberato. La figlia deve occuparsi del negozio abbandonato dal padre. Non c'è molto da fare e la ragazza sferruzza a maglia delle calze. Ma un giovane cavaliere, Stephan Dyer, viene sempre più spesso in visita e si fa sempre più impetuoso nelle proprie profferte amorose. La ragazza rifiuta, la madre assiste al tormento dellafiglia, il cavaliere costringe la ragazza a scegliere: o diventa la sua amante o vedrà la casa incendiata perché il padre è un sedizioso. La figlia va a far visita al cavaliere nel suo appartamento. Il figlio ·di Daniel ha fatto amicizia con lui, i due bevono e giocano ai dadi insieme, : abbandonandosi a ogni sorta di eccessi. La madre diventa sempre più silenziosa, sta seduta dietro al banco del nego1 zio, spesso si appisola: vede Daniel in mezzo alla soldatesca, villaggi in fuunme, gente in fuga e soldati feriti che giacciono abbandonati tra i villaggi e ai margini dei campi e muoiono. Viene gente a mostrare carte, cambiali in scadenza efatture da saldareper merce rimasta invenduta. E poi la -., piccola Moli Flanders reca la notizia che il principe liberato- ~ t1 re si sta avvicinando alla città. Disordini a Londra, fuga t: -~ dell'impopolare re. La piccola guarnigione di Cripplegate, ~ , dove si trova il negozio di Defoe, non si tira indietro. Com- ~ mercianti, servitori, vecchi e bambini e invalidi, tutti sciama- -., no verso una delle vie principali. Tra le teste e le spalle dei ~ londinesi inneggianti Susanna scorge il corteo entrare in cit1::1 tà: gli scozzesi che suonano le cornamuse, gli alabardieri e ! • gli archibugieri, i cavalieri svedesi dalle nere corazze, coperlr\ ti di pelli d'orso: tra essi alcuni feriti e c'è chi ha infilzato un ~ prosciutto o un tacchino sulla sua alabarda. Poi quaft::uno dei nobili Lords, Baroni, Conti, portabandiere, i Duchi, preceduti da cavalieri recanti lo scudo con le insegne della casa Beaufort o Crafton o Richmond, Devonshire, Leeds. Poi le carrozze del Lord Cancelliere e del Lord Tesoriere, poi lacchè incipriati, araldi, portainsegne; il Granfalconiere con il falco del Re, poi la muta di cani del Re, poi i suoi cavalli; seguono gli arcivescovi di Canterbury e di York, assisi in portantina con la mitra in testa e finalmente re Guglielmo e la regina Anna a cavallo, e accanto a loro cavalcano i duchi di Norfolk e Clarence. E poi, in un corteo interminabile, Lemilizie inglesi che ricevono fiori, e tra esse - ora Susanna vede il suo viso e si deve appoggiare semisvenuta alle persone vicine - Daniel Defoe. La figlia intanto, a casa, raccoglie affannosamente la sua biancheria e i vestiti, chefa trasportare da un ragazzo: segue l'amante che è in attesa in un vicolo dietro casa. Alla sera c'è il grande banchetto alla Guildhall e Daniel siede a una delle innumerevoli tavole imbandite, e Susanna è in una Galleria, da dove può vederlo alzare il boccale verso di lei. Poi i due sono a casasoli, nellapiccola casa di Cripplegate, e i genitori scoprono che i figli sono fuggiti. Il moschetto e la lunga sciabola sono di nuovo appesi alla parete e Daniel Defoe è di nuovo un piccolo commerciante di Cripplegate. Lavora solo, perché Susanna è malata, Le preoccupazioni L'hannoprostrata. La merce in negozio sembra scarsa e quando Daniel fa L'inventariosi accorge che lo stanno derubando. Così, la notte seguente, sta in agguato e scorge la piccola Moli Flanders raccogliere in fretta gli oggetti e allungarli a un uomo dalla faccia annerita. È Bob Singleton, il suo attuale sfruttatore. I due sono già in strada, ma Daniel segue Laladra, imprimendosi nella mente Lastrada stretta e Lacasa del ricettatore. Il giorno dopo denuncia il fatto alla polizia che si reca con lui nella casa della Ladra: Moli Flanders è ancora a letto, un pappagallo dinanzi a lei, e i pizzi e le stoffe del bottino ancora sparsi dappertutto. Moli deve seguire i poliziotti. Daniel invece insegue le merci rivendute, visita così molte case e viene a conoscere molte cose. Vede Moli Flanders condotta allaprigione della Torre, vede la moglie giacere sola e malata, desiderando con angoscia il ritorno dei figli. Allora scrive un Libelloin nome dei . Der junge Medardus (Sascha, Vienna 1923), regia di Michael Kertesz. poveri, firmato Legione, e lo sottopone alla camera dei Comuni. E così Daniel Defoe diventa un uomo famoso. Un giorno Guglielmo III muore. Sale al trono la regina Anna. Gli avversari ritornano, tra questi anche il cavaliere Stephan Dyer con l'amante. Defoe incontra i due per strada, e intima allafiglia di tornare a casa con Lui,ma il cavaliere Lo deride e con un colpo gli fa cadere Lasciabola. Poi, in un'osteria, Defoe incontra il figlio intento a gozzovigliare con i soldati tornati. Questi riconosce il padre e lo sbeffeggia. Il giorno seguente Defoe è chiamato in giudizio dal Lord Giudice. Deve giustificare il suo scritto e viene condannato: tre giorniallagogna, una multa in denarodi valoresuperi.orea tutto quanto eglipossiede, e infine l'incarceramentonella Torre. Daniel tenta di immaginare come tornare a casa e annunciare alla moglie malata quanto Loaspetta. Ma è uomo capace di darsi un contegno, di trovare parole buone e coraggiose: è nuovamente solo nel suo negozio, siede alla scrivania pensando assorto a quanto accadràL'indomani e dopodomani e il terzo giorno. Vede nitidamente la gogna davanti a sé, vede anche come molti uomini audaci e giusti sono saliti lassù e hanno esposto il proprio corpo e la propria anima davanti alle facce stravolte dalla rabbia della plebe. Così intinge la penna e scrive in vivaci strofe rimate un «Inno alla gogna», una poesia coraggiosa e fiera. Scrive fino al mattino, pQisvegliailgarzone, lomanda con ifogli non ancoraasciutti dal tipografo,poi arrivanoi gendarmi che lo portano via. ILprimo giorno viene esposto in un quartiere nobile della città, in testa il nero berretto a punta, Lemani infilate in un'asse, sotto di lui un cartello col nome e Lascritta «libellista infame». Ecco arrivare i suoi nemici aristocratici in gran numero, vengono a piedi e a cavallo e i Lorolacchè Locolpiscono con mele marce e altre immondizie. Nobili signore e attrici truccate assistono divertite. Ma quando passano persone che Lapensano in altro modo, come Robert Harley e altri Whigs, gli rivolgono uno sguardo serio e proseguono. Il secondo giorno Lagogna viene esposta all'incrocio di due strade in un quartiere commerciale, dove c'è un brulichìo di gente, curiosi, nemici, amici e indifferenti, e quando delatori e istigatori come Stephan Dyer chiamano altragente incitandola a gettare pietre e cocci al prigioniero alla gogna ci sono anche altrepersone dellafazione opposta. Di qui liti e zuffe. Il terzo giorno la gogna è in un quartiere di povera gente, e sebbene ci siano anche qui aristocraticifannulloni che arrivano a cavallo con il seguito e i Loro Lacchè, tentando di ripetere il proprio scherno crudele, gli altri sono la maggioranza. Ne arrivano sempre di più, dalle strette stradine e dalle rive del fiume ed eccola, eccola qui infine, LaLegione, con il cui nome Defoe aveva sottoscritto Lasua petizione. Vanno all'assalto della gogna e portano Daniel sulle spalle, lo pongono sopra un carro e Loportano in trionfo, cantando l'«Inno alla gogna»; arrivano fino al palazzo del vescovo di Ely, penetrano nel suo giardino, strappano tutte Lerose che vi fiorivano, per coprire di rose il carretto del povero peccatore e così lo conducono alla porta della prigione. In carcere rivede Moli Flanders, e molti di coloro che La frequentavano. È evitato e deriso. Rimane qui due anni, finché muore la regina Anna e il partito dei Whigs torna a avere il sopravvento. Appena fuori di prigione deve fuggire: gli amici gli danno questo consiglio poiché vi è un suo nemico che in ogni partito lavora contro di lui. Defoe sa chi è. Viene a sapere che Lafiglia è ora ricoverata all'ospedale dei cronici. Va in Scozia e si ferma a Bristol. Al porto, dove partono le navi per le Indie occidentali, al Lumedi una lanterna conosce un uomo, avvolto in una pelliccia di capra, con in testa un cappello a punta, un pappagallo sulla spalla; nel volto dello straniero riconosce il proprio viso. Lo incontra ancora in una osteria fumosa e questi gli racconta la storia di Robinson Crusoe, che Defoe crede di vivere in prima persona. Da allora non ha più pace; torna a casa, scrivendo in continuazione, trova Lamoglie in punto di morte, fugge di casa errando senza meta, vende il proprio mari'oscritto, si ferma in una piccola osteria fuori dal villaggio, dove fa in tempo a sapere dei milioni di Lettoridel suo Robinson, poi muore. Hugo von Hofmannsthal, «Defoe - Entwurf zu einem Film», in Corona, V, n. 5, luglio 1935. Il testo risale al 1922. Ora è raccolto in H. von Hofmannsthal, Das erziihlerische Werk, Frankfurt am Main, Fischer, 1969. Cinema americanizzato di Joseph Roth Circa un anno fa Svend Gade ha scritto qualcosa sull'imponente apparato del cinema americano, in una rivista cinematografica tedesca. Questo articolo è stato preso a cuore dagli specialisti del settore, a Berlino. È cominciata l'epoca sfolgorante degli ornamenti accessori, dei potenti mezzi suggestivi, degli effetti sonori, dei rutilanti effetti visivi, insomma ha avuto inizio L'ipertrofiadella cornice. ILfilm è morbidamente inserito in un involucro musicale, pittorico, ornamentale. Nel cinema in cui è stato proiettato il primo film americano, Rosite, è accaduto quanto segue. La musica suonava una ouverture, poi cadde come in estasi, passò a rumori disarmonici e contemporaneamente alcuni riflettori vomitarono fiamme variopinte sulla sala, in un susseguirsifrenetico di colori: rosso, blu, arancio e giallo. Gli spettatori spalancavano la bocca e gli occhi: su di loro era piombata L'America come un'improvvisa catastrofe, con le porte di sicurezza che non funzionavano. Questa doccia sorprendente di rumori e colori durò circa cinque,minuti, ma poteva essere sufficiente per averne abbastanza dell'America per un anno; e quando il film iniziò - si trattava del resto di un film mediocre, - si era già stanchi come al quinto atto. Totalmente esausti, gli spettatori uscirono barcollando dalla sala. Altri cinematografi tentano di creare un'«atmosfera» con ornamenti disposti ali'esterno delle sale. Se il film presenta una storia che si svolge in un paese esotico, per esempio la Cina, appendono lampioni- fior di loto di seta gialla davanti agli ingressi. Sarei curioso di sapere che farebbero se si trattasse dell'India. Così la presentazione diviene pomposa, e quanto più è pomposa, tanto più misero è il film. Il momento culminante è giàpassato al momento dell'entrata. L '«estasi» della réclame smorza l'entusiasmo dello spettatore. Già Lafastidiosa insistenza degli annunci pubblicitari prima del- /' inizio del film ha il potere di assopire L'interesseper quello che deve seguire. Inizia con «i più nobili liquori» e termina con L'imperativoalcolico-patriottico: «Tedeschi, bevete birra tedesca», che suona del resto come una battuta di un giornale parigino antitedesco. A questo punto cala il sipario, che non ha nulla da coprire e quindi produce l'effetto di un diplomatico dall'atteggiamento misterioso, che in realtà non è al corrente di nulla. Poi un'orchestra molto mediocre suona Beethoven e, se si ha fortuna, Wagner. Ma bisogna avere molta fortuna. Poi segue il notiziario della settimana, che mostra, come continuazione di quel simpatico invito nazionale a bere birra tedesca, qualche generale nell'atto di deporre una corona sul monumento di qualche eroe. Tutto ciò stanca, produce un malessere fisico, genera rassegnazione e indifferenza. In questo stato ci si trova, quando inizia ilfilm. Delle programmazioni del mese scorso abbiamo un buon ricordo del film di Lubitsch Die Ehe im Kreise1 , una commedia girata in America con attori americani. È divertente, un po' satirico con un vago accento moralistico, ma quasi impercettibile. Ci si rende conto così che, nell'atmosfera americana e francese, esiste un tono gaio, ma non in quella

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