il melangolo OPUSCULA Roman Jakobson Holderlin. L'arte della parola pp. 104 L. 5.000 Wilhelm Weischedel Il problema di Dio nel pensiero scettico pp. XXV-47 L. 3.500 Giacomo Leopardi Diario del primo amore pp. 88 L. 5.000 Aristotele La "melanconia" dell'uomo di genio pp. 56 L. 6.000 Martin Heidegger Che cos'è la filosofia? pp. 56 L. 5.000 Hans Georg Gadamer La ragione nell'età della scienza pp. 120 L. 9.500 Martin Heidegger L'abbandono pp. 96 L. 10.000 ITINERA Jean Starobinski Le parole sotto le parole. Gli anagrammi di Ferdinand de Saussure pp. 168 L. 12.000 Emmanuel Levinas Quattro letture talmudiche pp. 160 L. 14.000 Walter Friedrich Otto Theophania Lo spirito della religione greca antica pp. 136 L. i4.000 I LIBRI CON LE FIGURE Heinrich von Kleist Il teatro delle marionette Illustrazioni di Enrico Tronconi pp. 40 L. 5.000 M.me Le Prince de Beaumont La bella e la bestia Illustrazioni di Milvio Cereseto pp. 60 L. 5.000 Carlo Dossi Inéendio di legna vecchia Illustrazioni di Giuseppe Gallizioli pp. 48 L. 5.000 E. T.A. Hoffmann Vampirismo Illustrazioni di Luca Crippa pp. 60 L. 5.000 Niccolò Machiavelli Belfagor arcidiavolo Illustrazioni di Emanuele Luzzati pp. 52 L. 5.000 Franz Kafka Nella colonia penale Illustrazioni di Luigi Serafini pp. 60 L. 7.000 TESTI RELIGIOSI Cantico dei cantici testo ebraico a fronte traduzione e commento di Enrica Salvaneschi pp. 146 L. 15.000 genova, via di porta soprana3-1 tel. (010}203/JJ2 ---------- ........................................................... , ! • Da New York ! ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■--------- ■ =: I ral Language in Rousseau, Nietz- obbligato a dire qualcosa di più diritto alla morte, io mi sentii assai •: In memoria di Paul de Man sche, Rilke and Proust, pubblicato su~'Università come istituzione, più vicino a quest'ultimo. nel 1979 dalla Yale University ma ciò è facilmente comprensibile Per quel che riguarda Heideg- ■ Nel dicembre 1983è morto negli Press. Aveva appena terminato un nel contesto europeo, dove l'Uni- ger, che cominciai a conoscere nel : ■ Stati uniti Paul de Man, uno dei nuovo volume, che usciràpostumo versità ha un ruolo culturale cen- '42, grazie alla monografia di De ■ ■ più autorevoli critici Letterariame- con il titolo The Resistance to tra/e. Negli Stati uniti, invece, non Waelhens, la sua influenza su di ■ ■ ricani. Nato in Belgio, ad Anversa, Theory. ha assolutamente alcuna funzione me andò nella direzione opposta a ■ ■ nel 1919, inizia Lapropria attività Maurizio Ferraris culturale, vale a dire che non è in- quella di Sartre, e in occasione del- ■ ■ accademica tra Lafine degli anni scritta nelle più autentiche tensioni_ la Lettera sull'umanismo (1947) ■ : quaranta e l'inizio del decennio se- -------------- culturali della nazione. mi accostai al filosofo tedesco. ■ ■ guente, pubblicando alcuni articoli L'ultima intervista D. Vorrei che ora approfondis- Per questo mi sembra un po' ec- ■ ■ sulla rivista Critique, caratterizzati '---------------' se un po' il discorso sulle differen- cessivoparlare di una specifica in- ■ ■ dalla ricerca di un metodo critico L'intervista che segue è stata rifa- ze di carattere teorico tra il suo fluenza di Sartre. Ma è verissimo ■ ■ capace di oltrepassare l'alternativa sciata da Paul de Man a Stefanp lavoro e quello di Derrida. che Sartre - e su questo Derrida è ■ ■ fra formalismo e contenutismo Rosso il 4 marzo 1983, ed è stata de Man. li mio primo incontro d'accordo_con_me - rappresent~ il : ■ (cfr. in particolare «Les Exégèses trasmessa alla radio italiana nel con Derrida avvenne nel 1966 a nostro primo mcontro con un hpo ■ ■ de Holderlin par Martin Heideg- programma «America Coast to Baltimora, in occasione del simpo- di linguaggiofilost;Jficonon sempli- ■ ■ ger», del 1955, e «Impasse de la Coast», il I° giugno 1983. sio internazionale «I linguaggi del- cemente accademico. Sartre scrisse ■ : critiqueformaliste», dell'anno sue- D. Come pensa che si possa la critica e le scienze dell'uomo». testi come L'immaginario e L'esse- ■ ■ cessivo). spiegare la notevolissima diffusio- [Gli atti del convegno sono apparsi re e il nulla, cioè testifilosofici 'tee- ■ ■ Sin dal dopoguerra de Man si ne del pensiero di Jacques Derrida in italiano: vedi La controversia nici', ma al tempo stesso era critico ■ ■ trasferiscenegli Stati uniti, inizian- e della decostruzione in generale strutturalista, Napoli, Liguori, letterarioed esprimeva con forza le. ■ ■ do una importante opera di media- nel mondo accademico america- 1976]. Per pura coincidenza stava- sue opinioni su questioni politiche. ■ ■ zione fra la tradizione americana no? mo lavorando entrambi su Rous- Questo aspetto 'bicefalo' ebbe ■ ■ del New Criticism e le ricerche let- Paul de Man. Parte del 'relativo' seau e praticamente sullo stesso te- un grosso impatto sulla mia gene- : ■ terarie europee (cfr. «New Criti- successo di Derrida sulla scena sto, sebbene in modo molto diver- razione. Tutti avremmo voluto es- ■ ■ cism et nouvelle critique», in Preu- americana deriva dal fatto che, a so. E forse qualcosadi quelladiffe- sere come lui. L'attrazione per fi- ■ ■--ves n. 188, ottobre 1966, pp. 29- differenza di altri critici francesi, renza si è mantenutafino a oggi: il gure come Bataille, il cui legame ■ ■ 37). Verso la metà degli anni ses- egli lavora sul testo molto da vici- mio punto di partenza è filologico con la politica erapiù complesso e ■ : santa, avviene l'incontro tra de no, e gli insegnanti e studenti ame- eperciò ho la tendenza ad attribui- mediato, fu un mezzo per resistere ■ ■ Man e Jacques Derrida, sulla base ricani di Letteraturasono più prepa- re al testo un'autorità intrinsecasu- all'ovvio fascino dellapresenza''lu- ■ ■ dei comuni interessi nei confronti rati di quelli europei a questo tipo periore a quella attribuitagli da minosa' di Sartre. Ben presto, co- ■ ■ del pensiero di Rousseau: nel suo di letturaper via dell'insegnamento Derrida. munque, si perse la fiducia in Sar- ■ ■ articolo « The Rhetoric: of Blind- del New Criticism. Questa 'accessi- lo parto dal presupposto - eque- tre a causa di alcune sue debolezze ■ ■ ness: Jacques Derrida's Reading of bilità' può essereintesa in senso sia sta è soltanto un'ipotesi di lavoro - i~ campo sia filosofico sia lettera- : ■ Rousseau» (poi raccolto nel volu- positivo- in quanto l'opera di Der- che il testo 'sappia' ciò che sta fa- no. ■ ■ me Blindness and Insight, New ridapuò esserecontinuata - sia ne- cendo. So che le cose in realtànon D. Osservando la bibliografia ■ ■ York, Oxford U.P., 1971; trad. it. gativo. stanno in questi termini, ma si trat- delle sue opere critiche, si nota ■ ■ Cecità e visione, Napoli, Liguori, Infatti, Derrida è stato accusato ta di un'ipotesi di lavoro necessa- una certa mancanza di interesse ■ ■ 1975), de Man effettua una lettura di essersiposto problemi di ordine ria. A un Livellodi maggiore com- per la letteratura americana con- ■ : critica di De la grammatologie di testualepiuttosto che problemi po- plessità, mi sentirei di affermare temporanea e per tutto il dibattito ■ ■ Derrida, nella quale si sintetizza la litici o di natura più generale, a che il testo si ·auto-decostruisce sul postmoderno. C'è una ragione ■ ■ sostanza del metodo dello studioso causa della sua concentrazione sui piuttosto che venire decostruito da in questo disinteresse? ■ ■ belga. testi, e per di più su testi relativa- un intervento filosofico esterno. de Man. La mia difficoltà sta nel ■ ■ Secondo de Man, Lacritica non mente 'canonizzati'. Per cui la dif- La differenza dunque sta nel fat- fatto che quello del postmoderno è ■ ■ deve essere una griglia formale o ferenza tra Foucault e Derrida e il to che il testo di Derrida è così bril- un approccio storicopiuttosto inge- : ■ teorica sovrapposta al Linguaggio tentativo di avvicinarlispesso si ba- fante, incisivo e forte che qualsiasi nuo; e se già la nozio1-1edi moder- ■ ■ letterario, né far ricorso a criteri e sa proprio sul problema del dose cosa accada, essaaccade tra lui e il nità è ambigua, quella di postmo- ■ ■ riferimenti extratestuali (socio/o- reading. È un po' anche in questi proprio testo. Egli non ha bisogno demità ne diventa una parodia. Il ■ ■ gia, psicocritica, ecc.), ma deve termini che viene discussa la re/a- di Rousseau, io ne ho_assolutamen- tentati:vodi definire i momenti lette- ■ ■ porre in Luce i dispositivi retorici zione tra Derrida e il 'derridismo' te bisogno perché non ho mai avu- rari in base allapropria accresciuta ■ : che stanno alla base della strategia americano. È stato detto - e in una to un'idea mia. Tutto mi deriva modernità, come fa anche Hassan, ■ ■ -stilistica e ideologica - dell'auto- certamisura ègiusto - che ciò che è dall'esame critico del testo. Ma è mi colpisceper la concezione 'non- ■ ■ re. Tali dispositivi sono deposti nel davvero 'audace' nei testi di Derri- anche interessanteosservarecome i moderna' e conservatricedella sto- ■ ■ testostesso, in base a una decisione da viene cancellato accademizzan- nostri due approcci possano, in al- ria intesa come 'successione'. ■ ■ in larga misura consapevole; così dolo, trasformandolo in nient'altro euni casi, coincidere e sono d'ac- Questo ambiguo modello storico : ■ che, a rigore, la critica (o meglio, che un nuovo metodo con il quale cordo con Gasché [si veda «De- è adottato soprattutto dai teorici ■ ■ la 'decostruzione') più soddisfa- insegnare letteratura. construction as Criticism» in d~lla letteratura [qui de~~ pole- ■ ■ cente di un testo letterarioè quella Vi è di fatto ne/filosofo francese Glyph n. 6 (1976), 276-81] quando m1zzavasoprattutto con nVIsteco- ■ ■ fornita dall'autore stesso, e l'attivi- una componente che si presta a scrive che Derrida e io siamo tanto me boundary 2, diretta da W. Spa- ■ : tà del critico di 1:rofessi~~erisulta questa interpretazione: si possono più vicini quando io non mi servo nos] che sentono il bisogno di alli- ■ ■ pertanto una maieuticapzu o meno rinvenire in Derrida molti esempi della sua terminologia e tanto più neare il proprio lavoro con quello ■ ■ felice. di lettura e una consapevolezza Lontaniquando mi servo di termini di scrittori contemporanei, forse ■ ■ Con Blindness and Insight, de delle complessità retoricheapplica- come 'decostruzione'. perché se ne sentono intimiditi. Per ■ ■ Man giunge alla notorietà, piutto- bili alla didattica della letteratura. D. Frank Lentricchia, nel suo li- me rimane fondamentale un mo- ■ ■ sto tardivamente. Viene chiamato a Ed è proprio in questo senso che bro After the New Criticism (Chi- dello come quello di Blanchot. Egli ■ ■ Yale come professore di Humani- mi si attribuiscono gravi responsa- cago, Univ. of Chicago Press, è criticoma anche scrittoree non si : ■ ties e diviene, insieme a Harold bilità. Infatti, io sono sempre parti- 1980), sostiene che il pensiero di preoccupa affatto, in quanto criti- ■ ■ Bloom, il più prestigioso tra i co- to da un aspetto pedagogico della Jean-Paul Sartre ha avuto su di lei co, di giustificarsi come scrittore o ■ ■ siddetti 'Yale Critics' - il gruppo di lettura dei testi piuttosto che da un ruolo determinante. Sottoscri- viceversa. Si tratta dello stesso uo- ■ ■ teorici della Letteraturache, muo- questionifilosofiche come fa Derri- verebbe questa affermazione? E mo ma non dello stesso soggetto. ■ ■ vendo dal superamento del New da. quali furono le sue prime reazioni Non so se l'innovazione di auto- ■ : Criticism e dello struttural~'!1o, Tuttavia, non mi pare possibile alla lettura di Heidegger? ri americani e non solo americani ■ ■ propongono una nuova vzswne separare in Derridagli aspetti clas- de Man. Sartrefu una figura im- sia simile a ciò che viene fatto dai ■ ■ della critica letteraria, maggior- sica-pedagogici dall'aspetto sov- portante per tutti quelli della mia teorici della letteratura,e devo am- ■ ■ mente impegnata sul piano teorico versivo del suo Lavoro. Ed è pro- generazione, cioè coloro che ave- mettere nel modo più categorico ■ ■ e con importanti Legamicon gli esiti prio nella misura in cui egli opera vano vent'anni quando scoppiò La che la questione non mi interessa. : ■ del post-strutturalismofrancese. all'interno di questa cornice disci- guerra. Fui attratto in particolare Se vi è questa somiglianza tanto ■ ■ Ma, tra gli Yale Critics, de Man plinare classica che la sua sovver- da alcuni testi di critica Letteraria meglio, ma non vo"ei assumere ■ ■ si segnala per una particolare rie- sione raggiunge i risultati migliori. apparsi in Situations 1 (come il te- come modello ciò che si sta verifi- ■ ■ chezza tematica e originalità teori- In Derrida ciò si verifica assai più sto su Ponge o quello su Jules Re- cando a livello di scrittura creativa ■ ■ ca. Molto indipendente nei con- che in Foucault, il quale affronta nard), in cui Sartre fa un lavoro in opposizione alla critica. Per ■ ■ fronti dei modelli e delle suggestio- direttamente questioni politiche, testuale molto ravvicinato. Questi questo, sono perfettamente a mio ■ : ni provenienti dall'Europa, de ma senza la stessa consapevolezza articoli non sono molto Lontanidal agio quando scrivo su classici del ■ l"'I ■ Man non esitaa rielaborarenozio-~el a complessità testuale (anche se New Criticismper via del formali- Sette e Ottocento. D'altra parte, mi ■ '; ■ ni e metodi propri del New Criti- poi ne ha una comprensione quasi smo e della lettura 'tecnica' chepoi posso sentire più o meno vicino a ■ .s ■ cism (in particolare, il recupero intuitiva). Sartre accantonò. autori contempç>raneicome Bor- ■ r ■ della ironia, della retorica, e una Quanto invece al mio lavoro, e A quell'epoca ero già molto in- ges, sul quale potrei scrivere di : '-t- ■ estremafedeltà alla letteradel testo, ai suoi aspettipiù classicamentedi- fluenzato da autori che proveniva- nuovo, Blanchot, ecc. Chissà, for- ■ ~ ■ opponendosi in ciò alle rivendica- dattici,penso che soltanto ciò che è no dalla tradizione surrealista co- se un giorno potrei scriverequalco- ■ 2 ■ zioni di una Libertàermeneuticaas- in qualche modo classicamentedi- me Bataille e Blanchot o critici co- sa anche su Calvino... ■ ~ ■ sai ampia registrabili in Derrida e dattico può avere un effetto real- me Bachelard. E nel dibattitoche si ■ E ■ nei suoi seguaci americani). mente sovversivo. E mi pare che sviluppò tra Sartre e Blanchot do- ■ ~ : Gli esiti dellesue ricerchedell'ul- ciò valga anche per Derrida. Il che po lapubblicazione di Che cos'è la ■ tE ~----------------1 ■ timo decennio sono raccoltinel vo- non significa che non ci siano diffe- letteratura (1947) a cui Blanchot (Pagina a cura di Stefano Rosso ■ ~ il melangolo Llume Allegories of Reading. Figu- renze essenziali. Derrida si sente rispose con il suo La letteratura e il e di Maurizio Ferraris) ■ -g ~-------"----~ ............................................................ ~
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