....... ....... ,:s. t: -~ ~ ~ ....... .e ~ I::! ~ CO lr) ~- g Il) -C) -~ ,:s 11lettrismodi lsou F • ormatosi a Parigi nel '46, in un periodo di crisi dei valori estetici (le uniche nuove proposte pittoriche essendo quelle della nuova leva della scuola di Parigi) e morali - il Surrealismo si era arenato in una sorta di conformismo, e d'altra parte trovava una nuova opposizione di sinistra appellandosi a Trockij, - il gruppo lettrista scatenava un processo di sfida e di sovvertimento nelle arti: la poesia ridotta alla lettera, la pittura in poliscrittura, il racconto in affresco metagrafico, il cinema senza immagini. Dando sistematicità a alcune posizioni delle avanguardie storiche, lsidore lsou, leader del movimento, tende a esprimere una visione totale e organica dell'arte. Propone quindi nella pittura, al posto degli elementi figurativi o _astratti, ormai esauriti, altri elementi plastici: le lettere e i segni, al fine di ritrovare l'origine comune della pittura e della scrittura e creare un mezzo di comunicazione completo e universale. E alla lettera, assunta come nuovo oggetto plastico, viene ricondotto qualsiasi elemento visuale, in seguito allargato alla parola visualizzata e alla frase, in una totale riscoperta della scrittura-pittura. Nel campo letterario, dove i_lettristi intraprendono le prime prove; la parola viene scomposta e la «lettera» - avulsa dal suo contesto logico e lessicale - elevata a elemento autonomo sonoro. La «lettera» media così la fusione tra poesia, pittura e musica; in questo ritorno a un linguaggio comune, usando il corpo come strumento, il Lettrisrno realizza quella fusione delle arti che è un 'carattere' dell'arte contemporanea (Noel Arnaud ha sottolineato come i lettristi abbiano cercato di risolvere il •problema della conciliazione tra immagine e suono in uno stesso se- • gno). Dopo la scrittura latina, lsou e Lemaitre introducono nella pittuL a città e l'immaginario è stato il tema di due giorni di appassionato dibattito nella sede di Castel.dell'Ovo a Napoli. Il convegno, che riuni~a architetti e urbanisti ma anche sociologi, letterati, critici d'arte e studiòsi del territorio del/'anima, era ideato da Donatella Mazzoleni, assistita da due architetti e da un antropologo. Mazzoleni, architetto anch'essa, ma pericl{tante_e{mpertinente - vivaddio quan_dosi pensa al-conformismo della categoria! - è auirice di Metapolis (Roma; Officina _ Ed.), librò che discute le strutture e i problemi di una grande città, e si apre con ·un acu"tosaggio i:Ledicato a «L;habitat come corpo disconii- • nuo» .. Sicché felicemente -~npmalo è s_tatoil taglio da lei dato al convegno, realizzato ·a cura della facoltà .d'Architeftura dell'Università insieme al British Council, al Goethe Ir,stitut e ali'Istituto Francese di Napoli. _Sostiene Donatella Mtizzoleni: «Perché conìugare ·città e immagi- ~rio, interrogarsi sul -senso_e non senso dell'architettura e della città, • affrontare dunque un lavoro che Intervista a lsidore lsou, a cura di Mirella Bandini ra - trasformata in poliscrittura con la métagraphie o hypergraphie - tutti gli alfabeti fonetici, lessicali, sillabici e ideografici esistenti. Aprono alla narrativa nuove possibilità, con la sovrapposizione di scritture diverse e invenzione di pittogrammi, fino ai libri-catalogo («i libri viventi») contenenti vari oggetti, animali, fiori e foglie, la cui narrazione, divenuta affresco metagrafico, potrà anche svolgersi per la strada. Dal mezzo immateriale della scrittura, tra il 'SOe il '60 i lettristi passano dalla dimensione del libro e del quadro all'appropriazione del reale (comprendente l'esistente, l'immaginario, l'ideale), ritornando al concreto, all'immediatezza, alla fisicità (percettiva, sensoriale, estetica) dell'ambiente e del corpo. Nel '52 essi propongono la méca-esthétique integrale o meccanica totale dell'arte: l'uso di tutte le tecniche, i materiali e le invenzioni possibili nell'esecuzione dell'opera, a partire dalle lettere e dal segno. Inserendosi dunque in un processo storico nato con il «ready-made» di Duchamp, il Lettrismo sposta l'accento dall'opera - in cui vengono aboliti il supporto, gli strumenti, gli apparati tecnici tradizionali, e quindi la tesaurizzazione come prodotto artistico - al ricercatore. Nella loro sistematica esplorazione di tutti i campi della cultura e del sapere umano, dalla poesiamusica, alla pittura-romanzo, al cinema e alla fotografia, al teatro, la danza, la mimica, l'architettura, la scienza economica, la psicologia e l'etica, i lettristi costruiscono l'utopia di una futura società, non di tipo socialista o comunista (ove gli uomini devono continuare a lavorare in un regime statico) ma «paradisiaca e creativa» in cui, ridotto in modo progressivo il lavoro, gli uomini vivranno in una gioia ininterrotta e in un'estasi in «perpetuo accrescimento». D. Rinnovato dopo una lunga malattia che sembrava avesse rallentato la sua attività, a che cosa sta lavorando oggi? lsidore lsou. Sto scrivendo un libro di 5000 pagine, il cui titolo è La Créatique. Ho scoperto che essa è il centro della creazione, e opera su me rapidamente, poiché io possiedo l'hypercréatique. L'idea di questo libro mi venne nel 1944: ricordo che, dopo aver riempito una valigia di annotazioni, iniziai a scriverlo nel '76-78 a un ritmo di venti-trenta pagine al giorno. A un certo punto mi disperai, poiché vi avevo riversato nozioni di chimica, di fisica, di medicina, di biologia, di tutto il sapere umano insomma, come aveva fatto Leonardo da Vinci. In quel periodo, mi ero fatto dare da Jean-Paul Curtay i libri su cui studiava, aveva appena iniziati i corsi di medicina. Presto mi sono accorto che i testi di fisica e di chimica non erano per niente validi, riportavano classificazioni errate: il pensiero di Einstein è frammentario e falsificatore, e la tavola periodica degli elementi di Mendeleev è sorpassata! Così, ho inventato un metodo più rapido attrai> verso l'hypercréatique, e ho scritto mille pagine sulla chimica, e altrettante sulla fisica e sulla medicina. Ho iniziato nel campo letterario e pittorico, e ho scritto su cinema, teatro, danza, economia politica (nel '49), secondo un metodo di creazione che forse Valéry, o forse meglio solo Leonardo, ha posseduto. Leonardo doveva avere un suo metodo, e ci ha dimostrato che esso comprendeva l'intero sapere umano. Considero quest'ultimo libro come la summa della mia opera, che condensa il mio metodo di creazione. Mi sono davvero preoccupato per la quantità enorme del materiale, ma quando sono entrato nel campo della chimica e della fisica ho scoperto che avevo sempre, anzi ancora di più, l'hypercréatique, e allora il lavoro procedeva più veloce; mentre lavoravo accumulavo una enorme quantità di annotazioni. Sono anche riuscito a dare un metodo a questa mia attività: oggi scrivo dieci pagine in due sole ore al giorno. Di conseguenza, nelle ore libere che mi restano nel corso della giornata, mi occupo di pittura, leggo; e ho persino tempo per le pubbliche relazioni. D. Nonostante quasi quarant'anni di storia, il Lettrismo non ha ancora avuto un pieno riconoscimento. La criticad'arte è diffidente verso una teorizzazione esposta in un linguaggio spiazzante, anti-modernista, in taluni casi provocatoriamente megalomane e dilettantesco. Mi pare che questo movimento viva ai margini dell'arte contemporanea, con difficoltà. Eppure .esso ne ha preceduto e influenzato vari e importanti settori, come la poesia visiva, concreta e sonora, e l'arte concettuale e di comportamento. lsou. Tutto ciò che esiste, anche Dio, ha un passato. Il disordine è prima dell'ordine. Uno dei capitoli de La Créatique è dedicato alla superpropagande, molto importante perché la propaganda della créatique non è la stessa propaganda della création. Noi agiamo sul piano dell'etica, dell'attitudine, di fronte agli altri; invece il movimento surrealista era un movimento chiuso ed esoterico. Il movimento lettrista è un movimento aperto, ma per imporre una creazione ci vogliono dei secoli - come è stato per il pensiero di Copernico e Galileo, o ancora per Marx. La propaganda è difficile, bisogna lottare. Le forze reazionarie sono ancora ben vive, ed è duro farsi capire. D. Il Lettrismo, quale movimento, come si connota oggi, dopo varie scissioni? Qual è il suo pensiero sull'arte contemporanea? lsou. Roland Sabatier usa dire che, se vi sono state scissioni nel Lettrismo, è perché i giovani non conoscevano tutti gli apporti da A noilaresponsabilità non investe solo i livelli della coscienza culturale, ma necessariamente anche quelli dell'inconscio collettivo, invece di occuparci di quegli aspetti che da sempre vengono detti propri di discipline come l'architettura e l'urbanistica, ovvero: la funzione (utilitas), la forma (venustas), la solidità statica (firmitas)? Perché abbiamo un'opinione diversa da quella di Vitruvio e che può essere espressa nei seguenti termini: l'habitat (città, metropoli, post-metropoli) non .è affatto una estensione materiale di cose costruite. (... ) « Vogliamo render conto di una diversa urgenza (diversa rispetto alle infinite urgenze pratiche legate alle continue situazioni d'emergenza di cui è piena la nostra vita): urgenza di affrontare il problema del v.iverecollettivo là dove si pone la sua possibilità più radicaledi crisi, ovvero nelle sue radici immaginarie». Molte relazioni hanno raccolto l'appello. In particolar modo quelle di Giacomo Ricci (la città visionaria del pittore e scrittore Alfred Kubin), di Cettina Lenza (la legLea Vergine genda della Torre di Babele come pretesto di opposizione alla Città dell'Utopia), di Pasquale Be/fiore (dotto e dolente excursus a proposito della morale della favola di Candide e Pangloss), di Lucius Burckhardt (Napoli col suo passato millenario e Kassel come esempio di presente fuori moda), di Marino Niola (metafisica e ontologia del rituale), di Giorgio Cusatelli (squisite considerazioni su un momento utopico settecentesco: le cineserie di Haller), di Thomas Be/- monte (il suicidio antropologico). Ancora vorrei ricordare almeno i nomi di Alida Fliri, Emma Giammattei, Alberto Abruzzese, Elizabeth Treviranus, Angelo Trimarco. Latitante Giorgio Manganelli. Che in questo convegno sia stata sollecitata la trasgressione a qualunque recinto disciplinare, e privilegiato il legame tra i mutamenti delle cose e le trasformazioni della vita - che vi abbia ritrovato spazio una condizione dello sconnesso e della libera associazione - ci ha fatto rendere conto che la città è sovente un dramma recitato nell'immaginazione. Si tratti di città urnane, troppo umane o di città senza qualità, esse sono un tessuto di ripetizioni come la vita. Occuparsi delle città, dunque, è anche un modo di dedicars,i agli enigmi del mondo e del nostro esistere. Ma attenzione! L'immaginario urbano tra realtà e utopie, così come si è venuto configurando, deve pur tener conto di un pericolo che ha ricordato Aldo Loris Rossi: «Se l'irruzione dell'immaginario nelle ricerche sulla nuova città ha avuto il merito di mettere in crisi lo statuto funzionalista e di aprire orizzonti inesplorati, ha pur trascinato con sé rigurgiti neo-accademici e restaurativi. Se la fiducia nel riscatto tecnologico e nel progresso illuministico-egualitario si è rovesciata nella violenza del pensiero positivo e nella paralisi dell'immaginazione, dall'altra parte il coraggio di parlare delle rose dei post-modernisti, candidamente esultanti per l'avvenuta contaminazione con la malattia metropolitana del Kitsch, non è meno angoscioso e mistificante (. ..). La civiltà de/l'immagine quantificata non è l'Eldorado, ma più realisticamente la società noi arrecati in ogni campo. Esiste una quantità enorme di nostri scritti sull'economia politica, sul teatro, che non sono stati ancora pubblicati. La finalità del Lettrismo riguarda in modo particolare la gioventù (intendiamo per «giovane» anche l'individuo di qualsiasi età ancora in lotta per riuscire a coincidere con la sua funzione nella società), che ha due possibilità di sfuggire all'esternità del circuito di scambio: la distruzione (créativité detournée) o la costruzione (créativité pure). Noi esaltiamo la creatività pura. Essa è creazione nell'arte, scienza, filosofia, teologia e tecnica. Le nostre tesi sono esposte nel Manifesto pubblicato nella prima rivista Iettrista, La Dictature Lettriste del 1946. Considerate oggi, sono ormai dei valori classici, a cui si interessano gli anarchici, i comunisti, gli americani; nei dÌzionari di letteratura francese contemporanea il Lettrismo è storicizzato come uno fra i movimenti d'avanguardia. Oggi la società ha dinanzi due strade: la bomba atomica ovvero la distruzione del mondo, e la società par:adisiaque o créatique. Noi lottiamo per la societé paradisiaque e cerchiamo di costruirla in tutti i campi. La politica si infiltra in tutti i settori (scienza, filosofia, tecnica, teologia), è frammentaria e falsificatrice, non può che portare alla dittatura e alla demagogia. Riguardo all'arte contemporanea, penso a quanto è successo in tutte le epoche della storia. Per esempio, all'epoca di Napoleone III vi era il Salon ufficiale, e i Salons degli altri paesi (sono internazionalista, non sciovinista): che cosa è rimasto di essi? Un movimento solo, il più creativo: l'Impressionismo. Penso che l'unica avanguardia che resterà oggi sarà il Lettrismo, che io chiamo créativisme. (Parigi, luglio 1983) della tolleranza repressiva. (. .. ) « La rivolta dell'immaginario contro l'iconoclastia funzionalista ha aperto essenzialmente due strade per discutere e affrontare tali problemi: da un lato, l'iperrealismo post-modernista, affascinato dall'autenticamente falso del labirinto metropolitano, restaura la figura dell'architetto come grand maitre degli stili e si specializza nell'apporre sofisticate maschere agli edifici, secondo un eclettismo radicale; dall'altro, la neo-avanguardia (. .. )propone modelli alternativi di strutture urbane a crescita controllata aperte all'indeterminazione, alla trasformabilità (. .. ). «çhi ama abbandonarsi al fascino del labirinto non può che imboccare la prima strada; viceversa chi vuole tentare una sfida al labirinto è costretto ad addentrarsi nella seconda». A noi tutti la responsabilità. La città e l'immaginario Convegno di studi Napoli, Castel dell'Ovo (24-25 novembre 1983)
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