Cfr. Bibli<Jg,efia aruditic4 men.tesi ricx,llegaal dada e al surrealifmo, ai •filmH>~ra» di Klorw.ris-11r.omo.dalci,di Htrnandtz, di Marti, dalle ricerche •minima/,. di Kltin, di Foumier, al cinema strutturale di C/audine Eyzikmann, di Ubrat t di Fihmo.n, al «cin~ma-cnvironmcnt,. di Giovanni Marudl, il voluntL fKTCO"t le esper~nze più significative, interpretandole non solo alla luce della storia del cinema, ma anche in relazione all'arte contemporanea. 2. Franc::ia leggibilitd, e costituisce uno stru• mento adeguato non solo per il Jet• tore non specializzato. Di particolare interesse l'ulrimo capitolo sull'identificazione. A. Bazin, I.A: cinéma rrançals de la libéralion à la nouvelle vague (1945-1958),Cahicrs du Cinima, Paris, Éditions de l'Étoilc, pp. 258, lf. 88. / Cahiers du Cin~ma proseguono l'operazione Bazin, raccogliendo in questo volume gli scritti dedicati dal critico al cinema /rancue L 'im.mag:iM in im nasc:osta. Ri- dal dopoguerra alla •mouvel/e vaebani Wagner: un itinerario cint- D. Andrew, Andri Baz.in,pri:fac:c gue». È, insieme, una documemamatog:nfko, Quaderni di musicae de F. Truffaut, annexe de J.C. zio~ di come Bazin sapessedilata• film, Comune di Venezia, Asses- Tacchella, Cahiers du Cinéma, Pa• re i confini di 11nimervenlo gioma· sorato alla Cultura, pp. 96, lire ris, Éditions de l'Étoile, pp. 240, listico sino a riflettere sul /inguag• 5000. ff. 88. gio del cinema, e una ricognizione Pubblicato in occa.sioMdelle ce- L'edizione francese della mono• sulle esperienze più significative di lebrazioni wagneriane organizzare grafia su Bazin dello studioso ame• una dozzina di anni di quello che a Vene.zia ne.I 1983, il volwmuo ricano Dudley Andrew costituisce proprio i Cahiers dovevano defini• costilUi.scenon solo un'ampia rico-- in realtd un libro netta~nle diver• re sprezzantemente •le cinima de gnizione sull'u.Jilizzo della musica so da/l'origina/e del 1978, non solo papa•. Ed è, nello stesso tempo, di Wagner dapane del cinema, ma percM si avvale di una prefazione una individuazione di alcune linee un'indagine a più voci sul rapporto di Truffaut e di un'integrazione cri• di tendenza e di alcune avventure tra il cinema e la concezione wa• tico-informativa di un amico e col• cinematografiche che vanno da gneriana dell'o~ra d'arte totale. Il loboratore di Bazin come Tacche/- Becker a Clbne11to Grbnillon sino cinema è forse l'erede del Wort• lo, ma anche perché è il risullato di ai primi esponenti della «nouvelle Ton-Drama, è il moderno Gesamt• nuove ricerche e presenta numero• vague•, Rouch, Resnais e Agnès kunstwerk realizzato, al di Id delle se novitd. La biograf,a di Andrew Varda. Di più ampio respiro sono stesse previsUJni, come fusione 10- muove brillamemenre tra la rico- poi due inrervenridi riflessione sul• tale di razionale, senti~ntale e t---.,,-~~--r---,---,---,-~---r-- corporale, di visione, suono e ozio• • • .I ne. In quest'ottica si spiega l'atten• V~ •.··~ ~ -- zione che il volumetto dedica a Syberberg, auJore totale, impegnato nella ricerca radicale di un nuovo linguaggio universale. La mttanica dd visibik. Il cine• ma ddk origini in Europa, a cura di A. Costa, Firenze, La Casa Usher, pp. 220, lire 25.000. S. Daney, La rampe. Cahier critiquc 1970-1982,Cahiers du Cinéma, Paris, Gallimard, pp. 184. E una sorta di giomale di bordo di uno studioso che affronta ogni film con la volonld di fare, a un tempo, il punto sulla situazione del cinema internazionale e sulla situa· zione <kllocritica. Allento a defini· re l'avvenlo di un nuovo cinema anche attraverso l'individuazione di quello che costituiva il cinema che ci si lascia dietro (la profonditd di campo?), il libro di Daney rap• presenta una domanda permanente in cui gli autori sono nello siesso tempo protagonisti e pretesti di un discorso più complesso. Da Hawks a Syberberg, da Bresson a We11• ders, da Fuller a Zonussi sino a R11iz, Daney insegue il simulacro del cinema moderno, «una provocazione senza ogge110e 1111 lutto senza fine•, in cui il reale e la fin• zione sono doppiati nella suprema illusione della «scenografia (... ) della visita guidata•. G. Deleuze, L'image-mouvemenl, Paris, Minuit, pp. 300, ff. 75. Primo dei due volumi dedicali al cinema annunciati da Deleuze (il secondo sarà dedicato a l'imagetempsJ, il testo delfi(osofo francese è forse il saggiosul cinema più alte• so dell'a,mo. Lo s111diodi Deleuze 11011 si prese,ita come .,ma storia del cinema•, ma come «una rasso• nomia, un saggio di classificazione delle immagini e dei segni». Dele11• ze ricorreai concetti bergsoniani di image-mouvemcnt e di image• temps e, p11rauraversando alcuni luoghi ca110,ricdi ella teoria del ci· 11ema (l'inquadratura, il mo11tag• gio, il découpage), sviluppa la sua analisi soprattutto sulla molteplice varietà dell'immagine. A/l'image• perccption, al/'image-affec:1ion, a/. /'image-pulsion e a//'image•action sono dedicati i capitoli centro/i del libro. - 6 bertani editore Via S. SalvatoreConc Rcaia, 4 37121. Verona. Tel. 04S-l2686 DlSTRJBUZIONE: RETI REGIONALI Dopo il bokoflagfio di: ANONIMO, L'INTUIZIONE ..dou~,·· esplosivo... difantap,oiilica. tLC'O nuow sconvol~nti riwJa:ioniin un romanzo rht ne po,r,bln tSJl'rt Il ugui10: ANONIMO, L'INSINUAZIONE st L1NSINUAZIONE SEBASTIANO TIMPA ARO, IL SOCIALISMO DI EDMONDO DE AMICIS Ltrtura del ..Primo Maggio" 6 bertanieditore Realizzato in occasione di una mos/Taorganizzata a Rimini da en· ti loc.alie istituzioni culturali, il volume docummta, ricostruisce e in· urpreta la genai del ciMma ~- diante un'indagine sulle origini, che anraversa, insieme, lo dimen• sione tecnologica e quella [Umica, forizzon1e produttivo e quello sociale. Saggiparticolari sono poi dediaw. aJk sing~ rituazioni nazionali (dall'lnghilte"a al/JJ Russia thgli zar, dalla Germania ali'lta• lia} e ai nuovi luoghi dello spetta• colo nella cittd tra Otto e Novecen• IO. La dinamica della luce e delle te• >------------< La a.llOYII .im.m.agiJ>t dd mondo, Mostra internazionale del cinema libero di Porretta Terme, Bologna, pp. 196, li,e 8000. Il volwm, tlldiauo o/l'immagine elettronica, raccoglie gli interventi di un convegno tkl novembre 1982 sul tema e un'ampia scelta di saggi, articoli e tnrimonianze di uorici e operatori. Dal problema tkl perfe• zionamenw tkll'alta defmiziom, alle riarche sulla poJSibilitddi produffe ml cinema effetti speciali me• diante i procedimenti elettronid, allo sviluppo dLi computer gra• phic,, a -. - a mo coraJtereframmLnlario e il li1,.•ello disomogeneo dqli interwnti, costituisa uno dei primi approcci articolo.ti alla grande quatione fll/. l'immagine elearonica e delle sue potenzialilà di invenzione di una nuova visio~. Tmlt'anJli di cinema sptrimentalt Cnnc,5e (1950/80), a cura di E. de Miro e D. Noguez. Genova, Bonini, pp. 240, sip. Pubblicato in occasione tlll/o ~ Quinta rassegno di cinema speri- ::: mentale «Il gergo in.quùto», il libro t documenta ampiamente la ricerca ~- tlll cinema differenu frane~ nel G. dopogueffa. Si 1rana di un'espc• rienza poco conosciUJama indubbiame.nle significativa, che ripren• de l'opzione radicalmentealternJlliva del cinema d'avanguardia degli anni venti e la articolain prospetti• ve moltq,lici. Dall'estremismo j concettuak tlll learismo (di lsou, §.. di Umaitre, ecc.), che più aperto• • • nebre, la produzione di svariate intensitd nell'inquadratura, l'analisi degli spazi e delle qualitd e della forza dei volli, sono condotle con una conoscenza davvero notevole (e imprevedibile) del cinema e del dibattito critico-teorico. Da Kuro• sawa a Chaplin, do Ejze,tftejn a 1 Bresson, do Vertov a Nicholas ,1-;,, Ray, da Herzog a Keaton, dal neo· ~:!••,i_ realismo al cinema strutturale di ili Snow e Landow, Deleuze riattra• verso la stori4 del cinema per ridefinirne valenze e processi con uno sguardo teoricodiverso. Anche i ri• ferimenti allo critica cinemato&rafi· _. .... ca sono precisi: Mitry e I' Ejzen. t------------,--~~---=~~~-t !tejn teorico, Burch e il gruppo dei struzione co~ in un romanzo di una personalilà, di un personaggio, e lo studio della formazione <ki Cahiers du Cinfma e dell'elaborazione di un nuovo modo di in• tendere la critica cinematografico e il cinema stesso. Accanto a Bazin, nel ruolo di jeunes turcs, compaio• no i futuri registi della «nouvelle vagw•: da Doniol-Volcroze a Truffaut, da Rivette a Godard e a qiullo che, negli anni cinquanta, più ha influenzato i Cahicrs, Eric Rohmer. J. Aumont, A. Bcrgala, M. Marie, M. Vcmet, Est.Mtiqucdu rum, Paris, Nathan, pp. 224, ff. 85. È probabil~nle il miglior mo• nuale di introduzione alla teoria e al linguaggio <klcinema oggi a disposizione. Serino da studiosi di orientamento semiologico alla luce tki più recenti sviluppi delle ricer• che sul cinema, il libro è artico/010 in cinque sezioni, dedicate rispeaivamtnte al film come rappresentazione visiva e sonora, al montag• gio, alla narrazione cinematografi• ca, al linguaggiofilmico e allo spet• talore e al problema dell'identifica• zione. Il ltslo tenia un difficile equilibrio Irapertinenza e comples• sild delle informazioni e massima la critica cinematografica. la conclusione dell'articolo più recenre (1958) merita di essere ricordata: «La funzione del critico non è quella di presenrare su un piallo d'argento una veritàche non esiste, ma quello di prolungare il pi1)/on• tono possibile, ntll'in1elligenza e nella sensibilitd di coloro che lo leggono, lo choc dell'opera d'arte•. M. Boujut, Wlm Wenders, Paris, EdiJòg,pp. 128, Il. 59. Nella collana «Cinégraphiques», diretlada F. Chevassu, dopo Saura e Altman, lang e Herzog, esce una monografia su Wenders che, in qualche modo, riparaa ritardi e in• comprensioni della criticafrancese verso l'autore più significativo del nuovo cinema tedesco. Il libro per• corre l'itinerario filmico di Wen• ders, tramitologia dell'erranza eri• lettura del cinema classico, rico• struendo anche il complesso ed ete• rogeneo «patchwork• culturale che sostiene il suo lavoro: da Goethe ai Rolling Stones, da Handke al cine• ma americano, do Hammett a Pa• tricia Highsmith, do Fritz Long a Ozu. Il libro, a differenza della maggior parte dei volumi italiani, è anche illustrato con grande perii• nenza. Cahiers du Cin~ma, Bazin e il gruppo di Positif compaiono spes• so citali. Tranne un riferimenro o Peirce, assenti i semiologi. Énonciation et cinema, «Commu• nication» n. 38, Paris, Seui!. pp. 256, lf. 69. Il problema ,le/l'enunciazione nel cinema l oggi al centro dell'in• /eresse dei critici e dei teorici fran• cesi di matrice semiologica. Secon• do Simon e Vernet, che hanno scritto l'introduzione, l'attenzione ali'enunciazione riflette la necessità di .-rendereconto non solo dei rap• porti tra i differenri segmenti dell'enunciato, ma anche di quelli che essi intrallengono con i loro produttori, i loro des1ina1arie il refe• rente». I saggi che compongono il volume ruota110essenzialmente al• torno a Ireordini di problemi: /'in• dividuazione delle marche d'enun• ciazione nel testo filmico, l'identifi• cazione dell'istanza narrativo, e la definizione delle forme di accentuazione della relazione discorsiva che caratterizza l'enunciazione. Tra gli interventi va1111osegnalaitni particolare i saggi di Aumont, di Burch, di Caselli e di Jost. (a cura di Paolo Bertetto) M. Maffesoli LA CONQUISTA DEL PRESENTE per una sociologia della vita quotidiana Prefazione di Franco Crespi P. Di Giorgi IL CONTRIBUTO DIMARX ALLA PSICOLOGIA dialetticadell'individ110 e dellasocietà R. Cipriani, V. Cotesta, P. De Nardis, F. Landi VERITÀ, CONOSCENZA E LEGITTIMAZIONE T. Ten1ori PER UNASTORIA DEL BISOGNO ANTROPOLOGICO A. De Spirito ANTROPOLOGIA DELLA FAMIGLIA MERIDIONALE A. Gessani OLTRE IL SAPERE ANALITICO RELIGIONI E SOCIETÀ NEL CENTRO AMERICA a c11radi Arnaldo Nesti via A. Ribo1y n. 18 00195 Roma telefono 06-3589470
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==