Alfabeta - anno VI - n. 57 - febbraio 1984

'La miglior lingua• di Jean-Jacques Courtine t1'La Rivoluzione sarà completa solo quando la lingua avrà raggiunto la perfezione. La neolingua è il Socing e il Socing è la neolingua' aggiunse con una specie di mistica soddisfazione. 'Non hai mai pensato, caro Winston, che per l'anno 2050 nemmeno un solo essere umano sarà in grado di capire il significato d'una conversazione come quella che stiamo tenendo ora?'». percorre il corpo sociale, penetra ormai nella lingua, con gli stessi effetti. Qui si deportano e poi si sterminano gli uomini; Id si sradica la lingua, poi la si spopola delle sue parole. Si sopprimo110 i 1rparassitisociali• e si elimina il superfluo nellasintassi e nel lessico (l'irregolare, il ridondante, l'accessorio... ,, Nessun elemento di cui si poteva fare a meno aveva il diritto di soprawivere»); si mutilano i corpi, e si abbreviano i segni; alla conformilà all'ordine sociale corrisponde la perfetta regolarittl dell'ordine grammaticale... 6 cipio del Basic English, che permette la riduzione del voca-1&, bolario, è la elimi11azionedei verbi•', gli fa eco Ogden. Il Basic English è incontestabilmente la fonte più probabile della Neolingua, t il loro rapporto non t fortuito, ma sorret+ 10da una intrinseca necessità. P ur1roppo, non ci siamo ancora arrivati. Siamo solo al 1984, e la nostra Rivoluzione non l ancora completata. La nostra ultima Rivoluzione, direbbe Zamjatin, quella che ci condurrd allo Stato ideale in cui «non accadrd più nulla•. La nostra società l ancora a una tappa della propria storia in cui sussiste la differenza linguistica, e coesistono I' Archelingua, utilizzata negli usi quotidiani e ordinari del linguaggio, e la Neolingua, lingua ufficiale del Partito, lingua del governo degli uomini, lingua perfetta, la miglior lingua. La via che conduce a questa lingua purificata da qualsiasi pensiero eretico, nella quale lo psicoreato sard semplicemente impensabile, I lunga e difficile. Ma una coorte di linguisti, i combattenti della lingua anonimi e pignoli, guidati dall'insegnamento del Grande Fratello, lavora senza posa a un immenso sforzo di purificazione linguistica. Il loro ardore l ammirevole e gli obiettivi del piano - la redazione della decima edizione del dizionario della Neolingua - saranno raggiunti e superati. Si è già tradotto Shakespeare e Mi/ton; presto sard la volta di Swift, Byron, Dicktns e di altri. Allora la Rivoluzione sarà realizzata: nessun essere umano capirà più la vecchia lingua, lingua morta che vota all'oblio la memoria degli uomini. Ness~~+parlerdpill, scriverà, ricordtrtl ... tranne i proletari. '""" i proletari non sono esseri umani•, aggiungerebbe Syme! il filologo. Il potere totalitario si interessa alla lingua e vuole impadronirse11e. È questo l'avvertimento che ci dtl Orwell in 1984, con l'invenzione della Neoli11gua.Sotto la satira, si leggono una sorda inquietudine e un appello estremo: l'appendice .mila Neolingua chiude il romanzo, e con il roman• zo si conclude la vita di Orwe/1. Tuttavia, nessun potere totalitarioè riuscito a instaurareuna simile psicopolizia, una polizia della lingua, anche se è riuscito a con.seguirepoteri tali da con.sentirglidi riprometterselo per il futuro. Allora, perchl questo grido estremo? Ch.ecosa ha voluto dire Orwe/1,che cosa ha voluto dimostrare inventando la Neolingua? La concezione di questo strumento di normalizzazione del pensiero deve ben poco al caso, Per coglierne la natura, bisogna rifarsi al principio di base della servitù diffusa in Oceania: il potere totalitariogetta sugli uomini uno sguardo insieme visibile t invisibile, conlinuo e meticoloso, che spia minutamente ognuno di essi. Il dispositivo che consente questa sorveglianza sorda e. minuziosa ha trasformato perciò l'intero socitttl in una superficie di lettura; il corpo sociale t diventato un tuto e il corpo di ogni soggello un segno nel quale una attenta lettura spia le più tenui deviazioni: una parola che sfugge, l'ombra di un dubbio, il passaggio di una inquietudine, la bruma di una emozione. Il potere tratta i corpi degli uomini come altrettanti segni, e li sottopone a una incessante decifrazione: il suo occhio li isola, esamina, giudica, corregge, e talvolta li ca11cella,li «vaporizza•, se necessario. È sufficiente la luce e uno sguardo asimmetrico, che veda senza essere visto. Il padrone è pedagogo, e la società una vasta impresa di L'epurazione della lingua costituisce altresì l'orizzonte fantasmatico del potere totalitario: la soluzione finale, il compimento della Rivoluzione. la fine della storia. Non è ancora tu110,per due motivi. Anzit11tto, bisogna sottolineare che la descrizione della Neolingua ha, i11 1984, laforma dettagliatadi una appendice grammaticale tecnica. Orwe/1non si è accomentato di una presentazione generale o allusiva. Co1111ienae11cherender conto della coerenza di tale descrizione, sollevando il problema delle fonti di questa lingua immaginaria. Percht, in secondo luogo, la discussione delle fonti della Neolingua consente di porre un problema importante agli occhi di Orwell: la tentazione totalitaria non ci è est.ranea: non ci si salva dal totalitarismo rigellandolo in un tempo e in un luogo diversi dal nostro. Il fantasma di una lingua pura, perfetto strumento di potere che si piega ai voleri di un pa· drone e gli garantisce la docilittl dei sudditi, ricorre nella nostra storia delle idee: certi testi risuonano come eco remote delle invenzioni linguistiche di Orwell. Al di ltl della congiuntura del romanzo e del riflesso delle preoccupazioni del A. Kruà:nych, Semiviw>, Mosca 1913; ili. diM. Larionov. rieducazione. Produce un nuovo tipo d'uomo: l'uomo sra• proprio tempo che esso costituisce, bisogna inscrivere la dicato. La pn"gionedello sguardo infrange le solidarietà tra- Neolingua in una memoria più lunga. in cui già si ritrova la dizionali, allenta o rompe i vincoli di sangue o di amicizia, sua coerenza, senza che necessariamente Orwell lo abbia impedisce qualsiasi complicittl. Identici gli uni agli altri, gli saputo. uomini sono reciprocamente estranei. Andranno espropriati Solitamente si presenta l'invenzio11edella Neolingua come anche di se stessi: l'evocazione di un passato, di un luogo o una satira del •Cablue• e del Basic English'. Il «cablest• è di un tempo divtrsi, il ricordo di una infanzia, sono conti- una specie di Sltnografia verbale usata dai giornalisti per i Di fauo, esistono molti altri testi che sognano, per la /in• gua, questo ideale di trasparenza riecheggiatodal Basic English e dalla Neolingua (ognuno a suo modo). lA tradizione grammaticale, le lingue inventate nelle utopie - specie nel XVII secolo-, certe lingue filosofiche del XVIII secolo, le lingue internazionali createallafine del XIX secolo e all'inizio del XX sono di solito- bencht in modo diverso a seconda del con1estospecifico - latrici di questa esige11zadi semplicità e chiarezza che Ogden ripete e Orwell s1ravolge in amara derisione. Consideriamo per esempio certe lingue utopiche immaginate nella ettl classica, quelle di D. Vairassed'Allais, G. de Foigny o S. Tyssot de Pa10t. Queste lingue di in.segnantidi scuola posseggono, come la Neolingua, un valorepedagogico assoluto. Come la Neolingua, bandiscono l'indeterminazione, dispiegano l'impeccabile regolaritàdelleflessioni, annullano qualsiasi eccezione, omogeneizzano e riducono a una sola tulle le categorie distinte del nome e del verbo. La trasparenza dello lingua raddoppia il piano geometrico delle lingue utopiche, il livellamento di un paesaggio in cui talora si sono cancellatele montagne, l'armonia regnante tra sessi e classi. Nessun ostacolo per lo sguardo... Trionfo della geometria 11ellalingua, ma soprauuuo trionfo dello sguardo sulla lingua. ' Allora si impone, nella linea di queste utopie razionalistiche, un'opera che costituisce una referenza essenziale, dalla quale la concezione della società e della lingua in 1984 trae gran parte dello propria coerenza. Uno utopia-programmo, un razionalismo applicato e utilitaristico che instaura su ogni cosa il regno dello sguardo: il Panopticon di Jeremy Bentham': il teleschermo, cioi il dispositivo che permette di squadrare la socie1tlnel suo insieme con uno sguardo asim• metrico e continuo, dislocae generalizza la macchina panottica immaginata da Bentham per la sua prigione. Con gli stessi effeui, qui e Id: •Essere continuamente sotto gli occhi di un ispettore - spiega Bentham - è perdere lapossibilità di fare il male, t quasi l'idea di farlo•. Gli uomini saranno docili, per il loro massimo giovamtnto. L'invenzione de.IlaNeolingua deve molto a quuto idtale di visibilità assoluta, t Orwtll lo ritrovo~•adel resto nella lingua minimale di Ogden. Nel lavoro di quest'ultimo ricorre ossessivamente uno preoccupazione: quella per cui l'intero vocabolario del Basic English •sia visibile con un colpo d'occhio•, e possa asere stampato •sul recto di un unico foglio di carta•. Non sorprende: Ogdtn era uno dei più autorevoli esegeti degli sviluppi linguistici del pensiero di Bentha,r,1. 1/ Basic English ne è una applicazione. Del reslo Ogden, nel 1929, aveva progettato una prima lingua, ancora più ridotta del Basic (non aveva che cinquecento parole). Il suo nome? Panoptic English ... lo sguardo panottico si è impadronito della lingua; non gli sfugge più nulla nei pensieri dtgli uomini. Non più om• brt ... 1rNodarle.spot!•, riptteva Btntham. Proprio lì vien condo110Winston, che per lo lingua aveva una colpevole nostalgia: lo si porta al Ministero dell'Amore, •dove non vi l oscurità». Storia di un sogno impossibile e del suo fallimento: il senso si è rare/alto, poi si l perso. La lingua balbetta. Gli uomini ripttono come automi. Il loro rumore è simile al silenzio. •Abbiamo portato la verild nella nostra bocca, t aveva l'aspeuo di una menzogna. Abbiamo portato la libertà, e nelle nostre mani sembrava una frusta. Abbiamo portato la vera vita e, ltl dove si leva la nostra voce, gli alberi si disseccano e si sente il rumore dtlle foglie morte•'. (Traduzione di Maurizio Ferraris) nuamente cancellati e riscritti. L'uomo sradicato è amnesi• cablogrammi delle corrispondenze, e che opera per /ronca- Note co, la memoria gli è vietata. Non è ormai che lasollile super- mento e condensazione sistematica delle parole. Proprio i11 (I) Cfr. W. Steinhorf, Theroad ro1984. London,Weidenfeldand ficie di un segno offerto allo sguardo, conda11natoalla im• questa forma O' Brien dà gli ordini, e Wins1011riceve le pro• ~~~~~~~~~~~a~~~.~. a:;.;t Crick. Geo,geOrwefl, passibilittl, spossessato di qualsiasi interiorittl. •Quando /'a- prie istruzioni al Ministero della Verittl. Questo uso doveva (2) crr. in panicolare G. o,v..ell. «Politicsand thc Engli5hLanvremo finita con essi, non saranno che scorze d'uomini•, esserefamiliare al giornalista Orwe/1,e il suo gusto per uno guage-. in CollecttdEssays,Journalùm,md Lttttn, ,·ot IV. Lonspiega O'Brien a Win.slon. stile chiaro, semplice e esplicito 11011doveva certo don. PenguinBooks, 1970.pp. 156-69. Il potere deve impadronirsi anche della lingua, perchl è la rilrovarvicisf. ~!,~n CB~'c0c::~!::az,~ 1~93f Ba,ic Engfùh. New York. memoria vivente degli uomini, e apre loro uno spazio di Il Basic English è un tentativo di lingua internazionale, (4) lvi. p. IS. resistenza interiore. lA lingua pone uno schermo fra lo immaginato da C. K. Ogden>,che rientranella categoriadel- (5) 1..1. .p. 5. sguardo totalitario e il corpo degli uomini, apre loro il nfu- le lingue minimali, cioè delle lingue internazionali derivate (6) D. Vaitrassc. L'histoiredes Slvarambt:S (J6n-t679): G. de gio della propria ombra, vela la cruda luce necessariaper la da una li11guanaturale tramite la massiccia riduzione dello ~:~~::~s':: J:;:~u~:s;: 1;0~;:_::w~~; 61i7~()):)i°~~::tr~ letturadei corpi. La linguaminaccia l'impresa totalitaria:è il stock lessicale e la eliminazione o riduzione delle principali queste utopie linguistichee 1984 è stato osservato da A. Pons. luogo di una oscurità in cui si perde il suo sguardo. Bisog11e- difficoltd morfologiche o sintattiche. Si trattadi w, inglese di «Lcs langucs imaginairesdans les utopiesde 1"6geclassique»,in ~ rtl quindi guarire gli uomini dalla loro lingua:far spariregli 01tocemocinquanta parole con sintassi semplificata, lingua Cririque nn. 387-388,Kllembre 1979.pp. 720-35. :: usi antichi ,eoscuri, cancellarne i pu11tii11afferrabili.le zone 1ridealme11stemplice», corrispondente all'uso /ing11isticodi (7) Su queslo punto si "eda L'Otil du pouvoir, Paris. Belfond. -::: 1m. B. Crickmi ha Kgnalato. in una comunicazione~rson.ale. sf di indeterminazione - ambiguittl, equivoco, polisemia.. un bambino di sei anni, e la cui invenzio11enon è priva di di non aver trOV3toalcun riferimentoa Benthamnegli scrini di - Purgaree purificare, svuotare i seg11di al loro senso e i corpi arrière-pen~es egemoniche: questa lingua trasformerà /'in- Orv,ell.e di rano è poco probabileche Orv,cllabbiaconosciutoil i_ dallo loro sostanza. Poi ricolmarli: •Sarete ricolmi», pro- glese nella lingua ufficiale degli scambi commerciali e politi- Panopticon. 11riferimentoa Benthamnonescludeche Orv,ellabmette O'Brien. ,,v; spremeremo fincht non sarete svuotati, ci. Ogden lo dichiara con un cinismo che evoca gli accenti bia costruito la propria narrazionebasandosisul modo di sorYe• .2 poi vi riempiremo con noi stessi». del Grande Fratello: «Il mondo ha bi.fogno di quasi mille ti:~ac~:c,et~~i~~:~~;: ;; 1~·i:=d~~~i~~;:~~!~~ ! Proprio nella criticadi Orwell al totalitarismo contempo- lingue morte in più, e dì una sola lingua pilÌ viva••. Negli aul 0 P 1 an 3 ,~ 0 proticcmo~h-ias,qmubal"c cssct man~fi~s 1 , 0 ·ilu 51 ppaua,'doo quccs 13 to 1 pu 001 ••••o !,"o ~ raneo va ricercataun'origine della invenzio11edella Neo/in- a11111irenta Orwe/1 si era interessato a queJ1a lingua, poi 1K -..--· ... ., ~".; gua. La disperata luciditddi Orwell ha insi1111aatonche nella aveva lasciato perdere. Nella Neolingua la satira del Basic ::cr~'. 'è~i()g~~~l=~:!r~'~~~.t~~::· ~:~,s.York lingua la logica della profilassi sociale dell'impresa totalita- English è trasparente. «Di.J1ruggiamole parole, un sacco di 1932. ~ ria: il potere !ratta i corpi come segni, ma anche i segni parole, centinaia di parole, umi i giorni...• confida Syme a (9) A. Koestler. Le rlro e, l'infini. Paris.Calmann•U:vy.1945,p. _ ~co_m_e_oo_~~i._ll_s_uo_s~g_ua_,_M_,_m_s,_e,_n_o_n_ed_k_o_e_p_ol_iz_~_u_o_,c_h_, _ w i_ru w_n_c o, ,u_, w w , w_d_i_~_al_w_z,_o_ne_,_,iu_,_k_a._•_ll_p_,i_m_o_p_m_,. _ 1_s_. _ _ _ _ _ _ __ ~t

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