Prefazione all'edizione ucraina della «.fattoria degli animali» di George Orwell Orwell scrisse la prefazione all'edizione ucraina della FatlQ· ria degli animali nel marzo 1947; e il libro fu distribuito nel novembre dello stesso anno da un' ..Qrganizzazione per i profughi ucraini» (Ukrainian Oisplaced Persons Organization) a Monaco di Baviera. Le autorità americane in Germania riuscirono parzialmente a bloccare la distribuzione del libro (sequestrarono 1500copie e le consegnarono alle autorità russe), cercando così di evitare un ulteriore peggioramento dei già problematici rapporti con i sovietici nella Germania occupata. Si ricorderà che qualche anno prima, nel 1944,anche il venerabile e conservatore T.S. Eliot, caporedattore alla Faber & Faber, si era rifiutato di pubblicare La fattoria degli a11imali a Londra per analoghi motivi politici. La prima casa editrice americana a cui Orwell aveva proposto il libro nel 1944. la Dia\ Press, lo rifiutò invece afrermando che era «impossibile vendere storie di animali negli Stati uniti»(!). La prefazione di Orwel\ spiega la genesi e la lavorazione della FattorÙIdegli a,rimali, non di 1984: ma ora• sappiamo che i due romanzi furono probabilmente concepiti come un unico Ur-romanzo (vedi il quaderno inedito. Box IO, (194)A 164, nell'Orwcll Archive, University College, Londra), che in seguito si differenziò in due opere diverse, sebbene con non trascurabili rapporti tematici e figurativi. Inoltre, Orwell scrisse la sua prefazione nel 1947, all'epoca della prima stesura di 1984. Il testo originale in inglese è andato perso, e quella che segue è dunque una traduzione italiana di una traduzione inglese di una traduzione ucraina dell'originale scomparso nel labirinto della storia. (J. S.) ~aOlt M i è stato chiesto di scrivere una prefazione ro il com rollo (o il comrollo parziale) del governo spagnolo e cominciarono a dare la cacciaai trotzkisti, mia moglie e io ci trovammo dalla pane dei perseguitati. Fummo molto {Qr• umati e rillscimmo a uscire vivi daffa Spagr,a, senza ,rear,che essere arrestati una volta. Molti nostri amici ver,,rerofucilati, altri rimasero a lu,rgo in prigione o addirittura scompariro- ,ro r,el nulla. Queste cacce all'uomo in Spag11aebbero luogo nello stesso periodo delle grandi epurazioni in Russia e in un certo senso erano complememari a esse. I capi di imputazione erano gli s1essisia in Spagna che in Russia (collaborazionismo con i fascisti), e per qua,rto riguardava la Spagna avevo ogni ragione di ritenerle false. Questa esperie,rzami insegnò una lezione imponame: mi mostrò lafacilità con cui la propaganda 101alilariapuò manipolare le opinioni di persone razionali in paesi democratici. Mia moglie e io assistemmo alla cattura di molta geme in,rocente arrestata unicamente perché sospeuata di opinio,ri politiche poco ortodosse. Tuttavia, al nostro ritor110in Inghilterra scoprimmo che numerosi osservatori mollo ben in• formati e intelligenti avevano creduto a tutte le storie {anta• siose di cospirazioni, tradimenti e sabotaggi che la stampa per la traduzione ucraina della Fattoria degli animali. Mi rendo como di scrivere per dei leuori di Cliinon so nulla, e che anche loro non sanno nulla di me. Perciò, prima di spiegare com·è ,rata La fattoria degli animali, vorrei parla- A.Jtltl~ r\ re w, po' di me e delle esperienze personali aura- KfY-rMX-&i verso le quali sono arrivalo alla mia attuale posi- f! .L zio11epolitica. U'J Tf i IOrI Nacqui in India nel 1903. Mio padre era u,r ,.,...~TI\ ".ytMi• ufficiale dell'amministrazione britannica in India, .,.- 1-- "'• e la mia famiglia era ,ma delle tante ftm,iglie del 'l"OIA&:«ttrAtfl ceto medio di militari, impiegati del governo, mae- ICfACltM H,ç'•> stri. sacer~~ti, avvocati, medici, ecc. Studi~i a Ha: ftaA,KA1lt6 H Eton, la pm costosa e snob delle scuole private V. Oilebnikov e A. Krueenych, Giocoall'inferno, Mosca 1912;ili. di N. Gonb.rova. inglesi, solo grazie a una borsa di studio: mio pa- lt A;::K,'.)'" I ~~=:~::,,7t:e~~: ~!a~~~ ';::s:~uto permettersi di M itt 1111 XO,l6l • Poco dopo a11er finito gli studi (allora 110'1ave- "A:C.&,.1:.1A Mttra .,. vo ancora vent'anni) andai a Burma e mi arruolai I\ J. •• _ nella polizia imperiale indiana. Era IUUI polizia u ac-aMn.,., 4M#'\ KOA..&.yn., armata, unti specie di gendarmerie mollo simile n(IO_t.46#.J\A (TO"OM1i KtllK4',- alla Guardia civil spagnola o alla Garde mobile francese. Ci rimas_ipercinque a~u,i,'!.IO110~e~auna carriera r Ai.,T ,~ '1 f:ilt\b\E '"(Ab n At11A fattt1per me, e m, mdusse a odiare l 1mperialtsmo, anche se 7 •r r _ in_qit~l periodo i.sentime,~ti 11~zio11~lis't1~0'1.erano molto t\),.ATO. Keyrt.b,\)t ~6'1\., , diffttsl a Burma e I rapporll tra mg/es, e b,rmam erano abba• " M 1i 'b IOKf yr ,. P' W.~T no t,.•kt1 A stanza buoni. Nel 1927 rassegnai le mie dimissioni dal sen1i- V - , . zio, memre ero in lic~nza in lllghiherrra, e decisi di dive11ta• tti'\ ~ Y Wf1 nl\à Ml HA C~ A I\• re mio scrittore, all'mizio senza alcu,r successo. Nel /928 vissi a Parigi e scrissi dei romanzi e dei racconti che nessuno volle pubblicare (i11seguito li distr11Ss1i 111ti)N. egli anni seguemi, spesso facendo lafame, vissi allagiomtlta in estrema povertà. F11solo dal 1934 i,r poi che riuscii a guadagnarmi da vivere con quello che scrivevo. Nel frattempo vissi a volte per mesi tra i poveri e i malvivemi che abitano nelle zone malfamate della città, o 11aga11p0er le strade mendicando o ruba,rdo. In quel periodo frequentavo quella gente solo per mancanza di soldi, ma poi la loro vitacomi11ciòa interessar• mi molto per se stessa. Per vari anni swdiai (questa volta più sistematic(llnente) le condizioni di vita dei minatori nel nord dell'Inghilterra. Fino al 1930 no11mi considerai veramente 1111 socialista: i11realtà 11011 avevo idee politiche ben definite. Diventai fifosocialista più per una reazione di disg1wo nei confronti delf'oppressio,re a cui gli operai più poveri venivano sottoposti, che per 1111qaualche ammirazione teorica per una società pianificata. Mi spo.mi nel /936. Quasi la stessa se1tima11ascoppiò in Spagna la guerra civile. Sia io che mia moglie volevamo andare in Spag11aa combattere per le forze repubblicane. Nel giro di sei mesi avevo fi11itoil libro che stavo scrivendo ed eravamo pronti a partire. /11 Spagna trascorsi quasi sei mesi sul [rome aragonese fin quando, a Huesca, un cecchino fasc:is1ami ferì alla gola. AIJ'i,rizio della guerra pochi stranieri erano consapevoli delle loue imeme tra i vari partiti poli1ici che appoggiavano il governo. Invece di unirmi, come fa maggior parte degli stranieri, alle forze della Brigata internazionale, ero entrato a far parte, per una serie di cause fortuite, della milizia del Poum, cioè del gruppo trorzkista spagnolo. Perciò verso la metà del /937, quando i com1misti otten,re. aveva riportato dai processi in corso a Mosca. Fu così che capii, più chiaramente che mai, l'influenza negatù1a che il mito sovietico esercitava sul movimemo socialista occidentale. A q11estopunto devo fermarmi per spiegare la mia posizione nei confrollli del regime sovietico. Non ho mai visiwto la Russia e la mia conoscenza si basa w1icameme su q11a11tsoi può ricavare da libri e giomali. Anche se potessi farlo, 11011vorrei interferire 11egliaffari imerni del/'Uiss: 11011co11da11nereSitali,r e i suoi colleghi soltanto per i loro metodi barbari e antidemocratici. È possibile che, anche con le migliori i11te,rzioni,non avrebbero potuto comportarsi diversameme, vista la situazione del loro paese. D'al1raparte, mi sembrava estremameme importante che la gente nelfEuropa occidemale conoscesse il vero volto del regime sovietico. Fin dal /930 avevo co,tstatato l'assenza di qualunque elemento che indicasse un'evoluzione della siluazione russa verso qualcosa che poresse veramente chiamarsi socialismo. Al comrario, fui colpito dai segni di una trasformazione verso una società gerarchizzata, in cui i capi non hanno più motivi per abdicare al proprio potere di quanto no,r avve,rga in qualsiasi altra classe dirigente. lnolrre, gli imellettuali e i lavoratori di"" paese come l'Inghilterra non riescono a rendersi conto che l' Urssattuale è completameme diversa da quella del /917. Il fatto è che, in parte, non lo vogliono capire (cioè, vogliono credere che, in qualche luogo, esiste davvero un paese socialista), e i,r parte, essendo abituati a u,ra certa libertà e a una certa moderazione nel 10110della vita pubblica, il totalitarismo è per essi affatto incomprensibile. Tuuavia, bisogna ricordare che l'Inghilterra non è completameme democratica. È anche un paese capitalisra con grandi privilegi di classe (anche ora, dopo una guerra che ha avuto l'effeuo di rendere uguali un po' tutti) e grandi disparità di ricchezze. Ciò nonosta11te, è un paese il cui popolo è vissuto insieme, senza una guerra civile, per parecchi secoli, nel quale le leggi sono relativamente giuste e le cui statistiche e notizie ufficiali so,ro quasi sempre credibili, e infine è una 11azionenella quale si possono avere opinioni minoritarie, e professarle, senza meuere in pericolo la propria vita. In un tale clima il ciuadino medio non può capire davvero cose come i campi di concentramento, le deporrazioni di massa, gli arresti senza processo, la censura della stampa, ecc. Traduce automaricamente tutto quello che legge su un paese come l'Urss in termini inglesi, e quindi accetta innocente• mente le menzogne della propaganda rotalitaria. Fino al 1939, e anche dopo, la maggior parre del popolo inglese non era in grado di valutare la vera natura del regime nazista in Germania, e ora nei confronri del regime sovierico mantiene più o meno lo stesso tipo di illusione. Tutto ciò ha molto danneggiato il movimento socialista in Inghilterra e ha avuto serie conseguenze per lapolitica estera inglese. lnfat1i, secondo me, nulla ha contribuito alla corruzione dell'idea originaria di socialismo quanto la convinzione che la Russia sia un paese socialisra e che ogni atlo dei suoi capi debba essere, se non imitato, per lo meno giustificato. Cosi, da dieci anni sono com•into che la di.struzio• ne del mito sovietico sia essenziale se noi vogliamo una rinascita del movimento socialista. Al mio ritor• no dalla Spagna pen.saidi denunciare il mito sovieti• co in un racconto comprensibile a chiunque e facilmente rraducibile in altre lingue. Tuttavia, i dettagli dell'intreccio non mi vennero in mente per molto tempo, fino a quando un giorno (vivevo allora in un paesino di campagna) vidi un bambino di circa dieci an11iche guidava un enorme cavallo da tiro per uno streuo sentiero, frusrandolo ogni volta che cercava di voltarsi. Rifletrei che se solo quegli animali si fossero resi conto della loro forza, noi non avrem• mo più avuto nessun potert· ,udi essi, e che l'uomo sfrutla gli animali allo su•,~11modo in cui i ricchi sfruttano il proletariato. Mi misi ad analizzare la reoriadi Marx dal punto di vista degli animali. Per loro era chiaro che il conceuo di Joua di classe tragli uomini era una pura illusione perché, quando era necesSariosfruuare gli animali, tutti gli uomini si univano conrro di loro: la vera lotta era rra gli animali e gli uomini. Partendo da que..sropunto non mi fu difficile elaborare l'intreccio del racconro. Lo scrissi soltanto nel 1943, perché ero sempre molto occupato da altri lavori; alla fine inclusi nel raccomo vicende come la conferenza di Teheran, che si svolsero soltanto mentre lo stavo scrivendo. Quindi prima di scriverlo ebbi in mente pu sei anni la strulrura del mio racconto. Non voglio spiegare questo racconto; se il suo significato non è chiaro, vuol dire che è un fallimento. Ma vo"ei sotto• lineare due fatti: primo, che nonostante i vari episodi siano tratti dalla storia della rivoluzione russa, sono sratistrutturati schematicamer,te e il loro ordine cronologico è stato muta• to per dare una certa simmetria al racconto. Il secondo fatto è stato trascurato dalla maggior parte dei critici, forse perché non l'ho sot1olinea10a sufficienza. Alcuni leuori potranno terminare questo libro con l'impressione che gli uomini e i maiali si sono complerameme riconciliati. Questa non era la mia inrenzione; al co11trario,volli che il libro finl.$Secon una chiara 11010di discordia, perché lo scrissi subito dopo la conferenza di Teheran, quando tuui pen.savano che si fossero stabiliti i migliori rapporti possibili tra la Russia e l'Occidente. lo personalmente non credevo che questi buoni rapporti sarebbero durati a lungo e, come le vicende hanno dimostrato, non mi ero sbagliato di molto ... Non so cos'altro dire. Se a qualcuno interessa, posso aggiungere che sono vedovo con un figlio di quasi rreanni, che sono uno scrittore di professione, e che dall'inizio della guerra ho lavorato come giornalista. La rivista per la quale scrivo di più t The Tribune, un settimanale sociopolitico che rappresenta, generalmente, la sinistra del partilo laburista. Tra i miei libri, forse i seguenti possono interessare i miei auuali leuori (se qualche lettore di questa traduzione riesce a trovarli): Burmese Days (un romanzo di Burma), Homage to Catalonia (nato dalle mie esperienze nella guerra civile in Spagna), Criticai Essays (saggi, per la maggior parte, sulla letteratura inglesepopola- ~ re contemporanea e interessanti più da un punto di vista e sociologico che da un punto di vista letterario). .s (Traduzione di Jon R. Snyder) i ~ Nota (I) Nella versione ucraina c'è una lunga nota sul significatosociak e s1oricodelle cosiddeue PublicSchooh come appunto Eton; pur :::~c1~~ !=~~n:~::~r;u=~ /,::~ ~~~ i ni. (N.d.C.) ~
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==