. Francia; ma ha anche come referente la lungimirante visione politica di Rathenau, realizzatore dell'unità europea sono il segno di un socialismo duttile alle necessità degli individui e delle nazioni, consapevole dei problemi della società capitalistica. È intelligenza la capacità delle truppe occupanti di non pesare sulla popolazione occupata, è intelligenza offrire ai vinti condizioni generose, come è intelligenza per questi accettarle o migliorarle con esperta diplomazia. In questa utopia a rovescio, sono frequenti i richiami al destino. con funzione che Morselli deve aver inteso come ironica. Allo stesso modo in cui il paradosso appartiene alla realtà, la logica al mondo alternativo, così gli avvenimenti che il destino esigeva e nel romanzo hanno buon esito sono quelli che la storia non vide realizzani. L'intelligenza che ispira il comportamento dei politici e dei militari nel romanzo è insomma rintelligenza del romanziere stesso (non il suo realismo). Il piano di occupazione della valle padana, dall'idea geniale del tunnel ai particolari tattici della velocità dei mezzi di occupazione all'individuazione, geograficamente sottile, di itinerari aJtemativi e convergenti. è una indovinata favola. Altre volte, l'invenzione consiste nel capovolgere fatti realmente avvenuti. o nel trasporre cronologicamente tattiche applicate (ma con esito diverso) nell'ultima guerra. Cito per il primo punto la ricostruzione della battaglia navale dello Jutland, e l'attribuzione ai tedeschi delle felici improvvisazioni sfoggiate in realtà dagli inglesi. così da portarli a una vittoria decisiva; oppure il fallimento dell'attentato contro Rathenau. che permette a Morselli di utilizzare il personaggio come guida dell'Europa unita (questo tecnologo umanista e democratico incarna infatti l'ideale del politico morselliano). O ancora la decisione di Lenin di portare la rivoluzione là dove il capitalismo è più maturo e passibile di crisi, cioè negli Stati uniti. Per il secondo punto. i riferi• menti abbondano: !"occupazione tedesca della Francia e la ritirata inglese verso la Manica; la tattica delle csaa:he»; l'impiego imprevedibile e audace dei .oommandos10; la nascita della Resistenza. Ed ha ancora esiti di risonanza letteraria l'individualismo di Morselli, che considera motore degli avvenimenti non le spinte storiche ma l'azione consapevole degli individui. Ne sono frutto non solo i robusti ritratti di uomini politici nel pieno della loro attività (a Rathenau si possono aggiungere Gic> litti e Churchill). la suggestiva mimesi dei loro discorsi pubblici e dei loro memoriali, ma anche l'invenzione di personaggi estranei alle gerarchie e alle genealogie, e capaci di dare, forti della loro estraneità. un impulso decisivo agli avvenimenti. Questi individui sono descritti nella loro varia umanità con spirito fraterno, da un Morselli che attribuisce loro, secondo i casi, alcuni suoi tratti personali: penso al maggiore von Allmenn. a Ludovico Schwanthaler, al colonnello Visentin, e cosl via. I n Roma senza papa il procedimento applicato è in apparen• za molto diverso. Non si tratta ~ .S! di opporre un mondo alternativo a ~ un mondo effettuale, storico. Qui i l"alternativa è tra presente e futu- ~ ro: il futuro è immaginato come "" possibile termine di comparazione. non come proposta. j Cè di più: Morselli non sa o non ~ vuole proporre. per il mondo reliQ gioso, un'alternativa ideologica, cosl come invece ha fatto per la situazione politica del passato recente. Egli applica un metodo, per cosl dire. sperimentale: porta a una fase ulteriore tendenze che avverte nel dibattito contemporaneo, e cerca di vederne le conS<.- guenze. Si discute sul celibato dei preti? Ed ecco che la norma è stata abrogata, i preti giovani sono quasi tutti sposati, e persino il papa è, forse. fidanzato. C'è una tendenza all'ecumenismo cristiano? Ed ecco un cattolicesimo ormai quasi protestante, mentre già si punta all'unificazione col buddismo. È per questa mancanza di alternativa ideologica che la linea narrativa di Roma senza papa è esile, quasi nulla: l'attesa dì un'udienza papale, che poi risulta deluden1e. L'invenzione si frammenta e mo]. tiplica in piccole invenzioni: eccle• siast1ciche vincono la coppa Da• vis, o tengono la marijuana in tabacchiera; 1 gesuiti che risolvono la questione meridionale con un regime di tipo collettivistico; i progetti per l'evangelizzazione dei venusiani e per la conversione delle macchine pensanti Rand e Westinghousc; i confessionali automatici; una disputa teologica sull'immacolata concezione svolta con l'aiuto di un computer sintettzz.atore. I trent'anni circa di spostamento sperimentale verso il futuro servono a Morselli, mi pare, per proporre in forma antifrastica una dispecie di disagio, di inappartenen• za, per dirla con Montale. Tanto più importante perch6 non si realizza come adesione totale al tipo contrapposto, ma invece come il sogno di una specie di fusione. L'idealizzazione degli svi22eri ha origine in questa sognata sovrapposizione (o correzione) di caratteri nazionali: non solo von Allmenn di Conrro•passato è di origine svi22era, e Ludovico Schwanthaler è laureato a Zurigo e si tra• veste da turista svizzero, ma sono senz'altro svizzeri i protagonisti• narratori di Roma unza papa e di Dissipatio, che ha il suo punto di riferimento in Crisopoli-Zurigo. Insomma. sul piano geografico accade a Morselli lo stesso che sul piano storico: si allontana dal suo centro esistenziale, salvo poi riva• lutarlo. Così l'Italia diventa stu• penda se vista e ricordata da un nordico (Subiaco ricordata da Ludovico, Contro-passato, p. 49). e Roma recupera tuna la sua magia se accarezzata dall"occhio affettuoso e nos1algirodel protagonista di Roma senza papa. Ed è proprio identificandosi con un prete sviz. zero che Morselli riesce a darci dei magnifici scorci di Roma con la sua vitalità brulicante, i suoi odori, la sua 1errestrità, mostrando capacità descrittive e mimetiche meno spiccanti negli altri romanzi. Anche per ciò che riguarda le distanze storiche, Comro•passaro 1{e/\.O(o11u:c,tH "'''4 'ltp'f'f'iZ ,t 11po.C.uo ~ ~: p n DA) ttl\Htal ll ! ,lro llJ~hHUl.'I' ,y,,r... cloeii..? X1tt, ,ry-r npo1',alrc.M"- HCl)MCHK· rlitll( 'l'iM '!jtJliHO Apef eca.. .lii. e 'K o:,- n. ..t a.1u ,r c. ,qu• n t t1 ~ H Mo.3 J teft-e.ltlL ~ ne~ 'l'alfH/\ ~ 'i~PfiOM nJttt1btO,,. A. Kruhnych, Semivivo, Mosco 1913; ili, di M. Lariono..,. fesa della tradizione religiosa. L'audacia propositiva in lui è estremamente più fertile nei ri• guardi del passato che del presente. Non vi sono pronunciamenti espliciti, ma dai contatti e dalle riflessioni del protagonista in mezzo a1 variegato mondo curiale la posizione tutto sommato conservatrice di Monelli risulta chiara, anche se combattuta e venata di dubbi. La comicità, molto più sviluppata in Roma senza papa che in Contro• passaro, è il garbato ornamento di un rifiuto. P otrebbe iniziare di qui un giudizio globale sulle convinzioni di Morselli: moderatismo illuminato in politica, sostanziale conservatorismo in reli• gione. Ma stiamo parlando dello scrittore. Vediamo allora alcuni degli elementi congiuntivi fra i due romanzi. È ideologica, psicologica e strutturale nello stesso tempo l'insistenza di Morselli su una tipologia etnica o nazionale: il suo sogno di un'Europa unificata intorno alla Germania si fonda su osservazioni caratteriali. oltre che su considerazioni industriali ed economiche. Le qualità e i difetti degli uomini del nord e del sud. del tedesco e dell'italiano. sono più volte rilevati. L"insistenza nella critica dei difetti italiani corrisponde a un sen• so di estraneità dello scrittore, una e Roma senza papa presentano tecniche assai simili. Prima di tutto, il senso di vicinanza-distanza dalla storia e dalla contemporaneità è misurato dalle frequenti appa• rizioni, straniate, di personaggi della storia contemporanea. In Con1ro-passato troviamo il giovane Rommel nell'impresa del tunnel, Kessclring governalore dell"Alta Corsica, Einstein che dà suggerimenti"(nefasti) per l'impiego degli Zeppelin, Di Vittorio che organizza scioperi antiledeschi, Max Plank nominato presidente della Federazione europea; infine, dulcis in fondo, Adolf Hitler che si accontenta di propagandare le sue idee, e in particolare l'Anschluss, mediante la pittura. Roma stnza papa ci presenta De Gasperi vicino alla canonizzazione. Fanfani presidente della repubblica, Claudio Villa senatore a vita. E poi, la contemporaneità è raggiunta attraverso il ricordo storico. quando ci si ponga nell'avvenire (per esempio la Roma contemporanea presente come ricordo di gioventù del protagonista di Roma unza papa); attraverso l'anlicipo e l'anticipata correzione, quando il punto di fuga è il passato. Lf ultimo romanzo di Morselli, Dissipatio, ci fa comprendere meglio gli altri. No10intanto che Dissipatio. come Roma senza papa, è scritto in prima persona, a differenza della terza persona quasi-storica di Contro-passato. La prima persona significa un punto di vista privilegiato ed esclusivo, che coincide in gran parte, nel caso di Morselli, con quello dell'autore: idee, sentimenti, idiosincrasie dei personaggi narratori sono chiaramente, e verificabilmente, suoi (un solo esem• pio: la Socialidarielà di Roma senza papa è riconosciuta come propria invenzione dal protagonista di Dissipatio. p. 147). A parte le frequenti riflessioni sul solipsismo e sull'egocentrismo, Dissipatio è preziosa per due spunti. Anzitutto per il neologismo fobantropia, e le relative spiegazioni: •sono, a intervalli, foban1ropo, ho pa11ra dell'uomo. come dei topi e delle zanzare, per il danno e il fastidio di cui è produttore inesausto"' (p. 45). Il secondo spunto sta u nell'enunciazione di un gioco prediletto: «io facevo il mio solito giuoco, parentesizzare l'esistenza di miei simili, figurarmi come l'unico pensante in una creazione tut• ta deserta( ... ). Hegel ha sognato una realtà in st e per 56, io sognavo una realtà con me e per me. Dove gli altri non hanno luogo, perch6 non ci sono• (p. 51). Nel romanzo, questo desiderio di solitudine viene poi soddisfatto in modo drastico: il protagonis1a si trova solo in un mondo da cui tutti gli uomini sono spariti e in cui è finita la Storia. Diventa allora facile attribuire alla stessa fobantropia la ricerca di mondi alternativi: in Dissipatio. appunto l"esaudimento del desiderio di parentesi22are; negli altri due romanzi, l'allontanamento in un passato diverso da quello storico o la fuga verso un futuro che si può sperare migliore. È quanto prima ho chiamato disa• gio, o inappartenenza, individuale, etnica ed antropologica nel suo complesso. Ma che cosa succede al protagonista di Dissipatio? Bastano pochi giorni per mostrargli che un uomo è tale solo nei rapporti con i propri simili: e lentamente ma irresistibilmente lo invade quel senso dì fraternità che prima aveva respinto. Alla paura degli uomini si sostituisce una paura più generale, schiacciante: inizia la «Cronaca della paura10(p. 108). Il sentimento dominante è la nostalgia degli altri, degli uomini tanto odiati. li protagonista asporta dei manichini dal Grande Emporio, li distribuisce nella piazza, li sistema in piscina: simulacri, illusioni di un mondo che fu, una volta, animato. E, soprattutto, rievoca le conversazioni con l'uomo che sentì più fra1erno, lo psicologo Karpinsky, ne sente, in un"allucinazione. la voce, s'installa a Crisopoli per vivere ormai nell'attesa di un suo ritorno accan10 a lui. Questa nostalgia dell'umano è forse il tratto più caratteristico dei mondi altemalivi di Mnrselli. È una nostalgia più razionale in Contro-passato. dove del resto manca un protagonbta. condensa1ore e portatore di scntimcnli. È piuttosto il lettore che. trascinato dall'invenzione di Morselli. rimpiange quel mondo che non è stato. ma avrebbe potuto e dovuto essere. In Roma senza papa, la nostal• gia è invece scoperta. anche se controllata e sottile. Sino al finale crepuscolare: ..Sollo l"obelisco, come allora, camminavano coi piedi pcMtnt1 due carabinieri, i pennacchi affiancati annuenti sulle lucerne. E c'erano i ragazzi che strillavano e si scapaL-cionavano davanti al negozio delle Suore Paoline. Qualche ,•ecchio la:<ifermo alrimbocco di Via della Conciliazione"'. ecc. (p. 183). S1ruggen1idichiarazioni d'amore alla vita. agli uomini. alla religione. così come M>no.E la nostalgia si socializza nel rimpianto dei romani, che per 1ut10il libro appaiono e si proclamano mesrnmente abbandonali e inutili dopo il trasferimento della Santa Sede. . 11 protagonista di Di.Jsipatio scampa al misterioso annichilimento dell'umanità perché si trova, all'ora X, in una caverna dove pensava di uccidersi. li suicidio è, anche, un modo di elifllinarc gli altri, e viceversa, come riconosce lo stesso autore: «amiamo la morte. La morte degli altri, e più ancora, in questo precipitare dei tempi, senza saperlo la morte nostra» (p. 25). ln qualche modo la distruzione dell'umanità ha realizzato a rovescio ciò che il suicidio mancato implicava. Ma si ricordi com'è narrata la ricerca della caverna: «Una spirale all'ingiù (mi dicevo, camminando). Finora (mi dicevo) hai disceso nella tua vita pareti in pendio, adesso risulta che le pareti in ultimo si fanno verticali. La tua vita termina a imbuto» (p. 23). I mondi alternativi sono così prossimi al presente, perché occorre troppa energia per risalire le pareti dell'imbuto o per osare di scivolarvi; per questo l'immaginazione dello scrittore ha sempre nel campo visivo il presente, sia pure cercando di guardare prima e dopo, al di sopra e al di sotto dell'imbuto. Anche perché i mondi alternativi non potevano fondarsi su un'ideologia alternativa abbastanza potente e credibile, e i problemi (esistenziali, politici, religiosi) non trovavano l'appagamento di una soluzione. Salvo quella di lasciarsi scivolare nell'imbuto. Questo articolo t una redazio,it abbrtvima della rtlaziont di Ctsa• re Segre al conveg,io «Guido Mor• selli dieci a,ini dopo» (Gavirate, 22-23 ouob,e 1983).
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