Alfabeta - anno VI - n. 56 - gennaio 1984

.......................................................................... , A Milano, 1953-1963 Renato Pedio Q ualcuno, temo, fraintenderà desctnu (Bùui, tquipo 57, Costa, stradesi divisero. si prosegui altro• me110 lucidamente trai110111e sem- drot1a.O11estame11a1se.mtisewui i lamostro«Arteprogramma- Wilding); tassonomie accanite ve: negli .ambienti» ad esempio, di brava quella di proge110:11ei casi ta e cinetico 1953/1963•co- (Hacbr, Ta/mann; e tra gli •affi· cui abbiamo qui precoci esempi di migliori, 11011 come toccasa11a rasmt nostalgiadi quantopoteva we- ni•, sulla parete dutra grigia, De- Ancuchi, Barioni, De V«chi; as- serenante ma come avversario do re e non I; a arto inapprtenza im- bourg); co/vinisticiparadigmi, im- seme (per suo polemica) G. Co- domare. C'era odio-amore per il meccanismi:tecnici,cinetici,t perce1tivi. Respi,ise solo quelli mercantilit formalistici. Ma soprattutto: accellò la ricerca paziente, l'«humilis ctrtitudo», sempre revocabile, dellascienza induttiva. Anticipò mezza ricercaepistemologi- ■ ptran1epiaarà, st:nza dubbio, in- placabili alternanu sisttmiche (i lombo. Ma voglio insistere en pas- programma. Da quando ilproge110 ■ tLrprttarla oo~ strillo palttiro, Molllllr, Morti/et, Stule); trame sant su ciò che tulli sanno: che la divenne feticcio, la faccenda t an- ■ macolabile con indulgenza al di- esplosive del 1empo in prospt11iva cosa aveva propaggini e incontri data dissolvendosi (spesso si pro- ■ 1u1w-un-po' corrente, irridendovi (Soto, Srtin; Richter, Vieira);scar- btn oltre lo specifico visivo, per gettò senza eseguire).A vendo pa.s- ■ appunlo perch, quest'ultimaavan- ti, elenchi, infertnzialì miscugli travalicamento naturale, fino alla satOgli anni dissolventi ,rell'osser- ■ guardia aveva - futìlmenre- ragio- (Chiggio, Demarco; :Asis);reitera- lmerumra: nel Gruppo 63 appun- vatorio d'ima grossa rivista d't,r- ■ ne. zioni gene1ichedell'ottico (Duarte, to, cosi eterogeneo,accamoa Baie- chiteltura, sono inclirie a pensare ■ Sento i sof,smi dell'ovvio (apar- Garcia Rossi, Landi, Mavignier, strini o Sanguinetio Manganellisi che il dissolvimentofosse ;,, parte ■ te i nomi e la dalll): in questa mo- Sempere; Rilty, Tomasello);com- aggiravano vari visivi e, anche: gius10:il progetlo era solo uno dei ■ stra ci sarebberoin1enzionalitàpo- penetrante chiarezza (Gerstner), Franco Evangelisti; Viuorio Grt• termini della questione. Ora. a : lilica, lavoro di.gruppo, riproduci· Ju«nri bo11egheneoclassiche (Al- goui. Balestrinimi ci volleprecisa- me pare che questo fosse e sia i/ ■ biliul, ~ibfzione moralistica d~i viani, Sobrino), mitiche"plantlarie mente[Krchi da qualcheanno seri- punto; e perciò mi rifi11todi consi- ~ccam.srru, programma oggem- migrazioni (Boriani, Varisco;Bu• vtvo testi «programmati». Ne ac- derarequestamostrauna retrospetvizzato fino al maniacale, aboli- ry); tonalitàdel tallilt e dtl cinetiro cenno solo perché di loro, a quel riva. zione tkl/'aura, «analogi.eplasti- (Megert; Caste/Jani, Christen, Di poco cosmmo, io credo,fu il cM» dei •processi fenomenici sca- Mack, Tinguely)... metafore spes- co11ce11d0i utopia. Tutto restawoturtnti dalla natura delle cose•, so intercambiabili,oggettisfocianti piafinchl 11011 si reafizza. l discorsi coinvolgimento (occhio e mente) l'uno nell'altro ptr un colleuivo Sllll'lltOpia hanno terribilme,rte deglialtri, conquistaaleatoriadella che anzi ne esalta l'unicum. contribuito a rendere wopici gli strie nel tempo, ecc. - erano sogni. Malgrado la mia faziosilà, ciò sforzi: co11Sideru,rdo11topis1icala Crescitatklla coscienzacol/e11ivae vale anche per gli operatori che 1rt1dizionemoderna. si è perso di insiemerisca110delladignitàde/l'o- prediligo: le iperspazio/ifiabe in- vista un processo che ha secoli ptratort, ptr e non malgradolaso- stabilidi Munari e Lt Pare, i disin- (millenni) di sviluppo. Ptr la forecializzazione - era utopia. Sostilu• canti incanlati, malgrt tout, di stasi sono presi non gli alberi,ma i zione de.Ilaria.reaallanurce (•SO- Massironi, le grammaticali imbo- verdi ctd11idi tutte lt s11efoglie. li cial~nlt inuiile•) - era antistori- scate di Vasarely, i pungenti cicli fallimento dell'•ultima a11anguaroo. Quanto più qunu opere sono dLJprecario in De Vecchi, le scan- dia»precede,o registra,ilfallimen• inurusanti, anzi le soopri umane sioni di profezia mentale, ove ho to politico nel mondo. Ma l'altro magiche sofferte, oltre che intelli- poi spesso viaggiato, di Mari... Dask/dneChaos(1966) fallo, cui si pensò poco, o male, o genti, Ulntopiù,a occhipost-, sono Tutto ciò, e quant'altro vi si può poco t male, è che 11ess1mprogetto spregevoli: mancano di Rea/poli• aggiungtrt, fa parte del mio diritto tempo, non conoscevoquasi nessu- è concepibilmenteutile se,rza una tik. Non danno da mangiare: dun- di fruitore: ma la soslanza di que- no. base cul111ra/teow/e. CiiH: senza que, sono evasive.. stamostrafa parte, bruialmente, di Era nell'aria;ntl midollo stesso una dialetticainternache metta in Non werò qunto poco spazio una mia necusi1à. dellecose. L'«ultima avanguardia» gioco tutte le contraddizioni dtl per con/ware ruttociò; M lacrilne• Peril lei/oreche-può capitare- non si esauriva•inuna reazione di reale. Alcune, le vivevamo; di a/. rò illusioni[Krdute di gioventù. li ignori o non ricordi, rinvio al cala- parte, né in una reazioneparziale: tre, parlavamo. fallo è dae qui si lavoracon la psi- logo, ove trovtrà un'introduzione investiva facilmente tulli i campi Tuttavia:fra tulle le avanguardie cM dell'«utente• a una profondità magistrale e vari materiali indi- dell'espressione e li politicizzava post-guerra,questas'accostavapiù Mn oltre i programmi o lt trovale- spensabili. La rivolta contro le or- senza misericordia.Non si vide as- di ogni altra a quella IOtalith;Aria/voltafiabesche e ipnotiche - de• ge (ormai gratuite) dell'informa/e solutamentedove stesse la di/fico/- gan lo sanci. Ptr q11es1e0ssaè oggi gli ineffabili spazio-ltmporali. determinò un'esigenza morale cht 1/J - quella difficoltàche, proprio a tanto importante,quasi u110sforzo Sconcertane/Jamostra (del chiaris- inevitabilmentesi ricollegòalgran- partiredal culmine del '63, svi()al- supremo; e per questo ramoaspra e simo allestimentodi Achille Casti- <k filone futurista-cosmmivista- terò frantumò complicò t infine cinica è stata poi la reazione: era glioni ho parlato altrove) precisa- astrauista-neoplastico - sono espo- sfati>il movimento. Gli avversari l'ultima carta, totale, e la reazione menle che «una rigorosa misura- sti precedenti «programmati»tmo- aveva,io ragione, la difficoltà tra ebbe tulle lecara11eris1ichaeppunto zione della dimostrabilitàdell'arte zionanri - e cht, dopo Parigi,Mi- pratica. Cioi, psichica. Cioè, so- di una delusione totale. futisca oon l'esserearte tout court: /ano, DUSSeldorfe il coagulo di eia/e. Cioè, economica. Cioè, poli- li catalogoi11Sistec,on contributi felice incuknle• CM, os.servaironi- 2.agabria («Nuova tendenza», tica. Cioè, storica.. Cioè, pill o specifici, sui contaui con la ricerca ca la cur01riceLta Vergine, •prin- 1961), ebbe consacrazione (e co- meno, una specie di peccato origi- scitnlifica («gestaltica»)t sull'uso cipiò nellagrona di Altami.ra•.Ma miflCWa finire) a San Marino ntl nale indiscriminaro, la tawologia dellamacchina. Difauo, l'arteprocasuccessil 1a: operòper «trialsand errors» come metodo. l{I comatto con architettura t design, rectpi esecuzione e fruizione nel progetto memo/ee q11fiu nel cuore non tanto dell'arte: del pensiero. Ge1tò ponti; non conobbe divieti, fuor che la noia del gih fallo. Chipuò supporrecht ciò 1101s1ia più a111wlt?Ho vogliad'esseresanamente ingiusto, dichiarandoche oggi appunto /'•arte• o è «programmala» o 1101è1. (Quella che oggi fa bouega, 11011 è). Di essere apodit1ico,memre difendo q11esta mostra, e la dara cui si ferma, 1963!,come dati di /MIOnon sostituibili. Era, è vero, il tempo delle •due cult11rt•:è forse passato? Al contrario: c'è più creatività fuori de/rane, oggi, che in essa. Dunque era preferibile rischiare la schizofrenia solo per violenza esterna, che per convi11zio11dei rinuncia, .variamentepaludala, come oggi. Quando chieseroa Whitman i ri• medi per .,; mali della democrazia», «more tlemocracy»rispose il poeta dalla barbapiena di farfalle. Quando la sù1is1raperde, è perché non è ancoragiuma afondo. È vero: me10doscientificoe verificafu• rono più intuiti che praticati: nei «programmi• abbiamo più aritmt• ■ ticoelementarechematematica,errore (secondo me) pagato caro. E 1u11aviae, ra una via d'uscila inte• grata. Che col cinismo si possa vivereoltrecliesopravvivere,èfalso. E che invece - liear liear! - Sllil'altra sponda qualcuno (Bucky Fui• ler, D.R. Hofstadter),da/suo punto di vista, cercasset cercl,iora di arrivare da noi: ebbene questo, invece, è vero. appunto, in forza di.quegli intendi- '63. dell'umano. grammata riprese anche una vec- Arte programmala e cinetic.a menti, le mie, più cM lenure, sono Gli artisti, parlandone, registra- Si sfiorava invece, in rtaltll, e chiasperanza, di fare i coniicon la 1953/1963.L'ultima avanguardia partecipazioni. no con vari accenti delusioni, ,;. oggi lo vediamo, una profonda macchinadaposizione di pari1h;di Milano, Palazzo reale L Sericheperistalsi,molecolari iri- vendicazioni t insofferenze. le unificazioneculturale. L'ideupi1ìo renderseneanzi, umanamtti.te,pa- (4 novembre '83-27 febbraio '84) ........................................................................... r enfasiJl@dIesign lntemational Council of Societics of lndustrial Design lcsid Design '83 (Milano, 23-29 ottobre 1983) -~ 11 convegno milanese dell'Jcsid, [ ciot del Council intemaziona- ,. le delle società dei designer in- ~ dustriali di tutto il mondo, è stato un gigantcsc:o show che ha attra- -~ "'ersato l'intera città. Sembra che il ! gruppo organizzatore abbia inteso sfruttare l'occasione del convenire :s: di migliaia di operatori stranieri per giocare una mossa egemonica j sulla cultura del design a favore §.. del •caso italiano ... Per non parla- ""S re degli effetti sperati (di alone di prestigio) sul piano nazionale. magari professionale. e addirittura direttamente commerciale: la trasformazione diretta del design in fattore di valorizzazione. Il baricentro della manifestazione non è stato né il consueto svolgimento istituzionale in assemblea. né le discussioni di studio nelle commissioni. e nemmeno la politica professionale in corridoio: l'asse portante si è spostato sulle manifestazioni comunicative (anzi, proprio propagandistiche e promozionali). Gli •honest projects .., come avrebbe detto Oefoe, del presidente italiano dell'assise inlernazionale, Rodolfo Boneno. sono dunque stati in qualche modo disattesi. Nello speech inaugurale alla Scala. Sonetto ha parlato di una •solidarietà internaz.ionalei+ dei designer, anzi ha indicalo quella del design come una «cultura sopranazionale e un·etica operativa che agisce al di sopra dei vincoli di razza, paese, religione•. Ma questo avrebbe presupposto, per le manifestazioni Icsid. un modello comunicativo del tipo paritetico. colloquiale, collabora1ivo. Il peso specifico degli show (forme comunicative innegabilmente gerarchiche. dove cioè remittente parla all"insieme o, meglio, alla massa dei destinatari)~ stato invece determinante: dalla seduzione francamente spettacolare della sfilata di moda, alrabbagliantc decoro della soirét scaligera, dalla pura ricezione del film alla ostensività affermativa del massiccio programma di mostre. E già in questo ultimo canale, la dura legge della territorialità ha penalizzalo le partecipazioni straniere esposte al Palazzo delle S1clline (•Mostra fotografica Cayc•, dei designer argentini: «Oggetti in forma di sculturai+. dell'Associazione per la forma industriale della Germania orientale; «Il design delle Filippine»: la mostra «Design urbano• eh~ raccoglie i progetti di un designer che era stato docente della Scuola di Ulm: Herbert Lindinger). S empre e comunque, un tono muscolare leso e scattante ha caratterizzato gli show, mentre nell'atmosfera dei lavori congressuali si poteva percepire una certa disforia. E perfino gli show non spettacolari (ciot appunto le tavole rotonde di studio) etano evidentemente pensati come pièces p1odo11edall'interno per l'esterno. Basta leggere gli elenchi dei partecipanti, dove i nomi stranieri

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