Atlante. Andiamo, Al, state preannunciando addirittura una mutazione biologica! Al. Allora, di questa mutazione biologica, io voglio raccontare qui la prima intuizione che si è fatta strada fino a me, la sua ilare, sfrenata anticipazione. Una classica gag da cinema muto. Harold Lloyd con la montatura nera attorno a due pezzi di vetro rotondo e il cappello di paglia. L'attore doveva raggiungere l'ultimo piano di un grattacielo abbastanza malmesso. Ebbene il nostro eroe, invece di prendere l'ascensore o di salire le rampe della scala di soccorso, ha preferito conquistarsi spensieratamente il suo paradiso, l'ultimo piano, arrampicandosi lungo la facciata, aggrappandosi a denti stretti ai davanzali delle finestre, puntellandosi sui cornicioni, afferrandosi con le mani alle lancette di un grande orologio esterno. Dark lady. Al, da un po' di giorni scorgo in voi una pericolosa inclinazione, che non approvo per niente, a volgere nel ridicolo qualsiasi argomento. Al. Invece, sono serissimo, mia esigente lady, tranquillizzatevi, e, aggiungo, sereno. La decisione di affrontare il settimo grado della facciata non nasceva tanto da una preferenza, quanto da una soria di predisposizione, d'irrefrenabile chiamata a cui non aveva saputo dire di no. Questo grande anore. il nostro Harold Lloyd, mi appare oggi come un precursore. Atlante. Ma di cosa, Al, non siate troppo incomprensibile. Al. Ma come e poi di che cosa? Ma proprio del presente tempo dì mutazione. Come c'è stato un primo tempo di mutazione fra il caos e la staticità della vostra terra, Atlante, e come c"è stato un secondo tempo di mutazione, quando la terra si è messa a correre come un vostro purosangue. Dark lady, ma pezzato, nel suo caso, di luce e di tenebra. Oggi la terra continua a ruotare, certo, ma è come se fosse sfuggita al suo antico abitante, o come se, non riuscendo più a trattenerlo, !"uomo stesso fosse fuggito via dalla terra. Dark lady. Al, non date troppa soddisfazione a dei saltatori che spariscono in alto con l'asta. E ai loro primati francamente presuntuosi. Siate un po' più orgoglioso, maestro di skate-board. Al. Ma niente affatto! Vi ricordate piuttosto di Chagall? L'uomo sta oggi attaccato per un lembo al pianeta che fila per conto suo, CO· me i personaggi del pittore russo non poggiano con le scarpe sopra il suolo, ma lievitano nello spazio di traverso, in posizione obliqua, tenendo la mano o, più esattamente, un unico dito, di gran lunga di preferenza l'indice, allacciato te• neramente alla sporgenza di una credenza o all'orlo di un vaso di porcellana colmo di dalie. Ciò che auspico io, Al, nella presente emergenza, non è affatto l'asta del saltatore, bensì che siano rimesse a nostra disposizione tutte le facoltà, le riserve di lievitazione che possediamo. Dark Lady. Silenzio, Al, mi fate paura! E non vi perdonerò mai la citazione di Chagall! Il vostro Chagall mi ha fatto venire in mente il geco, quell'orribile lucertola che striscia a testa all'ingiù lungo il rovescio dei cornicioni e la vertigine delle pareti. Non riuscirò più a chiudere gli occhi, quesla notte. Al. Perdonatemi ancora una volta, Dark lady. non volevo spavenlare l'oscurità dei vostri occhi bellissimi. Dedichiamoci allora ad altro, durante questo intervallo che non accenna ancora a finire; parliamo piuttosto di un enigma inspiegabile che ci intriga tutti quanti: l'odierna sparizione dei giocolieri, degli equilibristi sulla corda e dei trapezisti dal triplice salto mortale. Ciò che mi induce a chiedere: dove sono andati a finire? Dark lady (con molta dolcezza, ancora impaurita, e come se leifosse la colpevole) Vi giuro che non lo so. Nel circo, ora che ci penso, sono rimasti veramente in pochi. Atlan1e. Tempo fa, tenendo la sfera sulle spalle, mi è parso di udire, assieme al fruscio del vento, il brusio della folla e le grida degli acrobati. Al. Finalmente, dopo così lunghe dispule, si è formata all'interno di noi una concordanza, un'attenzione condivisa su una questione che giudico oggi essenziale. Come tutti, anch'io ho riflettuto molto e questa sera credo di avere sciolto il mistero. Ecco, non li troviamo più perché, nella nostra pigrizia, andiamo a cercarli nei luoghi che da lempo hanno disertato, i circhi, e non là dove sono. Scivolanti su piste sovraffollate e silenziose, in bilico sugli spruzzi del mare, e, concedetemi di poterlo dire, Dark lady, voi che sempre ho ammirato come una donna coraggiosa, appesi fra il quattordicesimo e il trentesimo piano dei grattacieli, attaccati agli spigoli dei cassettoni, impegnati infinitamente in esercizi di lievitazione, psiconaviganti sopra il tappeto srotolato del proprio immaginario. (Sullo schermo si sono accese d'improvviso le luci melllre t entrato in scena il primo virtuoso di skate-board, 1m ragazzino. li ragazzino si prepara ai margini della pista e poi, passando sullo schermo, comincia con svogliatezza a scheui- ,rare). Dark lady. È tardi. Devo andare. Tra pochi minuti attaccherà l'orchestra e tocca a me entrare per prima in pista. Ebbene. sarò leale con voi, Al, le vostre parole sono riuscite a lurbarmi. Ne siete soddisfatto? Ma. io continuerò lo stesso a difendermi. Sino in fondo! E senza esclusione di colpi! (Al non risponde). Per di più siete un uomo indisponente, Al, non vi si può nemmeno ferire, come il forte Atlante, ma siete voi che ferite. Addio! ( Esce ma poi ritorna subito indietro). Questa notte siete tutt'e due invitati da me ad un partouze cosmico. Per captare, attraverso l'incandescenza dei nostri corpi, un'eco, un messaggio andato disperso dell'armonia stellare. Addio! (Esce). Atlante. E per chiudere nella quiete l'agitazione dei vostri occhi, Oark Jady. Addio! (Esce). Al. Addio a te e a te! (Pausa. Poi prosegue rivolto agli spettatori). Come maestro, ve lo confesso, posso fare ben poco, solo limitarmi a qualche ritocco d'ordine, diciamo cosl, metafisico. Ma sempre più piccoli e, ahimé, pure egual• mente sempre negativi. Giorni ~. ad esempio, ho sorpreso questo ragazzino ai bordi della pista che mormorava ininterrottamente qualcosa fra sé e sé. Gli domando cosa. Subito mi declama a voce alta una serie successiva di numeri composti almeno di sette o di otto cifre. Mi aggiunge che lo fa sempre quando è stanco dello skate. È certo che andando avanti così raggiungerà l'infinito. O per Io meno verrà a conoscere com'è fatto l'ultimissimo numero della fila. È quanto mi ha detto. È molto giovane e sicuro dì sé. Ieri sera, mi grida correndo - ho appuntato il numero sul mio taccuino, perché non è per niente facile ricordarloche ha toccato la cifra di quattro milioni, settecentonovantottomila, no, di quattro miliardi settecentonovantono milioni, novecentosessantacinquemila e centoundici. Si tratta di una gran bella cifra. Me lo ha gridato come se, anche lui, mi annunciasse un suo record personale. Ha compiuto da poco ono anni e mezzo. Non so da quanto tempo si sia incamminato sulla strada dell'infinito. Come tutti i giovani, conta molto su quando sarà grande, sul proprio futuro. Ecco l'occasione per uno dei miei ritocchi negativi. Fra un giro di pista e una chiacchierata dovrò pure informarlo, una di queste sere, che c'è infinito ed infinito e che proprio nel numero sta di casa !'«infinito cattivo». (Esce. lntanUJil ragazzino ha smaso di scMttinare ed, uscilo dallo schermo, è apparso di nuovo in scena; ha raccoilo la palla <hl giornale e, dopo essersi discesoper ce"a con lafaccia rivolta agli spettatori, ha cominciato con infinila cura a spiegare ciascun foglio, a stirarlo con la mano e a risi.scemareda capo una ad una tutte le pagine del giornale. Nel frattt!mpo, sullo schermo, la pi.sta si è affollata in gran crescendo di schertina1orie di schettinatrici). Nota Di questo -.DialogodeUopsioonaula• t statadata una -.letturadrammatiClll> nel corsodcUarettnte sortitadcUa Zattera di Balnle, che ha avutoluogoa Gennazzano, un paese alle porte di Roma. In questa località,anticae vinicola, ciascunsettembre, fra il sole, i 1emporali. le schiaritee le opere della vendemmia,convengonoteatranti, artisli, musicisti,mimie scrittori da disparate parti del gJobo. Il progetto, ogni volta realizzato, t di trasformare l'int~ropaese in un vivacissimopa]c:osccmco. A questodialogo-sportivo--astronomic:o-metafisicof•acevada troppoclegailte scenario il Ninfeodi Bramante, da pocosottrattoai rovie ai rifiuti,che sorgeai piedidi Gennazzano,dellesue casedi tufo, del suocampanilea punta e del suo luminosocas1eUoC.olonna. Tre eccellenti•Robcrti• - Roberta Lcrici.RobertoBisellie RobertoTcsooni - sisonodistribuiti ruoli di Dark lady, di Atlantee di Al. Gliinterventisonori eranodovutial tromboneacrobatico di GiancarloSchiaffinimentre la regia, molto equilibrata, portava la firma di ArnaldoPicdti. A.8. DAL 10 DICEMBRE .§ u ,;, in tutte le edicole e librerie del Veneto EIDOS rh·ista trimestrale d'arte e cultura dal Veneto ICARO EDIZIONI '2100 BELLUNO • p,.._.. M•rtiri l't • td. (0137) 29921 Si) -,: ,:: i:·- .!:-~ - " < a: ... c.,
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