Alfabeta - anno VI - n. 56 - gennaio 1984

Parlerò di Sterne. SteTM ha saputo trasmLUtrl!lo sviluppo dtgli accadimenti mediante una nuova 1ean.siontdel tempo. In Sterne gli episodi scorrono via in maniera tait che l'imprusioM artistica t l'immagine sono fusate dal ttmpo della pt.rcezione, ma divist, corM fossero gradini di una scalinata, dai momenti de/l'azione. Sterne non t solo un uomo che t nato 270 anni or sono, cht ha serino secoli prima di noi, ma è ancht l'uomo i cui tentativi di capirt la vita, st stesso t la leutratura, non sono staJi da noi ancora studiali fino in fondo. In.Sterne vi sono tki stn.Jieriche MSSuno ha più percorso. D'altrontk ricordiamoci quamo ha dttto S. Ejunitejn. Raccontava che quando t.radirtllore artisticodell'tnormt studio cùmnatografrco sulla Potylicha, lt cui smisurate distai! di ciliegi erano staU già allora sostituite da scure macchit di asfalto, poti notare cht in quegli immensi tdifici vi trano luoghi che nasuno aveva mai ,xrcorso. SttTM ha mutato lt proporzioni della dacrizione. Ha cominciato a n"prentkre in lttttratura il primo piano. Ha riprt.So in primo piano l'insignificante. Ejunitejn, nell'articolo Oickens, Griffith e noi}, ha scritto cht in Dicktn.s trono già stati posti alcuni pn"ncipi della visione cinLma1ograftca. Ma prima di DickL.ns vi tra stato Sterne, il quale aveva pt.rctpito molto IHM la convenzionalità del ttmpo ne/l'ant, t cono1eeva !Hne il momaggio, e saptVa [art buon uso tkl -.__ primo piano. SttTM ha mutato l'orologio tkl tempo nell'arte. Ptr fare quato egli ha dovuro parodiare il tempo romanusco. L'ane nuova comincia spaso dalla parodia. ElemLnti parodici vi sono in Chap/in. Noi viviamo nell'epoca tklla rollura dti prtctdtnti metodi nDllativi. li tempo cinematografico è incominciato con piccoli episodi. E solo più tardi è passato a mostrare il rapido sviluppo tk/l'azioM e ha scoperto lt leggi tkl montaggio. Il cinema ha iniziato la sua esistenza con brtvi frammenti, poi t passato all'organizzazione di qut.Stiframmenti, infine ha trovato propri metodi per organizzare la percezione dtl ttmpo. La grande opera tra solita imitart il rapido mutare dtll'accadimtnto, come avveniva nella letteratura d'avvtnture, oppure parodiava la durata dtl ttmpo. come ci ha dimostrato Charlie Chaplin. L ·urca/zaredell'azione esige1,•auna percezione del mondo comica, come si vede dai seguenti film: La febbre dell"oro, Luci della città, Tempi moderni. Poi t arrivata la ttltvisione. Ma non ha ancora prodo110 un suo proprio codice. Per televisione non s'intende che la pellicola cinematografica t erurata nelle vostre cast. Neilt vostre case è entrata una nuova arte. Che ha creatoproprie convenzionalità, tra cui anche una scansione del tempo simile a quella dtl cartone animato. Che ha creato, appunto, il proprio tempo. Che cosa sta accadendo? Sta accadendo che è arrivata l'epoca dt!lla prtsa di coscienza dei mttodi che rt!golanola 1rasmissiontdtgli avvenimenti con l'aiuto dtlla produzione di 11uo,·eco11venzionalità. Mi sento in do,·ert di parlare di questo perché sono stato Ira coloro che hanno iniziato le riprtst cinematografiche e, seppure in misura minore, /'attivi1àdella televisione, con i cui metodi mi sono misurato solo parzialmente in lavori come C'era una volta t Lev Tolstoj. Ma la combinazione delle convenzionalità proprie dtl cinema con l'intervento di un narratore non produce risultati sicuri. Ancht perché la novella nasce assieme al narratore, molto spesso a un inttlli• gtntt narratore. E il tempo dtll' azione del naffatort t il tempo rtalt sono conJ.tmporanei, ma non marciano insieme. Il tempo della televisione non è il ttmpo dtl cintma, così come il ltmpo del romanzo non è il ttmpo della novella, anche se il romanzo è composto di novellt, come il romanzo•novtlla Le memorie di un cacciatore di Turgenev o le Memorie da una casa morta di Dostoevskij. La televisione ttndt alla strialirà. alla novelJistica. Ora, quantunque non sia previsto, dirr)a voi che avete un televisore che cosa sta succedendo oggi a casa vostra, che cosa vi titnt maggiormente occupati. Coglitrr} l'occasione per dirt due parole sul successo dtl telefilm Diciassette m<r menti di primavera•. Lt persone che ironizzano sull'a11ivismodtl personaggio principale di questo telefilm, non hanno capito ciò che è successo ntll'artt. È un altro tempo. li tempo romanzesco rimane. Anche il tempo della novella rimane. Ma il tempo televisivo, con la sua ripttitività, non è il tempo del cinema. Nti drammi il tempo tra gli atti sta a significare un intervallo de/l'azione. Ma in televisione l'inttrvallo sottolinea cht è iniziata una nuova azione, come se seguisse un nuovo codice. Tichonov, il protagonista, interpreta il molo della spia sovietica. Egli ha una propria vita. stppurt dai limiti molto ambigui. LAsua vita t circoscrilladal movimt11todei pericoli. Ma tsisrt anche ,m tempo storico. Vengono conquistate ci11à.vengono co,rquistatecampag11e,eppure questa realtàsi rivela fragile. La non coincidenza di questi due 1empi è rimreccio dtl telefilm. Ancht st tutti credono cht Ticho11ovsia vtramtmt un tedaco, ,xr quanto non faccia nulla per dimostrarlo, egli, tu11avia,potrtbbe essere arrestato in molte occasioni. Ecco, questa comraddizione tra il ltmpo del personaggio principale, che può tsstrt interrotto in qualsiasi momtmo. t il tempo degli occupanti tedeschi. chtpurt, con los,•olgimemo dell'azione, divtrlla sempre più effimtro, e quindi pu(J essere interrotto con sempre maggiorefacilità, è l'imreccio di ques10 telefilm. Può darsi che io stia discorrendo in maniera w1 po· scon• clusionata, non dtl tu110logica. Ma è il movimento del pensitro umano, t talllo più dtl• l'artt. che non è rt1tilinto. Il cintma t w,'artt giovane. È cresciura co11noi (t di questi «noi.., pare, sono rimasto solo io). Tempo fa ho osservato una foto di Ejun.fttjn bambino. Si vede u11ragazzino vestito molto bene, alla lord Fauntltroy. Sotto i suoi piedi vi è un rnsci110di seta. li bambi110è 111p1o' piegato a/l'i11die1ro.Quale ex scultore, mi sono reso conto che sarebbe dovuto cadere. Allora mi sono messo a cercare il negativo t, scru1a11dolo,ho notato che dietro il collo egli aveva una forcella che lo sosteneva. Ed ecco il giovane lord che è allo stesso tempo un cane ltnmo per il collare. Solo che il suo collare non t inltro, ma spezzalo a metà. Ancht tutti i suoi part11tisono fotografati in questo modo. Ejun.fttjn mi diceva: •A me la rivoluzio11enon ha portato nl pant, né ricchezza. lo staso ero ricco. A me ha dato la libertà. Avrei fatto l'ingtgnert, come mio padre. E mio padrt ogni giorno mi avrebbe chiesto: 'Ti piacciono le mie costruzioni?', t io gli avrei risposto: 'Sì, paparino', e sarti stato infelice come David Copperfitld,,,. Ma è arrivata la rivoluzione. Essa ha liberato il cinema dal col/art che lo stringeva, t ha liberato Ejzenlttjn. Quando approdammo al cinema, capitammo in uno studio cinematografico. Era simile a una serra, solo un po' più grande. C'erano certi bastoni con dellt impugnawre di ferro, sul pavimtnto giacevano in disordine dei vetri, attorno ai quali passeggiavano dti colombi alla ricercadi u11posto caldo. Si andava verso l'inverno. Qui avevano fatto la f010. Le persone arrivavano. Lt facevano sedere. Fissavano la testa, anzi il collo, con il col/art in modo che la persona non muovesse la tata. Il col/art era simile a quelle forctllt che si usano in ctrti laboratori. Si pensava alla fotografia vfrentt. Poi si pt,is6 al movimento dell'uomo. Apparvero dei libriccini, in cui era disegnato un uomo in og11fioglietto. I fogli del libriccino erano elasticit scorrel•a,rofacilmente tra lt dita. cosi si poteva mostrare come l'uomo si togliesseil cappello, t perfino s'i11chi11asse. Così arrivarono i primi giorni del cinema. Le persone che 11011volevano affacciarsi alla soglia ,le/- l'arte, potewmo ripetersi, come la /oLOgrafia. Tutto ciò risulttJpoco interessante. Monotono. Sciatto. Alcune serpi noiose si intmfolarono ntllo swdio fotografico. Ma la gemt pensava, negando il minulO trascorso. E poi si accorse che si poteva riprendere da lati dirersi. Ecco, questa lolla con le serpi. q11estapolitdrici1à delle riprtst, sono firrizio del cinema. Scri110di questo, memre lavoro a 111g1rosso libro. 1m po' autobiografico. li montaggio 11011 è l'unione cli materiale immobile. In questo mi sono sbagliato, quasi co111empora11eame1a11Eej• ze11Itejn.ma Ejzen.fttjn ha fatto di pit't. Il montaggio è il problema degli operatori che ha1111p0re- :

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