Alfabeta - anno VI - n. 56 - gennaio 1984

gno il personaggio cade"·a supino significava che era stato ucciso, mentre se cadel·a b<Jcco11stiava a indicare che era stato ferito. La scrittura della parola non a caso fi.ssal'immagine, cosi come poi successe con l'icona, con lastampa popolare e con la cosiddetta Biblia pauperum, in cui l'immagi11eprevaleva sulla parola. Simili raffigurazioni si ritro11ano oggi da noi 11ellerivisre per bambini o nei quotidiani. La stampa è u11mezzo 1ec11icocostruito dal tempo, al quale era necessario descrivere l'ig,ioto o il personale. So110 apparse le biografie, le descrizioni di viaggio, mentre i rac• conti orali si fwavano nei libri. La stampa ha rafforzato il romanzo. La stampa ha sensibilmente rinvigorito la scriuura, ma nel confronto ha denunciato la propria inferiorittl, e non solo come artificio tecnico di moltiplicazione della scrittura stessa. È arrivato il tempo dei libri, dei caratteri tipografici, con cui si potevano formare parole diverse, e con le parole descrivere il mutare di un avvenimento. La stampa ha incalzato non solo la parola, ma anche l'architettura. Tutto ciò è mirabilmente espresso in NòtreOame de Paris di V. Hugo. Un prete innalza un libro stampato e se,itenzia: «Questo sostituir(} quella». Il discorso verteva sull'architettura. Esisrevano dei teatrini itineranti che in Ucraina si chiamavano rajok. Erano teatri di burauini con de.idisegni a soggeuo, in cui un disegno continuava l'altro. A questo tipo di disegno .si erano appassionati grandi pittori come W. Hogart. come P. Fedotov. Questi disegni formavano delle serie. Era rappresentata, per esempio, la vita di un uomo e il disegno ne carpiva un mome,rto. Si tratta, in so.stanza, del principio dei cartoni animati e forse, in senso più ampio, del cinema. Tullo ciò .succedevamolto tempo fa e allora, naturalmente, nes.suno .seppe accorgersene. Il cinema ha incalzato il libro e ha vissuto cinquant'anni di gloria. La televisione ha incalzato il cinema e ora i11calzail giornale e, forse, il romanzo giallo. La parola, la parola viva, as.siemeall'immagine, ha superato quefla difficoltd di cui ha parlato Platone, che conosceva soltanto il discorso vivo. Platone. nei Dialoghi, è co11trol'edonismo della parola. Ma prima di a,idare avami, guardiamoci intomo. Abbiamo par/uro dell'ingresso nella nostra vi/a del cinema e pilÌ avami parleremo della televisiot1e.Ma per capire la difficoltd de/l'esordio del nuovo. ritomiamo indietro. Era l'epoca in cui divampava la lolla della parola so,1ora, del discorso comro la scrittura. Noi usiamo la parola quasi 11011 rendendoci co,uo che in questa parola emra la .sm,uura del carattere. cioè della lettera. Pili esauamente della le11eratipografica, della le11eracome 11110 parte che viene bmtma via per la composizione del libro. /.,o stesso alfabero si fa s/rada auraverso w, cammino complesso di cristallizzaziot1e e di invenzione per creare /'immagù1e. L'alfabeto, come vedremo poi, vie11escelto. S10 parlando dell'alfabeto 1ipografico. Ma a /1mgo la poe.sia i s1ata ,ma que.stione di voce, di prot1uncia. La voce risuonava non solo a 1eatro, ma anche nei dibuuiti filo.sofici. I rersi erano compresi mentre venivano declamati. C'è un famoso dialogo di Platone, intitolato Fedro. Fedro i"co111raSocrate e, nascosto 10110il mamello, tiene in mano un discorso scriuo. Si decide di passare alla /euura del discorso. Ma qui sorge il problema di che cosa sia la leuura. Sorge il problema .sesia opport1mo scrivere 1m discorso oppure 110. E quali siano le ragioni pro e quali contro. Socrate muove delle obiezioni. Egli cerca di chiarire i pregi del discorso .scri110m, a ritiene che sia meglio ascoltare una poesia dalla viva voce del poeta. Socrate crea quasi un nuo1•0 milo. Egli racconta che a Naucrati d' Egi110dimorava un grande dio. Il dio, secondo le parole di Socrate, si chiamava Theuth. Era stato tra i primi a inventare i ,iumeri, il calcolo, l'mtronomia, la geometria, il gioco del tavoliere e dei dadi, e at1chedelle leuere de/l'alfabeto. Re dell'Egitto era a quel tempo Thamus. li dio Theuth venne pres.so il re e incominciò a enumerare le nuove invenzioni. Per ogni arte Thamus, co.sisi tramanda, esprimeva lode o disapprovazione. Quando giunsero alle lettere dell'alfabeto, Theuth disse: «Questa scienza, o re, renderà gli egizi più. sapienti e arricchirà la loro memoria, perchl questa scoperta è una medicina per la .sapienza e la memoria»1 • Socrate non è d'accordo. Egli ritiene che le lettere dell'alfabeto siano uno strumento non per arricchire la memoria, ma semplicemente per rinfrescarlo, e che es.senon siano la vera saggezza, ma l'apparenza della saggezza. E che le persone che si servono delle lettere dell'alfabeto non siano .sagge, ma .solo opparememente sagge. Socrate afferma che la particolarità della scriuura sta nel- /' essere originata dalla piltura e che, pur presentando.si come viva, non è in grado di rispondere alle nostre domande. Il discorso, una volta scritto, manifesta u11acosa sola, e sempre la stes.sa. Mentre il discorso che non viene fi.s.sato.sulla carta, la conversazione, non rinfrescano semplicemente la memoria, ma so110 in diretla relazione con le fonti della saggezza, con la stessa saggezza: «Mio caro Fedro, è proprio cosi. Ma molto più bello, io peti.so, è occuparsene .seria• me,rte, q11at1do1i.sa11dlo'arte della co11versazio11epre11dtn• e/o w,.anima congeniale, vi si pia111a11e0 vi si seminano parole con scie,rtifica co,i.sapevolezza, le quali so110sempre i11grado di vtmire in aiuto a se ste.ssee a coloro che le hanno semÙlate e non 10110.sterili;ma poichl racchir,dono in si un germe da c11i11uo1•pearole germogliano in altre i11doli,e.J.Je sono capaci di rendere questo seme immortale, e rendono beato chi lo pos.siede, q11anroput, esserlo un 11mano»,. Ora il nuovo metodo de/l'informazione si regge .sulla vecchia letteratura d'e11asione e s11/la1•ecchiadrammaturgia tea• tra/e. Cosi, al tempo di Socrate, la prosa d'i11tratte11ime11s1i0 reggeva sulla rappresemuzione dei clibt111ip1riocess11ali.Gli uomini d'allora, quali Lisia, scrfreva110discorsi letterariper veri dibauiti proce.ssuali. Può darsi che io stia scrivendo un po' confusame,ue, perchi .sto parlando di un'ane appena nata. La sua nascita è stata preceduta da un aumento d'interesse per il discono vivo. A Pietrogrado, oggi Leningrado, fu fondato l'/.stituto della parola viva. Vi i,i.segnavano uomini quali Koni, Slerba. Nello .stes.sotempo furono pubblicati dei racconti orali. Voi capite, sto parlando di Jraklij Andronikov. Non fu facile per Jraklij A11dro11ikoventrare nella letteraturae sopra11u11n0el- /' Unione degli scrittori: né lui né il suo gtnere erano stati previsti. Ma ora l'immagine, che può porre delle domande e poi anche rispondersi, ha grandi pOJ.fibilittl. La gente, per6, non sa che nella televisione può trovare il suo passato vivo, che può continuare cit, che, a,n un po' di sufficienza e con un po' di rispetto, è stato chiamato folclo- "· l'avvento della nuova arte, che si avvale di mezzi nuovi, è inevitabile. Gli amanuensi incendiarono a Mo.sca, in via Varvarka, la prima tipografia: fu un gesto inutile e in.significante. Oggi il televisore si trova in u.nangolo della .stanza, come un bambino in castigo, ma es.sonon è colf)"1ole di nulla. L'artista del passato, <kll'epoea dell'arte orale, e in particolare dell'epoca della stampa, spaso vrdeva il mondo attraverso il ricamo delle parole. - Ma questo ria:uno è molto simik a/l'intreccio di un ornamento in ghisa. Il cinema è il nuovo modo di percepire la creazione d~/la cosa, è il nuovo •.straniamento del mondo»'. Il cinema è la fusione delle percezioni frantumate del/'ogge110in movimento. Es.se.sono unile dal fatto che le distanze tra le posizioni vengono annullate. La capacità di scomporre e .sovrapporre le impres.sioni, le .scheggedi conoscenza del nuovo movimento: ecco il fondamento della cultura. Il monlaggio è in grado di .scomporre l'immagine sovrapposta, fwata sulla pellicola. Il montaggio prende il via nel momemo del suo compimLnto. E.no OJ.fervaauent~nte l'unitd del mondo. Ma per q14e.s10bisogna dare maggiore forza al luogo in mi prende forma una certa immagine sovrapposta. Il cinema analizza il tempo e lo spazio. E crea una nuova conoscenza della realttl. Il cinema può tulio. Solo non bisog,ia giocare con le possibilità del cinema. Lu scalinata della Corazzata PotCmkin spacca la folla e permette di guardare in maniera diver.saalle persone in mo1'imento. Il montaggio trasforma in co.scienza i fenomeni isolati, dando modo di render.siconto delle fuggei.·oli apparenze. 111tempi remoti le profezie .si .scrivevano su fr,,glie e si richillde,·ano in ca,•erne. Poi. in estate, .siapri,•ano le caverne. E il vento confondeva foglie e profezie. Il nostro montaggio cinematografico ci restituiscr la meraviglia del/'i11atteso. Ma io, pare, sono andato troppo oltre. lrt principio rra la le11eratura. E io par/eri, di cinema, discorrendo di leueratura. --- ~ ~,~ t • ... :'t .. . ' ,. '

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