11 24 settembre. Emir Rodrigucz Moncgil. professore di letteratura latinoamericana contemporanea alla Yale University e preside del Latin American Studies Council, ha ricevuto a Treviso il premio Comisso per la saggistica. L"opera premiata era la sua monumentale biografia di Borgcs (Borgu. Uno biografia lc11eraria), uscita negli Stati uniti nel 1978, e pubblicata in Italia dall'editore Fehrinelli nell'autunno 1982. Oltre che sul piano letterario, Rodrfguez Moncgj) ~ un intellettuale politicamente attivo (si veda a questo proposito l'intervista rilasciata a Saverio Tutino su Repubblica dell'l 1 ottobre 1983);qui abbiamo però affrontato il versante letterario e saggistico del suo lavoro. Maria Bonatti, che ha condotto l'intervista. lavora all'Istituto di spagnolo della facohà di Scienze politiche della Statale di Milano. Ha. soprallullo, una lunga consuetudine con Monegjl: già sua allieva a Yale (con lui ha discusso la propria tesi di Ph.D.), ha contribuito alla diffusione dei suoi lavori in Italia (anzitutto, proponendo a Feltrinelli la traduzione del saggio su Borgcs). Rodriguez Monegjl ha dcci.sodi discutere con lei le ragioni delle sue ricerche, la 'figura· di Borgcs nel panorama della letteratura latino-americana - e soprattutto gli esiti attuali, e il destino, di questo filone narrativo che, dopo una effervescenza quasi ventennale, sembra ora giunto. se non a un punto morto. almeno a una inquietante impasse. Borges D. Quand'è che lo scrittore Borgcs comincia ad uscrc conosciuto intunazional~ntc? Emir Rodrlguu Monegdl. Il lancio internazionale di Borges avviene nel '61, quando sette grandi editori europei e americani, riuniti nell'isola di Formentor, decidono di assegnare il primo Premio letterario omonimo a pari merito a Borges e a Samuel Beckett. Questo riconoscimento proietta lo saittore argentino nel mondo occidentale e lo rivela al grande pubblico. Da quel momento l'opera di Borges incuriosisce e attrae sempre più gli editori e i lettori europei e statunitensi. Si pubblicano in continuazione i suoi raa:onti, poemi, saggi, tanto che oggi i lo scrittore ispanico di maggK)rrisonanza internazionale. e viene sempre citato quando si parla dei quattro o cinque maestri della nuova letteratura del XX secolo. Anche la sua personalità ha suscitato un enorme interesse. Borges non ~ più semplicemente un testo letterario a uso di lettori specializzati, ma~ diventato uno scrittore popolare dotato di una personalità che incurio- ::: siscc, una specie di anziano apoca- ~ !ittico, cieco, e.on un'ironia parti- ·t colare e uh senso meraviglioso di ciò che i soprannaturale e fanta• f stico. D. Com'è nata la tua biografw -~ lencrariadi Borgcs, e coso considc- l ri COnu!«biografia letteraria.? - Rodrfgucz Monegdl. Più di dieci ~ anni fa, negli Stati uniti, mi chiese- :: rodi scrivere una biografia di Bor- j gcs. Accettai, a patto che fosse ~ una biografia •letteraria,., perché ~ sapevo perfettamente che la vita I latino-americani intervisto di Maria Bonatti a Emir Rodrfguez MonegOI intima di Borges non si può raccontare, nella misura in cui a me non interessa il pettegolume. e che l'aspetto più importante i la sua vita letteraria. L"editore accettò e cominciai a lavorare precisamente con l'idea che quel che rende interessante la vita di uno scrittore è come produce la sua opera. Un fatto importante ~ il processo di apprendimento della lingua in cui scriverà: la «lingua materna•. che nel caso di Borges si complica perch6 ci sono due lingue - ohre allo spagnolo, egli parla inglese dall'infanzia. Quindi, l"apprendimento delle tecniche letterarie, i modelli. Perciò è molto importante quel che si chiamava la «biblioteca ideale• dello scrittore. Borges aveva già una biblioteca in casa, quella del padre. Dato che il padre era di origine inglese e parlava pure inglese con la moglie, la biblioteca era fondamentalmente inglese. Cosl è nata la biografia letteraria in inglese di Borges. uscita nel 1978in Usa. Grazie a le. che l'hai portala in Italia, e ad amici oome Aldo Tagliaferri della Feltrinelli e a Lucia Re che l'ha tradotta molto bene, l'opera è stata pubblicata in italiano e ha vinto addirittura un premio. D. Che effetto ho avuto Borges sul cosiddetto boom della lettera11ira latinoamericana? Rodrlguez Mo,iegdl. In un certo senso, è stato come la dinamite che fa esplodere una diga... La le11eratura latinoamericana esisteva molto prima di Borges. e prima che lui diven1asse così famoso. È una leueratura che ha già vari secoli di storia, ma l'interesse suscitato dall'opera di Borges ha fatto si che molti lettori, critici. editori. si chiedessero: «Da dove proviene questo scrittore?• Hanno cominciato a infonnarsi e naturalmente hanno scoperto che non solo esisteva una plurisecolare tradizione narrativa latinoamericana. ma che essa era anche oltremodo interessante poich6, a parte Borges, in Argentina vivevano Bioy Casares, suo collaboratore e uomo di grande immaginazione, e Julio Cortizar, scoperto da Borges e da lui pubblicato per primo in una rivista. Vennero alla luce altri nomi: Rulfo e Carlos Fuenlcs in Messico, Gabriel Garda MArquez in Colombia; a Cuba comparvero prima Jos6 l..czanALima. poi Guillcrmo Cabrera Infante. Severo Sarduy, Reynaldo Arenas; più tardi Manuel Puig in Argentina - tutti scrittori emersi e divenuti internazionali dopo il '61. Molli di loro erano già conosciuti - come, in Uruguay, Juan Carlos Onetti, che pubblicava fin dal 1939 - ma. a partire dal 1961,varcarono i confini del proprio paese ottenendo l'interesse del lettore internazionale. Questo fenomeno venne definito «il romanzo latinoamericano•. o «il nuovo romanzo• - io preferisco chiamarlo così - o il «boom•, come lo chiamano invece i giornalisti argentini, imitando un po' gli italiani che parlavano del boom economico. A partire dagli anni sessanta fino alla fine dei settanta, si cominciarono a tradurre ovunque opere di questi e di altri scrittori. come Roa Bastos e José Maria Arguedas, o i brasiliani Guimadi.es Rosa e Clarice Linspector. Fu come se all'improvviso, nello scavare il suolo per cercare un anello smarrito. si fossero trovati i tesori di All Baba. li boom latinoamericano D. Che 11t i stato del boom? Rodriguez Moneg61. Me lo chic• dono in molti e, sebbene io non pre1enda di essere esaustivo - perché al critico non tocca spiegare l'universo ma solo l"opera lelleraria, - credo tuttavia che non si possa capire il boom, cioè la scoperta di tutto questo ricco materiale le1terario. se non ci si rende conio che dall'inizio degli anni settanta si sono verificati in America latina fenomeni politici, sociali ed economici che hanno de1erminato, per cosl dire, quasi una paralisi del normale processo di circolazione letteraria. Paesi interi sono scomparsi per ragioni politiche. o magari economiche. Anche il mio paese. l'UruDasKlcineChaos (1966) guay. ~ caduto nelle mani di una dittatura militare, che ha drasticamente tolto dalla circolazione quasi tutti gli scrittori, con mezzi più o meno violcn1i; molti di loro sono andati in esilio, prima in Argen1ina e poi altrove. In Argentina è accaduto più o meno lo stesso: molti scrittori sono stari costretti a emigrare, altri sono «desaparecidos•. come Haroldo Conti. In Cile, a partire da Pinochet, è avvenuto un identico processo. Anche in Brasile, dove questo fenomeno si verificò prima, ma non cosl drasticamente, gli scrittori hanno dovuto subire il peso della dittatura: censura, emigrazione o esilio. In seguito, è arrivata la crisi economica e ciò che non erano riusciti a distruggere i militari ha fini10per distruggerlo l'inflazione. Le case editrici ispanoamericane hanno ridotto pesantemente le pubblicazioni. Gli scrittori, che non vivono immersi nel vuoto ma nel mondo della lingua in cui scrivono, sono dovu1i ricorrere all'esilio. che spesso ha provocato loro notevoli difficoltà nel conservare integra la propria lingua e il proprio mondo. Molti allora cambiarono stile, alcuni con successo, altri senza. Quelli rimasti nei paesi d·origine sentirono molto ridotta la propria capacità produttiva. Tali fenomeni hanno fallo sl che quella ricchezza accumulala in vari decenni si esaurisse senza poter essere rinnovata - come quando su un terreno fertile piombano all'improvviso siccità. cattivi amministratori. terremoti. tifoni. ecc., facendo danni irreparabili. È grosso modo quanto è successo alla narrativa latinoame• ricana, il che non vuol dire che il romanzo si sia completamen1e esaurito. O. Clic prospeuive vedi dunque pu il Juwro del romanzo latinoamericano? Rodrigue;: Moneg6l. Alcuni scriuori giovani che hanno iniziato a pubblicare quasi alla fine del boom - come Severo Sarduy, Manuel Puig, Reynaldo Arenas, - si sono rivelati interessanti fin dal primo o secondo romanzo. Sono quindi autori sull'onda del boom che, malgrado tutto quanto è successo tra il ·72e il "74,sono matu• rati negli ultimi dieci anni. Altri, per le particolari circostanze che ho detto prima, hanno pubblicato poco o hanno fatto trascorrere molto tempo dopo il loro primo romanzo - insomma scrivono con maggior difficoltà. Penso al peruviano Alfredo Bryce Echenique, che dopo il successo di Un mondo per Julius in esilio, non è più riuscilo a produrre un testo altreuanto valido; al messicano José Emilio Pac'heco, che in questi ultimi anni ha portato avanti, parallelamenle alla sua importante opera poetica, una narrativa molto singolare. Bisognerebbe anche includere Elena Poniatowska, anche lei messicana, che ha inventato una specie di romanzo-reponage; e, del Brasile, Nelida Pifion, continuatrice originale della narrativa di Clarice Linspector. Penso al caso di Rodolfo Abanal, argentino, che ha pubblicato un romanzo incui l'intera situazione argentina dei «desaparecidos,., di crimini misteriosi a opera del potere, appare presentata in uno stile in cui i fatti non si raccontano chiaramente. non sono identificati, ma riflettono indubbiamen1e la vita claustrofobica e soffocante dell'Argentina. Alcuni scrittori usano l'allegoria o una delirante parodia per rappresentare il proprio paese, come il brasiliano lgnacio de Loyola Brandii.o,che a causa della censura ha pubblicato Zero, il suo primo libro imponante. prima in Italia, da Feltrinelli, che in Brasile. Vi si narra non dell'America Ialina, ma dell'«Americalalindia,.: è un'evidente allegoria della mone, delle torture. del terrorismo praticato dalla polizia in quel paese. Potrei dire - e qui arrivo al nocciolo della lua domanda - che tutti questi autori che ho citato. pur continuando con diverso slile una letteratura che senza dubbio è di grande interesse. non raggiungono per ora l'altezza e il livello degli altri del cosiddetto boom. perché non hanno avuto la possibilità di sviluppare la propria opera con la tranquillità necessaria. Un romanzo non si scrive in tre giorni: se è scritto in tre giorni, forse è meglio non leggerlo. Qualche prospcUiva D. Stilisticamenre, trovi che questi giovani scrittori abbia,io rùmovato qualcosa o invece continuino sulle orme di Gorcfa Mdrqucz o Vargas Uosa? Rodrigucz Mo,regdl. Molli non sono riusciti a liberarsi dai modelli. Il successo di Garda M:'irquez, in particolare, ha dato vita a una generazione di scrittori più o meno fantastici che scrivono in un linguaggio iperbolico e che io francamente detesto. Quasi in ogni paese americano è spuntato un garciamarquc.sito che si spreca in enormi iperboli, dove gli uomini sono smisuratamente doiati dal punto di vista sessuale. le donne gemono delirando e gli uccelli devono gareggiare con le signore che si alzano in volo. e cosl via. Tuno ciò succede molto facilmente quando uno scrittore trova una formula che si possa imitare senza molta fatica. Arriverei a dire che tra le vittime del ..:marquesismo• c"è oggi lo stesso Mjrquez, che si è visto costretto a imitare se stesso per conservare il proprio pubblico. Scrittori di questo genere, alcuni dei quali hanno avuto molto successo- come Manuel Scorza, - non mi interessano. È quanto è capitato anche a Manuel Puig. Quando divenlò famoso con quegli inlrecci di cameriere sedotte, tango, bo/eros e sentimentalismi, spuntarono di colpo in Argentina dieci o dodici puigcitos (piccoli Puig) che cominciarono tutti a raccontare storie di periferia, di signorine abbandonale e di furtive lacrime. Tutto ciò funziona, ma non produce nulla. Penso piuttosto a scrillori come ruruguaiano Enrique Laguerre o il brasiliano Raduan Nassar o altri già citali che, pur riflettendo una realtà simile a quella di Garcfa M.\rquez o di Vargas Llosa, non scrivono necessariamente lo stesso genere di romanzo. Non dimenlichiamo che il nuovo romanzo del periodo del cosiddetto boom fu anche caratterizzalo da una sperimentazione narrativa portata all'estremo, per cui era inevitabile una certa sobrietà stilistica nel periodo successivo. I nuovi scrittori preferiscono uno stile asciutto e lineare, con il ritorno a certe strulture elementari della narrativa. Ora c'è perfino una tendenza a scrivere romanzi più brevi e compatii. D. In conclusione, tu 110nsci poi molto pessimi.stasul futuro del romanzo /atinoamerica110? Rodrfgucz Monegdl. No, non sono pessimista, perché penso che l'unico modo di interrompere questo processo sarebbe di eliminare tutti i latinoamericani. E finora, nonostante i tentativi di molli dittatori, non ci sono ancora riusciti.
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