fra il ministro degli Esteri e il ministro della Difesa Spadolini (An• dreotti-SpadoHru/cfisconfia sull'Uru ~ il titolo di testa della Repubblica). ma lo stesso giornale aggjunge che «le divergenze riguardano anche il ruolo italiano in libano ... Alla Commissione difesa della Camera, Spadolini ha infatti dichiarato che «bisogna resistere a tentazioni di teorizzare vocazioni mediterranee e TUoli di mediazione Est-Ovest autonomi dal campo occidentale. a cui siamo legati da strette relazioni politiche. storiche. sociali e economiche. Nella serrata competizione Est-Ovest. che sempre più si articola e si s~ sia anche nelle aree del Ten.o Mondo, non c'l. posto per sponta• neismi di medie potenze che, come il nostro Paese, hanno per di più seri problemi economici interni•. Sull'organo socialdemocratico L 'Umanirà. il vicesegretario del Psdi Puletti critica anche la missione di Andrcotti a Damasco, durante la quale doveva levarsi «alta la voce dell'Italia per impedire il genocidio dei palestinesi rimasti fedeli ad Arafat,.., mentre «nulla di tutto questo l. accaduto ... Ma Craxi. dopo un incontro con Andreot• ti. parla di «sostanziale unità della maggioranza,. sulla politica estera, e definisce «importante e utile• il viaggio di Andrcotti a Damasco. Sempre il 4 novembre. sulla Re· pubblica c'è una intervista ad Andreotti, annunciata in prima pagina sotto il titolo premonitore «Ma in Ubano non ,1ogtiamo rappresaglie,,. (l'intervista l. realizzata sull'aereo che riportava Andreotti a Roma dalla Siria). L"intervistalore, Alberto Jacoviello, chiede: «Signor ministro, proprio mentre eravamo a Damasco si sono avute notizie più precise sulrimponente cooccntramenro navale americano nelle acque libanesi. il più imponente che si sia mai avuto nel Me· diterranco. A che cosa può servire. secondo lei?» Andrcotti risponde: «Il timore dei dirigenti siriani l. che questo possa o incoraggiare gli israeliani a compiere qualche azione di rappresaglia militare oppure - ma io mi rifiuto di accettare questa ipotesi - per pro-- muovere un'azione punitiva in seguito alle stragi subite dai marines americani e dagli altri soldati di altre nazioni•. Poco dopo. a proposito degli attentati del 23 ottobre. il ministro degli Esteri dichiara: «Si devono ricercare e punire i colpevoli ma non l. lecito dire che è impossibile non sapere chi siano gli autori. Devo osservare. ad esempio. che se mi domandano chi abbia messo la bomba che ha fatto esplodere la stazione di Bok>g.na provocando tutte quelle vittime, non posso che rispondere che noi finora non lo sappiamo. Sarebbe assurdo, allora. che altri debbano sapere per fon.a quello che accade in campo terroristico. Cè anche un terrorismo clandestino». Alla domanda «Ma se un'azione di rappresaglia comunque avvenisse. quali problemi ciò porrebbe all'Italia ... il ministro degli Esteri risponde che «un"azione di tal genere accenderebbe un fuoco nella regione, e non l. dello che i nostri soldati possano continuare ad avere quel pizzico di fortuna che hanno avuto fino ad oggi... Ma vi è una preoc- °' cupazione di carattere più genera- '"'l le. Un'azione di rappresaglia ~ ' trebbc innescare un meccanismo 't ~ incontrollabile in una zona che l. già molto calda. Ripeto però che io non credo che gli americani nu- ] tra.no questi propositi». Tra le polemiche, si giunge al j Consiglio dei ministri convocato il - 12 novembre per «fare il punto• ~ sulla politica estera. Ancora alla • :i. vigilia. Andrcotti e Spadolini si j ~:n:u:r:.:te~n~:~:;~ ~~ t nro, divef'gflltt ci sooo» I Missili, Libaoo, distensione I ecco quel che pensa Spadolini) che compare sul• la Repubblica del 12 novembre. In verità. pur ammettendo che «su questioni di metodo siano sorte divergenze o differenziazioni che non a caso hanno spinto il presidente del Consiglio a convocare una riunione del Consiglio dei ministri esclusivamente dedicato alla politica estera (il che non è nelle abitudini)». Spadolini si guarda dal polemizzare direttamente con Andrcotti, e anzi dichiara di trovarsi d·accordo con la valutazione - espressa dal ministro degli Esteri nella già citata intervista a Repubblica - secondo cui vi fu un grave peccato di omissione da parte della diplomazia occidentale nel non utilizzare lo spiraglio aperto dai palestinesi al vertice arabo di Fez. Spadolini dichiara inoltre di non essersi associato ai critici del viaggio di Andreolti in Siria - «anzi mi auguro che la prospettiva sondata dal collega Andreotti a Damasco si realizzi compiutamente. soprattutto per quanto riguarda la rinuncia agli osservatori per il Libano al di fuori di una cornice internazionalmente garantita dalle Nazioni Unite. Ho già manifestalo alla Camera tutte le mie perplessità, che sono anche le perplessità dello S1ato maggiore, sull'invio di osservatori sotto bandiere nazionali» (il riferimento è al progettato invio di osservatori italiani nello Chouf). Da parte sua. parlando alla Commissione esteri della Camera. Andreoni non si esime dall'attaccare coloro che «strumentalizzano problemi di politica estera per fi. nalilà di polilica interna». definiti «squallidi e meschini»: «La nostra posizione non è indifferente. non stiamo facendo un noviziato per entrare tra i non allineati. Non fac• ciamo politica estera col paraocchi né col cen·ello aJl'ammasso. Abbiamo lealmente il dovere di agire con la nostra testa( ... ). Altrimenti potremmo risparmiarci un ministro e un ministero e limitarci a prendere ordini per telex-. Craxl ba convinto i ministri a far pace in politica estera è il titolo di testa della Srampa del 13 novembre, all'indomani del Consiglio. Tonuit.a la calma sul fronte estero/ l'atlantismo resta il nostro cardiM./ , per i Cruise ooo d sonocontrordini titola il Giornale. Più cautamente, il Corriere della Sera annuncia una Tregua nel go,·erno I Comunicato unitario sulla politica estera. Per // Popolo, Il Governo conferma Je scelte per la pace. l'Avanti! titola Concordia nel governo sulla politica estera, mentre L'Unirà dedica aJ Consiglio un Divisi su tutto I ritrovaoo unità I solo sui «Cruisc». Il 14 novembre dovrebbe riprendere a Ginevra la Conferenza di riconciliazione libanese, ma l'appuntamento è rinviatosine die. Il 16 l'aviazione israeliana effettua il primo bombardamento dei campi sciiti di Baalbek (ai primi di novembre anche il quartier generale israeliano in Libano. a Tiro, era stato fatto saltare con una carica di esplosivo). li J 7 è il turno dei «Super Érendard» francesi. Si apre a Venezia il vertice franco-italiano. Ed ecco i titoli dei giornali del 18 novembre; Bombe francesi sulla 8ekaa / L'azione militare di Parigi at centro dei colloqui Craxi-Mitterrand (Corriere della Sera, titolo di testa); Tra Craxi e Mitterrand un ampio arco di intese (La Stampa, litolo di testa. con l'occhiello: «Qualche ombra sul vertice di Venezia per il raid francese»); Rappresaglia di Mittcrrand I bombe francesi sul Libano I L'Italia disapprova~ a Venai.a un vertice gelido (La Repubblica. titolo di testa). Curiosamente, li Giorno titola a tutta pagina Oscure storie agitano il Cremlino, sotto rocchiello «Secondo i servizi segreti inglesi il fi. glio di Breznev ha sparato ad Andropov• (la notizia è ripresa dal quotidiano inglese Daily Express); Mitterrand , Craxi a quattr'occhi su euromissili, Ginevra e Libano compare di taglio. su quattro colonne. mentre la notizia del raid francese è data solo nel sottotitolo. come oggeno di una dichiarazione di Andreotti: «Sono contro ogni azione mililare che può ritardare la pace ... Il quotidiano dc Il Popolo titola Integrazione europea / È l'obiettivo comune. Non è neppure citata la dichiarazione di Andreoni. cui fa invece riferimento il «sommario• dell'Avanti!. sollo il titolo li Libano in primo piano fra Craxi e Mitterrand. Palese il contrasto tra il sottoti10l0di sommario del Corriere della Sera, «Gli americ.:ini erano stati preavvertiti dell'azione», e il titolo della Repubblica, sotto quello principale, Craxi non era stato informato. Palese anche l'assonanza fra L'Italia disapprova del titolo di Repubblica e L'Italia deplora del titolo che annuncia sulr Unità il vertice franco-italiano. SJJbito SOi· to il titolo principale dedicato al raid francese nella Bekaa. In effetti. la «disapprovazione• dell'Italia si limita a una frase di Andreolli pronunciata - ((a caldo ... dice la stessa Unità - davanti ai giornalisti: «Sono personalmente e per principio contrario a ogni azione militare. soprattutto quando può ritardare il momento della pace». Da parte sua. Craxi ha rifiutato ogni commento sul raid francese. Ma la frase di Andreolli è suffi. ciente a scatenare la bagarre. Ecco i titoli dei giornali del 19 novembre. all"indomani della conclusione de: vertice. Com'è facile notare, vi sono nolevoli dissonanze di rono e di sostanza. Per il Corriere della Sera, Longo attacca Andreotli davanti a Mitterrand. Secondo La Repubblica. Craxi sconfessa Andreotti I «Forse anche noi avremmo colpito come la Francia» / Davanti a MiUerrand rissa nel gonrno. Ma, secondo il Giornale, è Andreoni a «sconfessare» Craxi: Clamoroso a Venezia: Andreotll si dissocia pubblicamente da Craxl per la solidarietà a Mitterrand sul raid. Stando al titolo del Giorno, si potrebbe anche capire che il dissenso è tra il governo italiano e quello francese: Barurra finale a Italia-Francia, sotto l'occhiello «Mitterrand si è rifiutato di 'spiegare· la rappresaglia in Libano». Per// Manifesto. Andreottl minaccia dimissioni. Abbastanza netto il contrasto tra il quotidiano dc e il quotidiano socialista: per Il Popolo, sono «confermate le riserve sulla rappresaglia francese dello Chouf• e si rincara la dose con una dichiarazione del capogruppo dc alla Camera, Rognoni: dttisione unilaterale la rappresaglia francese in Libano; per l'Avanti!. Più sirti· ta collaborazione fra l'Italia e la Francia / Per il Libano perset·erare nella ricerca di un accordo, col SOi· totitolo: «Una battuta di Andreo1ti e replica di Longo». Confrontando le cronache dei quotidiani, non è facile stabilire esattamente la sequenza e l'esatto contenuto delle dichiarazioni in occasione della conferenza-stampa che ha concluso il vertice franco-italiano. La maggior parte delle versioni concorda sul fatto che. dopo la conclusione della conferenza-stampa, ma alla presenza di Mitterrand e Craxi che si stavano salutando, sarebbe avvenuto uno scambio di dichiarazioni ira Andreotti e Longo. Durante la parte «ufficiale» della conferenza-stampa, Mitterrand si era rifiutato a più riprese di rispondere alle domande dei giornalisti sul Libano: Puchl il governo italiano non t stato preventivamente informato del bombardamento di Baalbek? «È un argomento che riguarda il mio Paese, e ne parlerò soltanto nel mio Paese, in Franeia». - C't differenza di ved111eper il Libano tra Italia e Fra,rcia? ((C-è la differenza di sessanta morti francesi». - Ma avelt av,,ertito gli Stati uniti del bombardame1110. quindi ave1e detto qualcosa agli alrri, t vero o no? «Venite a Parigi. ne riparleremo». In effeui. Mittcrrand ha lasciato partire una frecciata in direzione di Andrcotti. quando. alla domanda sulla atmosfera «glaciale» dei colloqui veneziani. ha risposto: «Glaciale? Non è vero, perché non conoscevo ancora le dichiarazioni che doveva fare il ministro Andreotti». A questo punto, secondo il Corriere della Sera (articolo di Michele Tito). «già l'onorevole Longo s'era levato in piedi. già attirava l'auenzione dei presenti dicendo: 'Non può durare, non può durare'». Ma andiamo con ordine. Nel corso della conferenza-stampa, il presidente del Consiglio aveva risposto alla domanda «Condivide l'attacco contro Baalbek?» nel seguente modo (il testo è quello riportato dall"A vanri.'): «È una materia difficile, che riguarda decisioni difficili per chi le prende e per chideve giudicare», aggiungendo che ((non possiamo che opporci ad azioni violente». ma rilevando chC «se l'Italia avesse avuto 60 soldati uccisi in un atten1a10 e se i vertici militari fossero stati convinti dell'identità degli attentatori e avessero avuto sentore di nuovi attentali•, anche noi ci saremmo potuti 1rovare a dover prendere una decisione molto difficile e dunque che. per rispondere a ques1e domande, ((dobbiamo avere l'oneslà di interrogare noi stessi ... E veniamo alla ((coda,. tra Lon• go e Andreotti; i giornali sono discordi nell'attribuire ruoli e battute. Andreolti avrebbe dello. in sos1anza. che «quando i soldati ita· liani sono stati massacrati a Kindu. nessun italiano ha chiesto che si andasse a bombardare il Congo•. Longo, secondo La Stampa, avrebbe detto: «Non condivido nulla, proprio nulla di quan10 egli fa in politica estera, mentre ri1en• go assai equilibrate le posizioni di Craxi ... E poi: «Ne risulta quindi che è ora di finirla con quesle prese di posizione di singoli ministri, i quali non si attengono al principio della collegialità ministeriale. Ciò diventa assolutamente inaccettabile, stiamo venendo meno ai principi fondamentali della nostra politica internazionale. Ecco, si crea un problema». Secondo Michele Ti10, nel già citato articolo del Corriere della Sera, Longo avrebbe anche detto: «L'onorevole Andreotti sta stravolgendo le linee della politica estera italiana, sta cambiando tutto a poco a poco. È ora di finirla». E a chi gli faceva osservare che ques10 «crea un problema nella compagine governati· va, per la politica interna•. avrebbe risposto: «Certo, è chiarissimo. Ora ce la vedremo a Roma». Sui giornali del 20 novembre leggiamo che ((da Palazzo Chigi ci si è limitati a far sapere che non c·era alcun commento ufficiale 'alle polemiche che hanno turbato con eccessivo fragore la conclusione del vertice franco-italiano·•. Il Giorno riporta una intervista allo stesso Longo con un titolo a tutta pagina: Longo: la Dc sconfessi Andreotti. Lo stesso giornale riferisce che Andreotti avrebbe cosl commenlato le dichiarazioni di Longo: «Di quello che dice Longo non me ne importa nulla». La Repubblica titola Dopo la bufera di Venezia / Oc compatta con Andrfl>tU. Sempre il 20 novembre, si va a votare a Napoli, a Reggio Calabria e in Trentino Alto Adige. Concludiamo questo testo senza conoscerne i risultati. I prossimi giorni ci diranno se c'è stato molto rumore per nulla o se Venezia è stato il campanello di allarme di altri avvenimenti, a Roma o a Beirut. IL DISEGNO DI NUOVE INTERSEZIONI •Intersezioni• è una collana di ipotesi, analogie e altre congetture Cariò M. Cipolla Velee cannoni Oopola grande paura !urca. l'Europadel Rinascimento in una nuova pr01ez,one plane1ana, signora delle Terreedegli Oceani. con le sue navi armale. con la sua rinnovatae pr&(XMente tecnologia · • · ·. H. Stuart Hughes Prigionieridellasperanza Alla ricerca dell'Identità ebraica nella~tteratura Italiana contempor1ne1 Svevo, MofaVlB.CarloePnmo Levi. Natalia G1nzburg. Bassan1 le loro rad1C1, leloroc1t18. 1lsensod1 un·erectilaant1ca che è torsed1s.t1usa speranza il Mulino Omaggio a Fas.sbinder da ottobre a febbraio Roma, Genova, Milano, Torino, Venezia, Firenze, Bologna, Modena, Ferrara, Pesaro, Udine, Bari, Salerno, Napoli Arcimedia, Ucca, Goethe Institut IIPEUGEOT TALBOT • -
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